Pagelle Lazio-Sassuolo 6-1

Strakosha 7 – tiene in bilico la partita con un’ottima uscita su Duncan quando si era già 0 a 1. Si esibisce in una grande parata plastica nella ripresa. Decisivo anche oggi. Sui rigori, un mix tra Peruzzi (alla Lazio) e il Marchetti dei primi 4 anni: vederli o non vederli è lo stesso, tanto entrano.

Patric 7 – gara di ottima sostanza. È il solito soldatino che sbaglia pochissimo, semplicemente perché conosce i suoi limiti e azzera i rischi di giocate complicate. Se non fosse che con la Juve ha solo brutti precedenti, lo rimetterei facendo ritardare a Wallace il suo rientro.

De Vrij 6,5 – contagiato dalla presenza di Mauricio, evidentemente, fa una giocata inaudita. Già Matri è Matri e in scivolata in area non ha senso di andarci ma tanto più se se la sta mettendo sul piede non suo. Si riscatta, però, alla grande con un gol pesantissimo e non sbagliando più, già da una buona porzione di partita prima del suo gol.

Radu 7 – le sue discese hanno anche valore simbolico. Nel primo tempo deserto di idee, sono comunque degli squilli di rivolta. Bene per tutta la partita, tra i pochissimi.

Lucas Leiva 7 – nel primo tempo, soprattutto nel miglior momento del Sassuolo, non si capisce bene dove stia e a fare cosa. Ha l’enorme merito di conquistarsi la punizione del pareggio, però. Da lì in avanti gioca sul velluto, con efficacia disarmante.

Parolo 6,5 – nella prima mezzora gli avrei tirato qualsiasi cosa a portata di mano. Non una sola cosa fatta per bene. Cresce già nel finale di primo tempo, poi trova gloria con la prima doppietta all’Olimpico.

Milinkovic-Savic 6,5 – anche lui ingrana piano piano, dove aver sbagliato molto. Dovrebbe limitare i tacco e punta quando si è in largo vantaggio perché prima o poi una bastonata arriva.

Marusic 7,5 – largamente il migliore nel primo tempo, anche se con un ’98 davanti. Se lo è semplicemente magnato. Avrebbe meritato il primo gol davanti al suo pubblico.

Lulic 6 – tra i peggiori per l’intero primo tempo, cresce sulla distanza e contribuisce al gol del 4 a 1, che chiude la gara. Visibilmente stanco anche se coi Belgi aveva giocato molto poco.

Luis Alberto 7,5 – non posso dare di meno. Quella punizione, da sola, non vale un punto ma due. Per il momento in cui arriva, per la sua bellezza, perché cambia tutto. Freddo anche nell’occasione del 3 a 1 e suo l’angolo per il vantaggio di De Vrij. Restano i primi 40 minuti di una bruttezza ineffabile, dove pareva gli avessero montato i piedi di Senad.

Immobile 6 – io questo mi ricordavo. Intruppone, impreciso, capasotto e “piedi amari” (cit. Boks). Da segnalare una grande discesa nel primo tempo vanificata da Luis Alberto e il rigore procurato, ma si era a gara finita. Peccato non l’abbia sbagliato. Stiamo ancora a zero errori dal dischetto e sappiamo tutti che il primo lo sbaglierà in un momento decisivo.

 

Nani, Luiz Felipe e Mauricio – n.g.

 

Inzaghi 6,5 – la Lazio dei primi 38-40 minuti è 2015-’16. Inaccettabile un Sassuolo pericoloso in quattro occasioni in poco più di mezzora. Per sua fortuna, Luis Alberto pesca il jolly e da lì la Lazio va col pilota automatico. Credo, per la specifica partita, che ci sia poco di Inzaghi, come contributo tattico e psicologico.

STRAKOSHA 7-Bene in uscita bassa su Duncan (sullo 0-1, il che lo rende ancora una volta decisivo) e sulla bomba di Berardi (a partita chiusa). Il solito, ma in negativo, sul rigore: e Berardi è uno di quelli che vanno in difficoltà, cercando angoli a rischio, se il portiere rimane in piedi fino all’ultimo.

PATRIC 5-Sbaglia l’interpretazione della partita sul piano tattico, giocando in appoggio alla manovra offensiva e avventurandosi con troppa leggerezza in avanzate che lasciano voragini alle spalle: passi la prima volta, ma lui persevera. Il Sassuolo lo prende di mira, e dalla sua parte arrivano quasi tutti i pericoli. Può giocare da centrale, ma con un approccio mentale diverso.

DE VRIJ 7-Si riscatta alla grande con l’inzuccata che concretizza un avvio di ripresa travolgente. In occasione del penalty, comunque scandaloso, abbocca al movimento di Matri e appare un po’ troppo timido nei confronti del vergognoso Maresca: senza eccedere, ma l’intervento della VAR andava chiesto in maniera inequivocabile.

RADU 8-In una giornata inizialmente difficile per la difesa, emerge con ancora maggiore nitidezza la sua prestazione: non sbaglia un pallone, semplicemente. Fondamentale nel tenere a galla la situazione dopo lo svantaggio.

MARUŠIĆ 8.5-Il più in partita nella prima frazione, nonostante la squadra abbia spesso la poco brillante idea di privilegiare Lulić sull’altra fascia. Una forza della natura sul piano fisico, sa anche proporre cross tecnicamente sopra la media del nostro calcio, dove questo fondamentale appare quasi dimenticato. Risorsa da sfruttare, anche per la capacità di produrre gioco e pericoli dal nulla quando la manovra ristagna. Sfiora il gol con un tiro radente a Consigli battuto, l’avrebbe meritato.

PAROLO 6.5-Media fra un primo tempo in cui tenta di dosare le energie, risultando come una musica da discoteca a volume di sottofondo, e un secondo nel quale si riprende di prepotenza la partita. Non male il sinistro al volo, bis della più difficile conclusione con cui raddrizzò la baracca ad Arnhem. Giocatore insostituibile, e quindi assai bisognoso di un sostituto.

LUCAS LEIVA 7-Partecipa molto più del solito all’azione, cercando qualche assist illuminante: con buoni risultati, ma la coperta corta dietro ogni tanto si sente. Il giocatore perfetto quando si gioca chiusi e sulle ripartenze, quando si tratta di fare la partita deve ancora trovare una collocazione altrettanto definita.

MILINKOVIĆ-SAVIĆ 6.5-Vedi Parolo, con l’aggravante di un’età e una fisicità più resistenti alle continue sollecitazioni. All’inizio sembra scarico sul piano nervoso, come se non gli andasse proprio. Dopo una presumibile strigliata nell’intervallo, scarta cioccolatini a ripetizione aggiungendo forza d’urto, qualità e imprevedibilità al rullo compressore che rade al suolo anche il fantasma di Di Francesco. C’entra anche un aggiustamento in corsa della sua posizione, più avanzata e accentrata, che ne aumenta esponenzialmente la pericolosità.

LULIĆ 6-Amnistiato per una ripresa debordante e nel vivo del gioco, dove il suo atletismo si traduce in un costante contributo di sfondamento e in un paio di volate esaltanti. Nei primi quarantacinque minuti si piazza fieramente fra i peggiori dato che coi piedi non gli riesce niente, neppure un rigore in movimento a Consigli già rassegnato: anche perché viene cercato troppo spesso come se al suo posto ci fosse Lukaku.

LUIS ALBERTO 9-Anche per lui servirebbero due pagelle distinte, dato che la prima mezz’ora abbondante risulta tra le meno felici della sua nuova vita: lascia senza parole un assist completamente fuori misura per Immobile, come sentir bestemmiare in chiesa. Il giro di boa è rappresentato dalla punizione-capolavoro, una soluzione che mancava da tempo immemorabile e che spacca la partita: anche perché arriva nel recupero della prima frazione, forse il momento cruciale in assoluto per incidenza psicologica di un gol segnato o subito. Da lì in poi è uno one man show semplicemente incontenibile, un inno al piacere e alla gioia di giocare a calcio, con tecnica e freddezza da calcio d’antan nel mettere a sedere difesa e partita per il 3-1. Giocatore totale e una doppietta per palati finissimi.

IMMOBILE 7-Gli manca solo il gol, che arriva col rigore guadagnato in proprio e la sempre impeccabile soluzione dal dischetto. Servito poco e in maniera approssimativa nel primo tempo, mette a referto un continuo lavoro ai fianchi che contribuisce ad ammorbidire l’opposizione avversaria. Nel secondo propone una quantità mostruosa e tanto lavoro sporco un po’ disordinato, ma utilissimo nell’aprire spazi, con emicranie a ripetizione per i difensori che devono seguirne i movimenti.

LUIZ FELIPE 6.5-Subito bene in chiusura su Duncan. Il resto per partite ancora aperte.

NANI s.v.-Cerca di improvvisarsi uomo da ultimo passaggio, ovviamente mancano gli automatismi con una macchina da guerra che gira a mille. Importante averlo visto in campo.

MAURICIO s.v.-Giusto regalare qualche minuto anche a lui, per farlo sentire coinvolto in questa sua nuova avventura con la Lazio.


INZAGHI 8-La sceneggiata sulla punizione del pari, a dettare platealmente gli schemi per il cross sul secondo palo mentre Luis Alberto si prepara a togliere le ragnatele dall’incrocio opposto, è degna del Perozzi.
Si applica anche a lui la distinzione fra i due tempi.
Nella prima frazione, il buco sul centro-destra e una manovra che segue la giornata di scarsa ispirazione dei migliori meriterebbero un intervento più tempestivo.
Lo effettua all’intervallo, con sapienti ritocchi alla posizione dei singoli più un presumibile “discorsetto”, e dagli spogliatoi esce una squadra trasformata.
Il resto è un monumento al lavoro che sta svolgendo innanzitutto sulla testa dei giocatori: un simile connubio di rabbia e lucidità, di fronte a un pomeriggio complicato ma soprattutto a un’ingiustizia, rivela una tenuta sul piano caratteriale e una capacità di reazione ammirate di rado anche nelle Lazio più belle.
E il tutto nel segno del gioco, con forza fisica, movimenti indiavolati, qualità e idee a getto continuo per sfondare il Sassuolo, impossibilitato a fronteggiare avversari che arrivano letteralmente da tutte le parti.
Un secondo tempo di pura esaltazione, con una coralità e un’irruenza quasi wagneriane, che entra di diritto fra i momenti indimenticabili.

Strakosha 7: Decisivo in uscita e tra i pali, bravo anche coi piedi. Sui rigori è ancora inutile
Patric 6.5: Benissimo soprattutto con palla tra i piedi, disimpegna e la dà sempre in modo saggio
De Vrij 6.5: Col Sassuolo in casa Mauricio aveva fatto qualcosa di simile, si riscatta però con una buona prestazione e un gol importante
Radu 7: Sembra avere 20 anni, è un leone e una continua scossa per la squadra, decisivo dietro e dirompente in avanti
Marusic 7.5: Fa impressione, in possesso è il più avanzato dopo Immobile, produce tanto ed è un caso che entri solo nel quinto gol. Bravissimo anche nelle chiusure
Parolo 6.5: Bravo a farsi trovare pronto negli inserimenti 
Leiva 7: Mezzo punto in meno per la sofferenza nel primo tempo contro Sensi e i 5 neroverdi in mediana, ma poi sale in cattedra: punizione del pari guadagnata, lancio per il 3-1 e presenza dominante con palloni giocati sempre nel modo migliore
Milinkovic-Savic 6: Qualche buona giocata dopo un brutto primo tempo, e il recupero palla da cui origina il 4-1, ma può salire ancora molto di tono
Lulic 7: Pur tra qualche errore di troppo riesce a entrare in 3 gol, con l'inserimento nel 4-1, il tiro nel 5-1 e l'assist a Immobile per il rigore del 6-1
Luis Alberto 8.5: Male nel primo tempo, in cui perde pure il pallone dello svantaggio. Poi mette la firma in tutti i 5 gol segnati con lui in campo: punizione magistrale, assist a De Vrij, gol con tocco di suola, imbeccate per Immobile sul 4-1 e 5-1. Perfetto tra le linee a ricevere il passaggio di Leiva, prestazione da tramandare ai posteri
Immobile 7: Conferma il leggero calo, pasticcia spesso, ma entra in tutte le ultime 3 marcature: anche se sbaglia coi piedi, offre sempre una soluzione che mette in crisi gli avversari
Luis Felipe 6: Entra bene
Nani sv: Non memorabile ma deve mettere minuti nelle gambe
Mauricio sv: E' successo davvero
Inzaghi 7: Alla squadra che ha costruito più che alla prestazione, favorita (come era stato per il Napoli contro di noi) dal doppio infortunio e dal cambio di modulo del Sassuolo, che a 3 dietro stava giocando molto meglio. Supera Zeman per numero di vittorie con almeno 6 gol segnati