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LA REGIONE DI GERASA RIPORTATO NEI VANGELI

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2017 10:44
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26/09/2017 09:18
 
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Guardando la cartina dell'epoca Gadara e Gesara sono distanti dal lago di Tiberiade, mi sono posto due quesiti leggendo i vangeli in merito a questo miracolo.

1 come potevano esserci dei pastori di maiali se il maiale stesso era considerato impuro

2 i maiali prima di precipitare hanno fatto un tratto il volo orizontale tipo 5 - 15 km a secondo del vangelo che menziona tale miracolo?
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26/09/2017 09:22
 
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http://www.lib.utexas.edu/maps/historical/shepherd/ancient_palestine_ref_1926.jpg
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26/09/2017 09:23
 
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Mi correggo è Gesara
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26/09/2017 10:00
 
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Mi ricorreggo Gerasa [SM=g7350]
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26/09/2017 13:38
 
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Dal commento di Ricciotti ai Vangeli

La riva raggiunta da Gesù fu certamente quella orientale del lago, circa dirim­petto a Cafarnao o a Magdala, ma il suo nome varia presso i Sinot­tici; Matteo la chiama regione dei Gadareni, Marco dei Geraseni, Luca dei Gergeseni o piu' probabilmente dei Geraseni.
Gli appel­lativi da prendersi in considerazione, dei Gadareni e dei Geraseni, si riferiscono rispettivamente alle due città di Gadara e di Gerasa, che appartenevano ambedue alla Decapoli di là dal Giordano; tuttavia ambedue erano situate a sud del lago e, specialmente Gerasa, assai lontane da esso, cosicché è difficile che i rispettivi terri­tori s'estendessero fin sulla sponda del lago dandole il proprio nome. Limitandosi pertanto agli appellativi derivati da Gadara e da Gera­sa, non è impossibile che i rivieraschi a occidente del lago designas­sero le opposte rive col nome delle città piu' celebri nella cui direzione essi guardavano: questi appellativi geografici di direzione non sono rari negli usi paesani.
Tuttavia la spiegazione dell'apparente incongruenza può forse esser suggerita dal terzo appellativo dei Ger­geseni, meno autorevole sotto l'aspetto documentario ma più racco­mandato dai riscontri archeologici .
Giunto pertanto Gesù col suo seguito a oriente del lago, uno dei giorni seguenti alla notte dell'approdo, avvenne un fatto che è nar­rato da tutti e tre i Sinottici, nella maniera più breve da Matteo, nella più ampia da Marco: tuttavia il riassunto di Matteo fornisce una particolarità non trasmessa dagli altri due Sinottici, cioè che del fatto furono attori due indemoniati, e non già uno solo come risul­terebbe da Marco e da Luca.

La presenza di un branco di porci conferma che si era fuori del terri­torio giudaico, perché nella vera Palestina per le note prescrizioni della Legge non si allevavano quegli animali impuri: i quali perciò qui appaiono come asilo ricercato dagli spiriti impuri, costretti ad uscire dall'uomo.

Certamente il fatto è il medesimo, e questa differente maniera di narrarlo è un bell'esempio della man­canza di servilismo letterario presso gli evangelisti e della loro particolare maniera di trattare gli argomenti: Marco e Luca si accentrano sull'attore principale e neppure ricordano quello se­condario; Matteo, sebbene più ristretto, li ricorda ambedue.
Particolari di queste minime divergenze tra gli evangelisti fanno anche comprendere come questi racconti evangelici siano stati messi per iscritto dopo vari anni di predicazione orale a seconda di quanto ciascun apostolo riusciva a ricordare delle parole e dei fatti. Ciò conferma anche che gli apostoli non si misero a tavolino ad elaborare una storia artefatta e concordata da presentare al mondo, ma ciò che raccontavano, sia pure con qualche incongruenza spazio-temporale-numerico era comunque il frutto di quanto avevano vissuto.

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26/09/2017 13:44
 
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Quindi si ipotizza che siano leggende create appositamente per far accrescere la persona Gesù?
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26/09/2017 15:19
 
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La conclusione del mio precedente post diceva che le narrazioni evangeliche sono il frutto di quanto ricordavano coloro che le avevano vissute.
Chi non crede può trarre le conclusioni che vuole, ma se fossero leggende create appositamente, come tu dici, ci avrebbero messo più impegno a non fornire dati con differenze, neanche minime.
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26/09/2017 15:32
 
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Secondo me e qui che nasce il problema, essendo dati non orginali e magari modificati in un secondo tempo da più copisti il risultato è quello che abbiamo cioè due paesi entrambi distanti dal lago e per nulla identici. È possibile che gli evangelisti non conoscessero il proprio territorio?
È possibile che gli evangelisti nom assistettero all'accaduto ?
E se fosse vero che non videro tale fatto che ragione avevano di menzionarlo?
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26/09/2017 16:13
 
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Certo che a coniugare i verbi sono proprio un cane. Non fateci caso
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26/09/2017 21:19
 
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Re:
Angelo.03, 26/09/2017 15.32:

Secondo me e qui che nasce il problema, essendo dati non orginali e magari modificati in un secondo tempo da più copisti il risultato è quello che abbiamo cioè due paesi entrambi distanti dal lago e per nulla identici. È possibile che gli evangelisti non conoscessero il proprio territorio?
È possibile che gli evangelisti nom assistettero all'accaduto ?
E se fosse vero che non videro tale fatto che ragione avevano di menzionarlo?



In tutti e tre i sinottici Matteo, Marco e Luca, la località dove si trovava l'indemoniata viene identificata col termine greco "koran" che può essere tradotto "regione, territorio" come appunto fanno diversi traduttori. Mentre una cittadina, borgata, o anche città più grande veniva indicata col termine "polis", come abbiamo già avuto modo di incontrare quando si è parlato di Nazareth.
Ora è chiaro che una località che si trovi tra due paesi di uno stesso territorio potrebbe essere indicato sotto l'uno o l'altro nome della borgata vicina.
Capita anche a me di non sapere dove si trova il confine della mia città e se un avvenimento capitasse nei pressi di tale confine, non saprei se l'accaduto ricade nel territorio della mia città oppure in quella della città vicina.

DI questa vicenda chi ne da maggiori dettagli è Marco, che è anche il più breve degli evangelisti, e quindi si dovrebbe ricavare che questo episodio colpì molto Pietro che dovette esserne il testimone. Marco infatti non era stato al seguito di Gesù ma si avvaleva dei ricordi e della predicazione di Pietro a Roma, e che egli cercava di trascrivere fedelmente.

E' possibile che una particolare informazione riguardante un episodio possa contenere un dettaglio indicato con un nome diverso perchè si considera una regione anzichè una singola borgata, così come può darsi che un evangelista abbia riportato una impressione diversa da quella di un altro.

E' comune il fatto che dei testimoni anche oculari che assistono ad una scena, se interrogati separatamente, possono descrivere quella stessa scena indicando particolari che ad un altro testimone sono parsi diversi o sono sfuggiti del tutto.
E questo non significa che essi abbiano inventato tutto o che siano tutti ebeti.

Anzi, se riferiscono NELLA SOSTANZA i connotati generali dell'accaduto e come si siano svolti i fatti, anche se nei dettagli differiscono, sono degni di ancor maggior credito, perchè si deve presumere che non si siano precedentemente accordati per offrire una identica versione dei fatti per non contraddirsi.
Detto ciò ricordiamo che per poter offrire al mondo la testimonianza concorde, anche se ognuno ha messo per iscritto secondo la propria indole, i seguaci di Gesù hanno dapprima lasciato tutto per seguirlo, hanno sofferto persecuzioni e vessazioni di ogni genere e poi hanno dato perfino la loro vita.
Non penso proprio che stavano a raccontar favole sarebbero stati disposti ad affrontare tutto questo.






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26/09/2017 21:37
 
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La vicenda dei maiali mi ricorda la morte di Giuda, la similitudine è la stessa.

Senza offesa io resto dell'idea che ci fu una copiatura dei vangeli da copisti diversi. Oppure non essendo loro testimoni di prima persona scrissero racconti che gli venivano riferiti.

Marco,Matteo,Luca e Giovanni non conobbero mai Gesù.
O quanto meno chi scrisse i vangeli non conobbe mai Gesù, dal momento che i 4 vangeli, atti degli apostoli e Apocalisse di fatto sono anonimi.
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26/09/2017 22:05
 
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Tutti i testi del Nuovo Testamento si sono formati all'interno di una comunità vivente e cioè la Chiesa, formatasi attorno agli apostoli e ai loro fiduciari, per mezzo dei quali Dio operava anche dei prodigi che confermavano la parola predicata o da essi scritta. Solo con la loro predicazione gli apostoli non avrebbero fatto molta strada perchè predicavano un messaggio che poteva apparire ripugnante, come quello della croce di Cristo, ritenuto pazzia o stoltezza sia dai giudei che dai pagani.

Ogni testo scritto prima di essere dichiarato attendibile e degno di fede doveva rispondere a questo requisito principale, e cioè di provenire direttamente da uno degli apostoli o dai loro delegati.
QUindi anche se uno scritto non recava il nome dello scrittore, questo era chiaro all'interno della comunità cristiana primitiva ai quali quel testo veniva indirizzato o raccomandato.
Molti erano i racconti di Cristo circolanti al tempo in cui scrisse Luca, ma il suo scritto fu tenuto da conto mentre i tanti altri furono ignorati.
Molti cercavano addirittura di sostituirsi agli apostoli nello scrivere lettere come ricorda s.Paolo: 2Te 2,2 di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente....

Ma solo le lettere considerate come provenienti dagli apostoli , dalle comunità cristiane sono entrati nel canone, le altre non sono state ammesse.
Molti scritti, si fregiavano di titoli come Vangelo di MAttia, di Barnaba, di Giacomo, apocalisse di Paolo di Pietro ecc ma non sono entrati nel canone perchè la comunità cristiana non li aveva ricevuti come di origine apostolica.

QUindi non è il fatto che all'interno del testo ci sia il nome di chi l'ha scritto a renderlo credibile, ma la comunità che conservava quel determinato testo e che lo trasmetteva come fosse un testamento ereditario di origine certa.
CHe poi qualche amanuense abbia potuto per svista modificare qualche termine non ben letto o non ben compreso, questo lo si può anche ragionevolmente pensare. Ma siccome si possiedono parecchie testimonianze dei primi cristiani che citavano spesso i testi che essi ritenevano sacri, abbiamo la possibilità di fare molti confronti per vedere che non vi sono scostamenti di rilievo tra i vari codici più antichi che alterino la SOSTANZA del messaggio.

DIceva a ragione Agostino di Ippona: "Non crederei ai Vangeli se non me lo dicesse la Chiesa".


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27/09/2017 08:04
 
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Si dice in campo accademico che il vangelo di Tommaso sia più antico dei quattro vangeli eppure quel vangelo non entrò nel canone.
Chi decise tra i vari documenti circolanti all'epoca cosa doveva rientrare nel canone e cosa no. E che tipo di criterio utilizzo?

Ho letto in questo forum le modifiche della bibbia fatte dai Tdg, ora cosa garantisce che a quei tempi non furono fatte altrettante modifiche?
La bibbia non è ( per me ) un libro ispirato da Dio ma un libro assemblato dall'uomo.
Se Dio fosse davvero esistito non avrebbe preservato la sua parola lasciandoci gli originali?
Se Dio fosse davvero esistito non avrebbe preservato le tavole della legge scritte tral'altro di suo pugno?
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27/09/2017 10:44
 
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Caro Angelo,
apro una nuova discussione per poter discutere sulle tue domande che aprono un nuovo tema al seguente link:

LA QUESTIONE DEL CANONE BIBLICO
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