| | | OFFLINE | | Post: 6.492 | Giudice***** | |
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15/01/2018 15:33 | |
4 - “Amore distorto” di endy_lily95.
Totale: 21.5/55.
1) Grammatica e ortografia: 1.5/10.
La grammatica non va assolutamente bene. La storia è piena di errori, alcuni dei quali anche gravi, mentre altri si sarebbero potuti evitare rileggendo più volte la storia.
“Sfogliandoli velocemente, scoprì che un diario descriveva alcuni momenti della vita di sua mamma”: l’espressione “di sua mamma” non è corretta, è propria del linguaggio colloquiale e di uso comune, ma questo non la rende giusta. O scrivi “della sua mamma” o, meglio ancora, “di sua madre” (- 0.25).
Stessa cosa qui: “« Ricordo che mi coricai nel letto felice e leggera come non lo ero da tempo e con una nuova prospettiva ad accompagnarmi i sogni, tutto grazie a mia mamma. »” (- 0.25).
Stessa cosa qui: “Per le due settimane successive non feci altro che esercitarmi sulla magia ed andare a vedere tuo papà” (- 0.25).
Stessa cosa qui: “volevo farmi bella in modo che tuo papà mi notasse ancora di più” (- 0.25).
Stessa cosa qui: “Tuo papà mi portava spesso a fare delle passeggiate ovunque io volessi” (- 0.25).
“Sua madre lo definiva come molto dolce e romantico e che il giorno del loro matrimonio era stato perfetto”: questa farse costruita così non è corretta, la subordinata “che il giorno del loro matrimonio era stato perfetto” non può essere retta da “definiva”. Metterei “Sua madre lo definiva come molto dolce e romantico, e scriveva che il giorno del loro matrimonio era stato perfetto” (- 0.25).
“La presenza di Cecilia su quella carrozza mi destabilizzò, ma non ti preoccupare piccolo mio”: “ma non ti preoccupare, piccolo mio” (- 0.10).
“Per le due settimane successive non feci altro che esercitarmi sulla magia ed andare a vedere tuo papà, sia alla mattina che alla sera, per controllare se anche Cecilia fosse stata presente.”: “fosse presente” (- 1).
“Il rumore del batacchio distolse Merope dal suo racconto, guardò l'orologio al muro e costatò che era troppo presto per essere suo marito.”: “orologio a muro” (- 0.10) e “era troppo presto perché fosse suo marito” (- 1).
“« Ehi stai bene? Ti sei fatta male?»”: “Ehi, stai bene?” (- 0.10).
“« Bene Merope, ce la fai ad alzarti e a tornare a casa? »”: “Bene, Merope,”, il vocativo va sempre isolato tra virgole (- 0.10).
Stessa cosa qui: “« Arrivo tesoro »” (- 0.10).
Stessa cosa qui: “« Avanti tesoro.. quanto ti manca? »” (- 0.10).
Stessa cosa qui: “« Oh Tom, ti amo così tanto! »” (- 0.10).
“da una parte era estasiata dal contatto che aveva avuto con il giovane, ma dall’altra rimase di sasso quando aveva sentito Tom chiamare Cecilia “tesoro”.”: “era rimasta di sasso quando aveva sentito” (- 1).
“Lei, la spettatrice con le lacrime agli occhi, per un momento credette di morire di dolore.. ma poi la rabbia e la gelosia presero il soppravvento sulla tristezza”: “sopravvento” (- 0.10).
“Come si era permessa a rubare ciò che era suo?”: “di rubare” (- 0.25).
“Lui alzò la testa, le pupille dilatate, e la guardò negli occhi e a lei le si imporporarono le guance per l’intensità con cui lui la stava osservando.”: “a lei si imporporarono”, “le” è ridondante (- 0.20).
“Tom si accordò con il cocchiere di tornare a prenderlo più tardi”: “perché tornasse a prenderlo più tardi” (- 1).
“Tom la stava baciando con la bramosia con cui tempo prima soleva usare con Cecilia”: “che tempo prima soleva usare” (- 0.25).
“Merope annuì e andò in cucina per preparare da mangiare Cecilia la seguì per darle una mano”: “da mangiare. Cecilia” (- 0.10).
“La notte passò veloce e quando Tom si alzò per andare al lavoro, Merope sistemandosi sulla sua comoda poltrona, continuò il suo racconto da dove si era interrotta il giorno prima”: “La notte passò veloce e, quando Tom si alzò per andare al lavoro, Merope, sistemandosi sulla sua comoda poltrona, continuò il suo racconto da dove si era interrotta il giorno prima” (- 0.20).
“Non vedeva l’ora di poter baciare il suo Tom e vedere i suoi occhi color della cioccolata senza quella pupilla sempre così dilata e di leggerci dentro tutto l’amore che era sicura provasse per lei e per il loro bambino.”: “dilatata” (- 0.10) e “dilatata, e di leggerci” (- 0.10),
“Inoltre, ti ricordo che i “…” sono tre, metterne due è scorretto (- 1).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 4/10.
Devo dire che la presenza di tutti quegli errori grammaticali – alcuni dei quali anche molto gravi – ha influito anche nella valutazione di questo parametro, perché mi hanno reso la lettura fastidiosa e ben poco piacevole.
Lo stile è spesso sgrammaticato, non risulta fluido, le frasi, anche quando sono costruite in maniera corretta, non risultano agevoli, la punteggiatura andrebbe usata di più e meglio.
Il ritmo del testo è, a tratti, troppo serrato, ci sono frasi molto lunghe con coordinate e subordinate che non sono scandite bene dalle virgole o da altri segni di interpunzione.
Lo stile manca anche di figure retoriche, immagini, metafore, un lessico vario che gli diano una forma articolata e armoniosa, nonché un qualcosa di effetto, di incisivo, che si farà poi ricordare.
Inoltre, è completamente inadatto a veicolare le emozioni dei personaggi: non c’è resa emotiva, il lettore non riesce a immedesimarsi nelle vicende raccontate.
È uno stile piatto, sterile, che deve lavorare molto sia sull’aspetto formale che su quello emozionale.
3) Titolo: 2/5.
Trovo che il titolo che hai scelto sia troppo banale: l’accoppiata di “amore + aggettivo” è davvero abusata e, sebbene “amore distorto” riassuma bene il genere di relazione che intercorre tra Merope e Tom, l’assenza di originalità e la genericità di questo titolo mi hanno davvero disturbata.
Ti consiglio qualcosa di più incisivo e specifico, saliente.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 7/15.
Innanzitutto, vorrei farti notare un’incongruenza con la saga originale nella tua trama.
Tu scrivi “La magia però si spezzò poco prima che la legna arrivasse a destinazione e Merope sospirò frustrata. Ancora, dopo tutti quegli anni, alcuni incantesimi non le venivano bene.”, “Un sorriso si dipinse sul giovane volto di Merope al pensiero di lei anni addietro che provava a pulire e sistemare i suoi vecchi vestiti”, “Sei una strega! Che cosa mi hai fatto per tutti questi anni?”: ma in che senso dopo tutti quegli anni? Tom e Merope saranno stati insieme al massimo due anni: la condanna ad Azkaban di Orvoloson era di soli sei mesi, si suppone quindi che Merope abbia sedotto e sia scappata con Tom ben prima del suo ritorno – altrimenti pensi che l’avrebbe lasciata stare con uno schifoso babbano sotto i suoi stessi occhi? E comunque, congetture a parte, è proprio specificato che, quando Orvoloson torna dalla prigione, la casa è abbandonata, resta soltanto un messaggio d’addio di Merope. Lei e Tom non sono rimasti nel villaggio, come si evince dal fatto che poi Tom torna dicendo di essere stato “truffato e ingannato”. Potrebbero essere stati a Londra, visto che è lì che Merope partorisce, ma non è detto. In ogni caso, non sono stati insieme tanti anni e di certo non a Little Hangleton.
A parte queste trascuratezze che si potevano ovviare cercando su Google “Merope Gaunt”, la caratterizzazione sinceramente non mi convince.
Lasciamo perdere il Tom post-filtro che, essendo sotto l’effetto di un filtro d’amore, non è giudicabile e che comunque hai reso in maniera credibile. Parliamo invece del Tom pre-filtro, così gentile, così premuroso, così galante… così completamente OOC. Nella saga originale, viene descritto come un ragazzo ricco e dalla puzza sotto il naso, pieno di disprezzo e di maleducazione. È sempre stato disgustato da Merope e dai Gaunt, basti pensare a quando implora “Cecilia, tesoro” di “non guardare”, nemmeno fossero feccia. Con queste premesse, ho trovato molto poco credibile la tua storia, con lui così carino con Merope. Forse volevi dare una base più solida alla storia d’amore, ma il punto è che questa non è una storia d’amore, se non nella testa di Merope e nella sua disperazione.
Per quanto riguarda Cecilia, nemmeno mi esprimo: gentilezza grottesca e assolutamente improbabile, in una scena che neanche avrebbe dovuto esistere visto che Tom e Merope scappano insieme.
Per quanto riguarda invece Merope, mi ha convinta un po’ di più. Continuano a disturbarmi le vicende inesatte, ma l’ho trovata vera e mi ha fatto tenerezza nelle scene in cui parla al suo bambino ancora nel grembo, raccontandogli di quella che secondo lei è una vera e propria storia d’amore. Mi è piaciuto come non riesca a distinguere la triste realtà dalle sue fragili illusioni.
Un’altra cosa che invece non ho apprezzato è la frettolosità con cui si svolgono le scene finali: la decisione di Merope di non dargli più il filtro, la reazione di Tom. Ho trovato il tutto descritto troppo velocemente e senza la necessaria dose di pathos.
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 2/5.
Il pacchetto che hai scelto è: “La seduzione della strega
Una volta libera dal padre e dal fratello, Merope scopre di non essere così negata nella magia come credeva e si dedica a cercare di ottenere l'unica cosa che abbia mai desiderato in tutta la sua vita: Tom.
Vorrei mi descriveste il triangolo Merope/Tom Sr./Cecilia: la presenza di Cecilia deve sentirsi (concretamente, nel senso che il personaggio deve entrare in scena) non solo prima che Merope incanti Tom, ma anche dopo, quando ormai lui è invaghito di Merope. Obbligo: scegliete pure il mezzo che preferite per far "cedere" Tom, ma fate in modo che Tom sia innamorato di Merope (no quindi a Merope che assume le sembianze di Cecilia, o a lui che la vede come Cecilia, e tutto il resto).”
Questo pacchetto si basava tutto sul triangolo Merope/Tom/Cecilia ma, anche se la presenza di Cecilia c’è e si sente, il tutto si basa su presupposti sbagliati, dato che la trama originale non è stata rispettata.
A parte questo, devo dire che le interazioni tra i tre personaggi non mi sono piaciute e non mi sono sembrate credibili, probabilmente perché la caratterizzazione di Tom e Cecilia era del tutto sbagliata.
6) Gradimento personale: 5/10.
La storia non mi è piaciuta, non te lo nascondo.
Trovo che il canon non sia stato trattato a dovere, ci sono diversi ed evidenti errori che penso siano del tutto inaccettabili: se si vuole scrivere della saga e non ci si ricorda qualche dettaglio, lo si va a cercare, e non c’è nessuna giustificazione per la pigrizia in tal senso.
A parte questo, la storia è piena zeppa di errori, trascurata e dall’introspezione praticamente inesistente. I personaggi non si sentono e non vivono, ed è certamente questo l’aspetto peggiore della tua storia.
Mi è piaciuta invece la chiave originale con cui hai inquadrato la storia, con la figura di Cecilia così in rilievo… ma, dato che era il pacchetto a prevederlo, per quello forse dovrei ringraziare me stessa e la mia fantasia.
3 - “Fiorisce il tormento” di id_s.
Totale: 37.4/55.
1) Grammatica e ortografia: 9.4/10.
La grammatica va abbastanza bene, anche se ho trovato la costruzione delle frasi dissonante e a tratti sgradevole, sebbene sia sostanzialmente corretta.
“Non sono occhi spenti come quelli di Ariana, e per Merlino, pensare di essere la causa di tanto dolore è per lei insopportabile”: la punteggiatura qua non va bene, va così “Non sono occhi spenti come quelli di Ariana e, per Merlino, pensare di essere la causa di tanto dolore è per lei insopportabile” (- 0.10).
“aspettando, pronto al momento in cui il mostro sfuggirà al suo debole controllo.”: la frase mi sembra costruita in maniera sconnessa, metterei “aspettando il momento in cui il mostro sfuggirà al suo debole (auto)controllo”, che è anche più incisiva, oltre che più corretta (- 0.20).
Ci sono anche alcuni errori di distrazione.
“Il sangue, che fino a quel momento aveva percorso nelle sue vene una corsa folle e incontrollata, al ritmo furioso scandito dal suo cuore affannato, improvvisamente le si ghiaccia nelle vene”: la frase va chiusa con un punto fermo (- 0.10).
“era piccola, eppure in cuor suo capiva la cattiveria nascosta anche nelle parole che non conosce.”: “conosceva” (- 0.10).
“fuori al giardino l’aria fredda della sera è una catena contro le sue caviglie nude”: “nel giardino” (- 0.10).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 6/10.
Devo dire che lo stile della storia non mi ha entusiasmato, l’ho trovato un po’ troppo semplice per i miei gusti e sinceramente non molto avvincente. Ritengo che le descrizioni siano un po’ deboli e che manchino di incisività, anche se comunque la base e le idee di fondo non mi sono dispiaciute.
Penso ci sia invece da lavorare sulla resa emotiva, perché ho trovato il testo abbastanza piatto, senza picchi emotivi, e mi è risultato difficile immedesimarmi nei personaggi – nonostante siano tra i miei preferiti e nonostante le loro vicende siano già di per sé commoventi, se non direttamente strazianti.
3) Titolo: 3/5.
Trovo che il titolo che hai scelto sia davvero molto bello (anche io uso spesso l’espressione “fiorisce il tormento”, è sempre piacevole ritrovarla!), ma penso che c’entri poco con la storia. Non è citato nel testo – né in questa forma né rivisitato in altre maniere – e non ha un’attinenza vera e propria con la trama: in Ariana mi sembra succeda molto più che “fiorire il tormento”, direi che in Ariana c’è una rivoluzione con conseguente strage.
Un titolo carino, ma la prossima volta più attinenza.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 10/15.
In primo luogo, vorrei farti notare qualche incongruenza di trama.
“Se ne rende conto, lei, nei suoi sedici anni fatti di paura e dolore”: Ariana è nata nel 1885, quindi ha 14 anni nell’estate del 1899.
“Questa volta il suo attacco è stato totalizzante, violento, la magia si è impossessata completamente di lei – Ariana ha solo quattordici anni ma si è abituata già a vivere in un inferno terreno in cui lei è ad un tempo vittima e carceriera, eppure per una volta ha pensato davvero che sarebbe morta.”: dopo che Ariana uccide per errore la madre, Albus va subito da loro – rinunciando al viaggio con l’amico Doge – proprio per badare ai due fratelli entrambi minorenni, quindi non può essere stato due anni prima. Non capisco se ti sei sbagliata nella prima parte, quando scrivi che Ariana ha sedici anni, o se non hai proprio presente la storyline della famiglia Silente.
A parte queste cose, la cosa che sinceramente mi è piaciuta meno in assoluto è l’eccessiva consapevolezza di Ariana, che descrivi come una ragazza di poche parole, disturbata, ma cosciente della realtà che la circonda in un modo troppo vivido che secondo me non è IC. Ariana viene sempre descritta come una ragazzina spezzata, che la magia impazzita ha rovinato completamente, e che non è minimamente autonoma. Non dico che Ariana non sia consapevole della realtà che la circonda – altrimenti non si sarebbe intromessa nel fatidico duello in cui perse la vita, cercando di aiutare Aberforth – ma non lo è alla maniera delle persone “normali”, proprio per il fatto che qualcosa dentro di lei è stato spezzato molto tempo prima.
La caratterizzazione dei due fratelli Silente invece mi è piaciuta abbastanza, sono figure secondarie ma li hai descritti in maniera tutto sommato efficace.
Per quanto riguarda Gellert, di nuovo non posso dirmi soddisfatta. Non mi piace come lo hai caratterizzato, così derisorio, così pieno di disprezzo. La sua visione è un po’ confusa dal fatto che il punto di vista sia quello di Ariana, però non mi ha convinta del tutto: non è lui, manca del tutto di carisma e di fascino.
Inoltre, i flashback mischiati alla narrazione normale senza essere evidenziati in nessun modo – che sia un asterisco, che sia il corsivo, che sia allinearli sulla destra invece che sulla sinistra – non vanno bene, confondono la lettura.
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 3/5.
Hai scelto il pacchetto: “Il seme della follia
In Ariana, la magia è fuori controllo. E' stata aggredita quand'era una ragazzina, ma cosa le è successo davvero? Fornitemi la vostra versione.
La coppia dev'essere la Gellert Grindelwald/Ariana Silente (concessi e apprezzati cenni alla Gellert/Albus). Il tema centrale della storia dev'essere il racconto di come Ariana sia stata aggredita (io ci ho sempre visto qualcosa di sessuale, ma è solo la mia opinione, non dovete sviluppare per forza la storia in quel senso), ma voglio che inseriate anche questo pairing.
Nota bene: i due personaggi non devono per forza avere una relazione, soprattutto considerando che Ariana è "rotta" e che non voglio vedere del Non-con. Stupitemi!”
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, in tutti i sensi.
Ciò che successe ad Ariana è descritto, ma non hai approfondito il punto “clou” e sinceramente qualche riga in più poteva starci, avrebbe reso il tutto più completo. Anche la scelta in sé, di ragazzini che la picchiano per paura, è sicuramente coerente con ciò che viene descritto nella saga principale, ma non è per nulla originale: qualcosa di più particolare lo potevi anche inventare – senza andare su stranezze di sorta, leggi la storia della prima classificata, non ha esagerato ma è stata originale!
Per quanto riguarda la coppia, anche, praticamente non si sente, almeno non dal punto di vista di Gellert. Lui la trova “attraente” per il potere che lei possiede, e questo potrebbe anche andare, ma non hai calcato abbastanza questo aspetto. Penso che avresti potuto dilungarti con qualche altra scena su di loro.
Mi è piaciuto di più, invece, come Ariana lo desideri, come resti sedotta dai suoi occhi, dalla sua bellezza, al punto da avere gli incubi in cui lo vede morire, in cui è lei ad ucciderlo. Non mi è piaciuta però la consapevolezza che ha di lui, questo riconoscere anche in lui un “demonio”: ci sta che lo “percepisse”, ma non che lo “sapesse”, afferri la differenza?
6) Gradimento personale: 6/10.
La storia non mi ha fatta impazzire, sono sincera.
Il particolare che ho trovato più fastidioso è la consapevolezza di Ariana, che mi sembra completamente OOC: dalla descrizione dei libri, Ariana mi sembra molto diversa da come l’hai descritta. In generale, tutte le caratterizzazioni dei personaggi credo lascino a desiderare – quelli di questa generazione sono personaggi molto complessi e di rado trovo delle caratterizzazioni che mi soddisfino, se non si ha un particolare feeling col personaggio credo sia molto difficile darne un’interpretazione credibile e a tutto tondo.
Anche la coppia non si sente e, sebbene riconosca che sia un pairing estremamente difficile da gestire, non era un’impresa impossibile e penso che si potesse fare di meglio.
In linea di massima, non una lettura sgradevole, ma niente che mi abbia colpito o che si sia fatto ricordare.
2 - “Oro e polvere” di Darjeilinn.
Totale: 43.7/55.
1) Grammatica e ortografia: 8.7/10.
La grammatica va bene, ci sono solo alcune sbavature.
“Non avrebbe saputo definire a parole cosa lo aveva spinto verso la sua ricerca, ma se la parola “curiosità” non avesse avuto un suono tanto infantile, così l'avrebbe chiamata.”: “ma, se la parola “curiosità” non avesse avuto un suono tanto infantile, così l’avrebbe chiamata” (- 0.10).
“Sembravano destinati a grandi cose. Eppure, nei tuoi piani e le tue stragi e la tua magia oscura, hai sempre ignorato una cosa”: “Sembravano destinati a grandi cose. Eppure, nei tuoi piani e nelle tue stragi e nella tua magia oscura, hai sempre ignorato una cosa” (- 0.20).
Un altro problema invece sono i dialoghi. Spesso non chiudi le virgolette («Che puoi farmi, ragazzo? Uccidermi? È sempre stata la tua soluzione preferita., «Ora basta, vecchio. La tua lingua corre troppo; è tempo che si quieti.) o ne usi di differenti (« È vero, ma ti rispetto. Sei stato Grindelwald, anche se ormai sei solo polvere.“, «Expelliarmus“): è molto fastidioso, dovresti sistemare tutto (- 1).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7.5/10.
In linea di massima, lo stile non mi è dispiaciuto. L’ho trovato semplice ma articolato e curato, ben fatto e piacevole da leggere. Non mi dispiacerebbe più varietà nel lessico e l’inserimento di qualche immagine davvero di impatto, perché ho trovato che la narrazione in alcuni punti mancasse di incisività – e non considero incisivi certi dialoghi fin troppo “forti” -, ma nel complesso mi sembra un buon lavoro.
Un altro aspetto che andrebbe limato è la resa emotiva: ho trovato un po’ ostico immedesimarmi nei personaggi e non ho trovato lo stile così irresistibile da trascinarmi nelle vicende narrate.
Nel complesso, un buono stile.
3) Titolo: 4/5.
Il titolo che hai scelto mi piace abbastanza, anche se lo trovo un po’ “poco”: manca un po’ di incisività e, anche se la polvere e l’oro sono ripresi nel testo spesso e in diversi modi, penso che un titolo debba essere più accattivante e meno generico.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 12/15.
Non mi è dispiaciuto come hai gestito il tutto, in linea di massima.
Sicuramente il personaggio più riuscito è Tom: non è perfetto, ha degli scatti un po’ troppo grotteschi – nel senso di non degni della sua intelligenza, non si comporta come il manipolatore che conosciamo e che era già a sedici anni – e è un po’ troppo passionale, ma vista l’età e il periodo di transizione ci può anche stare. Avrei preferito più freddezza, più raffinati intrighi, però anche la tua versione del personaggio non mi è dispiaciuta, soprattutto se pensiamo che potrebbe non essere al massimo delle sue “potenzialità” per la presenza destabilizzante di Gellert – c’è da dire che questo aspetto andava calcato un po’ di più nella storia, per renderlo davvero convincente.
Con Gellert, invece, proprio non ci siamo. Non mi è per niente piaciuta questa caratterizzazione: l’ho trovato grezzo, volgare, veramente sgradevole nei modi di esprimersi. Il che è un problema anche a livello di IC, perché mi è difficile immaginare Silente attratto da un personaggio così poco raffinato e che si esprime in questa maniera.
Tanto per farti un esempio: “Io non amo l'odore del sangue, sai? Mi fa vomitare. Odio quando la gente sbarra gli occhi e si accorge che sta morendo. Riesco a vedere le loro piccole vite scorrere sulle loro faccette di bambola e mi fa schifo”. Ecco, questo dialogo per me è proprio no.
Non è che solo perché è “cattivo” – che poi la cattiveria è del tutto relativa e Gellert lo immagino umano, a modo suo – si deve esprimere come un gangster!
Diciamo che, caratterizzandolo in questa maniera, gli hai tolto tutto il fascino e il carisma che invece dovrebbe avere. Davvero, l’ho trovato molto poco seduttivo.
Un altro aspetto che non mi ha convinto fino in fondo è che l’introspezione mi sembra troppo lieve, non approfondita al meglio. Per entrambi credo si sia solo scalfita la superficie: sono personaggi estremamente complessi e vanno pensati molto, bisogna analizzarne tutte le sfaccettature per renderli al meglio. Non è facile nemmeno se si è abituati a scriverne valutare tutti gli aspetti, nella tua storia secondo me manca un po’ questa parte più ragionata: sono personaggi pieni di “strati” e di segreti, per arrivare fino al centro della loro personalità ci vuole una notevole dose di pazienza e di acume.
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 4/5.
Il pacchetto che hai scelto è: “2. La campagna militare: negli anni '40, Gellert Grindelwald ha sconvolto la Germania con la sua ribellione, che aveva come fine rovesciare lo Statuto di Segretezza di modo che i maghi potessero governare sui Babbani, finché, nel 1945, non è stato sconfitto da Silente e rinchiuso a Nurmengard (la prigione da lui stesso creata).
Quello che vorrei mi descriveste è la campagna militare di Gellert, come affronta i suoi nemici, con particolare attenzione alla sua figura (ricordate che era considerato un grandissimo Mago Oscuro).
La coppia che voglio vedere è, invece, Gellert Grindelwald/Tom Riddle Jr.
Tom finisce la scuola nel 1945, lo stesso anno in cui Gellert viene sconfitto da Silente, per cui avrete una finestra temporale piuttosto scarsa per ambientare la vostra storia.
Dati i personaggi, per rispettare al meglio l'IC, la coppia può anche solo essere accennata o l'interesse può essere solo mentale (o, viceversa, fisico). L'importante è che mettiate l'accento sulle differenze caratteriali di questi due personaggi: Tom disumano, Gellert un idealista.”
Il pacchetto è stato rispettato in maniera abbastanza buona, anche se non alla perfezione. Ho trovato senz’altro c’entrata la seconda parte del pacchetto, sull’evidenziare le differenze caratteriali di Tom e Gellert: anche se le due caratterizzazioni non erano ottimali, sei stata brava nel differenziare questi due personaggi per certi versi così simili. È un aspetto a cui tenevo molto, per cui sono contenta e anche soddisfatta.
Non ti ho dato il punteggio pieno perché della campagna militare non hai descritto molto e invece sarei stata curiosa di leggere qualcosa a riguardo.
6) Gradimento personale: 7.5/10.
Devo dire che ho opinioni discordanti su questa storia. Per prima cosa, però, voglio dirmi felice di leggere – finalmente – una Tom/Gellert non scritta da me! Sembro l’unica nell’intero fandom che si è lanciata in questa sfida.
Per quanto riguarda la tua storia, mi è piaciuta abbastanza, ci sono diversi aspetti che sono stati di mio gradimento. L’ho trovata di scorrevole lettura e, anche se lo stile non mi ha fatto urlare al miracolo, non mi ha nemmeno fatto venire voglia di cavarmi gli occhi – e non posso dire lo stesso di tutte le storie in gara.
Quello che davvero non mi è piaciuto è la caratterizzazione di Gellert. Sarà che io lo immagino in maniera davvero molto diversa, ma l’ho trovato proprio sgradevole, quasi volgare nel modo di esprimersi e di porsi. È un personaggio che amo – il mio preferito, in realtà – e trovarlo così poco attraente non mi ha fatta certo saltare di gioia.
Anche su Tom non sono soddisfatta al 100%, ci sono delle sbavature qua e là – sia secondo il mio gusto e la mia idea del personaggio, sia secondo l’IC -, ma in linea di massima l’ho trovato più credibile di Gellert.
Una storia piacevole, che sarebbe potuta essere superba se la caratterizzazione fosse stata un po’ più ragionata e approfondita.
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