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Catastrofi naturali: “Entro la fine del secolo i morti saranno il doppio degli Anni 80”

Ultimo Aggiornamento: 08/08/2017 09:36
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08/08/2017 07:19
 
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Analisi dello European Commission Joint Reseach Centre.
Analisi dello European Commission Joint Reseach Centre. Senza misure di adattamento ai cambiamenti, le vittime di nubifragi, terremoti e valanghe potrebbero arrivare a 152mila l’anno

emanuele bonini
Bruxelles

Nubifragi e trombe d’aria, torrenti in piena e alberi sradicati. Frane e fango, crolli e soprattutto vittime. Quello che sta vivendo l’Italia in queste ore con l’arrivo del maltempo, ma ancor di più ciò a cui rischiano di doversi abituare l’Italia e tutto il continente europeo.

I fenomeni atmosferici estremi sono destinati ad aumentare, e di conseguenza il numero annuale delle vite interrotte. L’Ue inizia a fare i calcoli, e i risultati non sono buoni. Secondo un’analisi dello European Commission Joint Reseach Centre (Ecjrc) «senza misure di adattamento» ai cambiamenti climatici, senza politiche di prevenzione del rischio e di messa in sicurezza del territorio, i morti da catastrofe naturale aumenteranno sempre più fino a crescere di 50 volte rispetto ai livelli degli anni Ottanta. Entro la fine del XXI secolo i morti da alluvioni, frane, valanghe, allagamenti potrebbe arrivare a 152mila l’anno. E si tratta di stime prudenziali. Se si fa poco o nulla entro il 2100 due europei su tre si ritroveranno esposti a pericoli di morte legati al tempo. Fino a oggi un rischio per nemmeno un cittadino Ue su dieci. Numeri che impongono una riflessione, secondo gli esperti.

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08/08/2017 07:19
 
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Re: Analisi dello European Commission Joint Reseach Centre.
Quando parla una commissione politica non si sa mai quali sono i fini reali. Tuttavia il messaggio che vogliono trasmettere è chiaro.

Simon
08/08/2017 09:36
 
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Comunque politico o scientifico che sia. Una cosa è certa. Che le catastrofi naturali sono in aumento. E peggiorano di anno in anno.

Un'altra cosa certa è che se l'allarme è politico, sicuramente non si farà niente per far fronte alle calamità naturali. La prevenzione richiede la realizzazione di opere che costerebbero molto (manutenzione dei corsi d'acqua con argini adequati, coste marittime con argini solidi, case antisismiche). E naturalmente fermare la produzione di sostanze inquinanti. Questa sarebbe la strada da percorrere.

Dal mio documentarmi sui terremoti, ho appreso che gli sconvolgimenti climatici hanno una stretta relazione con i terremoti. Un grande caldo o alluvioni possono favorire in futuro terremoti in zone sismiche. I terremoti quindi, non sono in aumento solo a causa di trivellazioni, test nucleari, eccesso di onde elettromagnetiche. Che i potenti della terra non ammetteranno mai. Ma anche a causa degli sconvolgimenti climatici.

E quasi certo che il terremoto di Haiti, sia stato preceduto qualche mese prima da un fortissimo uragano che ha colpito la zona, che abbia quindi provocato questo terremoto.

Ciao
anto_netti
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