| | | OFFLINE | | | Post: 1.563 | Giudice***** | |
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08/12/2017 19:58 | |
E.Comper, 08/12/2017 10.09:
III posto - "Questione di sguardi" di missredilights con 26/38
“Questione di sguardi” con 26/38
Grammatica, lessico e stile: 10/15 (di cui 10 di grammatica)
3 per lo stile, 7 per la grammatica
Come mio solito, inizio questo punto dedicandomi dapprima a un riferimento di tutti gli errori grammaticali e/o sintattici da me riscontrati nel testo, e poi a una valutazione più generica, sia dello stile che della grammatica.
Pagò la consumazione ed (e) uscì, dirigendosi verso casa. – Sfortunatamente, sono in pochi a saperlo, ma la “d” eufonica alla fine di una “e” o di una “a” va utilizzata solo e soltanto qualora anche la vocale successiva sia uguale. Quindi, dire “ed eccomi” è corretto, mentre al contrario “ed a me” è considerato sbagliato. Non è una regola molto nota, ma comunque si tratta di qualcosa che sarebbe il caso di rammentare.
Si alzarono ed (e) uscirono dalla stanza.
Finì la sua brioche in pochi morsi ed (e) uscì dall’ufficio, lasciando il povero Shikamaru con mezza brioche da finire.
“Abbiamo lavorato, mica giocato. Cosa ci potrebbe essere di così romantico nel lavorare ad (a) un caso complicato?
Una Temari molto arrabbiata aveva appena sibilato quelle parole ad (a) un povero Shikamaru che, colto alla sprovvista, non aveva sentito praticamente nulla di quel discorso.
Il caso alla (al) quale stavano lavorando li stava distruggendo nel vero senso della parola.
Non ebbe bisogno di voltarsi verso di lei per vedere che stesse piangendo (che stava piangendo). – Il condizionale è un caso chiamato tale perché, appunto, rappresenta una possibilità, qualcosa di non reale, inoltre solitamente è introdotto dal “se”. Visto che qui però Shikamaru SA che lei sta piangendo, è corretto mettere un normale tempo indicativo.
La stessa parola che lei aveva detto a lui quando l’abbracciò (l’aveva abbracciato) e quando si separarono per tornare a casa. – Errore di consecutio temporum.
Come poteva rispondere in questo modo ad (a) una donna?
Eccoci qui.
Ebbene, parlando della grammatica ho notato una notevole difficoltà, come avrai potuto notare, nell’utilizzo della “d” eufonica. Mentre negli altri casi si può immaginare che gli errori siano dovuti per lo più a delle semplici sviste, la frequenza dello scorretto utilizzo della “d” eufonica mi ha fatto pensare che, forse, per quel che la riguarda il problema stia alla base. Quindi sia dovuto a una sbagliata conoscenza della regola grammaticale.
Tuttavia, tenendo conto anche della lunghezza del testo e del fatto che si tratta di errori difficili da notare per chi non conoscesse le regole in questione, ho ritenuto comunque opportuno non andare al di sotto di un sette. Mentre infatti altri racconti erano veramente molto brevi, quando si tratta di storie più lunghe cerco sempre di fare una media degli errori riscontrati, così da non svantaggiare nessuno.
Riguardo lo stile, anche qui siamo nella media.
I dialoghi sono molto curati, arrivando a rappresentare il principale cavallo di battaglia del testo.
Purtroppo, però, a livello prettamente descrittivo ci sono davvero pochi frammenti dedicati, per esempio, all’analisi delle ambientazioni da te proposte. Non si sa quasi nulla di come sia strutturato l’ufficio in cui Shikamaru e Temari lavorano, e lo stesso vale per il locale di Choji, sebbene siano entrambi l’ambientazione principale del tuo racconto.
I pochi passi dedicati alla descrizione e alla narrazione vera e propria sono così lunghi da stridere, a livello di equilibrio, col resto del testo, e questo salta subito all’occhio.
Riassumendo, quindi, direi che si poteva fare di meglio, sia per quel che riguarda la grammatica che per lo stile, tuttavia non è un risultato scadente e anzi con una buona revisione si potrebbero fare molti passi avanti.
Titolo: 3/3
Passando al titolo, direi che qui hai fatto decisamente un ottimo lavoro.
Breve e incisivo, la scelta di un titolo simile risulta decisamente azzeccata specialmente grazie alla ripresa del tema principale del racconto.
Infatti, è negli sguardi che i nostri due protagonisti si scambiano che si sviluppa la loro relazione. Attraverso gli occhi, classico “specchio dell’anima”, Shikamaru e Temari riescono a trasmettersi i propri sentimenti. In essi si leggono le loro sofferenze e le loro gioie, e sempre in essi traspare il loro passato e la loro indole.
Se a ciò, poi, si aggiunge il riferimento alla citazione da te scelta (e magnificamente inserita), non si può non apprezzarlo.
Come dico sempre, il titolo è il principale biglietto da visita di un racconto.
E tu ne hai ideato uno breve ma carico di significato, indubbiamente capace di attirare l’attenzione dei lettori!
Introspezione: 5/5
Anche qui un bel punteggio, senza ombra di dubbio.
Confesso che hai saputo ideare un metodo introspettivo veramente particolare, grazie anche, almeno a mio parere, alla funzione di Choji, che sostanzialmente funge da “grillo parlante” di Shikamaru. È lui, a dispetto della sua funzione come personaggio secondario, a spingere il nostro protagonista a indagare sempre di più sui suoi sentimenti, così come è sempre lui a spingerlo a essere sé stesso e a farsi avanti.
Sotto certi aspetti, si potrebbe dire che senza il buone vecchio Choji la relazione tra Shikamaru e Temari non si sarebbe mai evoluta fino a tal punto. E i tratti riservati al dialogo tra i due sono indubbiamente quelli che favoriscono al meglio l’introspezione del racconto.
Tuttavia, non è certo solo per questo che ho deciso di dare un punteggio tanto elevato.
Infatti, anche nei frammenti in cui Choji non è presente si può notare una notevole capacità introspettiva. Grazie all’utilizzo di una focalizzazione interna a livello multiplo (ossia un tipo di narrazione che riferisce i pensieri di tutti i personaggi) sei riuscito a rendere molto bene sia le emozioni di Shikamaru che quelle di Temari.
Inoltre, l’utilizzo eccellente dei dialoghi permette di far trasparire al meglio il carattere e le emozioni dei vari personaggi, evidenziando ulteriormente il loro animo.
Complimenti!
Gradimento personale: 6/10
Concludendo col gradimento personale, confesso che, sebbene l’introspezione fosse indubbiamente notevole, ci sono stati alcuni elementi che non ho apprezzato molto.
Primo fra tutti, il fatto che purtroppo non sono esattamente un fan sfegatata delle AU (così come, a dire il vero, delle Crossover).
Ovviamente, si tratta di un parere puramente personale, che nulla ha a che vedere con gli altri punti della valutazione, ma che mi ha impedito d’innamorarmi troppo del tuo racconto. Più che altro, ho sempre fatto una grandissima fatica a comprendere il senso delle AU … forse sarò io che sono un po’ chiusa sotto questo aspetto, ma non riesco a vedere perché qualcuno debba invertire le ambientazioni di una storia già magnificamente ambientata da sé.
Comunque, come ho detto, si tratta di un qualcosa di puramente personale. C’è chi ne va matto e chi no, e visto che, comunque, la storia presentava una buona introspezione, alla fine sono riuscita a leggerla senza problemi.
Totale: 26/33 + eventuali punti bonus (2)
Personalmente non so che cosa pensare di questo giudizio.
Da una parte mi sento fiera di me stessa per aver preso il massimo su titolo e introspezione, visto che erano due punti che per me erano importanti. Per questo ti ringrazio per le splendide parole che mi hai detto.
Per quanto riguarda il gradimento personale non posso farci nulla. Se a te non piacciono io le adoro da morire, ma questi sono gusti. Mi dispiace di esserne rimasta penalizzata, ma non posso farci nulla.
Quello che mi preme, invece, è sapere il tuo metro di valutazione per quanto riguarda la grammatica. Tre punti tolti per 6 "d eufoniche", 2 per verbi sbagliati (chiedo venia per questo e me ne rendo conto io stessa) e un alla invece di al?
Conosco la regola della "d eufonica", ma capirai che può anche scappare qualche volta e che ci vuole un occhio attento (come il tuo) a scorgerlo.
Per quanto riguarda la descrizione degli ambienti, io lo odio, non lo faccio quasi mai e lascio che sia la mente del lettore a immaginare ogni cosa. Do pochi indizi e basta. Un po' per il fatto che tu odi le Au ed io le amo. Anche questo passo che tu hai scritto:
"I pochi passi dedicati alla descrizione e alla narrazione vera e propria sono così lunghi da stridere, a livello di equilibrio, col resto del testo, e questo salta subito all’occhio.
Riassumendo, quindi, direi che si poteva fare di meglio, sia per quel che riguarda la grammatica che per lo stile, tuttavia non è un risultato scadente e anzi con una buona revisione si potrebbero fare molti passi avanti."
mi ha fatto storcere il naso, anche perché secondo me non lo sono. Ad ogni modo ti ringrazio per esserti presa carico di questo contest e per averlo portato a termine. |