Domenica 18 giugno 2017
Il nostro socio Leonardo Pianezzola ci guiderà in questo viaggio in Ortigara a cento anni dalla omonima battaglia.
Ortigara: sulle tracce di Adolfo Ferrero
Tra il 10 e il 28 giugno 1917 la montagna dell’Ortigara, sull’altopiano di Asiago, fu interessata da numerosi eventi bellici conosciuti, nel loro complesso, come la “Battaglia dell’Ortigara”. Punto debole della Winterstellung austroungarica, l’Ortigara fu scelto dai comandi italiani come punto di sfondamento nell’utopico tentativo di raggiungere la dorsale del Portule e di cacciare definitivamente l’avversario dall’altopiano.
Protagonista della seconda fase della battaglia (19 giugno) fu il giovane sottotenente torinese Adolfo Ferrero il quale, proprio nella notte tra il 18 e il 19, scrisse una toccate lettera alla sua famiglia, presagendo la terribile sorte che gli sarebbe toccata il giorno successivo. La lettera, oggi esposta nel piccolo museo del Sacrario Militare di Asiago, si dice fu ritrovata accanto al corpo di un soldato nel 1958, ben quarantun’anni dopo la battaglia, ammantando di miracolo la storia del giovane alpino.
Sulla base della recente ricostruzione storica delle vicende attuata da Alberto Di Gilio e Leonardo Pianezzola ripercorreremo i passi di Adolfo fino a giungere al luogo del suo ferimento in battaglia, seguendo poi il suo ultimo percorso fino all’ospedale da campo e al (presunto) luogo di sepoltura.
L’itinerario avrà inizio da Piazzale Lozze (parcheggio), dal quale si raggiungerà Cima Lozze, scendendo in seguito sino al Baito Ortigara. Proseguendo per il Vallon dell’Agnelizza (Vallon della morte) fino a quota 2003 (caposaldo austroungarico) e salendo a quota 2101. Si proseguirà sino alla lapide in memoria di Adolfo e a quota 2105 (colonna mozza), ridiscendendo a Baito Ortigara. Ripercorrendo parte del Vallon dell’Agnelizza si entrerà nella zona trincerata italiana verso Pozzo della Scala e il rovescio di Cima Caldiera-Cima della Campanella, per poi ridiscendere a Piazzale Lozze.
Difficoltà: E con un breve tratto EE parzialmente attrezzato tra quota 2003 e quota 2101.
Dislivello: circa 400 metri (positivo)
Lunghezza del percorso: circa 8,5 km
Durata escursione: circa 5 ore.
Pranzo al sacco.
L’itinerario non presenta particolari difficoltà, se non in un breve tratto molto ripido. Data la natura del terreno a volte scivoloso si richiedono adeguate calzature (scarponi o scarpe da trekking) e abbigliamento consono a clima non ancora estivo in alta montagna (giacca a vento, pile, ecc.) È consigliata la dotazione di una torcia per superare un breve passaggio incavernato lungo il percorso. La guida si riserva di modificare parte del percorso qualora le condizioni del terreno potessero pregiudicare la sicurezza dei partecipanti, così come di non far partecipare all’escursione persone non adeguatamente attrezzate.
Il punto di ritrovo sarà alle 8.30 presso l’ampio parcheggio delle sciovie delle Melette, lungo la strada che da Gallio conduce a Campomulo (dal centro di Gallio in direzione Foza si prenda la strada a sinistra in corrispondenza del monumento, seguendo l’indicazione per Campomulo). Dal parcheggio delle Melette si raggiungerà in auto Piazzale Lozze in circa 30 minuti.
Scaricare i documenti da consegnare compilati all'inizio escursione e scaricabili da:
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[Modificato da staff forum 26/05/2017 10:11]