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Il caso di BILLY MEIER

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2017 10:20
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29/04/2017 15:54

Eduard Meier e Andrea corazza, (verità?) contrastanti.
Chi ha ragione? Il primo od il secondo? Magari mentono entrambi.
Chi poi avrebbe avuto la possibilità di "attingere" alla versione dell'altro?
In questo caso sicuramente l'Andrea, la cui versione di contatto con la STAR delle Pleiadi risalirebbe ad inizio secolo, mentre è risaputo che il "postino" Meier ebbe l'inciuccio con Miss Pleiadi già dal 28 gennaio 1975.
Il punto essenziale è che il postino Maier ha suonato più di due volte...Purtroppo.
Il mio omonimo Andrea Corazza gli SUPPORTA (come veri) solo i primissimi incontri, di fatto sarebbe lui, l'Andrea ad essere detentore dei continui, nuovi e veri contatti, almeno come italiano, perchè è sulle alture di Quito (Equador) il concentrarsi di tali avvenimenti.

E. Maier:--il suo è un caso che non condivido, non tanto per la serie di foto che ricordano chiaramente quelle di certi modellini ormai fin troppo noti, anche se qui il fotomontaggio appare realizzato con arguzia, ma sobre todo per i "messaggi".
Secondo questi, la spaziale sarebbe venuta (in una frazione di secondi) da SIEBENGESTIRN delle Pleiadi solo per dirci in SOLDONI che, oltre certe intuizioni scientifiche e storiche, "le conoscenze spirituali di molti uomini sarebbero insufficienti"...
Sul "spirituali" insiste anche il Corazza, GIUSTISSIMO, ma ben poco di spirituale mi sembra esista nelle presunte verità che sarebbero state rivelate da questa aliena.

lasciamo pure da parte le giustificazioni iperspaziali, e il sistema di spostamento di queste "navi spaziali", che poi, in fin dei conti non contraddicono, ANZI RICALCANO una delle tante ipotesi relative alla problematica ufologica, ma fermiamoci su quella che vorrebbe essere la "sostanza culturale nuova" del messaggio.
Secondo quanto riportato da Meier (idem A.Corazza), lo sviluppo degli spiriti umani avrebbe subito un arresto", per cui questa spaziale sarebbe "caduta" sulla Terra per dirci TUTTA LA VERITA'"---e cioè:"Al di sopra tutto quel che esiste sta solamente e unicamente la Creazione".
(Al di sopra?? Della Creazione, ossia del Cosmo non siamo parte anche noi?).
Che la natura rispetti in sè, come Creazione, le leggi impartita ad essa da un "demiurgo", risponde ad una logicità, ma che una "Creazione" abbia incluse in sè tutte le leggi celesti e terrene (perchè poi celesti e terrene?) mi sembra alquanto insensato.
Per Creazione (NON BISOGNA DIMENTICARLO) s'intende un qualcosa che è stato creato e che quindi obbedisce alle leggi di un CREATORE.
Che se poi si fosse usato impropriamente il termine "creazione" per "Natura", la cara Semjase non ci avrebbe detto NULLA DI più di quanto ci disse Giordano Bruno col suo PANTEISMO.

Ma, sempre secondo il messaggio di Semjase, si da il caso che Dio non esista (e allora è chiaro che non esiste nemmeno una creazione), anzi, che se questo esiste, esisterebbe come evoluzione più volte reincarnata in vite planetarie di uno stesso pianeta, insomma sarebbe un LOGOS del pianeta stesso, logos che, come tale, dovrebbe sempre considerarsi sottoposto a questa sorta di "Creazione".
Ora, a parte l'evidente panacea per cercare una giustificazione teologica che non sta su nemmeno con 4 stampelle, si pensi alle attribuzioni di questo "Dio" che non più onnipotente, non più eterno, non più onnipresente (poichè lo sarebbe per un solo pianeta), non più unico (idem per lo stesso motivo), finirebbe col non essere più un "dio";
tutt'alpiù gli si potrebbero riconoscere certe prerogative che i pagani conferivano al vecchio Giove e i greci a ZEUS, ammesso che al dio di Semjase si voglia concedere il comando su altri "dei" e sulla cieca credenza degli uomini.

Questa specie di "creazione", avrebbe poi tanti "logos" o "dei", tanti quanti sono i pianeti in evoluzione (di tipo intelligenti) e un'infinità ancora maggiore di "Maestri evangelisti" (...ancor meglio: aspiranti dei, fra i quali, per il nostro pianeta - NON l'ha detto MA SI INTUISCE facilmente - dovrebbe annoverarsi anche lo stesso Cristo).
Se mai dovessi seguire Andrea Corazza a Quito e dovessi incontrare Semjase, inizialmente l'abbraccerei (gran bel pezzo di donna), poi la pregherei di lasciarci in pace in quelle che lei definisce le nostre "filosofie primitive", che però ( MI CONSENTA, Miss Plejadi), mi appaiono molto più evolute e logiche e sobre todo meno contraddittorie delle sue.
hasta luego

[SM=x5241259]
[Modificato da Arrival2017 21/05/2017 12:14]
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01/05/2017 21:44

Cmq sul sito di Billy Meier, é lo stesso Meier che rinnega di aver scattato quelle foto (per es quelle delle veline americane).
Dice che sono sosia delle vere extraterrestri che ha incontrato.
E che queste sono immagini falsicita dal MIB



Ad es, immagini come queste, come ha fatto Meier a falsificarle?
L'oggetto é chiaramente distante e in profonditá,
l'osservatore si trova a una certa lontananza

Ricordiamoci inoltre che Meier é privo di un braccio, perso in un incidente stradale.
Creare dei falsi sarebbe stato tutto piú difficile...









D'altra parte, é giusto che dica anche le cose che non mi convincono.
Ad esempio questa foto



Nonostante ci sia cmq qualcuno che é riuscito a dimostrare (riscuotendo il consenso e il convincimento di molti altri ufologi e appassionati della materia) che non é un falso.
Lo ha spiegato qui Michael Horn
www.theyfly.com/billy-meier-hoax-exposed


[Modificato da zeus(74) 01/05/2017 21:50]
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01/05/2017 21:55

Per quanto riguarda la negazione di Dio,
Meier nel libro "la Veritá delle Pleiadi" nega in effetti che nel processo di creazione dell'uomo sia intervenuta una qualche divinitá.
Lui peró parla di DIVINITÁ.
Non parla di DIO.
Meier infatti nel sito FIGU (il suo sito) scrive:

"A causa di diverse circostanze e non da ultimo a causa della megalomania di creature umane, agli JHWH, ai re di saggezza e ai capi dei popoli e delle razze umane, che in base ai concetti terrestri sono chiamati DIO, fu conferito forzatamente il rango di creatore ed essi furono dichiarati falsamente come quanto vi è di più supremo nell’universo, cioè come la Creazione"

In realtá questo principio non va in contraddizione né con quanto detto a proposito dagli altri contattisti, né con la teoria ufologica degli antichi astronauti.
In pratica, Meier accontenta sia gli ufologi tradizionalisti che i cosiddetti ufologi della new age piú spinta, cioé i contattisti.

Anzi, io trovo una profonda correlazione tra quanto dice Meier e quanto detto per esempio da Siragusa, ma anche da Adamski e Diaz.

Alla fine tutti i contattisti dicono la stessa cosa: cioé che l'Intellingenza Onnicreante ha conferito ad altri esseri piú evoluti il compito di creare la vita nell'universo e quello di manovrare (secondo la Volontá creatrice) i meccanismi che regolano la formazione dell'universo stesso (esplosione di stelle, comete che si schiantano su pianeti; e cosí via)

Quindi, quando diciamo che Meier nega l'esistenza di Dio, bisogna capire cosa intende con questo.
Probabilmente si riferisce al Dio che viene personificato dalle varie religioni.
Anzi, é piú che probabile, visto che nel suo sito dedica un'ampia critica a questo (si veda sempre lo stesso link di sotto)


Fonte:
it.figu.org/index.php?option=com_content&view=article&id=134:religione-e-relegeon&catid=38&It...
[Modificato da zeus(74) 01/05/2017 22:03]
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01/05/2017 23:49


Su Dio il discorso diventa lungo e complicato, mi soffermo solo sulle analisi delle foto, i modellini adattati per lo sviluppo delle quali, per inciso, furono trovati in casa di Meier. Le Analisi fotografiche: le campane di Maier vengono suonate benissimo sul libro edito da Rizzoli, 1990 "Contatti dalle Pleiadi", da pag 52 e seguenti, si parla di eccezionali analisi convalidanti le foto scattate da Meier. Se non che sul semestrale UFO a cura del Centro Italiano Studi Ufologici, sul n° 18 dalla pagina 21 fino alla 26 esima si legge: "In realtà come si è poi scoperto, solo in alcuni casi sono state effettuate delle analisi e, perdipiù, solo su pochissime foto, ma i risultati sono stati presentati in modo fuorviante ed interessato, se non, in taluni casi palesemente falso. Numerose sonominvece le analisi indipendenti, cioè non fatte eseguire dai promotori del caso Meier, e tutte hanno invariabilmente suggerito che le foto fossero contraffatte".

L'articolo prosegue: "Il gruppo ufologico americano Ground Saucer Watch, celebre per le pionieristiche analisi al computer di foto ufologiche fin dagli anni '70, ricevette 10 fotografie di Meier di seconda generazione da un ricercatore tedesco, nel 1976. Il verdetto fu inequivocabile: un falso realizzato per mezzo di diverse tecniche, come modelli sospesi, doppie esposizioni e fotomontaggi. Anche Kolman von Keviczky, un ex maggiore dell'esercito americano in pensione che ha lavorato come fotografo al dipartimento audio-visuale dell'ONU a New York ed è conosciuto come un acceso fautore dell'origine extraterrestre degli UFO, analizzò le foto di Meier dichiarando che si trattava di modelli di alberi, come confermato anche dai calcoli dell'ufologo Manuel Fernandez sulle misure dei rami degli alberi".

E ancora: "In effetti, dei modelli di dischi, praticamente identici ad alcuni fotografati da Meier, sono stati trovati nel suo GRANAIO e fotografati a loro volta. Nel libro di karl Korff, viene presentata una dettagliata serie di analisi fotografiche condotte su una certa quantità di foto di Meier. Le analisi sono state eseguite con diversi sistemi compiuterizzati e tutte le foto sono state smascherate come falsi prodotti con diverse tecniche. Quanto ai misteriosi reperti, il laboratorio federale di Zurigo che li analizzò nel marzo del '78 trovò che tutti i componenti risultavano del tutto normali. Il 12 maggio successivo un'altra analisi fu fu condotta dal dott. Walter Walker, ujn esperto di metallurgia all'università di Tucson, in Arizona, da anni consulente dell'Apro) : i campioni risultarono del tutto normali".

Che dire? Che tutti questi professionisti, così lontani fra loro si siano messi d'accordo per screditare Maier ? Personalmente ne dubito.

21/05/2017 10:56

IL CASO MEYER



Il 28 gennaio 1975, nel primo pomeriggio, lo svizzero Eduard Billy Meyer, ex gendarme ed agricoltore, lascia la propria casa colonica a bordo di un ciclomotore portando con sé la macchina fotografica e si dirige verso una meta per lui ancora ignota.

Alle 14:00 Meyer giunge nella riserva boschiva di Hinwill quando avverte uno strano ronzio riempire l'aria. Alzato lo sguardo verso il cielo, la sua attenzione viene attratta da un disco, apparentemente metallico, che evoluisce nell'aria, lentamente, e comincia a scendere di quota. Ne vede perfettamente la struttura, una inferiore ed una superiore, divisa da una fila di rettangoli rossi, orientati verso l'alto, che circondano l'intero scafo. Meyer prende la macchina fotografica e scatta tre foto in rapida successione. Per circa sei minuti ogni cosa attorno a lui, compreso il disco nell'aria, sembra subire un effetto tipo "fata Morgana", per cui i contorni dei corpi appaiono sfocati e tremolanti. Poi, dopo aver sfrecciato avanti e indietro ad incredibile velocità, in una frazione di secondo l'UFO scompare e il paesaggio riprende la sua dimensione visibile normale. Annunciato dall'inquieto abbaiare dei cani, dagli striduli versi dei corvi e da quel persistente ronzio, alle 14:32 l'oggetto riappare sbucando dalle nuvole, ondeggiando sempre più in basso, ed atterra silenziosamente a circa 180 metri dallo svizzero emanando un forte campo energetico che oppone come una forza "frenante" sull'uomo, il quale cade a terra sfinito. Dopo un minuto, dall'oggetto discoidale poggiato al suolo esce una figura umana, di media statura e di aspetto attraente. Una donna di corporatura esile, dai lunghi capelli che le ornano il viso, abbigliata con un vestito grigio aderente che termina con un supporto per un casco all'altezza del collo, avanza verso di lui e gli porge una mano per aiutarlo a sollevarsi da terra e gli si rivolge in perfetta lingua tedesca: "Tu sei un uomo coraggioso, ti abbiamo studiato per molti anni".

Semjase, così si presenta, è una pleiadiana scesa sulla terra per affidare a lui, Eduard Billy Meyer, intelligente e di buoni sentimenti, il seguente messaggio, destinato a tutta l'umanità:

"Sopra ogni cosa si erge quell'Ente che governa la vita e la morte di ogni essere. E' il Creato che ha fissato le proprie leggi invariabili ed eterne su ogni cosa. L'uomo è in grado di riconoscerle nella natura, se si impegna; esse rappresenteranno per lui il corso della vita e la via della grandezza spirituale, lo scopo della propria esistenza. Tuttavia l'uomo, succube delle proprie religioni, ed al tempo stesso di un falso insegnamento, altro non fa che umiliare il suo spirito, sempre di più avvicinandosi ad un abisso senza fine".

Durante questo primo incontro la bellissima pleiadiana avrebbe rivelato la continua presenza di entità extraterrestri interagenti con l'umanità sin da tempi antichissimi, elevandosi a Dei per esercitare potere sugli uomini. Semjase termina questo suo discorso incitando l'uomo a dedicarsi con sempre maggiore impegno alla ricerca e allo studio del Creato, vivendo in perfetta armonia della natura, al fine di evitare il collasso dell'intero pianeta Terra. La misteriosa fanciulla dichiara di essere portavoce dell'impegno della sua civiltà a collaborare per il bene universale, il progresso scientifico e per il raggiungimento della verità. Successivamente, secondo quanto da lui dichiarato, fu protagonista di numerosi altri contatti con i pleiadiani, i quali lo fecero loro messaggero, e per dargli credibilità fra gli uomini, gli permisero di fotografare e filmare dozzine di volte le loro navi spaziali, gli fornirono materiale roccioso di altri pianeti e metallo tratto dai loro velivoli e gli permisero di portare con sé dei testimoni che poterono assistere ai loro incontri.

Malgrado queste prove la reazione della gente fu improntata al netto scetticismo. La narrazione dello svizzero sembrava troppo un miscuglio tra fantascienza e i tipici messaggi di "setta". Inoltre le foto erano troppo belle per essere vere.

Eduard Billy Meyer si isolò allora dai contatti col pubblico, circondandosi solo di coloro che lo accettavano senza mezzi termini, e se ciò è umanamente comprensibile, contribuì senza dubbio a metterlo in luce come "guru" di una setta.

Nell'ottobre '77 Meyer, poco dopo il suo ottantanovesimo contatto con i pleiadiani, si incontrò a Zurigo con il colonnello Wendelle Stevens, che nel 1948 era stato nominato responsabile di un programma di ricerca USAF in Alaska. Stevens riceveva i rapporti UFO dai piloti, rendendosi conto che essi venivano sistematicamente archiviati altrove, ed insabbiati. Cosa si celava dietro questa procedura? Da allora Stevens cominciò un suo archivio personale e nel 1976 comprendeva olter 700 testi in materia ed oltre 5000 foto di UFO provenienti da diversi continenti: il più grande archivio ufologico privato del mondo.

Quando il colonnello Stevens ebbe modo di osservare le foto di Meyer, l'ex colonnello ebbe una reazione di sorpresa: non esisteva nulla di paragonabile nel suo archivio, nulla che si avvicinasse qualitativamente a quelle immagini. Le foto di Meyer si prestavano bene all'analisi: erano state tutte realizzate in luce diurna e mostravano distinatamente i dischi argentei su uno sfondo panoramico dato da alberi, montagne, prati; erano quindi ricche di punti di riferimento per individuare la genuinità e la posizione degli oggetti. Una foto mostrava addirittura una "nave a raggio" nei diversi momenti del suo volo attorno ad un abete, dove una forza misteriosa emanante dalla nave piegava lievemente i rami sommitali dell'albero. Per realizzare un fotomontaggio del genere sarebbe occorsa una somma non indifferente e delle attrezzature che all'epoca solo grandi centri con grosse risorse tecniche avrebbero potuto realizzare, del tutto al di fuori della portata di un contadino che viveva con 700 franchi al mese. Per dissipare i dubbi legittimi, Stevens decise di recarsi in Svizzera nel 1977 per studiare quello che sarebbe diventato "il caso Meyer".


Con l'aiuto di Meyer, Stevens ricostruisce tutta la vicenda: i luoghi degli incontri, le postazioni per le foto, i dialoghi con l'anziano pleiadiano Ptaah e con l'affascinante creatura femminile Asket, proveniente dall'universo Dal, la promessa degli extraterrestri di ritornare 11 anni dopo, le sue esperienze con Semjase, i voli spaziali sugli UFO, la sua filosofia, che Meyer definiva "insegnamento dello spirito". Nei successivi incontri con Stevens, nel 1978, Meyer si sottopose e superò i test al "lie detector" e i suoi materiali furono affidate all'analisi del fisico Neil Davis, dirigente del "Design Tecnology", specializzato in analisi ottiche che concluse:

"Dai risultati delle analisi effettuate è lecito ritenere che gli oggetti un questione non possono essere che corpi di grosse dimensioni posti ad una certa distanza dalla fotocamera".


Quattro fotografie furono inoltre sottoposte, in presenza dello stesso Stevens, all'esame del Dr. Robert Nathan del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, a Pasadena in California usando le attrezzature impiegate per analizzare le immagini inviate dalle sonde spaziali della NASA, arrivando alla conclusione della assoluta autenticità delle foto. Anche l'astronomo Michael Manin, specializzato in analisi ottiche e progettista della fotocamera della sonda "Mars Observer", rimase sbalordito per l'assenza di indizi di falsificazione, analisi effettuate mediante computer all'avanguardia:




"...Per quanto mi è stato possibile vedere, posso dire che non siamo in presenza di un trucco fotografivo... Ritengo pertanto che le fotografie in questione sono autentiche... Alla storia del contadino che entra a tu per tu in contatto con una dozzina di extraterrestri, e dai quali riceve periodicamente visite non posso assolutamente credere, ma queste immagini sono più che attendibili. Esse rappresentano una indiscutibile prova dell'esistenza di qualcosa di concreto, sulla cui natura non sono in grado di pronunciarmi".

Quasi contemporaneamente varie organizzazioni pseudo-ufologiche cercarono di dimostrare la falsità delle foto, per esempio riproducendo le scene di Meyer mediante l'uso di modellini, ma queste venivano sistematicamente riconosciute come false all'analisi, avvalorando ulteriormente quelle di Meyer, invece di screditarle.



Uno dei testimoni, il sig. Shutzbach, aveva registrato su nastro magnetico il ronzìo della nave a raggio, nastro che fu analizzato in vari modi con apparecchiature sofisticate presso il laboratorio sottomarino della US Navy a Groton. Si scoprì che il ronzìo era generato da tre diverse fonti e le frequenze risultanti nello spettro acustico era compresa tra i 320 e i 980 Hertz;

"la fonte principale del ronzio è una macchina di natura elettromagnetica che rotea all'interno di campi elettromagnetici multipli al ritmo di 250 rivoluzioni al minuto. Il ronzìo, nello spettro del percettibile, è dato da un gruppo di armonie forti in diretto rapporto con la rotazione della macchina. In questo contesto, la rotazione della macchina rimane stabile... Inoltre il moto rotatorio della macchina genera una vibrazione che a sua volta determina una ulteriore amplificazione delle armoniche più elevate".

Da una ulteriore analisi eseguita da Jim Dilettoso, tale ronzìo risulta essere prodotto da un concentrato di 32 frequenze simultanee, 24 delle quali rientravano nello spettro acustico percettibile.

"Tutto ciò è alquanto difficile da duplicare - spiegò Dilettoso - il suono attribuito alla nave spaziale è indubbiamente una registrazione fuori del comune, data da una sorprendente gamma di frequenze".

Ma la prova più straordinaria furono quattro piccoli frammenti metallici che lo svizzero consegnò a Stevens il 5 aprile 1978, asserendo che essi rappresentavano "tre dei sette componenti di cui le navi a raggio sono costituite". Uno dei campioni metallici, composto da sferette di color grigio era in fase di autodissoluzione, fenomeno che Meyer attribuì alle condizioni atmosferiche tipiche della Terra. I campioni vennero analizzati dal prof. Walter Walker, dell'università dell'Arizona il quale scoprì che delle analoghe sferette grigie erano anche all'interno del secondo reperto, incastonate in una massa metallica solida. Quando egli ne staccò un frammento per analizzarlo al microscopio fuoriuscì del gas che frantumò il vetrino sul quale era stato riposto. Un altro frammento si presentava alquanto ossidato e quando si tentò di rimuoverne lo strato con un raschietto d'acciaio, apparvero delle striature rosse nel metallo.

I campioni risultarono essere composti di varie leghe d'argento; uno risultò essere una lega estremamente complessa data da argento, alluminio, potassio, calcio, cromo, ferro, zolfo e silicio, con una notevole quantità di tulio (metallo rarissimo di valore superiore al platino), tutti contraddistinti da un elevatissimo grado di purezza. In un piccolo solco del campione, ingrandito 500 volte, furono trovati altri due micro-solchi, paralleli tra loro e uniti da sottilissimi canali che sembrarono artificialmente inseriti nel metallo.



Avendo una "cassetta" riguardante il caso Meyer, ho visto tramite moviola come il Disco scompare e riappare: se fosse un fake, secondo me, il Disco dovrebbe sparire tutto insieme, simultaneamente; mi spiego megio:alla moviola si vede benissimo che comincia a scomparire dai bordi estremi per rimmpicciolirsi, fino al centro; al contrario quando riappare! Quelllo che voglio dire (e suggeritemi voi...) che se fosse un falso, l'intera immagine del Disco scomparirebbe simultaneamente, non con un restringimento graduale... Avete un'idea...?

(Comunque, una persona con un solo braccio e che ha "perso" anche la moglie per una presa in giro ............) [SM=x5241260]



[Modificato da Ufologo-555 21/05/2017 11:03]
21/05/2017 11:01

LE PROVE METALLICHE

Le analisi dei metalli. (Estratto da „Die unglaubliche Geschichte des 'Billy' Eduard Albert Meier“ di Michael Hesemann, apparso sul Magazin 2000, Düsseldorf ) “.....Allora Dilettoso venne in contatto con il dott. Marcel Vogel ( che nel frattempo è scomparso), grande esperto, capo dei laboratori del gigante dei computer IBM, detentore di 32 brevetti, inventore del floppy disc e dei cristalli liquidi.

“E fin quando non avrò tra le mani qualcosa che potrò mettere sotto il mio microscopio, non sento ragione“, sosteneva sempre Vogel. “Avvistamenti e foto non sono prove sufficienti.“ Allora gli arrivò un pacchetto con le prove sui metalli. Subito si portò i frammenti nel suo ufficio. Uno dei pezzi metallici era fortemente ossidato e così il chimico tentò di raschiare lo strato ossidato con un raschietto d'acciaio ed ecco che si verificò qualcosa di molto strano. “Ho solamente toccato il metallo con il raschietto e subito sono apparse delle righe rosse e lo strato ossidato è scomparso.

L'ho semplicemente toccato e si è disossidato ed è diventato metallo puro . Non ho mai visto una cosa così.“ Dalle prove metalliche risultò che si trattava di una lega in argento non troppo insolita. Un altro pezzettino triangolare invece si dimostrò una lega estremamente complessa, composta da argento e da alluminio purissimi oltre che da potassio, calcio, cromo, rame, argon, bromo, cloro, ferro, zolfo e silicio. Una piccola area mostrava una miscela notevole di elementi quasi simile al sistema periodico, ed ogni elemento era di assoluta purezza.

“Ogni elemento in questione era legato a tutti gli altri“, constatò il chimico, pieno di sorpresa, “ma nello stesso tempo manteneva in qualche maniera la sua struttura individuale.“ In una piccola scanalatura, nel centro del campione, ingrandendolo 500 volte, scoprì due microscanalature parallele che erano collegate tra di loro attraverso canali, erano precise righe a filo, che erano state in qualche modo inserite meccanicamente nel metallo. Ancora più sorprendente per lui risultò il fatto che l'elemento principale di quella minuscola zona fosse tulio, un metallo estremamente raro. “Il tulio esiste solamente in piccolissime dosi“, fece sapere Vogel. “Ha un valore pazzesco, molto più caro del platino e difficile da reperire.

Bisogna possedere una conoscenza metallurgica notevolissima per potere produrre anche una sola lega con questo metallo." Allora regolò il suo microscopo elettronico su un ingrandimento di 1600 volte e guardò con meraviglia. “Un mondo particolare si aprì con questa prova. C'erano qui strutture dentro le strutture - molto, molto straordinario. “ Vogel si preparò a lavorare sempre più intensamente con questo metallo, fece un ingrandimento di 2500 volte e trovò “strutture bifilari...veramente straordinario che un metallo possegga una banda a due fili. Se si prende una banda di questa prova e la si mette sotto luce polarizzata, si scopre che è sì metallo, ma nello stesso tempo è... cristallo!“

Erano strutture cristalline esagonali disposte a forma di spirali. Una ripresa fotomicrografica, eseguita da Vogel, risultò eccezionalmente limpida, prova che le strutture possedevano un'eccellente conducibilità. La limpidezza di queste strutture e la purezza degli elementi furono per Vogel una dimostrazione palese che questo materiale non era stato prodotto tramite un processo di lavorazione metallica conosciuto. Qui probabilmente deve essersi verificata una fusione fredda non elettrica dei metalli – un procedimento che qui sulla Terra è ancora sconosciuto “Con nessuna tecnologia a noi nota possiamo arrivare a ciò sul nostro pianeta“, spiegò Vogel allo scrittore Gary Kinder, “perciò penso sia molto importante che il mondo scientifico collabori per studiare seriamente queste cose invece che lasciare che le si attribuiscano all'immaginazione umana.

Fonte: it.figu.org/








ED IL SUONO DEI DISCHI...

Uno dei testimoni, il sig. Shutzbach, aveva registrato su nastro magnetico il ronzìo della nave a raggio, nastro che fu analizzato in vari modi con apparecchiature sofisticate presso il laboratorio sottomarino della US Navy a Groton. Si scoprì che il ronzìo era generato da tre diverse fonti e le frequenze risultanti nello spettro acustico era compresa tra i 320 e i 980 Hertz;

"la fonte principale del ronzio è una macchina di natura elettromagnetica che rotea all'interno di campi elettromagnetici multipli al ritmo di 250 rivoluzioni al minuto. Il ronzìo, nello spettro del percettibile, è dato da un gruppo di armonie forti in diretto rapporto con la rotazione della macchina. In questo contesto, la rotazione della macchina rimane stabile... Inoltre il moto rotatorio della macchina genera una vibrazione che a sua volta determina una ulteriore amplificazione delle armoniche più elevate".

Da una ulteriore analisi eseguita da Jim Dilettoso, tale ronzìo risulta essere prodotto da un concentrato di 32 frequenze simultanee,
24 delle quali rientravano nello spettro acustico percettibile.



22/05/2017 17:03

Non nego che alcune foto siano dei falsi; forse le haa fatte per rendere meglio l'idea ... come se per mostravi alcuni tipi di aerei posto qualche mio modellino ... Non per questo non esistono gli aerei ... [SM=g27988]







La prima foto; le altre sono nel link ... [SM=g27988]

Li trovate qui:

www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=8&t=18068&start=0






[Modificato da Ufologo-555 22/05/2017 17:10]
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22/05/2017 21:04

Re:
Ufologo-555, 22/05/2017 17:03:

Non nego che alcune foto siano dei falsi; forse le haa fatte per rendere meglio l'idea ... come se per mostravi alcuni tipi di aerei posto qualche mio modellino ... Non per questo non esistono gli aerei ... [SM=g27988]







La prima foto; le altre sono nel link ... [SM=g27988]

Li trovate qui:

www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=8&t=18068&start=0

...


Le discussioni nei forum ti inacidiscono fino a farti diventare scostante (stavo per scrivere scorbutico...). Ma qui denoti una pazienza SIDERALE. Tutti molto belli. I miei veri e pure vivi, voglio rovinarmi... complimenti. [SM=x5240708]










23/05/2017 06:26

Scorbutico? Direi sempre più scettico (sarcastico) visti gl'innumerevoli "fake" e la mancanza, ormai da anni, di avvistamenti seri, eclatanti, come ero abituato io .......... [SM=g27989]



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23/05/2017 10:16

Peró pensaci un attimo ufologo:
magari mi sbaglio eh, peró se con la tecnologia che abbiamo oggi gli ET (o chi per essi) si manifestassero in maniera eclatante, allora otterremmo prove inconfutabili, o quasi.
E forse non é nel loro interesse...ma questa é un'altra questione che stiamo giá dibattendo in un'altra discussione di questo forum [SM=g27988]
23/05/2017 10:20

Sì, potrebbe essere così; infatti daquando girano nel mondo miliardi di cellulari oh, sono finiti praticamente tutti gli avvistamenti!



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