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13/09/2017 14:00 | |
Elettra.C, 13/09/2017 00.28:
AriaBlack, 12/09/2017 21.55:
Settima classificata
Pensieri di Elettra.C [59 punti]
Giudizio di Marina Grammatica e Stile 7,5/10
Non ho trovato errori gravi, e quelli che c'erano non hanno comunque ostacolato più di tanto la mia lettura, ma ci terrei comunque a segnalarteli tutti, in caso tu voglia correggerli, in futuro:
• “Emma sei così bella vestita da sposa”
“Emma”, in questo caso, è un vocativo, e dopo i vocativi va sempre posta una virgola, quindi la frase corretta sarebbe: “Emma, sei così bella vestita da sposa”
• “Bianco in pizzo”
Anche dopo “bianco” andrebbe messa una virgola.
• “(...) il tuo sogno d'amore, Emma. Sospiro. Quanto vorrei essere al posto di Emma”
Non sono sicura che sia un vero e proprio errore grammaticale, ma avere due “Emma” così vicini l'uno all'altro non è molto piacevole, alla lettura. Magari nella seconda frase avresti potuto scrivere “Quanto vorrei essere al posto suo”, o qualcosa di simile.
• “Ricordo la prima volta che ti vidi”
Al posto di “che” sarebbe meglio usare “in cui”.
• “Ecco, ho sbagliato non dando ascolto a Tinkerbell” - “Nonostante tutto, nonostante il mio passato tu mi hai dato una possibilità”
Forse è solo una mera opinione personale, ma avrei aggiunto una virgola dopo “sbagliato” (nella prima frase) e dopo “passato” (nella seconda), in modo che la frase suonasse in maniera più corretta.
• “(...) quel doloroso ricordo di te che ti sacrifichi per me facendoti folgorare da Ade a volte mi tormenta ancora”
A mio parere il “facendoti folgorare da Ade” andrebbe tra due virgole: renderebbe la frase molto più facile da leggere.
• “Ormai, sto bene”
Qui invece la virgola è ridondante, e potrebbe anche non esserci, perché interrompe subito la lettura della frase.
• “No, anzi un nuovo inizio con la mia famiglia”
Dopo “anzi” va una virgola, per separlarlo per bene dal resto della frase.
Per quanto riguarda lo stile, invece, non posso dire molto, dato che ognuno ha il suo e non va giudicato (inoltre, essendo queste drabble, non c'era molto spazio per eccessive descrizioni), ma ho trovato che più volte, all'interno del testo, ci fossero fin troppi incisi, anche quando non necessari; ho trovato alcune frasi che si sarebbero potute benissimo legare tra di loro, rendendo la lettura molto più scorrevole, visto che le frasi eccessivamente brevi, se usate troppo spesso, non fanno che aggiungere pause inutili.
Caratterizzazione 9,5/10
Trovo che l'avere un personaggio solo, all'interno di una storia, agevoli molto la caratterizzazione, visto che si può prendere tutto lo spazio di cui si ha bisogno per descrivere le sue sensazioni; ho trovato molto azzeccata - per quanto forse sia inutile specificarlo - la decisione di scrivere in prima persona, che in questi casi ha molto senso.
Regina mi è sembrata molto lei, tra l'altro: penso che l'aver scelto momenti presi dalla serie e analizzati già in essa abbia reso le cose molto più semplici, in quanto non hai dovuto immaginare molto del suo modo di pensare, ma trovo che il modo che hai usato per descriverla, il modo in cui si sente un po' gelosa del matrimonio di Emma o il momento in cui aveva inizialmente dato a Zelena la colpa della morte di Robin, fossero molto IC, così come il fatto che alla fine, tutto sommato, sia riuscita a rialzarsi in piedi, superando il suo trauma.
Rimpianto (o rimorso) 8/10
Come spiegherò meglio nel prossimo paragrafo, ho trovato che la scelta di usare tre tra rimpiati e rimorsi (il momento in cui Regina non è entrata nel locale dando ascolto a Tinkerbell, il momento in cui Robin si è sacrificato al suo posto e il ritrovamento del “secondo Robin”), sia stata forse un po' eccessiva, visto che c'è stato poco spazio per analizzare bene i sentimenti di Regina per ogni momento. Tuttavia, tra tutti i momenti della loro storia penso che tu abbia scelto tra i tre momenti più significativi della loro storia, e di questo te ne do pienamente merito. Ho apprezzato anche il modo in cui lei si chiede, più volte, cosa sarebbe successo se avesse preso altre scelte, visto che, anche se può sembrare un po' ridondante aver messo così tanti “e se avessi fatto questo...?”, trovo che abbia fatto sembrare Regina molto umana, e anche più vicina a chi legge.
Gradimento Personale 7,5/10
Onestamente ho riflettuto un po' per decidere che punteggio dare a questa parte della griglia. La storia, in sé per sé, non mi è dispiaciuta: ho apprezzato le riflessioni di Regina e il modo in cui esse siano state introdotte durante il matrimonio di Emma. Tuttavia, ho trovato che dividere in tre drabble la storia sia stato un po' inutile: questa sarebbe potuta essere benissimo una storia unica, visto che c'è un filo conduttore che lega ciascuna parte del racconto e che, più che tre drabble distinte, questa sembri una storia unica spezzata in tre, e il dover passare da un capitolo all'altro rende solo la lettura più lenta e faticosa; inoltre, come ho già accennato prima, data la brevità del testo in sé e per sé, ho trovato che ripercorrere ben tre momenti della relazione tra Robin e Regina in meno di cinquecento parole sia stato un po' troppo: è vero che comunque seguono tutte il filo logico dell'“e se fosse successo qualcosa di diverso?”, ma secondo me avresti dovuto sceglierne uno solo tra i tre che hai usato, o forse ampliare un po' di più il testo per dare più spazio a ciascun momento (mi rendo conto che stiamo parlando di drabble, ma quando si decide di affrontare più di un momento per volta è sempre meglio usare più parole, piuttosto che analizzarne tanti ma in maniera più superficiale). Anche i due momenti (alla fine della prima e della seconda drabble) in cui Regina dice di essere riuscita a superare la morte del suo amato grazie alla sua famiglia, a me sono parsi un po' un'aggiunta sbagliata. Non dico che non sia vero, anzi, senza la sua nuova famiglia Regina non avrebbe mai superato quel momento, ma scrivendo una frase del genere secondo me avresti dovuto quantomeno specificare un minimo in che modo la sua famiglia l'abbia aiutata, o comunque qualcosa che facesse capire che non era una frase messa lì tanto per aggiungere parole.
Nonostante tutto, però, ho apprezzato l'ultima parte in cui Regina, rivolgendosi a Robin, gli assicura di essere riuscita a superare il trauma che la sua scomparsa le ha portato: forse, dopo un testo volutamente carico di angoscia, scrivere che ora Regina stia bene rischia di sembrare un po' forzato, ma l'ho comunque trovato abbastanza in linea con la storia, quindi, quantomeno, l'ho trovato un gradevole finale un po' dolceamaro, che ho gradito molto.
Titolo e impaginazione 1,5/5
Personalmente non ho mai avuto nulla contro i titoli corti, ma avrei preferito qualcosa con un po' più di impatto; in questo caso, l'utilizzo di una parola sola, “Pensieri”, indica sì il fulcro della storia (i pensieri di Regina riguardo a Robin, per l'appunto), ma non attira molto l'attenzione e sembra un po' banale - così come l'introduzione, che, sebbene non sia nella griglia di valutazione e che quindi non ho contato, è troppo breve e non cattura a dovere l'attenzione del lettore, come forse avrebbe fatto se avessi aggiunto qualche dettaglio in più sulla storia, o qualche frase presa da essa.
Per quanto riguarda l'impaginazione, devo ammettere che non ho gradito molto neanche quella: è molto scarna, e avrei gradito che, nel primo capitolo, il titolo fosse un po' più evidenziato rispetto al resto, invece che solo centrato. Mi sarebbe piaciuto che fosse un po' più grande, magari in un altro colore, e che, in ogni caso, fosse stato riportato all'inizio di ogni capitolo, per dare al tutto un aspetto più accurato.
Il font non mi fa impazzire, in quanto io sono una fanatica dei graziati, come il Times e il Georgia, ma non mi ha dato fastidio: piuttosto, ho trovato solo che fosse un po' grande, forse se fosse stato leggermente più piccolo l'avrei trovato più carino.
Per il resto il testo sembra un po' “attaccato”: magari la prossima volta sarebbe meglio andare a capo una volta in più, quando necessario (ad esempio, quando nella seconda drabble ci sono le tre frasi “Perché rimpiango quel momento. Potevo fare qualcosa per salvarti e non l’ho fatto. Ecco un altro rimorso” magari, andando a capo dopo ciascuna avresti dato più “aria” alla storia, enfatizzando, inoltre, la lettura), o mantenere leggermente più alta la distanza del testo dai bordi della pagina.
Giudizio di Aria Grammatica e stile: 7/10
La grammatica, in generale, va bene. Non ho trovato molti errori, e – per quanto riguarda quelli che, invece, mi sono saltati all’occhio – si tratta principalmente di problemi di punteggiatura, che dunque vanno ad incidere sul parametro “Stile”. Sfortunatamente, dal momento che in questo contest la voce in questione è accorpata a quella della “Grammatica” alla fine il voto risulta essere uno solo.
“Emma sei così bella vestita da sposa” metterei una virgola tra “Emma” e “sei”.
“ho sbagliato non dando ascolto a Tinkerbell” secondo me manca una virgola tra “sbagliato” e “non”.
“Nonostante tutto, nonostante il mio passato tu mi hai dato una possibilità” inserirei una virgola anche tra “passato” e “tu”.
“Se io avessi fatto qualcosa? Cosa sarebbe successo?” forse sarebbe meglio “Cosa sarebbe successo se io avessi fatto qualcosa?”.
“Ormai, sto bene. Tranquillo Robin” non avrei messo la virgola tra “Ormai” e “sto”, mentre l’avrei inserita senza dubbio tra “Tranquillo” e “Robin”.
“o mio caro Robin”: secondo il dizionario della lingua italiana è corretto, per cui non l’ho contato come errore, tuttavia preferirei sempre che con il vocativo venisse usato “oh”, anziché “o”, poiché quest’ultima potrebbe essere confusa con la congiunzione disgiuntiva.
Problema di tempi verbali: usi sempre il presente, tranne nella frase “volevo solo farti sapere che sarai per sempre nel mio cuore”. Forse sarebbe meglio mettere “vorrei solo farti sapere”. Inoltre, quando narri le azioni avvenute in precedenza, è scorretto usare il passato remoto. O, perlomeno, in questo caso sarebbe da prediligere il passato prossimo, al massimo l’imperfetto, ma non il passato remoto, che invece si usa per narrare eventi veramente lontani nel tempo [nei racconti che, come questo, si ambientano in un tempo narrativo presente, mi viene in mente che il passato remoto si usa ad esempio quando vengono narrate delle leggende – “Tanto tempo fa, in un regno lontano, venne alla luce un neonato meraviglioso”; perdonami, ultimamente la mia fantasia non fa scintille, però volevo mostrarti con una frase pratica cosa intendessi]. Lo schema è: racconto al presente → azioni precedenti narrate al passato remoto o, al massimo, all’imperfetto → leggende al passato remoto; racconto al passato remoto → azioni precedenti al trapassato prossimo o, al massimo, al trapassato remoto.
Grammaticalmente, non mi pare di aver rilevato altro. Passando allo stile, invece, devo ammettere che non mi ha convinta granché. Il lessico – che, a mio avviso, incide parecchio sullo stile di un autore – è piuttosto povero, tant’è che un altro dei problemi che ho ritrovato all’interno della tua storia è una buona presenza di ripetizioni [non te le segnalo perché so che, per alcuni, inserire delle ripetizioni all’interno del proprio testo è una scelta stilistica – che io, francamente, non apprezzo, altrimenti cosa sono stati inventati a fare i dizionari dei sinonimi e dei contrari?; mi rendo conto tuttavia che, per l’appunto, si tratta di una scelta stilistica personale di un autore, per cui, visto che non sono nessuno per criticare i gusti altrui, penso che non mi dilungherò oltre su questo punto] e, in taluni punti, forse quasi elementare. Non l’ho trovato per niente ricercato, cosa che, invece, apprezzo di trovare in un racconto. Inoltre, forse a causa della generale brevità dei componimenti, temo che tu non sia riuscita a far emergere del tutto il tuo stile. Per carità, ho letto flashfic in cui pathos e raffinatezza linguistica spiccano al meglio, in questo caso, tuttavia, non ho trovato nulla che mi abbia fatto fare i salti di gioia, ecco.
Caratterizzazione: 6/10
Non posso parlare di IC in generale, bensì di caratterizzazione, perché, per quanto in passato abbia seguito OUAT, non ho visto tutte le stagioni. So tuttavia che le scene che hai trattato sono tratte direttamente dalla serie, per cui, per quanto questo sia un ottimo modo per restare IC, lo trovo un po’ carente di ciò che dovrebbe essere il tuo pensiero in merito agli avvenimenti trattati.
In generale, non ho percepito la caratterizzazione dei tuoi personaggi, come se, di fatto, non ve ne fosse alcuna. Credo di avertelo già detto, in un altro mio contest, ma a mio avviso, se si vuole sviluppare una buona caratterizzazione, è necessario che i personaggi vengano letteralmente “sviscerati”. Non basta scrivere “Tizio è triste” per far sì che sul lettore abbia presa il sentimento in questione. Il senso di immedesimazione nasce nel momento in cui ci si ritrova a provare le stesse sensazioni del personaggio di un racconto senza che l’autore debba scrivere che chi vive quella vicenda è di un determinato stato d’animo. Un buon esercizio che potresti fare per imparare a descrivere al meglio le emozioni dei personaggi delle tue storie è, ad esempio, quello scrivere di ciò che provano senza citare il nome del sentimento stesso. Ti faccio un esempio: quando un personaggio è felice, anziché scrivere direttamente “x è felice”, potresti provare con qualcosa del tipo “se avesse potuto, si sarebbe messo a saltellare lungo la strada, mentre un sorriso beato si allargava sempre di più sul suo volto”. Oppure, quando devi descrivere la rabbia, puoi usare frasi come “gli sembrava di non riuscire più a distinguere il contorno degli oggetti. Doveva serrare e rilassare i palmi delle mani ad un ritmo serrato e continuo, se non voleva colpire ciò che gli capitava a tiro. Digrignò con forza i denti, mentre ogni cosa, dentro di sé, urlava”. Visto? Non ho mai detto esplicitamente le parole “felicità” o “rabbia”, tuttavia leggendo ti viene spontaneo provare qualcosa del genere, no. nel caso di Regina – che definirei “afflitta”, giacché si rimprovera di non aver dato ascolto a Tinkerbell – potresti scrivere “era come se ogni cosa, dentro di lei, si fosse infranta. Minuscole schegge di vetro, depositate sul fondo della sua anima, a ricordarle del suo fallimento. A causa del suo ego non aveva dato ascolto a quelle parole, ed ora era quella la sua punizione: di ritrovarsi lì, sola, seduta, ad ascoltare l’eco dei suoi errori”. Credo che abbia tutto un altro sapore, non trovi? Capisco che, quando si scrive storie brevi, spesso ci si trovi a dover sacrificare l’introspezione, tuttavia eliminando frasi prettamente narrative e concentrandosi perlopiù sulla descrizione dei sentimenti si dovrebbe riuscire ad ovviare a questo problema, oppure potevi sempre decidere di scrivere una one-shot, magari dividendola in tre sezioni, dove ripercorrevi ed ampliavi ciò che hai scritto in queste flashfic. [mi è venuto da paragonare i rimorsi a vetri rotti come nel titolo del contest: chiedo perdono, ma di tanto in tanto la mia mente tende a creare delle “immagini fisse” per descrivere qualcosa. Anche io ho i miei problemi, vedi?]
Comunque, di fatto, la caratterizzazione di Regina non mi è arrivata, come se il suo personaggio non fosse altro che acqua che è scivolata fin troppo in fretta via dalle mie dita. Mi dispiace un sacco, tuttavia non considero la tua come una caratterizzazione ben riuscita.
Rimpianto (o rimorso): 5/10
Rimorso – i rimorsi di Regina
Ecco… io credo di non aver capito. La richiesta di questo contest era semplice: scegliere uno o più rimpianti (o uno o più rimorsi, o un rimpianto e un rimorso, o più rimpianti e un rimorso, o più rimorsi e un rimpianto, o più rimpianti e più rimorsi… insomma, hai capito) e scrivere una storia che vertesse su di esso/i. Il punto è che desideravo leggere qualcosa di più specifico, non “i rimorsi di Regina”. Così è troppo vago, una persona potrebbe avere rimorsi anche sul non aver messo un determinato ingrediente nell’arrosto. Nella vita rimpiangiamo fin troppe cose, per cui, per così com’è stata impostata, l’indicazione è davvero fin troppo vaga. Quando mi trovo a dover valutare questi rimorsi, inoltre, mi trovo un po’ in difficoltà: fondamentalmente, anche a causa della brevità del tipo di storia da te scelto, sembra quasi che all’interno della storia vi sia una sorta di elenco dei rimpianti, senza tuttavia che questi vengano approfonditi. Mi dispiace, ma non era sufficiente inserire le parole “rimpianto” o “rimorso” ogni due per tre perché le richieste del contest fossero soddisfatte. Volevo l’introspezione, il dissidio interiore… e qui non ho trovato niente di tutto ciò. Regina si dispiace per la perdita di Robin, vero, tuttavia il suo dolore non mi tocca in alcun modo. Non mi salgono le lacrime agli occhi se penso alle sue vicende – cosa che, invece, mi è successa con i protagonisti di altre storie tra quelle presenti in gara – poiché sembra che ci si limiti a scriverlo, “rimpiango di non aver dato ascolto a Tinkerbell”. Dov’è il coinvolgimento emotivo, in queste otto parole? Mi dispiace, ma non riesco proprio a trovarlo. Un vero peccato.
Gradimento personale: 6/10
La storia non mi ha fatta impazzire. Già il fatto che, a mio avviso, siano state disattese le indicazioni del contest mi infastidisce parecchio, inoltre, sommato ad una punteggiatura lacunare e ad un’introspezione del tutto assente, non si può certo sperare che l’abbia amata.
Titolo e impaginazione: 2/5
L’impaginazione, più di tanto, si salva: classico Times New Roman, grandezza 12 e testo giustificato, per cui direi che ci siamo. O, almeno, il file che è arrivato a me era così, poi però, al momento della pubblicazione sul sito, ho notato che la formattazione era differente – e, in tutta onestà, non mi piaceva affatto, sembrava quella base che offre NVU senza che si vadano a modificare font e quant’altro. Per cui ti chiedo: hai avuto qualche problema con l’editor?
Il titolo, invece, non è affatto di mio gradimento: “Pensieri”. Non sarei riuscita ad immaginare niente di più banale, perdonami. Potrà anche essere adatto alla storia, poiché sono dei brevi componimenti che illustrano i pensieri di Regina, ciò non toglie che avrei di gran lunga preferito qualcosa di più originale.
Questa valutazione mi lascia confusa. E vi spiego perché. Su quasi tutti i punti mi avete detto le stesse cose e mi avete dato più o meno gli stessi voti. Tranne su due punti: l'IC del personaggio e il rimpianto/ rimorso.
Da un lato marina mi ha dato voti alti, quasi il pieno punteggio per quanto riguarda l'IC, dall'altro Aria mi ha dato voti bassi, giusto la sufficienza. Ed io mi chiedo perche questa discordanza... Non capisco se ho fatto un buon lavoro o un pessimo lavoro.
Parlando dell'IC dei personaggi dove Marina mi ha dato quasi il pieno punteggio e Aria la sufficienza, io mi fido di più del giudizio di Marina rispetto a quello di Aria, non perche Aria hai fatto un pessimo lavoro, anzi, mi hai dato ottimi consigli, ma il fatto che tu hai scritto che nin segui più Ouat mi ha fatto pensare che non conosci abbastanza bene il personaggio di regina e che quindi tu non abbia colto i riferimenti alle ultime stagioni come lo ha fatto Marina e come lei mi ha fatto notare, complimentandosi con me.
Riguardo invece ai voti del rimpianto/rimorso, io rimango perplessa da un lato mi si dice che nonostante tutto ho fatto un lavoro, dall'altro mi si dice che addirittura sono andata fuori contest. Ciò, perdonami, mi fa confondere ancora di più. A chi devo credere a aria o Marina? Il contest lo avere ideato insieme no, quindi perché una mi dice che ho fatto un buon lavoro e l'altra mi dice che ho sbagliato tutto?
Infine vorrei parare dell'ultimo parametro quello dell'immaginazione, a Marina vorrei dire che io sul documento word ho usato il times new romans, che ovviamente non avrà notato perché non avrà letto il file che ho inviato per email.
Ad aria vorrei dire che non avuto nessun problema con l'editor. Siccome non mi piace il formato del sito, troooo piccolo oer una cecata come me, aumento sempre il carattere quando pubblico.
Un'ultima cosa che vorrei dire ad Aria che ha commentato il mio stile. Se a te piace uno stile ricercato, io sono tutto l'opposto. Amo lo stile semplice e lineare dove non ci sono fronzoli e frasi complicate.
Detto ciò, io vi ringrazio per il vostro giudizio, specie sulla parte grammaticale e spero possiate chiarirmi le idee sulla mia confusione sulla vostra discordanza.
Buonsalve, sono venuta appena posso per chiarire il dubbio in merito alle valutazioni per il contest.
In primis devo dire che io e Aria abbiamo cercato di essere il più sincere possibili nella classifica, ma essendo noi due persone diverse, è capitato che avessimo pareri discordanti, quindi ognuna ha detto semplicemente la sua in merito, ed è per questo che si trovano incongruenze.
Per quanto riguarda la parte della caratterizzazione, io ho cercato di valutare principalmente l'IC, quando ne capivo, ed è per questo che il mio voto è così alto nella categoria, mentre Aria, non potendosi affidare a quello più di tanto, ha cercato di valutare unicamente in base a quello che la caratterizzazione del personaggio le ha suscitato (quindi, ti chiedo scusa, ma avendo usato due parametri di valutazione leggermente diversi, i pareri ne sono usciti diversi).
Per quanto riguarda la parte del rimorso, invece, come ho già detto siamo persone diverse con opinioni diverse, quindi ognuna ha semplicemente detto la sua in merito, ti chiedo di nuovo scusa se il giudizio ti è parso incongruente, ma non abbiamo potuto fare altrimenti.
[ per quanto riguarda l'html, io ho valutato per tutte le storie solo quello che c'era sul sito perché ho avuto problemi con le mail, per questo non sono riuscita a notarlo, ma in ogni caso per la mia valutazione in quella categoria il font era la cosa che aveva inciso decisamente meno ~ ]
Spero di aver risposto a tutto, se avessi altri dubbi in merito - data la mia rinomata capacità nel non farmi capire - sentiti pure libera di chiedere.
Un saluto,
Marina <3[Modificato da Marina Swift 13/09/2017 14:00] |