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Ogni mese, la sua città

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2017 20:50
Autore
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05/06/2017 20:59
 
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Mancano poche ore alla fine del contest!

Ringrazio chi ha già consegnato la storia per la puntualità [SM=g27998] [SM=g28002]
E ricordo a chi non se la sente più di partecipare di avvisare prima dello scadere della mezzanotte. Grazie mille ;)
05/06/2017 21:25
 
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Chiedo infinitamente scusa ma purtroppo non sono riuscita ad ultimare la storia in tempo devo ritirarmi[SM=g28000]
05/06/2017 21:25
 
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@Virginia.Irali

Ciao, mi sono accorta di un problema: mi hai inviato quello che, a giudicare dalle info della tua storia su Efp, dovrebbe essere il primo capitolo di una long.
Dovresti inviarmi anche il resto (per me non c'é problema a valutare anche gli altri capitoli della storia).
Sennó considero il capitolo che mi hai inviato come quello di una raccolta, peró dovresti segnalare il prima possibile su Efp che consideri la long una raccolta per evitare malintesi.
[Modificato da cutepie 05/06/2017 21:33]
05/06/2017 21:26
 
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_Jenny_MadHatter_, 05/06/2017 21.25:

Chiedo infinitamente scusa ma purtroppo non sono riuscita ad ultimare la storia in tempo devo ritirarmi[SM=g28000]



Capisco, grazie per aver avvisato.
05/06/2017 23:53
 
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Purtroppo sono costretta a ritirarmi :(
06/06/2017 09:57
 
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Ok allora vado a correggere su Efp!
07/06/2017 12:37
 
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Re:
Black White Dragon, 05/06/2017 23.53:

Purtroppo sono costretta a ritirarmi :(




Grazie per aver avvisato ^^
07/06/2017 12:58
 
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Contest ufficialmente scaduto!
Bene, inizio subito a leggere le storie [SM=g27998]
07/06/2017 12:58
 
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Ringrazio ancora tutti per la puntualità; )
[Modificato da cutepie 07/06/2017 13:00]
24/06/2017 19:17
 
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Sono ancora viva
Sto scrivendo le recensioni, pubblicheró la classifica tra una settimana circa ^^
OFFLINE
Post: 68
25/06/2017 23:11
 
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Re: Sono ancora viva
cutepie, 24/06/2017 19.17:

Sto scrivendo le recensioni, pubblicheró la classifica tra una settimana circa ^^




Perfetto. [SM=g27985] Prenditi tranquillamente tutto il tempo di cui hai bisogno.^^
03/07/2017 21:23
 
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Valutazioni

Ciao a tutti, ecco la classifica!
Vi avviso che sono terribilmente dura con i commenti, perché è più facile muovere osservazioni verso l'esterno che non verso se stessi (non pensate che sia migliore di voi solo perché esiste la libertà di espressione).
Ne approfitto per ringraziarvi ancora una volta per la partecipazione, e ciò include anche la puntualità ^^





Tabella di valutazione
-Titolo e Incipit/Grammatica: x/5
1/5 insufficiente
2/5 sufficiente
3/5 discreto
4/5 buono
5/5 ottimo
-Città scelta e attinenza a quanto richiesto nel contest (stagione, etc): x/30
da 1 a 6 insufficiente
da 7 a 12 sufficiente
da 13 a 18 discreto
da 19 a 24 buono
da 25 a 30 ottimo
-Stile e Dialoghi: x/15
da 1 a 3 insufficiente
da 4 a 6 sufficiente
da 7 a 9 discreto
da 10 a 12 buono
da 13 a 15 ottimo
-Trama e Originalità: x/20
da 1 a 4 insufficiente
da 5 a 8 sufficiente
da 9 a 12 discreto
da 13 a 16 buono
da 17 a 20 ottimo
-Caratterizzazione personaggi: x/25
da 1 a 5 insufficiente
da 6 a 10 sufficiente
da 11 a 15 discreto
da 16 a 20 buono
da 21 a 25 ottimo




Prima classificata: Inverno - Cheers to London
di Virginia.Irali
48/100

Titolo e Incipit: 2/5
Grammatica: 3/5
Città scelta e attinenza a quanto richiesto dal contest (stagione, etc): 13/30
Stile e Dialoghi: 8/15
Trama e Originalità: 11/20
Caratterizzazione personaggi: 11/25



Correzioni
trent'anno
ad immaginare: la d eufonica oggigiorno si usa preferibilmente solo tra due vocali uguali (con l'eccezione di “ad esempio”, che comunque si può sostituire con “per esempio”)
passarsi il tempo: è colloquiale rispetto a “passare”, perciò non tolgo niente
Scusa, non sono riuscita a reggermi»: manca il punto all'interno delle virgolette
si sentì sorridere e dire «Tranquilla. Tutto ok?»: manca il punto dopo il discorso diretto
verso la porta scorrevole
una leggera spruzzata di bianco; aveva iniziato a nevicare: meglio isolare Aveva iniziato a nevicare con un punto anziché il punto e virgola
«Eccoti finalmente!»: manca una virgola tra le parole, ma non lo conto
Non ero più abituata a venire fin qui in metropolitana»: manca il punto dopo il discorso diretto
si morse un labbro: il labbro (presumibilmente quello inferiore)
e le passò la sua tazza di caffè: manca il punto alla fine della frase
Me ne offrirai uno a pranzo»: manca il punto all'interno delle virgolette
Lavorava alla Cattedrale da cinque anni, da quando ne aveva appena venti e almeno: è un inciso, manca la virgola dopo venti
e dopo il devastante primo viaggio in metropolitana: metterei una virgola tra devastante e primo, ma non lo conto
dobbiamo accordarci per il pub di giovedì»: manca il punto all'interno delle virgolette
C'è da dire che: preferirei una forma non oggettiva, fuori dai discorsi diretti
fish n chips: fish 'n' chips, come rock 'n' roll
ed erano i suoi clienti preferiti, prevedibili e svelti, gli liberavano i tavoli in fretta e non si lamentavano mai né per i prezzi né per la qualità di cibo e servizio: la virgola dopo prevedibili o quella dopo svelti va sostituita con due punti
da passare da lui: suonerebbe meglio dire in quel pub (oppure al e il titolo del locale), ma non lo conto
così tipico inglese: tipicamente
Certe volte poi capitava che ci fossero: metterei poi tra due virgole, ma non lo conto
visite inattese alquanto piacevoli: è preferibile evitare di caricare un sostantivo di due aggettivi e di non abusare di avverbi (spesso non essenziali per il senso della frase). Si potrebbe dire Certe volte, poi, capitavano visite piacevoli, ma non lo conto
il trio di ragazze che stavano entrando: il trio che stava entrando (preferirei un semplice le tre ragazze che stavano entrando, ma per trio non tolgo niente)
Una rossa, una bionda e una mora, vestite di tutto punto con camicie bianche e gonne nere, sembravano uscite da una pubblicità: la virgola dopo mora va sostituita da un punto o dai due punti (sarebbe preferibile una virgola dopo punto ma non tengo conto della sua mancanza)
«Tre bionde a tua scelta, grazie»: manca il punto all'interno delle virgolette
Dimmi tu se questa non è sfortuna»: manca il punto all'interno delle virgolette
la mora invece ridacchiò: manca il punto alla fine della frase
quindi abbiamo deciso di provarlo»: manca il punto all'interno delle virgolette
Delle patatine e degli anelli di cipolla, grazie»: manca il punto all'interno delle virgolette
così apertamente con quel poveruomo»: manca il punto all'interno delle virgolette
Non devi dargli false speranze»: manca il punto all'interno delle virgolette
La rossa buttò giù un sorso di birra: manca il punto alla fine della frase
che gli dà un po’ corda»: manca il punto all'interno delle virgolette
«L’amore fa schifo»: manca il punto all'interno delle virgolette
sai che ti stimo: non credo si dica ancora in modo diffuso, ovviamente non lo conto
Santo cielo, ci vorrebbe a te un barista esuberante o qualcuno di simile»: ascoltando il discorso indiretto si potrebbe notare o meno la pausa tra te e un barista, però per darle spessore è preferibile una virgola dopo te (potrebbe esserci un punto esclamativo dopo cielo, ma non tolgo niente). Manca il punto all'interno delle virgolette (se dopo c'è sbottò Jo è preferibile che sia esclamativo)
State buone, mi raccomando»: manca il punto all'interno delle virgolette
Rimasero lì ancora: dire rimasero e ancora è fare una ripetizione (sarebbe tollerabile in un discorso indiretto)
per due o tre ore: è preferibile indicare la durata effettiva (due ore/tre ore), ancora meglio dire l'ora in cui escono dal pub. Il resto della (lunga) frase sarebbe più scorrevole se scritto in ordine cronologico; anche perché, nonostante sia probabile che le tre ragazze non abbiano preso la decisione in presenza del barista, non è chiaro quando e dove.
decisero che il pub aveva: avesse
di premurò: si
senza ribattere quella sera al pub: manca una virgola dopo ribattere
Che diamine, si disse; siamo inglesi, una tazza di tè e passa tutto: la punteggiatura più corretta sarebbe Che diamine, si disse, siamo inglesi: una tazza di tè e passa tutto. Essendo però soggettivo non lo conto
364 giorni l’anno: va scritto in lettere
del più giovane dei de: dei due
e che quini: quindi
almeno l’ultimo giorno dell’anno»: manca il punto all'interno delle virgolette
lo fulminò con lo sguardo, non amava che: sarebbe meglio se dopo sguardo ci fosse un punto, ma non lo conto
vado a prenderle»: manca il punto all'interno delle virgolette
Robert, lei è Abby»: manca il punto all'interno delle virgolette
Shirley, Robert»: manca il punto all'interno delle virgolette
se n’era fatto una ragione l’aveva archiviata: manca un punto (o due punti) dopo ragione
Almeno stavolta so il tuo nome»: manca il punto all'interno delle virgolette
la sua città che lui tanto insultava: o la sua città, che tanto insultava etc o la città che tanto insultava etc
si disse alzando: sarebbe meglio se dopo disse ci fosse una virgola, ma non lo conto.


Il titolo si riallaccia alla conclusione, è una cosa già vista ma che non guasta, anche perché si ricorda facilmente.

La storia non cattura da subito l'interesse (cosa che un incipit valido dovrebbe garantire) perché La metropolitana il lunedì mattina è un crimine contro l’umanità. Negli ultimi trent’anni Robert si ripeteva quella frase ogni lunedì mattina è un déjà vu.
...dal momento in cui le porte del vagone già affollato si aprivano davanti a lui a Hampstead fino al suo arrivo nel West End, detta così, appare come un'informazione “buttata tra le righe tanto per”. Sarebbe meglio riscriverla sotto forma di commento, anche per iniziare a dare una determinata voce al narratore.
Eliminerei Era un attore teatrale, di una compagnia abbastanza conosciuta che solitamente portava a teatro quasi duecento persone ogni replica, ma le ultime rappresentazioni non erano andate molto bene, pialla subito la curiosità sorta con ma ultimamente riusciva solo a chiedersi se fossero mai andati a vedere il suo spettacolo o se avessero intenzione di farlo.
La citazione passerebbe meno inosservata se fosse integrata nell'incipit, riportando le righe e dicendo che il personaggio alza la testa dal libro/e-book. Dopo qualche secondo di introspezione la metro (o il treno) frena di colpo etc.

La trama di questo capitolo è priva di buchi e lineare. Siccome non è originale al cento per cento, l'ambiente e i personaggi andrebbero curati maggiormente perché sono l'unico elemento che potrebbe far risaltare la storia.
Non guasterebbero descrizioni più fotografiche e maggiori digressioni in sub-plot, non tanto per “allungare il brodo” ma perché ogni scena susciterebbe una sensazione e le sensazioni, combinate tra loro o susseguendosi, terrebbero vivo l'interesse.
Lo stile è efficace per la sua semplicità, ad eccezione di: Una brusca frenata del treno lo distolse dai suoi pensieri. Riuscì a rimanere in equilibrio aggrappandosi a un palo, ma qualcuno accanto a lui non fu altrettanto fortunato e gli finì addosso.
«Dannazione. Scusa, non sono riuscita a reggermi»
Una ragazza, poco più che ventenne, con lunghi capelli rossi e occhi grigi, si massaggiava la spalla che aveva sbattuto contro la sua schiena → La descrizione della scena non sta al passo con la rapidità con cui gli eventi si susseguono (in pochi secondi) perché si dilunga in lo distolse dai suoi pensieri, Riuscì a rimanere in equilibrio e ma qualcuno accanto a lui non fu altrettanto fortunato. Inoltre, dovresti chiarire subito cosa intendi con gli finì addosso anziché dirlo dopo, sennò non si può visualizzare la scena.
Il punto di vista non deve mai saltare da una persona all'altra all'interno di una scena/paragrafo; qui è confuso:
Una ragazza, poco più che ventenne → Suona come se non fosse il personaggio-voce narrante a stabilire la sua età. Ci starebbe meglio una descrizione rapida della ragazza, anche solo di quei suoi tratti (del viso) che hanno catturato l'attenzione del narratore.
un po’ imbarazzata → Converrebbe dire da cosa il personaggio-voce narrante capisce che è imbarazzata, sennò sembra uno slittamento di punti di vista.
la sua migliore amica → Il personaggio-voce narrante non ha motivo di esplicarlo, sa già chi sia.
resasi conto della gaffe → Come detto prima, non si può entrare e uscire nella mente di un personaggio che non sia la voce narrante,
Quando il barista si fu allontanato per portare la loro ordinazione in cucina, le tre amiche cominciarono a parlottare sottovoce. → Da questo punto, nella stessa scena (all'interno di un unico paragrafo) la focalizzazione passa dalla mente del barista alle ragazze. Deve esserci una divisione del paragrafo dove avviene il cambio del punto di vista.
Hai usato con parsimonia le dialogue tags, complimenti. È consigliabile, però, specificare prima del discorso indiretto chi è che parla, anziché dopo (il tono si dovrebbe capire dal discorso indiretto, quindi aggiungere, ad esempio, chiese amichevole o sbottò è inutile). Non fai l'errore di farcire i dialoghi con righe di pensieri tra una battuta e l'altra: sono dialoghi “in tempo reale”, veritieri (seppur non brillano per nessuna affermazione o motto di spirito, ricalcano discussioni normali tra giovani adulti).

I personaggi sono piatti, si distinguono tra loro solo per una o due caratteristiche a testa: biondo dagli occhi di ghiaccio, una rossa, una bionda e una mora (“Occhi di ghiaccio” non è una descrizione fantasiosa. Attribuire alla protagonista di una storia d'amore capelli rossi non è un crimine, ma personalmente non è neanche originale) etc.
Non hai fatto l'errore di andare a scegliere nomi astrusi, ma presentare i personaggi solo con nomi comuni e colore dei capelli crea confusione. Basterebbe abbozzarli inserendo i loro tratti peculiari (fisici e caratteriali) di volta in volta, quando risaltano; per esempio, tra una loro battuta e l'altra (in una frase che sostituisce una dialogue tag). Le descrizioni dinamiche rimangono impresse tra le righe.
I loro background sono riassunti in blocchi di testo che raccontati in modo così vago non evocano e di conseguenza non suscitano nulla.
Era un attore teatrale, di una compagnia abbastanza conosciuta che solitamente portava a teatro quasi duecento persone ogni replica, ma le ultime rappresentazioni non erano andate molto bene. → È generico. Manca il titolo della compagnia, qualche esempio che faccia capire perché le ultime rappresentazioni non erano andate molto bene. Se preferisce evitare di dilungarti con lo show, don't tell, riporta i pensieri del protagonista: Le ultime rappresentazioni della sua compagnia, sebbene abbastanza conosciuta da portare a teatro circa duecento persone ogni replica, non erano andate molto bene. Puoi scrivere anche in prima persona, in corsivo o no; l'importante è finire con ,pensò Robert.
Shirley faceva la guida turistica. Non era sempre stato il lavoro dei suoi sogni, da bambina voleva fare la cantante, poi l’architetto, poi si era accorta di essere brava nelle lingue e in storia dell’arte e aveva trovato l’impiego giusto per lei.
Lavorava alla Cattedrale da cinque anni, da quando ne aveva appena venti e almeno una volta alla settimana la scambiavano per una studentessa di liceo divisa dai suoi compagni. Lì aveva conosciuto Abby ma anche Gary, il suo grande amore.
Avevano vissuto una lunga storia d’amore tra cupole e opere d’arte e l’anno prima erano andati a vivere insieme a Limehouse, prendevano la DLR ogni mattina ed erano felici. Poi Gary aveva deciso di cambiare orizzonti ed era andato a lavorare dall’altro lato del fiume, alla Tate, dove in poco tempo si era fatto un nuovo gruppo di amici e poi si era fatto anche Vivien, una collega. Shirley lo aveva scoperto e cacciato di casa, ma si era resa conto in fretta che da sola non poteva permettersi un appartamento così vicino al centro. Era dunque tornata ad Highgate da sua madre proprio quel weekend, e dopo il devastante primo viaggio in metropolitana le fu chiaro che si sarebbe dovuta alzare prima e che sarebbe tornata a casa sempre dopo. → Ci sono modi più eleganti e meno pigri per far entrare il lettore in contatto con queste informazioni. Shirley può ripensare alla sua storia d'amore mentre è in metro o quando è sul divano, il suo lavoro e qualsiasi altra informazione può essere dedotta da indizi disseminati nel testo, alla minima occasione o nel momento più opportuno. I lettori formulano ipotesi anche in modo inconscio, è questa attitudine a Sherlock Holmes che li fa rimanere incollati alle pagine.
Anziché riassumere una storia del suo passato, riporta alla memoria del personaggio solo scene esplicative o commenti (nella sua mente, ad alta voce tra sé e sé o a qualcuno). Inoltre, il loro passato deve influire sul presente (quello che sono, ma anche la situazione in cui si trovano), sennò non ha motivo di essere citato. Qui hai fatto un discreto lavoro con Shirley (la scena del divano più che “nella norma” è un cliché, ma questo commento tra parentesi non incide sulla valutazione).

Il tema del contest è stato rispettato in parte: i turisti diffusi in città costituiscono il “terzo incomodo” (o almeno, tra i pensieri del misantropo Robert), la città di inverno influenza negativamente l'umore di Shirley.
Tuttavia, Londra non contribuisce direttamente allo svolgersi delle vicende, le quali, inoltre, avrebbero potuto accadere in qualsiasi altra città. Questo perché non è così presente nella trama da costituire un personaggio, con un volto e una personalità: le citazioni di luoghi in sé sono nomi che non evocano nulla. Inoltre, i turisti invadenti sono una costante in città famose, e l'atmosfera natalizia si respira ovunque a dicembre (soprattutto se in Gran Bretagna hanno la neve).
Avresti dovuto soffermarti, con descrizioni, sullo sfondo di ogni scena, facendo intervenire l'ambiente nella vita dei personaggi. Robert Galbraith, alias J.K. Rowling, nei gialli di Cormoran Strike riesce a inserire sprazzi di Londra in modo discreto, anche solo tramite commenti su locali e quartieri.




Seconda classificata: Un fiore tra la cenere
di Sophja99
43/100

Titolo e Incipit: 2/5
Grammatica: 4/5
Città scelta e attinenza a quanto richiesto dal contest (stagione, etc): 17/30
Stile e Dialoghi: 6/15
Trama e Originalità: 5/20
Caratterizzazione personaggi: 9/25


Correzioni
portando via, distruggendo, lasciando dietro di sé solo la cenere: sono ripetizioni
Con gli anni quello era divenuto il posto in cui preferiva stare e le piaceva rifugiarsi: e in cui le piaceva
Doveva pur ammettere che all'inizio per lei era stato difficile abituarsi a quella nuova realtà e alla vita in Russia: toglierei Doveva pur ammettere che all'inizio. La frase in sé è superflua perché in seguito vengono spiegate le ragioni per cui le era stato difficoltoso ambientarsi.
Il freddo degli inverni tedeschi non era minimamente paragonabile a quello russo: è una frase superflua perché basta dire La prima volta che era arrivata a San Pietroburgo [...] era rimasta stupita dal gelido clima russo, sebbene nel periodo in cui vi era andata per la prima volta fossero ancora in autunno... (sarebbe preferibile omettere nel periodo in cui era andata per la prima volta). In seguito, si aggiunge La città da cui lei proveniva, Karlsruhe, si trovava in una delle regioni dal clima più mite della Germania, in cui l'inverno era meno rigido della media tedesca eliminando La città da cui lei proveniva e o in cui l'inverno era meno rigido della media tedesca o una delle regioni dal clima più mite della Germania.
che le aveva incusso l'imperatrice e i nobili di corte, con i loro intrighi e sorrisi falsi: avevano
Il loro amore era sbocciato: sbocciò
l'uno i sentimenti dell'altro: l'una i sentimenti dell'altro, o viceversa
Non fu semplice intendere l'uno i sentimenti dell'altro, poiché allora era anche lui un bambino molto insicuro, ma a Elisabetta bastarono poche settimane per innamorarsi e, quando si furono dichiarati l'uno all'altra, l'imperatrice si affrettò ad organizzare le loro nozze: è preferibile separare le due frasi da un punto, dopo innamorarsi (eliminando la e). Specificare le loro nozze con loro è superfluo.
divenne la donna e moglie Elisabetta Alekseevna: non è chiaro il senso di un articolo determinativo (la) prima di donna e del nome proprio dopo le apposizioni
quegli ultimi difficili anni: manca una virgola dopo ultimi
di fronte al popolo stremato: metterei una virgola dopo popolo, ma non lo conto
Infatti, aldilà dei problemi: Treccani dice che “In casi come questo non esiste una norma generale che regoli la scelta tra la grafia con univerbazione e la grafia separata. Nell’uso, tuttavia, è invalsa una distinzione tra: al di là, con grafia separata, si usa con valore di locuzione avverbiale o preposizionale; aldilà, con grafia univerbata, si usa in funzione di sostantivo maschile (con il valore di ‘oltretomba’, ‘vita dopo la morte’).”
erano stati lasciati là: sarebbe meglio usare un'espressione meno informale per mantenere il livello dello stile
nelle loro case e palazzi: sarebbe meglio aggiungere e nei loro prima di palazzi, ma non lo conto
dagli oppressori e conquistatori francesi: sarebbe meglio aggiungere e dai prima di conquistatori, ma non lo conto
altri villaggi e città erano state abbandonate e date: stati abbandonati e dati
si potevano vedere solo ruderi e cadaveri di russi e di francesi incondizionatamente: eliminerei incondizionatamente perché è preferibile usare gli avverbi con parsimonia, soprattutto se lunghi (e terminanti in -mente) e se il concetto è reso già con chi ucciso durante l'incendio, chi per l'odio e sotto le armi dell'esercito invasore. Se incondizionatamente rimanesse al suo posto, ci vorrebbe una virgola dopo cadaveri
che non erano riusciti (o forse non avevano trovato il coraggio) a fuggire: la parentesi tonda allontana riusciti da a e dal resto della frase anche nella mente. Si potrebbe riscrivere: che non erano riusciti a fuggire, o forse non ne avevano avuto il coraggio/non avevano trovato il coraggio di farlo.
Però, mai avrebbero mai potuto anche solo immaginare che Mosca fosse ridotta: oltre a un mai in eccesso, suonerebbe meglio fosse stata ridotta, ma non lo conto
Dire Interi quartieri erano scomparsi e lasciando solo polvere e rovine al posto degli edifici è una ripetizione
attraverso le ampie e leggermente appannate per il freddo vetrate: sarebbe preferibile scrivere attraverso le ampie vetrate, leggermente (si potrebbe omettere) appannate per il freddo,
sia a carattere politico che sentimentale: sarebbe preferibile scrivere di carattere sia politico che sentimentale, ma non lo conto
a solo un anno di vit,a
la gettò: l'aveva gettata
Lei allora tentò: aveva tentato
che si portavano dietro come macigni: suona più informale rispetto al livello dello stile, ma non lo conto
era cresciuto tanto fino a diventare una pianta: si scrive era cresciuto tanto da diventare o era cresciuto fino a diventare. Oppure, si dovrebbe aggiungere una virgola dopo tanto
una pianta grande e rigogliosa: grande e rigogliosa riferiti a pianta hanno significati così affini da costituire una ripetizione
solo il lontano e doloroso ricordo: preferirei un lontano e doloroso ricordo, ma non lo conto


Accorciare le frasi renderebbe il testo meno monotono: separare tra loro i concetti elencati all'interno di ogni frase con pause più lunghe (principalmente punti fermi) anziché con virgole varierebbe il ritmo, permettendo di porre enfasi dove necessario.

Non guasta che il titolo sia semplice, né che si riallacci alla conclusione: il fiore (un bucaneve. presumo) simboleggia la parallela rinascita della città e dell'affetto tra i coniugi. Tuttavia, entrambe queste metafore sono viste e straviste.

Mosca appare non come protagonista (quindi con un ruolo attivo, come richiesto dal contest) ma come sfondo di un episodio storico (peraltro, già conclusosi) e solo tramite citazioni di luoghi che in sé non evocano nessuna immagine. Rispetti il contest, per quanto riguarda l'influenza che ha sullo stato d'animo della protagonista. Riguardo alla scelta di accostare la stagione invernale all'Incendio di Mosca: ti sei documentata con dedizione, meriti questo riconoscimento; tuttavia, la pigrizia con cui le fonti sono trasportate “a blocchi” nel testo più che incorporate a esso è un errore inammissibile, da principianti.
È inverosimile che un personaggio riesumi certi ricordi limitandosi a riassumerli: lo fa solo per "imboccare" il lettore, che finisce con il chiedersi che senso abbia infarcire la storia con muri di testo che non fanno visualizzare nessuna scena/immagine e quindi che non suscitano niente. Ci sono modi più eleganti e meno pigri per far entrare il lettore in contatto con queste informazioni: anziché citare fatti generali, focalizzati sulle scene peculiari (che possono anche essere state riportate alla memoria dal personaggio), dalle quali trapeli la tua passione per l'evento storico trattato. Racconta tramite descrizioni fotografiche, nelle quali il lettore può immergersi: la successione di scena-sensazione/i mantiene l'interesse. Un'altra cosa che tiene i lettori incollati alle pagine è disseminare indizi nel testo, perché formulano ipotesi anche in modo inconscio.
Questo link chiarisce quanto detto.

Il linguaggio del personaggio-voce narrante è quello asettico di Wikipedia e le concatenazioni di frasi tramite virgole non sembrano la trascrizione di pensieri: pensa “in discorso indiretto”, non ha una sua voce. Per rendere i suoi pensieri meno impersonali, più “sentiti”, basterebbero commenti o anche solo cambi di tono (lessico e punteggiatura) per differenziare tra loro i sentimenti che prova di volta in volta.

Riguardo all'incipit: la storia inizia con un'affermazione che non è immediata come lo sarebbe stata la visione di quel che resta della città da parte del personaggio-voce narrante dalla cima della Collina dei passeri. Subito dopo, il lettore è gettato in un riassunto della vita della protagonista, sebbene sarebbe stato efficace non lasciar passare troppe righe prima di fornire almeno alcune delle cinque W: chi, cosa, dove, quando, perché (anche come). Invece, il lettore non può raffigurarsi mentalmente la dinamica dei fatti se non prima di un altro “riassunto”, verso la fine della scena (ovvero, la prima parte della storia). La mancanza di interruzioni tra un rimuginare e l'altro da l'impressione che tutto attorno al personaggio-voce narrante sia statico nel lungo arco di tempo in cui si perde tra ricordi e pensieri. La conseguente assenza di dialoghi è altrettanto inverosimile.

L'introspezione e la successione di infodump limitano la trama effettiva all'accenno di una riconciliazione tra gli sposi verso la fine della storia; inoltre, riducono le occasioni in cui i personaggi possono mostrare la propria personalità. Inserire loro indizi fisici (ad esempio, quando la zarina Elisabetta Alekseevna viene presentata a inizio storia) aiuterebbe la raffigurazione mentale nel lettore, aumentando il coinvolgimento. Basterebbe inserire i loro tratti peculiari (fisici e caratteriali) di volta in volta, quando risaltano; per esempio, tra una loro battuta e l'altra (in una frase che sostituisce una dialogue tag). Le descrizioni dinamiche rimangono impresse tra le righe.




Premi:
Virginia.Irali 0/3 recensioni
Sophja99 0/2 recensioni

Se preferite, indicatemi quali storie recensire. Vi prego, inoltre, di comunicare se volete il commento pubblicato come recensione su Efp.



[Modificato da cutepie 07/07/2017 15:39]
03/07/2017 22:15
 
Quota

"La conseguente quasi assenza di dialoghi è altrettanto inverosimile." In un lapsus mi è sfuggito un "quasi", chiedo scusa se non me ne sono resa conto all'istante. È tutta la sera che litigo con l'html -___- Sistemeró quam celerrime^^
[Modificato da cutepie 03/07/2017 22:17]
OFFLINE
Post: 68
09/07/2017 00:16
 
Quota

Ti ringrazio per la valutazione dettagliata e per l'impegno.
Chiarisco solo alcuni punti: innanzitutto, l'uso del nome proprio nella frase "divenne la donna e moglie Elisabetta Alekseevna". Volevo mettere in evidenza il fatto che lei, a seguito del matrimonio, abbandonò il nome di Luisa Maria, per acquisire quello di Elisaveta Alekseevna. E, inoltre, ho creduto che nella prima parte del racconto fosse meglio fare solo un riassunto dei fatti antecedenti, anziché ricreare delle immagini e scene particolari, perché Elisabetta non vi era stata presente e non aveva potuto vedere nulla con i suoi occhi. Lei in quel momento vede solo dall'alto le condizioni in cui versa la città, ma tutto l'accaduto le è stato raccontato in seguito.
Ad ogni modo, grazie per i preziosi consigli, di cui farò certamente tesoro.
Puoi anche inviarmi la valutazione come recensione e, riguardo le recensioni premio, puoi scegliere liberamente la storia che più ti ispira.^^ A presto!
12/07/2017 20:50
 
Quota

Re:
Sophja99, 09/07/2017 00.16:

Ti ringrazio per la valutazione dettagliata e per l'impegno.
Chiarisco solo alcuni punti: innanzitutto, l'uso del nome proprio nella frase "divenne la donna e moglie Elisabetta Alekseevna". Volevo mettere in evidenza il fatto che lei, a seguito del matrimonio, abbandonò il nome di Luisa Maria, per acquisire quello di Elisaveta Alekseevna. E, inoltre, ho creduto che nella prima parte del racconto fosse meglio fare solo un riassunto dei fatti antecedenti, anziché ricreare delle immagini e scene particolari, perché Elisabetta non vi era stata presente e non aveva potuto vedere nulla con i suoi occhi. Lei in quel momento vede solo dall'alto le condizioni in cui versa la città, ma tutto l'accaduto le è stato raccontato in seguito.
Ad ogni modo, grazie per i preziosi consigli, di cui farò certamente tesoro.
Puoi anche inviarmi la valutazione come recensione e, riguardo le recensioni premio, puoi scegliere liberamente la storia che più ti ispira.^^ A presto!




Entro due giorni, con ritardo madornale, lascio la valutazione anche su Efp ^^
Per le recensioni premio impiegheró perfino più tempo, purtroppo, sarò assente per un mese -___-^ Intanto, inizio a leggere ;)
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