Di recente si sta molto parlando di una generazione "buttata" e senza sbocchi e si sta attaccando i giovani, rei di non riuscire a scuotersi e di trovare la loro strada.
Ma andiamo per ordine: la situazione economica attuale è stata forse creata dai ragazzi che adesso hanno 18/20 anni? Io non credo.
Ad ogni modo i social ci vogliono dipingere gli anni '70, '80 e '90 come il Paradiso, ma andiamo ad analizzare alcuni fattori.
- I ragazzi di oggi stanno nella loro "cameretta efebica" a farsi le seghe: ehm... no. C'è tutta una generazione Erasmus e gente che vuole farsi il culo esattamente com'era nei decenni passati.
- C'è più odio: a parte che i malinconici rimpiangono i tempi della Guerra Fredda, quindi Vietnam e Afghanistan; i tempi andati erano fatti di vere e proprie guerre, quelli attuali di schermaglie a fini economici.
- C'era più senso della misura: direi proprio di no. Le "porcate" sono state sdoganate negli anni '60 e la televisione le censurava tutte, adesso si sono venute a sapere grazie ad internet.
- Si spendeva meno e la vita era meno cara: è un fattore che dipende da paese a paese, ci sono nazioni con un'alta qualità di vita dove il costo dei beni è contenuto. Comunque i discount sono il modo che le grandi marche hanno per vendere i loro prodotti per tutti, ormai la qualità con le catene più importanti si è molto livellata, per non dire azzerata.
- I giovani di oggi scopano meno: questa non la commento neanche, ah ah ah.
- I giovani crescono troppo velocemente: sì e no. Vengono inculcati valori contrastanti gli uni con gli altri, ma nei decenni passati era strapieno di ragazze madri. Si faceva di tutto e di più, fidatevi.
- I giovani di oggi non vogliono lavorare e non sono umili: fonte... testate fedeli alla gerontocrazia. Paura che altri "piraña" entrino nella vasca, eh?
- I giovani di oggi non hanno i coglioni: sentita più volte anche su questo forum. Perché in passato l'italiano medio era impavido, vero? Ah ah.
Questo odio nei confronti dei giovani è una forma di razzismo intellettuale gravissimo per uno stato democratico come il nostro.
I giovani sono validissimi e bisogna avere fiducia in loro.
Bisogna dare fiducia, ma anche mezzi: se arrivi a 60/70 anni che ce l'hai fatta e chiudi le porte a tutti non progrediscono i giovani, non progredisce la tua nazione e non lo fai nemmeno tu.
Ovviamente mi riferisco ai nostri politici e amministratori.