La "divina" commedia.
1) Forse il Sommo Poeta ne era a conoscenza, cioè aveva compreso, che la Vita, quella che non è interrotta dalla morte, è una commedia, una magistrale interpretazione, senza fine.
Il suo poema era, in fondo, una metafora di come stanno, in realtà, le cose.
L'Inferno e il Paradiso, sono già presenti nella nostra vita attuale sulla Terra.
Sono in molti a vivere già all'Inferno, mentre pochissimi sono in Paradiso, per quanto riguarda il purgatorio, poi, esso è un altro tipo d'inferno, a volte, temporaneo.
Sicuramente l'avrete letto, in questo luogo virtuale, che:
"La realtà è quello che siamo convinti che sia".
Non fanno eccezione l'Inferno e il Paradiso: sono delle nostre convinzioni rispetto alla realtà.
Un qualsiasi pensiero o emozione negativa ci aprono le porte dell'Inferno, ogni cosa che nasconde una nostra paura, persino un timore inconscio.
Un senso di colpa, addossato a noi o agli altri, non crea differenza, perché il "noi" e "gli altri" sono la nostra, convinta, realtà, la nostra commedia, divina o diabolica che sia.
Jab (Continua)