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GIACOBBE E IL FARAONE Genesi 47
Settanta persone, l'intera famiglia di Giacobbe giunsero in Egitto. Giuseppe, che non vedeva il padre da molti anni, fece attaccare il suo carro e gli andò incontro. Appena Giuseppe vide il padre, gli si gettò al collo e pianse a lungo dalla commozione. Giacobbe era non meno commosso, e gli disse: «Ora posso anche morire, perché ho visto che sei ancora vivo!» Giuseppe annunciò: «Vado ora ad informare il Faraone in persona dell'arrivo di mio padre e dei miei fratelli con le mogli e i figli». Il Faraone disse a Giuseppe: «Il paese d'Egitto è a tua disposizione: fa' risiedere tuo padre e i tuoi fratelli con le loro mogli e i loro figli nella parte migliore del paese, nella fertile terra di Gosen». Poi il vecchio Giacobbe fu introdotto alla presenza del Faraone d'Egitto. «Quanti anni hai? » gli chiese il Faraone. «Centotrenta» rispose Giacobbe «trascorsi in una vita errabonda, tra molte difficoltà». Giacobbe e i suoi figli si stabilirono nella terra di Gosen, in Egitto, dove poterono continuare la loro attività di pastori e allevatori di bestiame. E Giuseppe non mancava di provvedere alle loro necessità.
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LA VISIONE DI GIACOBBE Genesi 48
Un giorno Giacobbe-Israele mandò a chiamare suo figlio Giuseppe, vicerè d'Egitto, e gli riferì una visione che aveva avuto molti anni prima. Gli disse: «Quand'ero nella terra di Canaan, il Signore mi apparve, mi benedisse e mi fece una promessa dicendo: tu avrai una numerosa discendenza, i figli dei tuoi figli diventeranno un popolo, e a quel popolo io darò questo paese. Ricordalo dunque, tu e i tuoi fratelli e i vostri figli dopo di voi: il Signore vi ha promesso la terra di Canaan, e là un giorno vi farà tornare!»
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GIACOBBE PREDICE IL FUTURO DEI SUOI FIGLI Genesi 49
Il vecchio Giacobbe, chiamato anche Israele, un giorno chiamò i suoi figli e disse: «Radunatevi, perché io vi annunci quello che accadrà nei tempi futuri. Radunatevi, figli di Giacobbe, e ascoltate Israele vostro padre». Uno per uno essi passarono davanti a lui, e di ciascuno di loro egli manifestò qualche caratteristica, che sarebbe divenuta evidente nei loro rispettivi discendenti, una volta tornati nella terra di Canaan promessa dal Signore. A Issacar disse: «Tu sei robusto come un asino, e ti adatterai a sopportare la dominazione dei nemici». A Nèftali disse: «Tu sei agile come una cerva, che sarà madre di bei cerbiatti». A Beniamino, l'ultimogenito dei suoi figli, disse: «Tu somigli a un lupo che sbrana la preda». A Zàbulon disse: «Tu abiterai lungo la riva del mare, dove approderanno le navi.» A Aser disse: «Tu abiterai in una regione fertile, ricca di grano con cui si farà un pane degno del re». A Giuseppe disse: «Tu sei come il germoglio di un albero, verdeggiante perché le sue radici sono presso una fonte d'acqua. Dio onnipotente ti aiuti e ti benedica!»