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[Boschetto driadi] Racconti di frutta pericolosa

Ultimo Aggiornamento: 30/11/2016 22:07
30/11/2016 22:07
 
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Flaunilys, Sylhel
RIASSUNTO: Sylhel si trova nel boschetto delle Driadi per controllare il melo magico quando viene percepita e raggiunta da Flaunilys. L'aurea scopre che l'albero è cresciuto in sua assenza e la banshee le racconta quanto accaduto al primo assaggio dei frutti del melo. Flaunilys poi, ipotizzando che i frutti siano avvelenati, propone di portarli dai venefici a farli analizzare e Sylhel è d'accordo perchè, nonostante sappia già che non si tratta di una magia, saperne di più non può certo fare male.

COMMENTO: grazie alla player di Flau :*
La giocata è di venerdì scorso.


SYLHEL [radura melo] La notte sull'isola sacra è mite e porta con sè sempre qualcosa di inspiegabilmente magico, nulla a che vedere con le pesanti tenebre che ogni notte avvolgono la cittadina. Era da diverso tempo che questa fata non veniva a sperimentare questa sensazione, sebbene non sarebbe mai in grado di quantificarlo e, a dire il vero, nemmeno di accorgersene se non fosse per l'albero che ha di fronte a sè. E' un melo, una pianta sana e giovane, ma molto più grande e rigogliosa rispetto all'ultima volta che è venuta a visitarla. Ancora prima era semplicemente un seme che assieme a sua sorella Flaunilys piantò in quella piccolissima radura nascosta all'interno del boschetto delle driadi. La banshee si trova ora ai piedi dell'albero, posata a terra a pochi centimetri dalle radici. Una manina grigia è appoggiata sul fusto legnoso come se stesse cercando di armonizzare la propria energia a quella della pianta. E' sola al momento, ci sono soltanto la sua eterna malinconia a farle da compagna assieme al silenzio, che la fata non rompe mai senza motivo. E' nuda, porta soltanto il medaglione del drago al collo e il suo pentacolo con topazio.

FLAUNILYS [[Radura melo]] Le ali della creatura di Luce frullano veloci, lasciando una sottile scia di polvere impalpabile del colore dell'oro, che scompare nell'aria della notte in un solo battito di ciglia. Il corpo slanciato della creatura è avvolto dalle balze rosa dell'abito denominato ''aurora'', un lussuoso vestito da gala che la Fata stasera indossa senza alcun motivo. I piedini però sono liberi di ciondolare sotto la gonna lunga e i capelli vagano sciolti sulla sua schiena. Il visino spensierato è rivolto verso Sylhel, di cui vede in lontananza l'aura rossastra. Si dirige verso di lei sotto la guida di quella energia faerica che spinge tutte le Alate a percepirsi e radunarsi, per scambiarsi pensieri, racconti e sentimenti.

SYLHEL [radura melo] Socchiude gli occhi, lascia che la propria energia si armonizzi con quella dell'albero per assicurarsi che sia in salute e vada tutto bene. Ma una seconda sensazione si fa strada nel suo spirito attirando completamente la sua attenzione e la porta a comprendere che Flaunilys si sta avvicinando anche se non l'ha ancora vista con gli occhi. L'aura rossa allora inizia ad espandersi, in risposta alla presenza della sorella. Il visetto grigio non mostra sorrisi ne gioia, ma simili espressioni esterne tra loro non sono necessarie. Si volta quindi, dando le spalle al tronco del melo. Solleva la testolina e scruta la zona circostante alla ricerca di una luce color dell'oro che ben conosce ormai. Solo quando sarà riuscita a vederla anche con gli occhi, romperà il suo silenzio per la prima volta da chissà quanto tempo. [Rehollys tairisem...] dice a voce bassa, ma non così tanto per l'udito fine delle fate [Il nostro seme di mela sta crescendo così bene...] commenta con apatia, non riuscendo a provare soddisfazione o contentezza per questo fatto. Tace poi, restando posata a terra ad aspettare la sorella.

FLAUNILYS [Radura melo] Il volo dell'Aurea la porta in breve tempo a fermarsi accanto a Sylhel, e subito la sua aura d'oro pallido comincia a sintonizzarsi con la sua, pulsando all'unisono. [Rehollys Tairisem!] tintinna con voce gioiosa, sorridendole cercando però di non invadere troppo l'energia della sorella con la sua. Come due ricci che devono trovare la giusta distanza per riscaldarsi senza pungersi, anche le loro nature devono trovare un equilibrio per poter stare vicine. Gli occhi d'ambra della creatura osservano la strana pianta, e un vago stupore la pervade. [Oh, è già cresciuta. E dì, ci sono già dei frutti?] le domanda, decidendo di sollevarsi in volo verso i rami per esplorarli, memore delle doti particolari che quell'albero dovrebbe vanta

SYLHEL [radura melo] La gioia di Flaunilys genera nella banshee un piccolo brivido iniziale, ma ben presto le loro energie vanno ad armonizzarsi e ognuna delle due può avere il proprio spazio. Sono opposte, ma gli opposti sono fatti per completarsi. La maga segue con lo sguardo la sorella che si intrufola tra i giovani rami del melo. [Non ce ne sono adesso] risponde, rivelando così di aver già controllato [Però...] fa una pausa, l'espressione vacua assume una sfumatura che potrebbe dirsi pensosa. [Sono venuta qui con... Alexandra] pronuncia quel nome a voce bassa, come se le costasse fatica. Pensare alla ex Suprema genera nella banshee un moto di dolore e un forte senso di perdita. L'aura si espande di nuovo, stavolta per i sentimenti negativi che fanno vorticare la sua linfa velocemente. [Mi fidavo tanto di lei... Abbiamo curato l'albero insieme e mentre lo facevamo è spuntato uno strano frutto all'improvviso...] racconta [Lo abbiamo assaggiato e ci siamo trasformate... come aragoste e volevo assaggiare i pesci del lago... Non sono mele normali] tace poi, mentre il ricordo di quella brutta giornata da aragosta le frulla nella mente.

FLAUNILYS [Radura melo] I sentimenti che Sylhel sprigiona al pronunciare quel nome raggiungono l'Aurea chiari come fossero dei suoni. La giovane Fata dunque interromperebbe la sua ricerca tra i rami per voltarsi a guardare la sorella; senza dire nulla lascerebbe scivolare i piedini giù da un ramo per tornare a galleggiare vicino a lei. Gli occhi d'ambra la guarderebbero con curiosità, quindi tintinnerebbe: [Chi è Alexandra? E che cos'è un'aragosta?] quindi cercherebbe di immaginare la sorella mentre mangia dei pesci, ma poi scuote la testa velocemente un paio di volte, negando del tutto che una cosa del genere possa essere capitata davvero. [Raccontami.]

SYLHEL [radura melo] L'aura continua a pulsare in un misto di malinconia per la sua perdita recente e di disgusto per quanto capitatole dopo aver assaggiato il frutto del melo. La fata resta a terra, con le ali ben chiuse dietro alla schiena come se anche volare fosse faticoso, ma adesso si lascia cadere per andare a sedersi sul terreno con le gambine incrociate. [Alexandra era... La Suprema di tutti i maghi, mi aveva accolta come apprendista e mi aveva insegnato tante cose... Ma è dovuta andare lontano] racconta. Fa una pausa, si crogiola per qualche momento nelle proprie emozioni negative perchè in fondo è proprio così che il suo spirito si rafforza e si nutre. [Un'aragosta è un animale che vive nell'acqua... ma non come un pesce] tenta di spiegare [Ha delle chele, come alcuni insetti... e un guscio duro] è difficile dirlo senza poterlo mostrare. [Mangiando quel frutto... sono diventata così, con le chele... e tutta rossa... e avevo dei tentacoli sulla bocca... sputavo inchiostro e perle] racconta ancora [E poi non riuscivo a smettere di fare una cosa che fanno gli alti... con due spilli e un filo, volevo fare dei nodi a tutti i costi] descrive sommariamente il lavoro ai ferri senza conoscerlo davvero [E volevo andare nel lago e avevo questo desiderio orribile e sbagliato di assaggiare un pesce... ma non l'avrei mai fatto, mai] il corpicino ha un brivido per il disgusto e l'orrore di un tale atto semplicemente inconcepibile per una fata. [Non mangerò più quei frutti] sentenzia alla fine con sicurezza.

FLAUNILYS [Radura melo] Annuisce alla spiegazione di Sylhel su chi sia Alexandra, comprendendo meglio così i sentimenti che avverte provenire da lei. Poi però il visino sereno si corruccia in un'espressione perplessa e interrogativa. [Ma… com'è possibile che ti abbia trasformata così? Dev'essere proprio magico!] trilla, spostando lo sguardo dall'albero a Sylhel e viceversa, incredula. [Ma secondo te succederà sempre così? Mi sembra strano... la frutta non dovrebbe servire a nutrire gli animali?] chiede, cercando di far coincidere le sue conoscenze naturali con il racconto della sorella, di cui non dubita nemmeno per un secondo. [Senti, pensi che i Maestri dei Veleni possano capire se i frutti sono avvelenati? Malbeth mi ha detto che loro possono trovare i veleni nelle cose.] Spiega a parole sue, aspettando il parere della sorella.

SYLHEL [radura melo] Alle domande della sorella, la banshee riporta lo sguardo in alto verso la folta chioma del giovane melo e su cui al momento non vi è nessun frutto. La fissa come se la risposta potesse trovarsi tra quelle foglie, anche se ovviamente non è così. [Sì è magico, è nato da un altro albero magico dopotutto...] risponde [Che potesse essere qualcosa di strano e speciale era una possibilità...] il tono di voce ha ancora quella vaga sfumatura pensierosa che lo rende meno apatico del solito. [Gli alberi normali nutrono gli animali, ma questo non lo è... Così come esistono i frutti velenosi che non si possono mangiare, non è detto che questo albero sia volto al bene degli altri] risponde, ma le sue non sono risposte certe ma piuttosto ragionamenti che sta facendo sul momento. [Non so se sarà sempre così, ho visto un solo frutto finora... Quel che so di certo è che è la magia che lo rende così. Non credo che sia un veleno come quello delle bacche velenose...] risponde con la propria pochissima esperienza in fatto di veleni. [Però se vuoi puoi mostrare un frutto ai Maestri dei Veleni, possono aiutarci a capire] lei di persona non ha mai avuto a che fare con quella congrega, ma ha passato abbastanza tempo nella cittadella per averli sentiti nominare e poi il loro nome è molto eloquente. [Questa Malbeth è un'Alta e fa parte dei Maestri?] chiede. [Forse se curiamo ancora l'albero ci darà un altro frutto...] osserva poi.

FLAUNILYS [Radura melo] Di nuovo lo sguardo della Fata dai capelli bianchi si fissa pensieroso sulla corteccia nera dell'albero magico. [Quando hai detto che poteva dare tantissimi frutti, io pensavo che avremmo potuto darli anche agli animali. Però forse adesso non sarebbe una scelta saggia.] Commenta, tornando a guardare Sylhel e tintinnando, illuminandosi in un sorriso allegro: [Sì, Malbeth è un'alta che vive nella Casa dei Veleni. Ha tanti gatti che la seguono e lei parla con loro; ha i capelli colorati di rosso che suonano e mi ha insegnato il nome di alcune piante che su Avalon non vivono di solito, ma che loro fanno crescere in un bellissimo guardino. Senti, perché non vieni con me a trovarla? Potremmo portarle un frutto e chiederle cosa ne pensa. Solo che adesso non ci sono frutti, sai quando ci saranno di nuovo?]

SYLHEL [radura melo] Appoggia le manine sul terreno, dondola leggermente la schiena in avanti come se quel movimento l'aiutasse a pensare. [Anche io pensavo che sarebbe nato un albero uguale a quello da cui veniva il seme o al massimo un melo comune] risponde tornando a fissare la chioma dell'albero. [Questo invece è una sorpresa] commenta. Quel melo suscita contemporaneamente la sua curiosità ma anche un certo senso di frustrazione visti gli effetti non proprio positivi dei suoi frutti. [Sì, verrò con te. Non ho mai conosciuto nessuno dei Maestri dei Veleni, li ho solo sentiti nominare qualche volta dalla gente della cittadina...] risponde [Ma non so quando ci sarà un frutto... l'unico che è nato è spuntato all'improvviso mentre curavamo l'albero. Forse abbiamo fatto qualcosa in particolare che lo ha convinto a fare il frutto... Ma non lo so, ci devo pensare] dice con un po' di malinconia nel non avere la risposta. [Ma adesso voglio tornare alla fortezza... vuoi accompagnarmi fino al di là del lago?] le chiede. Detto questo le alucce iniziano a frullare e il corpicino grigio inizia ad alzarsi da terra, preparandosi a volare lontano.

FLAUNILYS [Radura melo] [Malbeth ti piacerà] le dice con tono convinto, mentre le ali sulla schiena frullano velocissime e allegre. [Va bene, ti accompagno. Intanto raccontami cosa stavate facendo quando è nato il frutto… forse possiamo provarci di nuovo per averne un altro quando torniamo qui.] E mentre vola accanto alla sorella per uscire dal Boschetto, le domanda anche: [Ma per caso hai conservato qualcuna di quelle perle...?] pronuncia cercando di ostentare indifferenza, ma rivelando sotto sotto una vena di desiderio tipica della sua famiglia di linfa.


°° Miss Anomalia faerica 2015 °°
°° Artiglio delle Gocce Ancestrali °°

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