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[ Ali di Corvo e Petali di Giglio ] - [ "Questa è la fine, mia bella amica." ]

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2016 13:51
19/11/2016 13:31
 
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Alexandra, Danae, Anya, Sylhel.

E tutto è morto e tutto è ancor vivo
e solamente tutto è cambiato,
quello che provo l'ho sempre provato,
e credo ancora in ciò in cui credevo.
E il fiocco nero è l'unica cosa
che mi è rimasta con la malinconia,
ma insieme a questa stanca anarchia
vorrei anche te, amica mia.

Ma dimmi tu, non è meglio così?
Immaginare ed illudersi sempre,
qui ad aspettare qualcosa o niente,
qui ad aspettare un no o un sì,
che in ogni caso sarebbero fine
di tutto questo che almeno è un ricordo,
così studiato giorno per giorno,
fatto di tanti cristalli di brina.


Albo n.74 . Il Lungo Addio




ALEXANDRA [Appartamenti Privati > Piani Inferiori] Se ne sta lì, immota, come una statua d’adamantio, cosparsa di velluto e di sogni, ammorbidita dal fuoco e intirizzita dal ghiaccio. Osserva quel grande letto che l’ha tenuta al caldo in numerose notti d’inverno e quello scrittoio, che ha sopportato il suo peso mentre se ne stava china su dei libri tanto pericolosi quanto inesplicabili nei suoi contenuti. Quella biblioteca privata, laggiù, l’ha messa a dura prova, ma ancora di più quel tempo che custodisce le Gocce, il cui suono le riempie il petto di mestizia e potenza. Ma a differenza delle greche statue figuranti dee ed eroi, l’Eletta è china, in ginocchio, piegata come se la sua schiena si fosse spezzata. Ansimante, perturbata. La fronte è una valle di perle di sudore, che il chiarore delle torce non vuole nascondere al mondo. Labbra tumide, piene, tremanti. [E’ questo, dunque, che volete da me? Volete che lasci andare così i miei figli e figlie, per librarsi nel cielo da soli, lontano dal nido delle mie ali?] Domanda tremante, e dentro di sé la risposta è lapidaria. Stringe le labbra, chiude gli occhi che raramente mostrano più di qualche schegge d’emozione. [Lo farò..Lo farò.. L’Equilibrio non può vacillare… E neanche le altre Torri della Magia.] Si rialzerebbe in piedi, in un fruscio di tessuti, concludendo quell’apparente monologo, dato che niuno può ascoltare quelle voci, a meno che Loro non lo desiderino. E l’anima abbraccia quel luogo, in tutti i suoi spigoli, accarezzando con complicità tutti i suoi segreti che presto dimenticherà.

ALEXANDRA [Piano Alloggi > Sala Comune] Son trascorsi molti minuti, forse più di un’ora, da quando le sue labbra si sono schiuse, tremanti, in risposta agli Antichi spiriti. Ma costanti son stati i fruscii delle vesti e i passi più o meno claudicanti dell’Eletta e dell’anziana serva. [Dierna… Dierna… Non è giunta l’ora d’aspirare al giusto e meritato riposo, dopo tutti gli anni di servizio?] Le domanda,per l’ennesima volta, ma già sa che quell’anziana, fedele come non mai, non abbandonerà mai la sua posizione finché potrà muovere gambe e piedi. Hanno trasportato, insieme, tutti i suoi averi dal piano alto, svuotandolo del tutto delle sue cose, fino a condurle lì, nella sua vecchia stanza. Non può, qui, fare a meno di pensare con molta malinconia alle stanze di coloro che son state sue predilette, sorelle e figlie, alcune madri persino, allo stesso tempo. Non può far a meno di vedere scorrere davanti ai suoi occhi tutte le immagini, tutti i ricordi, tutte le sensazioni.. E sì, a partire dalla prima volta che entrò in quel luogo di conoscenza e potere. Lucius, Ariel, Suulime, Galassia, Eilaine, Mantide, Black witch, Fannith, Il’ya, Nihal, i due Dupont, Donatien, Morhag e tanti altri… Un’infinità di volti, di storie, di voci e memorie. Quelle no, non le abbandonerà mai. Le recherà sempre con sé. E mentre scende le scale, per raggiungere il piano inferiore, con Grimoire e il Libro di Magius stretti al petto, e poche altre cose appese ai fianchi, inclusa una chiave, si rende conto che quella potrebbe essere l’ultima volta. Ma no, non è tempo per cedere alla tristezza. Il momento non lo permette, il suo animo ferreo neanche. Forse, nell’oscurità e tepore del suo futuro giaciglio s’abbandonerà a quelle emozioni sciocche. Ma non adesso.

ANYA [Corridoi -> sala comune] Indossa la tunica di congrega, un'abitudine che ha preso fin dalla prima volta che ha messo piede lì dentro. Fuori dalla fortezza preferisce quasi sempre un abbigliamento comodo e mascolino, ma li... beh, è tutta un'altra faccenda. È una sorta di forma di rispetto verso la congrega che l'ha accolta, non sempre a braccia aperte, non da tutti nello stesso modo. Ma, come in tutte le famiglie, v'è il momento delle liti e quello delle rappacificazioni... i lunghi capelli corvini sono lasciati liberi sulle spalle, a far da cornice al volto pallido di nordica, sul quale si possono leggere le mappe formate da vene e capillari bluastri, ribelli quanto basta da fornire un aspetto quasi spettrale alla ancor giovane creatura. Il volto, tuttavia, risulterebbe affilato e marcato da piccole rughe e un alone scuro intorno agli occhi. Preoccupazioni, pensieri cupi, ricordi passati e sensazioni di future tragedie, ciò che ha visto in quegli anni passati a Barrington non potrebbero averla segnata più in profondità. Dalla ragazzina dolce ma caparbia che era, all'essere malvagio e opportunista che è. Ma tra quelle mura tutto è diverso, le pulsioni umane devono venir chiuse in un cassetto per lasciare la mente sgombra e aperta al potere dell'Ars e ad una, chiamiamola così, ragione di stato più alta. È con quei pensieri e quell'umore che girovaga per i corridoi giungendo infine, poco dopo Alexandra, alla soglia della sala comune. Varcata quella, lo sguardo correrebbe dritto al focolare sempre acceso, con le sue lingue di fuoco, pericolose, letali e amiche al tempo stesso. È così, nel far >>>
ANYA [ ] ruotare lo sguardo nella sala, che il campo visivo verrà occupato dalla Suprema, forse dalla schiena appena incurvata di lei. Il suo volto resterebbe impassibile, neutro come solo il ghiaccio che le avvolge il cuore può essere [Arcane Imperia milady] un sussurro quasi, come se presagisse qualcosa di terribile a piegare le spalle della donna.

ALEXANDRA [ >Sala del Consiglio] I capelli son ancora umidi di un recente lavaggio, ma son perfettamente raccolti in un’acconciatura nobile, un sinuoso, quasi ipnotico, groviglio di trecce e ciuffi attorno a uno chignon ben teso. L’abito che ha scelto d’indossare è egualmente aristocratico, nella sua semplicità. Un vestito di velluto e seta nero, abbellito sul corpetto da dei grovigli di filo d’argento, e lungo i bordi dello scollo orizzontale degli artigli d’osso d’un bianco lattiginoso. Non ha gioielli con sé, fatta esclusione del pentacolo con rubino, del medaglione del drago che ha con sé nella tasca e l’ars dominium al dito. Non l’indossa quasi mai, essendo piuttosto pesante e oneroso.. Giusto qualche volta ai consigli più importanti, ma raramente. Sussulterebbe, appena, alle favelle di Anya.. E per qualche attimo le spalle sembrerebbero abbassarsi, ulteriormente, prima di sollevarsi in una posa consona al suo grado, dritta e imperante come fosse una regina in mezzo ai vassalli. Si volgerebbe, verso di lei, ruotando il busto in senso antiorario. [Arcane Imperia, Anya. Vieni con me?] Le domanda, tornando poi a incedere attraverso quella sala, tagliando in diagonale e dirigendosi verso quel corridoio che conduce alla sala del consiglio. Passi corti, leggeri, che sembrano avere appena poco perso la solita vitalità. Ma non per questo deboli, no. E’ una donna forte, e questa percezione è la prima che dovrebbe far colpo, sebbene le altre vengano subito dopo a far da contorno. Tac. Tac. Tac. I passi echeggiano nelle sale vuote, ed infine il complicato meccanismo viene attivato, e la porta dapprima invisibile s’apre producendo un rumore sordo. [La prima volta che sono entrata qui non avevo neanche vent’anni… Prima d’allora io e Ariel appoggiavano, di nascosto, le orecchie al muro.. Così, per capire cosa stessero dicendo. Ma non siamo mai riuscite a sentire niente. ] mormora, sorridendo del ricordo anche le labbra rimangono piatte. Ma si vede dagli occhi, se Anya la superasse o spalleggiasse, che v’è un lieve velo di malinconia.

ANYA [ Sala del consiglio] Lentamente i suoi passi l'avvicinerebbero all'altra. Avrebbe preferito sedere su una calda e comoda poltroncina rivestita di broccato, accanto al fuoco, leggere un libro e forse, chissà, assopirsi stanotte in quella sala. Invece il destino sembra volere diversamente. Annuisce soltanto, per poi seguire i passi della donna, intrecciando le dita dietro la schiena e lasciandosi trasportare in atmosfere lontane nel tempo dalla voce della Suprema, colei che l'ha accolta tanti anni addietro ora le accarezzano la mente. Una voce antica, che riassume vicende eroiche e sopite dal tempo. E tuttavia non l'affiancherebbe, restando invece un passo indietro, evitando così di vederla più umana di quanto non sia. Le palpebre si abbasserebbero riducendo lo sguardo ad una fessura, una lama tagliente che sembra voglia trapassare la schiena e l'anima della donna. Perché mai le starà raccontando queste cose?

DANAE [ . > Sala Consiglio . ] Il corridoio custodisce l’eco del ticchettio dei tacchi, la meta ultima della Contessa non è lontana. Ha ricevuto la comunicazione della Donna Rossa e s’affretta a presentarsi all’appuntamento, quasi correndo e reggendo gli orli della veste con entrambe le mani. La tunica che ha indosso è di un brillante verde smeraldo, stretta in vita da una cinta del medesimo colore cucita con rifiniture dorate; i capelli scuri sono domati in uno chignon alla base della nuca che permette alle iridi cerulee di accarezzare le stanze della Fortezza con celere precisione. Finalmente la Sala del Consiglio l’accoglie: in un baleno Danae ne supera la soglia, lanciando lo sguardo in direzione dell’algida Alexandra e di una donna dalle fattezze sconosciute. Una Maga, sicuramente. [ Arcane Imperia ] Lascia che il sue dire si espanda nell’aere, senza nascondere l’accento francese che modifica quasi le lettere. Incede sicura, riservando un sorriso di circostanza alle due donne.

ALEXANDRA [Sala del Consiglio] [ Ero una ragazzina quando son giunta qui, in questa città, e da allora sono trascorsi quasi quindici anni. Ho vissuto sotto il dominio di quattro Supremi Maghi, fino a quando non lo sono diventata anch’io. Ariel non aveva dubbi sulla scelta, quando mi passò l’incarico, e da allora ho sempre cercato di svolgerlo nel modo migliore, rimanendo rigida e ferma nelle regole. Ma non sono sempre stata così.. Un tempo anche io, come te, Anya, ho dato fiducia a persone che credevo potessero far qualcosa di ‘’buono’’ o quantomeno ‘’giusto’’. Mi sento in dovere di raccontartelo, ora che gli screzi sono decaduti, e l’armonia è tornata a riempire queste stanze. Così comprenderai il perché della mia ostilità a quella congrega, più di quanto ti scrissi… Molto di più. ] Sale lungo gli scalini che mettono in rilievo la zona in cui solitamente è seduto il consiglio, e si siede sul suo scranno, duro e scomodo, in legno intagliato. [Ai tempi ero solo un Detentore… E non vedevo l’ora di mettermi alla prova. Conoscevo Macstar, inquisitore del Caos, e vagamente la sua protetta, Raine. Era un tempo in cui Kubren, detto anche il Sire Oscuro e generale dei non morti del bosco oscuro, creava continuamente problemi, con invasioni della città da parte delle sue armate e anche delle sue ombre. Anche se aveva un vivente a servirlo, un dannato nano, che bramava il trono di Barrington, di nome Alabard. Per risolvere la situazione, una volta per tutte, pur conoscendo l’astio enorme della mia suprema per il Caos, creai un’arma da usare contro Kubren. Una spada di fuoco. Ah, era magnifica credimi. Solleticava il mio orgoglio e la mia brama di mostrare i miei poteri acquisiti da poco.. Non avevo molte possibilità di mettermi in gioco e, superficialmente, accettai di far qualcosa di sbagliato ma giusto. Ovviamente quella spada non venne mai usata. Kubren continuò a turbare i viventi, ma sempre meno, fino a quasi scomparire… E Macstar morì. E con lui la sua promessa di non ledere mai i figli dell’Ars. Da lì a pochi mesi subimmo un attacco. Due caotici entrarono in Fortezza e colpirono con la spada una Fata, che grazie alla sua natura si salvò. Da lì sopraggiunse la minaccia a Mantide Belmont, mia arcimaga, di uccidere me e Ariel se voleva rivedere suo figlio vivo.. E non di meno la più recente: la loro alleanza con il sire oscuro, per invadere la Fortezza e rubarci qualcosa. Ma ci sono state talmente tante occasioni che.. Ci impiegherei anni per raccontarvi tutto.]mormora, appoggiando i libri dal petto al seggio accanto, con una tenerezza quasi materna, è chiaro quanto ci tenga. [Sono riuscita a mantenere i maghi protetti cercando di portare nella gilda le Matrone che dominano i Drow e le loro figlie ed eredi, in modo da avere ottime risorse in gilda e la certezza che non avremmo mai avuto problemi con la loro razza devota a una dea-ragno, una divinità caotica e crudele a dir poco. Stessa cosa con i Vampiri, ce ne sono stati due in gilda, di cui non vi dirò il nome, ottimi elementi ve l’assicuro.. Anche se con loro, si potrebbe dire che fosse più per mia Figlia, la loro Signora, che è divenuta vampira barattando la sua anima da ormai da tanti anni per sua libera scelta.. E da cui non ho più notizie. Ho creato due sigilli magici alla Torre Oscura, per avere in cambio un patto di non aggressione ai vostri danni. I Mannari, beh, non credo siano adatti all’ars, e non ho idea se sono stati maghi alcuni di loro, ma il loro capobranco è una persona a me molto vicina, e non credo avrete mai problemi. Ma le cose possono cambiare.] Osserva Danae, entrata da un po’ nella stanza, le fa quindi cenno di sedersi su d’una delle sedie riservate a coloro che non fanno ancora parte del conclave. Ma potrà notare che verso il centro della stanza, attorno a una colonna alta un metro, ci sono cinque grandi pietre grezze. [Certe volte i compromessi servono, con chi è capace di rendere onore alle proprie promesse e giuramenti. Ma col caos, ahimè, è del tutto irrealizzabile. Attualmente il Ductor è il compagno di Edave del Sanitarium, ma in quella gilda non è difficile che capitino insurrezioni per prenderne il trono. Non v’è onore, non v’è rispetto. La loro caoticità è pericolosa, e non vi permetterà mai di manovrarli, per quanto abili possiate diventare. Non fidatevi mai di loro. E’ questo il grande consiglio che vi do, per sopravvivere in questa città. E’ questo il motivo per cui ho appoggiato la candidatura di Danae, quando mi ha detto di voler divenire Governatrice.]

ANYA [Sala del Consiglio] I pensieri di Anya sono rivolti al confratello che non vede da tempo, sembra quasi che i lontani ricordi di Alex abbiano riportato alla memoria dell'Ancestrale quando anch'essi erano da poco entrati nella Congrega. Immagini così nitide di litigi e competizione su chi di loro dovesse primeggiare, ingraziarsi l'uno o l'altro dei superiori. La Falce così vicino a Ilyth, lei molto di più ad Alex... sì, per un po' è stato così. Poi, il tempo e i casi della vita hanno cambiato le carte in tavola, come in un gioco crudele si sono ritrovati soli, a combattere fianco a fianco... dov'è ora Adhier? Nella Mente di Anya prenderebbe forma il nitido volto giovane di lui, così chiaro che per un attimo le sembra quasi di averlo li, di poterlo toccare solo allungando una mano. Non sente dunque i passi veloci della donna che sopraggiunge, ma l'immagine del confratello si dissolverà in un istante nel momento stesso in cui il suono della voce di Danae pronuncia il saluto di congrega. È un attimo e, con il volgere del capo vers'ella, le fattezze della donna prenderanno il posto di quelle di Adhier, in una sovrapposizione che potrebbe anche essere ridicola e far sorridere se... se Anya non ne fosse quasi incapace. Ma l'attenzione torna vigile su Alexandra che le scarica addosso una valanga di informazioni di cui fino a quel momento aveva avuto solo sentore, non morti, vampiri, qualcuno addirittura entrato a far parte della Congrega... incamera tutto Anya, con la sua mente allenata alla concentrazione, allo studio e all'apprendimento. Nessun accenno, per quando labile, verrà tralasciato, >>>
ANYA nessun suggerimento ignorato. Solo una domanda affiora alle labbra della nordica mentre va a prender posto in quello che è stato per un breve periodo il suo scranno, quella da arcimaga accanto ad Alex [cosa c'entra Danae in questo discorso di razze oscure e caotici?] le getterebbe allora un'occhiata indagatrice, se deve aver a che fare con qualcuno di pericoloso in un modo o nell'altro, vuole saperlo.

DANAE [ . Sala del Consiglio . ] Non fiata più, prendendo posto là ove i non membri del Conclave hanno il diritto di sedersi. Ascolta in silenzio il dire di Alexandra, lasciando che l’interessante monologo della donna rossa assorba la sua totale attenzione. È grazie alle parole di quest’ultima che Danae viene a conoscenza di una parola a lei sconosciuta, una parola che la riguarda più di quanto possa immaginare. Solo in questo preciso istante rompe il silenzio, attirando l’attenzione delle due donne alzando la destra. [ Perdonate l’interruzione. Che cos’è un Vampiro? ] Non può saperlo lei, nata fuori da questi pericolosi confini. Tuttavia, lei più degli altri dovrebbe avere un’idea chiara sui non-morti. Non apre bocca quando Anya la chiama in causa, limitandosi a fare di tutto per coprire il livido che chiazza un lato della sua faccia altrimenti pallida, un ematoma che potrebbe far pensare ad una colluttazione. [ Ho deciso di candidarmi proprio perché mi reputo una figura imparziale con l’unico fine quello di pensare al bene della Terraferma. ] Annuisce fra sé, impettita. Tenta di memorizzare ogni informazione donata dalla Suprema, sperando di poterne fare tesoro per il futuro.

SYLHEL [sala del consiglio] Una figura volante, minuscola e silenziosa, si aggira per i corridoi della fortezza con quel suo modo di volare ondeggiante così simile a quello delle falene. Un biglietto, o meglio un invito, l'ha tirata fuori dal rifugio buio e tranquillo costituito dalla sua stanza nella fortezza per andare a nascondersi in un nuovo angolino scuro, stavolta all'interno. Quanto tempo abbia passato lì, rannicchiata in disparte non saprebbe dirlo poichè non ha la percezione del tempo e nemmeno quel senso di cortesia che impedirebbe ad un umano di comportarsi in questo modo. Non era nascosta però, la sua aura rossa è sempre stata ben visibile, come fosse il suo unico vestito. Come un fantasma silenzioso è rimasta lì senza pronunciare una parola, limitandosi ad osservare e ascoltare i discorsi delle Alte sue superiori e infine da Danae appena giunta. E' solo con l'arrivo dell'altra apprendista che anche la fata si va avanti, andando ad appollaiarsi sullo schienale della sedia affianco a quella di Danae. Non dice niente, ma ha solo un'aria interrogativa stampata sul volto che accompagna la domanda appena posta dall'Alta al suo fianco.

ALEXANDRA [Sala del Consiglio] [Lei c’entra tutto, e nulla. Se riuscisse a divenire Governatrice come desidera, pur avendo in apparenza ancora la protezione d’alcune delle razze oscure che avevo accordato io ai tempi, queste potrebbero del tutto decadere nel nulla più totale, crollare come un castello di carte colpite dal vento nuovo… Soprattutto ora che il mio tempo è giunto al termine.] Una breve pausa, dovuta. E’ stato difficile pronunciare questa frase, e per un millesimo di secondo, si potrebbe scorgere un velo di tristezza e di preoccupazione velarle il bel volto. E preoccupazione, quella che prova, per coloro che ha dinnanzi in questo momento, proprio come farebbe una madre apprensiva, che vede un cucciolo troppo piccolo e inesperto cercare di allontanarsi troppo dalla tana.[ E sarà del tutto esposta al rischio del Caos che, diciamocelo, è sempre vivido, specialmente con chi è al potere. Da soli sono poco più che disturbatori da bettola. Henz era caotico, Leia era caotica, Xarmoth che ambisce al trono di Barrington era caotico un tempo.. E in tutto ciò Almarth ha rischiato due volte con questa gilda, e alla seconda è stato ucciso, anche a causa dei suoi immensi sbagli. Non voglio ch’accada qualcosa anche a una delle nostre Gemme, Anya. E lei non ha alleanze, non ha conoscenze. Io so bene, tu ormai hai compreso… Ma lei, lei avrà bisogno di te, e di tutto ciò che potrai trasmetterle. Anche perché le minacce possono venire, anche da altre razze. Come dai Nani. Ho avuto a che fare con Rastal, e non merita alcuna fiducia, e Darlin, ha già avanzato enormi minacce in rocca.] Si solleverebbe in piedi, in tutta la sua nordica statura. Schiena ditta, posa regale, autocratica, di una donna che non si fa piegare e spezzare da chicchesia. [Lo so, Danae. Ti conosco e ho gran fiducia nel tuo giudizio. ] Una breve pausa, per ponderare bene sulla sua domanda [ Un vampiro è una creatura immortale che inganna la morte rinunciando alla propria anima, trae il suo nutrimento dal sangue degli esseri umani e rifugge dalla luce e, suppongo, anche dal fuoco. Sono due elementi che danno molti problemi alle razze oscure, ed è giusto che lo sappiate.. Io ci ho impiegato anni per scoprirlo. Credo che abbiano in gran parte residenza alla Torre Oscura, dato che è per lì che mi furono chiesti i sigilli, ma potrebbe semplicemente essere uno dei tanti luoghi in cui risiedono, un’altra potrebbe anche essere la Torre delle Sirene qua vicino, si sa mai. Invece i mannari mmh.. Sono esseri umani che si trasformano in bestie, ma non so nient’altro. ] Ha fatto una promessa, e quando si fa un giuramento la maga ha la bocca cucita e la coerenza più che solida. Si potrebbe notare un’espressione di dolenza sul suo volto, nuovamente. Non le piace parlare di quest’argomenti, perché la toccano intimamente. Ma ora è giusto che siano preparate a ciò che le aspettano. Non può tenere ancora per sé la conoscenza di simili fatti. Si avvicinerebbe a Danae di due passi, ma poi all’improvviso rivolgerebbe il capo e l’attenzione a Sylhel. [Arcane Imperia, Sorella.] mormora, in suo indirizzo.

ANYA [Sala del Consiglio] È con rinnovato interesse che osserverebbe adesso, finalmente, la donna che non conosce. Sapeva della sua esistenza da quando aveva messo piene in Fortezza, com'è ovvio che sia, ma non aveva avuto molto tempo per incontrarla. Ieratica su uno scranno che non le appartiene -ma non si tratterebbe di una riunione formale del Consiglio- lascia che il suo sguardo le scivoli addosso, come una carezza. Sfacciata. Sempre. E chissà, forse potrebbe pure accorgersi di quel suo ballare sulla sedia per nascondere i segni bluastri, ma si limiterebbe ad un'occhiata interrogativa, in attesa di una spiegazione da Alex, dal momento che le favelle di lei non hanno chiarito alcunché. L'alone rossastro che cinge la fata ormai si palesa completamente agli occhi di tutti, senza alcuna parola ella si accomoda e Anya le rivolgerebbe solo uno sguardo benevolo... si potrebbe quasi dire che le piaccia quella piccoletta! Ma l'attenzione torna subito ad Alex e alle sue, di parole. Governatrice? Addirittura? Carriera lampo per qualcuno che Anya non aveva mai sentito nominare prima... buon per lei! E poi... una fitta al cuore quando sente pronunciare il nome di Henz, abbasserebbe lo sguardo un istante ma nulla più [//sangue freddo 3] continuerebbe invece a seguire il filo del discorso della Suprema. Incredibile ciò ch'ella racconta, spiega, descrive. Luoghi e fatti... solo i nomi mancano ma forse è meglio così, cosa mai potrebbe succedere se la gente sapesse di vivere fianco a fianco di simili terrificanti creature? Il panico, indubbiamente. Omicidi inutili ed ingiustificabili. Attenta incamera >>> ANYA ogni informazione utile per il futuro, praticamente tutte [//focus mentale 4]. E poi... [cosa significa che il vostro tempo è giunto?] a questo sì che darà fiato, una sfumatura allarmata nella voce che si paleserebbe questa volta.

DANAE [ . Sala del Consiglio . ] Per la prima volta, le sembra di essere congelata. Quasi non nota lo sguardo id Anya che si posa sul suo viso, a stento rivolge un cenno del capo a mo’ di saluto alla Banshee appena giunta: tutta la sua attenzione gravita su Alexandra e su ciò che la donna ha da dire. Non l’ha mai vista né udita così loquace: la sua voce par giungere da ogni parte grazie all’eco presente all’interno della Sala. Sorride, felice di sapere che Alexandra ha fiducia di lei, indi le labbra si storcono in un’espressione confusa; se Anya non l’avesse preceduta di poco, anche Danae avrebbe chiesto alla Suprema il perché delle sue parole. Che significa tutto ciò? Perché sono lì riunite? Perché il suo tempo è giunto al termine? Le mani si stringono attorno alla stoffa dell’abito sino a che le nocche non diventano bianche, gli occhi sono sgranati dalla sorpresa.

SYLHEL [sala del consiglio] Lo sguardo d'onice si sofferma su ognuno dei volti delle tre Alte nella sala, donando loro un mezzo sorrisetto sbieco e bruttino, il meglio che le riesce. [Arcane imperia] ricambia il saluto ricevuto per poi sprofondare ancora nel silenzio. Ascolta senza commentare, assorbe le parole pronunciate dalle Alte con attenzione e le fa proprie, ma allo stesso tempo non prende parte attiva a quei discorsi all'inizio. Parole che per una fata faticano ad avere un senso e ascoltarle è come essere trasportata in una situazione completamente estranea. Non è del suo mondo che stanno parlando sebbene, volontariamente o meno, ormai un piede in tutto questo si sia ritrovata ad averlo. Una parola in particolare di Alexandra tuttavia le scuote la linfa alimentando la sua eterna malinconia. Termine. L'aura per un momento pulsa in maniera irregolare perchè una banshee è l'Araldo di tutto ciò che giunto alla fine, sia esso una vita o semplicemente un percorso. Una smorfia di orrore le percorre il viso alla spiegazione su cosa sia un vampiro, il corpicino ha un brivido. [Ma è... innaturale... non si può ingannare la morte] risponde facendo fatica anche solo ad accettare l'idea che una cosa del genere possa esistere. In confronto i mannari non sono niente di strano ai suoi occhi. Ma lo sguardo va ben presto a fissarsi solo su Alexandra, studiandola con espressione vacua. [Non sento l'ombra della morte su di te...] le dice quasi a volerla rassicurare, ma non è certa di aver compreso le parole della Suprema. Nonostante questo due lacrime d'argento le fanno brillare gli occhi.
[ Significa che debbo allontanarmi dalla Fortezza e dalla Città. Un’oscura e demoniaca minaccia si leva da Est, e gli Antichi mi vogliono lì prima che cada la prima neve, a difendere le Torri della Magia di quelle lande. E’ la terra da dove son giunti i primi maghi ancestrali, stabiliti poi qui in modo stabile… I nostri antichi fratelli. I loro poteri non debbono cadere nelle loro mani, o nulla potrà contrastare il nuovo nemico. ] Spiega, lapidaria. Ma, invero, forse più a Sylhel per via della sua natura, che non alle altre, sarà possibile percepire il dolore che le arreca questa dovuta separazione. [Danae, prendi poi questa missiva. ] sussurra, in indirizzo della giovine, tirando fuori dalla tasca una missiva arrotolata. [ “Io, Alexandra Wright di Crysanies, Figlia dell’Ars e fu Prima Lady dell’Umana Razza, ora Primo Prefetto della medesima, do il mio voto a Danae Contessa d’eau per la sua forte presenza, determinazione e capacità di poter occupare il trono di Barrington con forza ed equilibrio.” E’ il mio voto per te, Danae. Quando sarà il momento spediscilo a mio nome. Ma ora vieni, e avvicinati anche tu, Sylhel. Guardate le cinque pietre davanti a voi, e concentratevi su di esse… Come quando castate un incantesimo. Cinque sono le pietre, cinque i colori a rappresentanza degli Elementi: Aria, Acqua, Terra, Fuoco… Luce e Tenebre… Concentratevi… E avvicinatevi a colei che vi chiama a sé per toccarla con le vostre mani.]

ANYA [Sala del Consiglio] In realtà non è mai stata così tranquilla e silenziosa in vita sua. Questa sera c'è solo da imparare. Se mai le labbra si fossero increspate in qualcosa simile ad un sorriso, adesso sarebbe scomparso completamente. Cade la mascella, facendole assumere un'espressione di sincero stupore, mentre lascia che lo sguardo indugi sulle donne lì presenti. Una sensazione di tristezza infinita potrebbe forse passare dalla Banshee ad Anya solo guardandola, che si condenserebbe poi in qualcosa di più simile allo sgomento solo più tardi. Un macigno che venga scagliato in una pozzanghera farebbe meno rumore e danni di quello che adesso stanno facendo le parole di Alexandra nell'animo di Anya. Se avesse lanciato uno strale di fuoco sarebbe stato meglio per tutti. La nordica non possiede alcuna dote empatica ma conoscerebbe abbastanza a fondo la Suprema per poter cogliere quella sfumatura della voce, quella scusa celata dietro parole di circostanza e spiegazioni razionali cui non crederebbe molto. La guarda. Se questo è un addio è il più assurdo che possa immaginare. La Congrega è Alexandra, Barrington è Alexandra, l'Ars stessa è Alexandra. Tace ancora, come se davvero ogni parola fosse superflua, si limita ad osservare i movimenti delle tre donne, un momento che dovrebbe essere di giubilo velato dietro ad una cortina di tristezza.

DANAE [ . Sala del Consiglio . ] Incredibile. Impensabile. Gli occhi permangono sgranati e le labbra altrettanto aperte, trasudando sconcerto. Da quel che può intuire, la scelta di Alexandra non prevede alternative: ella ha da compiere una missione che nessun altro può affrontare. Dinnanzi a questa amara verità china il capo, lasciando che i pendenti che indossa alle orecchie basculino in avanti, indi si ricompone: solleva lo sguardo, drizza le spalle ed affronta la realtà. Le mani ghermiscono la pergamena come fosse d’oro e le orecchie accolgono l’entità di quanto scritto. [ Grazie ] Non riesce a dire altro, percepisce un groppo in gola che non passa neanche quando si alza in piedi per compiere il suo dovere. Gli occhi cerulei indugiano su ognuna delle pietre, rimirando quei tesori con rinnovata curiosità seppur oscurata dalla tristezza per la notizia appresa. Si concentra, tenta di svuotare la propria mente e si lascia guidare dal suo istinto, allungando la mancina quasi senza guardare. Ed ecco che il palmo della mano atterra addosso ad una delle pietre e solo in quell’istante Danae può conoscere il proprio potere: terra.

SYLHEL [sala del consiglio] Gli occhi non sembrano fissare più nulla ma solamente il vuoto adesso. Ascolta la spiegazione sul perchè Alezandra debba andarsene, ma soprattutto ascolta la sua energia. Stanotte l'energia della Suprema è più vicina che mai alla sua perchè carica di dolore. L'aura rossa della fata si espande in risposta a quell'emozione che non può non fare immediatamente propria. Altre lacrime magiche colano allora dagli occhi neri in risposta alla separazione che sembra ormai inevitabile. E' con immensa pesantezza e lentezza quindi che si alza in volo quando viene chiamata a farlo per avvicinarsi a cinque pietre poste dinnanzi a lei e a Danae. Annuisce all'ordine ricevuto, incapace per ora di rispondere altro perchè la tristezza le porta via ogni parola e, ironicamente, allo stesso tempo nutre il suo spirito. E' con fatica quindi che si costringe a chiudere gli occhi e a mettere da parte quelle emozioni a cui si abbandonerebbe così volentieri. Socchiude gli occhi e cerca di svuotare la propria mente, di scacciare ogni pensiero o sentimento relegandolo in un angolo. Tenta di raggiungere uno stato di pace e silenzio. In questo stato di concentrerebbe, lascerebbe che sia il richiamo di una delle pietre che ha di fronte a guidarla. Come spinta da una volontà esterna o da un'attrazione irresistibile, la fata si ritroverebbe allora a volare verso una gemma di su cui andrebbe a posare le proprie manine grigie, la pietra dell'Aria.

ALEXANDRA [Sala del Consiglio] [ E’ stato mio dovere, e piacere. Per tutte voi. Se sopravvivrò ci rivedremo, e se morirò, sarò con voi perché gli antichi mi prenderanno a sé come una figlia e sorella, e dall’alto vi guarderò, proteggerò e consiglierò. Fra le loro voci ci sarà anche la mia. ] risponde, avendo onorato con tutta l’anima e corpo l’Equilibrio. Sa già che l’accoglieranno da pari, dopo tanto tempo fra quelle mura, e dopo aver fatto talmente tanti sacrifici che ben pochi a questo mondo conoscono. La chioma riflette il chiarore delle torce, e sembra viva anch’essa, come i sentimenti che prova in questo momento. C’è chiaramente empatia fra lei e la Bean Sidhe. E le sue lacrime sono quelle che scendono dagli occhi della sua anima. [Danae, Sylhel. Vi siete dimostrate delle ottime apprendiste, ed è giunto per voi il momento di aprire il bozzolo in cui siete rinchiuse e, finalmente, aprire le vostre ali e solcare i cieli dell’Ars. Rinnovate il vostro giuramento, rendete onore all’Equilibrio con nuova e rinnovata potenza. Quest’oggi si spegne la Luce di una Suprema, ma ne nasce un’altra, e la ruota gira, gira ancora. Che possa mai fermarsi, ma invece consolidarsi e divenire infrangibile come il Mithril.] Mormora, prendendo dalla sua tasca il medaglione del drago e, avvicinandosi ad Anya, glielo farebbe scorrere sul capo, accompagnandolo giù lungo il suo morbido petto. [Anya, Decima Suprema Ars Incarnata. Io vi giuro fedeltà, e renderò onore al vostro nome finché avrò vita, anche a miglia e miglia di distanza ] enuncia, flettendo il capo in segno di rispetto ed indietreggiando, così che possa capacitarsi dell’enorme potenza che prende spazio nel suo animo.

[ATTENDERE ESITO]

L’Aria si Ferma, così come anche il senso del tempo sembrerebbe prendere una piega diversa, all’improvviso, iniziando a decelerare sempre di più, fino alla sua totale e improbabile assenza. Dal fondo della Sala del Consiglio s’ergerà una nebbiolina, che andrà a ghermire tutti i presenti con la sua essenza. Si ritroveranno totalmente isolate in quella foschia, in cui non riusciranno più a distinguere mura, colonne, arazzi e scranni. Ci sono solo loro. E ombre. Ombre che si avvicinano, tutt’intorno. Umani. Elfi. Drow. Fate d’ogni genere e altre creature d’ogni età. Sono gli antichi, che son scesi fra di loro a onorare quel momento tanto mesto eppure, nel contempo, colmo di esultanza. Per Anya sarà uno shock. Sentirà una fiamma entrare nella sua anima e darle una fortissima sensazione di, quasi dolore. Si sente consumata, penetrata nel profondo e resa completa. Sa bene che il potere della Fiamma è con lei adesso, così come la coscienza piena dell’Esatta ubicazione delle Gocce Ancestrali e di tanti altri piccoli segreti che solo chi è al comando fra i Maghi può conoscere. [Onore ad Anya, Suprema Maga Ancestrale, Decima del Suo Nome. Onore a Danae, Istruttrice di Magia, e a Sylhel, Artiglio delle Gocce Ancestrali. La linfa riprende a scorrere nella Fortezza, alimentatela, alimentate sempre di più la nostra Fiamma. Accrescete le nostre schiere. Rendete onore all’Equilibrio e a Noi.]

[GDR PLAY . Stesso Ordine ]


ANYA [Sala del Consiglio] Continua ad osservare la scena da distante, seduta su quello scranno, Incapace di muovere un solo muscolo come fosse stata colpita da un incanto che le impedisce i movimenti. Soltanto la scelta dell'elemento alla strapperebbe da quel senso di apatia in cui sembra caduta, una fissità che viene allontanata con lo sbattere delle palpebre, con i ricordi che riaffiorano, con la pienezza che sente come un tempo mentre le Gocce gioisco e danzano, rinnovando anche in Anya il mutuo soccorso di un tempo. Sentirebbe allora il fuoco scorrerle nelle vene e riscaldarla, investirla di potere ed energia. Solo grazie a questo sarà di nuovo in grado di riprendere possesso di tutte le sue facoltà motorie. E quando Alexandra le si avvicina e torna a verbiare, è di nuovo in grado di alzarsi sebbene, a poco a poco, man mano le che parole raggiungono la sua coscienza, sentirebbe quasi le gambe cedere. Abbassa il capo, agevolando i movimenti di Alexandra che la sovrasta con l'imponenza della sua statura e personalità. Scivola sulla chioma il medaglione che pesa di onore, oneri e responsabilità. In un'altra epoca avrebbe persino gioito a quella notizia, non fosse che da molto tempo è priva di sentimenti di gioia pura. Ma la nebbia avvolge tutto, ombre scure e figure più nitide di unirebbero in un canto è una danza antica quanto loro, atavica. Anya non potrebbe che lasciarsi cullare e penetrare da quelle sensazioni che accolgono in sè tutto ed il contrario di tutto, sensazioni spoglie da qualsiasi sovrastruttura, fini a se stesse. Gioia e dolore insieme. Ma si sentirebbe anche pervasa da un >>>
ANYA da un potere tale che la irrigidisce. Allarga le braccia, si sollevano i capelli come dotati di vita propria, brillano in maniera innaturale gli occhi. Tutto sa, tutto vede. La voce di Alexandra giungerebbe direttamente al cervello come in una comunicazione telepatica e, questa volta, la nuova Suprema resterà davvero s senza fiato e senza parole.

DANAE [ . Sala del Consiglio . ] Vede un Supremo eclissarsi ed un altro sorgere: Anya, la donna che ha appena conosciuto, abbraccia la più carica alta che l’Ars può concedere, ricevendo la fiamma della Magia che d’ora in avanti arderà in lei e manderà avanti la congregazione tutta. Vorrebbe congratularsi con lei la Contessa: vorrebbe aprir bocca ed esprimere la propria gioia ma si blocca, colpita dalla notizia. Istruttrice di Magia? Lei? Anche la Banshee, la sua compagna d’avventura, riceve una promozione inaspettata. Sorride ora Danae e si stropiccia gli occhi quasi incredula. Stordita dalla Nebbia e dall’accaduto, non può far altro che abbandonarsi a tale sensazione. Congratulazioni Anya, Suprema Maga Ancestrale, Decima del Suo nome. E’ un nuovo inizio per tutte le donne nella stanza. Una nuova avventura. [ / Exit ]

SYLHEL [sala del consiglio] La concentrazione svanisce ora che si trova con la pietra colorata tra le mani, ma con essa torna prepotente a farsi sentire la profonda malinconia che poco prima si era impegnata a scacciare. Qualcosa si sta per sempre finendo, lo sente dentro di sè. Allo stesso tempo, mentre si rigira la pietra tra le dita un'altra sensazione si fa strada in lei. L'aria, l'elemento invisibile, ha scelto proprio lei. E' qualcosa di nuovo e diverso mai provato prima, una vicinanza che non credeva di poter sperimentare proprio lei che è nata dalla notte e non da un elemento naturale come molte sorelle fate. Ma a lei la natura le ha insegnato a conoscere e vedere la fine e l'inizio che sono la stessa cosa e ora può vederlo in Anya al cui collo ora va a brillare un medaglione del drago. Mentre assiste alla scena però, all'improvviso una nebbiolina inizia a diffondersi dal nulla all'interno della sala inghiottendo tutto. Il tempo si ferma, ma per la fata non fa differenza. Non c'è più la stanza, ne i mobili e nemmeno le sue consorelle. Ma ci sono ombre, volti di Alti uomini e elfi, alcuni persino con la pelle nera. E anche fate, volti antichi che non ha mai visto. Forse tra loro potrà scorgere perfino Fannith, amata sorella e guida del passato. Vorrebbe raggiungerla, sentire di nuovo la sua energia familiare, ma ecco che le loro voci si fanno sentire. Sapeva che qualcosa stava per cambiare anche per tutte loro, ma... Artiglio? E' lo stupore a vincerla a questo punto, lasciandola ancora senza parole e con la boccuccia aperta. Nessuna parola ne esce però, anche se volesse non saprebbe cosa >>> SYLHEL [sala del consiglio] dire. Soltanto annuisce e accetta con fiducia la volontà che gli Antichi hanno per lei. Malinconia e pace si alternano nel suo spirito mentre l'aura rossa pulsa come una piccola stella.

ALEXANDRA [Sala del Consiglio] [ Ho solo un’ultima cosa, se mi permetti. Il tomo di Magius e il Grimoire, adesso, sono una vostra responsabilità mia Suprema… Decidete se occuparvi del libro parlante direttamente, ma da ce ho compreso solo maghi d’altissimo livello possono averci a che fare. Inoltre…] Si rivolgerebbe sia alla Suprema che all’Istruttrice.[Danae, Anya, questa è la chiave della mia stanza… Finché sono via i miei abiti saranno i vostri abiti, i miei gioielli i vostri gioielli, così anche le mie pozioni, i miei veleni, animali, armi e via dicendo. Divideteveli. Non vorrei che finissero consumati dall’inedia o persi chissà dove, almeno gli renderete onore. I miei 34mila denari li ho depositati nella cassa di gilda. Ma le mie Rune… Quelle vorrei che fossero tue, Sylhel. E vorrei che insieme a Danae ti occupassi di sperimentare le mie pozioni magiche di onniscienza e trasparenza…Ho anche tante pergamene, nella mia stanza, di progetti per pozioni di metamorfosi, resistenza elementale, rimpicciolimento, mutazione in pietra, per arrampicarsi sui muri e via discorrendo… Una volta che sarete pronte… Potrete continuare i miei numerosi studi.] aggiunge, la voce a malapena rotta, incrinata. Le dà molto dolore ciò che sta facendo, perché l’addio si sta avvicinando sempre di più anche se ci vorranno giorni prima di organizzare la partenza e andare a Est. Ma sa che sta facendo la cosa giusta, con la guida degli Antichi. Detto ciò farebbe scorrere via dal proprio dito il sigillo arcano, per poi consegnarlo nelle mani della Suprema Ars.

ANYA [Sala del Consiglio ] Lascia fare. Ognuna concentrata su quel che è successo a sè stessa, com'è giusto che sia in quel momento. Giusto che gioiscano e si compiacciano delle loro nuove cariche. Inclina la testa osservandole tutte, la sua nuova famiglia... totalmente nuova invero. Infine sarebbe il turno di Alexandra, che le infila l'anello al dito. Un respiro, lungo, profondo, poi un altro ancora mentre distende nervi e tendini che le farebbero allentare la presa delle dita che ha intrecciato e stretto senza nemmeno rendermene conto. Piano piano anche le nocche tornerebbero ad assumere un colorito più normale, sebbene il suo rimanga pallido di natura [è un onere non da poco Alexandra, ne sono onorata, stupita e spaventata al tempo stesso. Non mi aspettavo certo di dovervi dire addio. E, nonostante screzi e dissapori, non me ne compiaccio per nulla. So che sarà un compito arduo] abbasserebbe gli occhi un istante, sull'anello, in un falso atteggiamento di modestia. Non lo è mai stata, eppure si rende conto di non essere alla sua altezza, vette di eloquenza e sapere immenso... ci arriverà! Ha la forza e le capacità, l'astuzia e il cervello. Tornerebbe allora alle consorelle appena salite di grado è più potenti di prima [con il vostro aiuto...] è sincera stavolta, le cerca con lo sguardo sperando che davvero questo possa essere un nuovo inizio per tutti.

SYLHEL [sala del consiglio] La nebbiolina si dirada e assieme a lei spariscono tutti i volti di coloro che le hanno precedute. Attorno a lei riappare la sala del consiglio e le tre consorelle Alte. Lo sguardo si sofferma su Anya, la nuova guida sua e di tutti quelli che abitano la fortezza. Le sorriderebbe se ne fosse capace, ma tutto quel che le riesce è una mezza smorfia che tenta di esprimere simpatia e ammirazione. Sono di nuovo le parole di Alexandra a strapparla al vortice delle sue emozioni e a costringerla a pensare a cose più concrete. Si parla di un libro parlante, qualcosa che di cui la fata non sapeva niente. E infine di doni. [Avrò grande cura delle rune, saranno preziose per me] le risponde mentre la gratitudine va di nuovo a mescolarsi al dolore mano a mano che il momento della separazione si fa sempre più vicino. Come sentimenti richiamati dal profondo, le lacrime tornano a brillare negli occhi neri e quando parlerà di nuovo la vocetta stridula sarà rotta dai singhiozzi. [Lo farò] promette riferendosi al nuovo compito sulle pozioni alchemiche. Quando Anya cerca il suo sguardo, la fata ricambia con un altro mezzo sorrisetto tra le lacrime non troppo bello a vedersi ma che vorrebbe essere d'intesa. [Farò del mio meglio per seguirti e aiutarti, mia Suprema] ancora promesse sincere che ha tutta l'intenzione di mantenere.

[ATTENDERE ESITO]

“Questa è la fine, mia bella amica. / Questa è la fine, mia sola amica, la fine, / Dei nostri piani elaborati, la fine / di tutti quanti i dati, la fine/ Nessuna garanzia o sorpresa, la fine / In fondo agli occhi non ti potrò più guardare”. Il tempo è giunto, la ruota ha completato il suo giro, e un altro ne inizia sotto un nuova luce. Le ali del Corvo si schiudono, dall’alto della Fortezza Ancestrale. La sua apertura Alare è maestosa e pitturata di pece e sogni. Presto, quando cadrà la prima neve, ci sarà un fremito, e un schiaffo sincronizzato alla fredda e perduta aria della cittadina, per librarsi in cielo e danzare gracchiando nelle ombre, fra le nuvole, verso il lontano Est. Manca poco, solo qualche granello “Riesci a figurarti come sarà / Così infinito e in libertà / In disperata necessità / Di una mano forestiera, / In una terra che dispera. / In un deserto romano di pena perduti, / e tutti i ragazzi impazziti / tutti i ragazzi impazziti / aspettando la pioggia dell’estate.” La Sala del Consiglio si svuota, gli Antichi prendono a svanire, in una nebbiolina evanescente che s’espande per tutta la Fortezza, portando con sé forti emozioni d’esultanza e amarezza. Ognuno si recherà nelle proprie stanze, a meditare, a rimembrare i tempi passati e a prospettare un futuro che a malapena riescono ad accarezzare. L’inverno sta arrivando, e non risparmia alcuno. Com’è fredda, la Fortezza, così vuota dalle antiche gemme. Questo l’ormai non più Regina dei Corvi non può che pensarlo. Com’è pesante, invece, il cuore nel petto, e dolente quel groppo alla gola… E taglienti quelle lacrime che vorrebbero risalire agli occhi, squarciando quell’impassibilità e fermezza che l’ha resa la Suprema più longeva e prolifica negli atti e battaglie. Si muoverà verso l’antica stanza ai piani superiori, con quello zaffiro che al collo le rende onore ancora per un po’ di tempo, sino al compimento dei suoi obblighi nei confronti di coloro che un giorno l’accoglieranno come una figlia e sorella, una pari fra i pari. Ma l’indomani, a infrangere la tristezza, come ad accompagnare con onore l’ultimo viaggio del Corvo, e far conoscere le sue azioni a chi non sa, la magia esploderà nell’Arcana Dimora, rendendo immediato e curioso il risveglio dei Maghi. Nella Sala Comune il fuoco avrà la forma di un corvo imperiale che batte le ali ed espande più del solito il calore nella grande stanza. Che vi venga posta o no la legna, non si spegnerà per un mese almeno. Nella Sala del consiglio, lo scranno dell’Eletto verrà coronato all’apice da delle piume di corvo in legno che cingono un pentacolo dall’occhio fiammeggiante, sul quale apice, in onore della Suprema, vi compare un rubino con una lettera A elaborata, che custodisce al di sotto le pietre delle fu arcimaghe ancestrali. Nell’arena, invece, apparirà una grande nebbia evanescente, color fuoco, che per un mese mostreranno la fu Suprema in tutte le sue imprese: l’uccisione di un grande orco nella Foresta di Luce dell’Isola, insieme a guerrieri e altra gente dal volto coperto; Il modo in cui lei e Ariel si sono difese, castando un fulmine e una grande freccia di fuoco, da dei briganti che volevano ucciderle; la battaglia dell’armata delle fiamme, e il modo in cui ha coraggiosamente ucciso uno stregone in una grande sala inondata per metà di lava, subendo però l’attacco di un enorme serpente lavico evocato da quest’ultimo; il modo in cui ha coraggiosamente resistito all’attacco di un demone, che cercava di piegarla al suo volere, e di un altro mostro, alato, che ha affrontato faccia a faccia, nella piazza della Cittadina; le due battaglie contro gli zombie, con vari flash su come ha organizzato gli attacchi usando pozioni e abbattuto i nemici dell’Equilibrio; la guerra ai demoni del bosco oscuro, che ha coinvolto i maghi più avanzati e persino la sua avventura nelle profondità del lago di Avalon, per recuperare lo scettro della regina delle sirene; Vedranno anche, a sprazzi, di quando ha affrontato insieme ad antichi confratelli il Sire Oscuro, senza tirarsi indietro; Ci sarà la figura di lei, china sui tomi per creare nuove essenze alchemiche, poi del suo impegno quasi unico di creare tutte le pozioni magiche e di reperire vari generi d’armi per proteggere la Fortezza, i suoi abitanti, e farla prosperare il più possibile, anche con l’ampliamento della Biblioteca e la scrittura di nuovi tomi, la diplomazia e la durezza del suo animo ferreo. Dei ricordi che accompagneranno anche quest’addio, proprio come fu per la Perla Nera, la sua Fannith, con cui è maturata e che ha cresciuto nel nome dell’Ars. Immagini che renderanno più forti le nuove linfe ancestrali, per non farle deviare dal loro cammino poiché, un giorno, eguaglieranno colei che se ne và, forse addirittura potrebbero superarla. “Questa è la fine, mia bella amica. / Questa è la fine, mia sola amica, la fine, / Dei nostri piani elaborati, la fine / di tutti quanti i dati, la fine/ Nessuna garanzia o sorpresa, la fine / In fondo agli occhi non ti potrò più guardare”.

[GDR END – Addio, Addio.]







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Riassunto: Alexandra raduna tutti in Sala del Consiglio. Gli antichi l'hanno richiamata all'est, per combattere, perciò saluta ufficialmente tutta la congrega, dando gli ultimi ordini come Suprema e promuovendo per l'ultima volta dei congreganti col favore dell'Ars. Anya verrà Eletta Suprema Maga Ancestrale, mentre Sylhel e Danae rispettivamente Artiglio delle Gocce e Istruttore di Magia. Alexandra, inoltre, racconta tutta la sua storia, svela molti segreti, e decide di lasciare i suoi beni (tutti) ai congreganti, affidando i denari alla cassa comune. Infine, gli Antichi, rendono onore un'ultima volta all'ormai fu Regina dei Corvi.


Commento: Ho già ringraziato chi volevo ringraziare, detto ciò che dovevo dire. L'ultima pagina è stata scritta, è tempo di chiudere il libro e lasciarlo in un angolo della libreria, per volare verso altri lidi. Ai maghi: non piegatevi, combattete, sempre.



Note:

- Anya riceve il medaglione del drago
- I beni di Alex, TUTTI, fra ctb mdv mdm e mercato vanno divisi fra i maghi a loro volontà e scelta.
- Info sulle razze oscure avute da: qui
- Se servisse altro, con la dovuta tranquillità del caso dato che sono impegnata, cercherò.


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-Altre note, per chi sarà in Fortezza (mi è partito l'invio):

- Nella Sala Comune il fuoco avrà la forma di un corvo imperiale che batte le ali ed espande più del solito il calore nella grande stanza. Che vi venga posta o no la legna, non si spegnerà per un mese almeno.
- Nella Sala del consiglio, lo scranno dell’Eletto verrà coronato all’apice da delle piume di corvo in legno che cingono un pentacolo dall’occhio fiammeggiante, sul quale apice, in onore della Suprema, vi compare un rubino con una lettera A elaborata, che custodisce al di sotto le pietre delle fu arcimaghe ancestrali. Modifica perenne.
- Nell’arena, invece, apparirà una grande nebbia evanescente, color fuoco, che per un mese mostreranno la fu Suprema in tutte le sue imprese: l’uccisione di un grande orco nella Foresta di Luce dell’Isola, insieme a guerrieri e altra gente dal volto coperto; Il modo in cui lei e Ariel si sono difese, castando un fulmine e una grande freccia di fuoco, da dei briganti che volevano ucciderle; la battaglia dell’armata delle fiamme, e il modo in cui ha coraggiosamente ucciso uno stregone in una grande sala inondata per metà di lava, subendo però l’attacco di un enorme serpente lavico evocato da quest’ultimo; il modo in cui ha coraggiosamente resistito all’attacco di un demone, che cercava di piegarla al suo volere, e di un altro mostro, alato, che ha affrontato faccia a faccia, nella piazza della Cittadina; le due battaglie contro gli zombie, con vari flash su come ha organizzato gli attacchi usando pozioni e abbattuto i nemici dell’Equilibrio; la guerra ai demoni del bosco oscuro, che ha coinvolto i maghi più avanzati e persino la sua avventura nelle profondità del lago di Avalon, per recuperare lo scettro della regina delle sirene; Vedranno anche, a sprazzi, di quando ha affrontato insieme ad antichi confratelli il Sire Oscuro, senza tirarsi indietro; Ci sarà la figura di lei, china sui tomi per creare nuove essenze alchemiche, poi del suo impegno quasi unico di creare tutte le pozioni magiche e di reperire vari generi d’armi per proteggere la Fortezza, i suoi abitanti, e farla prosperare il più possibile, anche con l’ampliamento della Biblioteca e la scrittura di nuovi tomi, la diplomazia e la durezza del suo animo ferreo.





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