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Confutazione trasmissione radiomaria del gris di ottobre 2016...

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2016 21:32
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13/10/2016 17:37
 
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viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:



─ Fil 1,21-24:Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.




Non c' è alcuna "anima spirituale" che si diparta dal corpo, giacchè dove la sua Bibbia traduce “lasciare questa vita”, nel testo greco c' è scritto, letteralmente:

"il desiderio avendo per il partire (to analusai) e con Cristo essere" (Fil. 1:23).

La particella lyo del verbo analyo (qui sostantivato: secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, vol. I, pag. 223, il verbo analyo qui significa “congedarsi da questa vita come eufemismo per “morire”) indica lo slegarsi di qualcosa, ma di che cosa?

Della tenda terrena di 2 Cor. 5:1, il corpo psichico, fisico, per abbracciare la dimora celeste, il corpo pneumatico, spirituale (1 Cor. 15:44), giacchè i coeredi di Cristo avranno un corpo glorioso conforme al suo (Filip. 3:20-21)

E’ errata e fuorviante anche la traduzione della sua Bibbia del versetto 24:
ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo “, perché nel versetto 24 abbiamo sarx, (carne) e non soma (corpo): la traduzione è quindi viziata da pregiudizio teologico giacchè vuol far credere che una parte immateriale e immortale di Paolo si separi dal corpo, mentre l’ apostolo sta solo dicendo che è meglio per lui vivere nel corpo carnale, fisico, a motivo del fratelli…

Del resto, che non ci sia alcuna parte immateriale e immortale che lascia Paolo (come chiunque altro) nell’ immediatezza post mortem è evidente da 1 Cor. 15:18, ne abbiamo parlato già la volta scorsa:

1 Cor. 15:18, il testo greco:

ara kai hoi koimethentes en Christoi apolonto

Alla lettera, significa

quindi anche gli addormentati in Cristo sono periti ( o “perduti”).

Il verbo greco anche qui presente (apollymi) significa “annientare, perdere, svanire, morire, andar perduto” (Dizionario Esegetico del Nuovo Testamente di Balz e Schneider, vol. I, pag. 359).

Senza la risurrezione (il tema di tutto il contesto di 1 Cor. 15), chi è addormentato nella morte è quel che indica il verbo, “annientato, perduto, svanito”.

La sua unica speranza è la risurrezione.

La prospettiva post mortem dell’ essere umano è legata alla risurrezione, non alla sopravvivenza di una parte immortale di lui che vive coscientemente altrove.
Senza la risurrezione, l’ addormentato nella morte in Cristo (cioè colui che è morto fedele a Cristo e ciò vale anche per Paolo…) è svanito, perduto, perito, come abbiamo letto in 1 Cor. 15:18! Non è nella beatitudine al cospetto di Dio…

Per tornare a bomba alla comprensione di che cos’ è che si scoglie, si slega, ci torna utile proprio il passo successivo da Lei indicato, da leggersi però nell’ intero contesto, non estrapolandolo da esso…


(segue.....)
[Modificato da Aquila-58 13/10/2016 17:56]
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