viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:
─ Mt 10,28: E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo.
L' "
anima" sopravvive alla morte del corpo, scritturalmente parlando?
La risposta è si, basta leggere il passo da Lei citato, Mt. 10:28: l' "anima" sopravvive al corpo, come si può leggere dalle parole di Gesù,
ma il punto è: che cos' è l' "anima"?
E’ la seguente, dato che la
psychè è il corrispondente dell' ebraico
nepes:
"
Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore, mio Dio, la vita (
nepes, psychè nella LXX)
di questo bambino torni nel suo corpo».
22 Il Signore ascoltò la voce di Elia; la vita (nepes) del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. " (1 Re 17:21-22 CEI).
"
Paolo allora scese, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «Non vi turbate; è vivo! [
he gar psuche autou en autoi estin» , alla lettera, "
infatti la sua anima o vita è in lui"] (Atti 20:10 CEI).
Che cos' è quindi l' "
anima" che sopravvive alla morte del corpo?
E' semplicemente in questo caso la vita di quella persona, che l' uomo non può "
annientare" (secondo il verbo greco
apollymi presente nel passo matteano, vedi Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider, vol. I, pag. 359), ma Dio si, nella Geenna, definitivamente.
Perciò la nostra vita è ineliminabile da parte dell' uomo, per il fatto che Dio può ridarcela.
Ovviamente solo Dio può annientare, cioè toglierci definitivamente la vita e per sempre nella seconda morte, quella vera.
Ecco il motivo della dicotomia operata da Gesù in Mt. 10:28….
(segue....)
[Modificato da Aquila-58 12/10/2016 18:34]