Alexys_Tenshi,
I can’t get you out of my brain.
1° classificata
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© pinterest
Correttezza grammaticale
7.5/10
Padronanza dello stile
3.5/5
Originalità
3/5
IC
3/5
Ambientazione/Contestualizzazione
4/5
Realizzazione della trama o dell'idea
10/10
Sviluppo della coppia
9/10
Totale 40/50
Errori grammaticali:
Sta tornando ad essere un’abitudine, quella di stare insieme quasi tutti i giorni senza che nessuno gli dica [dica loro] cosa fare.
Il suo orario prevedeva riposo e invece quello stupido di Obito si è fatto male la [alla] gamba [...]
Non ha voglia di alzarsi dal letto, così opta per lanciarla sulla sedia accanto la [alla] scrivania.
Deidara si agita e prova [a] ribaltarlo per fermare tutto.
La porta si apre e Sasori posa il doppione delle chiavi nella tasta [tasca] dei jeans.
“Non volevo farlo. Ero fuori di me. È solo che… hai ragione. Faccio davvero schifo quando bevo”. Non lo guarda [soggetto = Hidan] neanche in faccia tanto è la paura di trovare negli occhi di Deidara ribrezzo e odio.
“Dormi sul divano e domani mattina vai a casa. Sei un gran coglione”. Prende [attenzione: qui il soggetto è ancora Hidan] un gran respiro e torna in camera da letto.
Come una delle sue opere d’arti [d’arte] che nessuno apprezza.
Deidara alza le mani per posarle sul collo dell’altro e le [immagino che semanticamente questo le sostituisse "le labbra", ma grammaticalmente sostituisce le mani di Deidara] schiude per approfondire il bacio.
Deidara si porta una mano sul viso e scuotere [scuote] la testa.
[...]
tranne quando la macchina di Hidan si ferma avanti [davanti] al suo portone [e Hidan] inizia a suonare il clacson.
“Troppo” risponde pima [prima] di stringere le lenzuola [...]
Alcune note stilistiche:
Non è ubriaco! E soprattutto non ha appena fumato erba! No, certo che no.
Questo pezzo è scollegato dalla parte precedente, nella quale stavi parlando di Itachi.
Comunque l’ironia è fantastica. Come quest’altra battuta, che definirei tranquillamente epica:
“Hidan, c’è qualcosa che vibra...” [...]
“Certo... e sai cos’è?”
Deidara cerca di richiuderla e mantenere [sorreggere] il corpo di Hidan nello stesso momento.
“Sono a qualche chilometro a sud della discoteca”. ["a sud" non è un’indicazione precisa per orientarsi, perlomeno non ai giorni nostri. Mi sembra improbabile che Hidan abbia potuto trovare Deidara con solo questa informazione]
“Sai che ci sono anche io?” [è meglio indicare i pensieri in modo differente dai dialoghi]
Infine, ti segnalo tre ripetizioni:
Hidan non si ferma e porta una mano sul suo viso per spostarlo leggermente. Si sporge leggermente e fa scontrare le labbra con quelle di Deidara.
[...]
tranne quando la macchina di Hidan si ferma avanti al suo portone inizia a suonare il clacson.
“Smettila! Sono le quattro e mezza del mattino!” urla Deidara scendendo dalla macchina. Percorre la distanza tra la macchina e il portone del palazzo con poche falcate.
Bacia ogni centimetro di pelle e traccia tutto il profilo del ragazzo con le dita. Gli era davvero mancato. Con la punta della lingua traccia tutto il collo fino al petto, dove morde piano.
Il cambio continuo di prospettiva (da Sasori a Deidara, e talvolta Hidan) non è affatto una cattiva idea. È sempre un’impostazione valida quella di rappresentare le vicende dei personaggi in parallelo, aiuta a inquadrare gli accadimenti della storia sulla linea temporale, e inoltre dà movimento alla trama, la rende più varia.
Sai benissimo quanto mi piaccia questa versione un po’ "fricchettona" di Deidara e Hidan, è quasi un mio headcanon. Se vogliamo è un pochino stereotipata: lo skateboard, la musica rock, le canne, i murales... sono abbinamenti classici, ma lo stesso ho apprezzato davvero molto vedere i personaggi in questa veste.
In generale, ho apprezzato la moltitudine di dettagli, sia i dettagli contestuali che inquadrano i personaggi nel loro universo AU, sia i dettagli che vanno a farcire l'ambientazione.
Passando a parlare della caratterizzazione, trovo che Hidan sia a tratti un po’ OOC. Ritengo che Hidan sia alquanto difficile da caratterizzare, perché è un personaggio molto sopra le righe (per non dire totalmente pazzo) e trasporlo in un contesto "normale" e quotidiano non è affatto semplice.
In questo caso - ripeto, a tratti - Hidan mi è sembrato un po’ troppo premuroso, riflessivo e altruistico (almeno nei confronti di Deidara). Non che non possa essergli affezionato, ma forse palesa troppo questa affezione. Per fare un esempio, trovo che questa sia una mossa un po’ troppo romantica da parte di Hidan:
“Fermo. Voglio fare una cosa prima che tu vada da Sasori. Non dare di nuovo di matto. Questo sarà il nostro vero primo ed ultimo bacio”.
“Non volevo farlo. Ero fuori di me. È solo che... hai ragione. Faccio davvero schifo quando bevo”.
Posso capire che hai cercato di rendere Hidan più umano (un’operazione che facciamo comunemente con tutti i personaggi, basti pensare a Sasori), però faccio proprio fatica a figurarmi un Hidan che si scusa.
Ovviamente, se in alcuni punti ho trovato Hidan OOC, in altri invece hai messo benissimo in risalto aspetti peculiari della sua caratterizzazione originale. Ad esempio:
Hidan le sorride e la ringrazia con un “Jashin ti accoglierà per questo buon gesto”.
Ed ecco che riemergono le stranezze di Hidan, e il personaggio torna sui binari dell’IC. Però, forse sarebbe stato più opportuno fornire una spiegazione (anche brevissima) per un Jashin trasposto nel mondo normale, prima di citarlo (piccola noticina priva di importanza).
Altri esempi in cui il personaggio resta IC:
Hidan mormora parole incomprensibili e ride come un dannato.
Lui è sempre il tipo tosto e pazzoide da cui vorresti stare sempre alla larga.
Anche Hidan che si approccia a Deidara con i denti (sto parlando della famosa scena per la quale avevi pensato di mettere l’avvertimento non-con) è nel suo personaggio.
Mi piace il fatto che tu abbia messo in mostra – senza esagerare – il lato emotivo di Deidara, e inoltre è una caratteristica che trovo non si discosti troppo dal personaggio originale.
Non sono una grandissima fan della narrazione al presente, ma riconosco che l’uso del tempo presente ha dei lati positivi che tu sai sfruttare benissimo: ad esempio mi piace questa successione di azioni, spesso normalissime, mi piace come le impili una sopra l’altra in modo del tutto naturale.
Racconti punto per punto, creando un bell’effetto di immediatezza. Inoltre, grazie a questa catena di azioni (azioni semplici, perché tu non sei mai plateale e sai che amo questa caratteristica delle tue storie) il personaggio si fa corporeo, viene inserito in uno spazio concreto.
Sempre a proposito del personaggio di Deidara, ti cito questo pezzo che mi ha colpito particolarmente:
Suigetsu torna dal magazzino con uno scatolo pieno di cannucce e Deidara gli urla una scusa banale come “devo andare a fare una chiamata urgente, coprimi tu”, prima di uscire dalla porta di emergenza e prendere dal pacchetto quasi vuoto una sigaretta. La accende, con mani tremanti, e si lascia andare al sapore amaro e all’odore pungente. Riesce a trattenere le lacrime, per fortuna.
Mi piace moltissimo la non-teatralità di questa scena: è palese - ma non palesato - che in questo momento Deidara sta provando una marea di emozioni, emozioni che non si riversano fuori, ma che premono contro la superficie.
Potevi far scatenare un litigio in quell'incontro in discoteca, invece hai scelto diversamente. Sasori e Deidara si scambiano due parole asettiche, non si toccano nemmeno, si guardano per un secondo e Deidara, a discapito di tutte le sue emozioni, resta composto, fa quello che deve fare, poi esce. Semplicemente si accende una sigaretta, trema e cerca di non piangere.
Questa reazione per me è qualcosa di stupendo. Mi piace tantissimo perché si sente proprio il mare di emozioni che monta dentro Deidara, e che preme con una forza incredibile per uscire, e al contempo Deidara che esercita un’altrettanta forza contraria per tenere tutto dentro.
“Devi vomitare? Se vuoi ho del latte in frigo”.
Mi ha commossa questo atteggiamento quasi materno di Deidara nei confronti di Hidan, questo suo continuo preoccuparsi per Hidan:
Devi vomitare? Hai bevuto molto? Puoi guidare?
Anche questa caratteristica secondo me fa parte del personaggio di Deidara, perché Deidara è un personaggio che sa provare rispetto nei confronti degli altri, è un personaggio che sa essere leale. Hidan e Deidara Non fanno discorsi troppo profondi o amorevoli, però si vede che ci tengono molto l’uno all’altro. Mi piace questa amicizia molto pratica, molto fraterna e, di conseguenza, molto autentica. E l'autenticità della loro amicizia è assolutamente reciproca:
[...]
perché ora andremo fino a casa sua e lo sveglieremo. Salirai sopra e farete pace. In quale modo non voglio assolutamente saperlo.”
Sempre riguardo la straordinaria amicizia che unisce questi due personaggi, ti cito un dettaglio che mi ha particolarmente incuriosita:
[...]
la piccola cicatrice sulla guancia destra che entrambi condividono [...]
Vorrei saperne di più di questa storia, è un altro di quei particolari che mi suscitano un sacco di interrogativi. Sarà stata una cicatrice accidentale, oppure se la sono fatti apposta? (credo sia più probabile quest’ultima ipotesi). Qualunque sia la risposta, la cosa più importante è che, seminando dei piccoli dettagli, dei piccoli appigli come questo, metti in moto la fantasia del lettore.
Ma ora mettiamo da parte l'argomento IC e passiamo a parlare del modo in cui hai sviluppato la coppia (anche se forse sarebbe più appropriato dire il triangolo).
Trovo che la scena di rappacificazione tra Sasori e Deidara sia piuttosto anti-cliché, soprattutto perché prima del classico "sesso pacificatore" si siedono a un tavolo e parlano, chiarendo ogni equivoco semplicemente con una civilissima chiacchierata a quattrocchi.
È uno dei tanti baci caotici e pieni di passione che si sono dati. Come quello sotto la pioggia durante l’estate del loro ultimo anno di liceo. O quello dopo che Deidara è uscito vivo da quell’incidente stradale che aveva distrutto quasi tutta la macchina.
Questi flash sono davvero bellissimi ed evocativi: il narratore che passa al setaccio i baci passati, e seleziona quelli speciali, quelli particolarmente sentiti.
Soprattutto il secondo: mi ha colpito così tanto, questa immagine, che mi è venuta un'irrefrenabile voglia di metterla per iscritto in una fanfiction (già, molto probabilmente ti chiederò i diritti legali per scriverla).
Questo è un altro di quei dettagli che stimolano tantissimo la fantasia del lettore, che lo colpiscono dritto al cuore e lo fanno viaggiare veloce con la mente. La scena mi è letteralmente passata davanti agli occhi, un'immagine fortemente emotiva: Deidara che esce vivo da un incidente, e tutto il sollievo che può provare Sasori nel trovarlo vivo.
Un’altra decisione anti-cliché è stata quella di riserbare a Deidara, per una volta, il ruolo dell’attivo nel rapporto fisico.
Sempre facendo riferimento al dialogo pacificatore tra i nostri due protagonisti, mi piace il loro scambio di battute: li rappresenti come due ragazzi alla pari, non c’è uno sproporzione nella coppia, Deidara non è la parte necessariamente debole come Sasori non è la parte necessariamente forte, e questo è un aspetto che ho apprezzato (e apprezzo in generale) davvero molto.
Alla fine dei conti, la tua storia è molto semplice: parla di sentimenti di amore, amicizia e gelosia che si intrecciano. Insomma, alla luce del finale,
I can’t get you out of my brain parla di un piccolo grande incidente di percorso nella storia tra Deidara e Sasori.
In realtà il tema di questa storia è molto leggero, però sei riuscita a interiorizzarlo molto nel lettore.
Se ci si esteriorizza un momento, se si compie un esercizio di distaccamento nei confronti di quello che si sta leggendo, ci si rende conto che la storia è leggera, parla semplicemente di un equivoco, di un episodio di gelosia.
Ma in realtà non è così tanto leggera da leggere, perché sei riuscita a rendere partecipe il lettore in prima persona. Vivendola in prima persona, la storia viene ingigantita anche per quanto riguarda le emozioni. Le emozioni che prova Deidara le sentiamo anche sulla nostra stessa pelle.
Parlando del finale vero e proprio: Sasori che prende il blocco da disegno e ritrae Deidara che dorme è un’immagine un po’ troppo usata, e non mi fa impazzire per quanto riguarda l'originalità.
Ciononostante, mi è piaciuta davvero molto la tua scelta di chiudere la storia con la luce del sole che sorge.
Una cosa che rende ancor più bello il finale - e la storia in generale - è quel neo di malinconia che permane, pur con il lietofine. Infatti, se dovessimo rinarrare questa storia dal punto di vista di Hidan, il lietofine risulterebbe mutilato o addirittura assente. Hidan ha sì riguadagnato l’amicizia di Deidara, ma al contempo è stato messo da parte in modo molto triste e silenzioso.
In conclusione, il tuo è un racconto scritto con una buona coerenza interna. Qualche traballamento nell’IC dei personaggi, ma nulla di tanto grave.
Hai gestito molto bene il triangolo, equilibrandolo e risolvendolo in modo eccellente: hai gestito bene gli intrecci tra i tre personaggi, dedicando a tutti e tre uguale spazio.