Un gesto gentile...

"Sii gentile, perché ogni persona che incontri sta già combattendo una dura battaglia."
Platone

Mi è capitato girovagando sul web di leggere un'affermazione in cui il succo era che i gesti di gentilezza hanno dietro una motivazione più bieca, addirittura sono stati definiti un modo per lavarsi la coscienza.
Innanzi tutto ho iniziato ad interrogarmi se chi ha scritto quanto sopra nella sua vita abbia mai ricevuto una gentilezza disinteressata e poi ho incominciato a fare un'analisi della mia esperienza personale.

Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per una gentilezza.
(Seneca)

Sicuramente al mondo ci sono persone che vogliono essere gentili con noi per un tornaconto personale ma la loro gentilezza è sempre talmente forzata che è difficile non accorgersene, quando il gesto è spontaneo invece t'imbarazza quasi, forse perché non siamo più abituati ad atti di gentilezza, ne a compierli e tanto meno a riceverli. Il più delle volte ne rimaniamo disorientati ma quando li travisiamo o non li comprendiamo forse è ora di chiedersi che tipo di persone siamo diventati.
Dal mio punto di vista non posso certamente definirmi una persona particolarmente socievole ma non penso che questo mi abbia mai precluso il riconoscere un vero atto di gentilezza.
Non servono gesti eclatanti, basta veramente poco, talvolta un semplice ciao ad un/a amico/a che non senti da tanto tempo o dedicare una piccola parte del nostro prezioso tempo a qualcuno che ha bisogno di dire poche parole, spesso è anche solo dare la propria disponibilità nell'essere d'aiuto.
Forse, lavorativamente parlando la gentilezza di comodo esiste, lo scambio di favori tra colleghi ti permette sicuramente una maggior fluidità del lavoro quando ne hai bisogno ma nella vita di tutti i giorni, a meno che non si sia Donald Trump, una gentilezza non nasconde sempre e per forza un tornaconto personale e se la coscienza ce l'hai sporca ti rimane sporca qualunque cosa tu faccia.

Nessun atto di gentilezza, per piccolo che sia, è mai sprecato.
(Esopo)

Cyborg 009

La gentilezza oggi è un qualcosa di raro, sono tutti sempre frettolosi, arrabbiati e sono gentili solo per ottenere un qualcosa dagli altri.
Facendo l'analisi di me stessa posso affermare che la gentilezza è parte del mio carattere, solitamente saluto quando entro in un negozio, dico grazie ai camerieri che servono ai tavoli, scambio battute con persone appena conosciute alla posta, al supermercato, ovunque... faccio questo nonostante la mia timidezza cronica perchè viene naturale.
Non sono mai aggressiva e infatti soffro di una colite tremenda perchè vorrei anch'io certe volte mandare le persona a quel paese ma non ci riesco, cerco di comprendere gli altri in ogni circostanza, di giustificare il loro comportamento.
Quest'anno ho lavorato in un ambiente dove la gentilezza equivaleva alla stupidità ma non sono cambiata ho continuato ad essere gentile e questo ha disorientato molto chi ha cercato di mettermi i bastoni tra le ruote per tutto l'anno, anzi facevo proprio imbestialire il soggetto con la mia calma e voce sempre pacata e tranquilla
Alla fine io sono uscita dalla mia situazione lavorativa con la coscienza pulita, con la stima di molte colleghe, e sopratutto con l'amore dei bambini della sezione, sapevano che io avevo sempre una parola dolce e gentile per ognuno di loro anche quando facevano i monelli.
Sono una persona gentile, paziente e dolce, queste sono le caratteristiche che più colpiscono gli altri del mio carattere ma vi posso assicurare che dentro spesso si scoppia d'ira non riuscire ad esprimerla è letale per la salute mentale e fisica.
In alcune situazioni e con alcune persone vorrei essere meno gentile ma come unica arma di difesa alla fine utilizzo l'allontanamento da chi non merita la mia amicizia e stima, sarà per questo motivo che ho pochi amici.

Però almeno si fa una selezione come si deve, pochi amici ma buoni. Sai che di quelli ti puoi fidare. Comprendo la tua situazione, credo sia un problema di educazione quando ti educano eccessivamente al rispetto per gli altri alla fine ciò che per te è un comportamento spontaneo e naturale ti si ritorce contro e spesso non ne capisci il motivo perché ti sembra di vivere in una dimensione parallela.
Altre volte come dici tu ci si tiene tutto dentro perché da una rapida analisi di chi hai di fronte capisci che dire qualcosa sarebbe inutile se non peggio e quelle poche volte che si tenta, con la dovuta educazione, di dire qualcosa riescono a rivoltarti la frittata.
Onestamente preferisco soffrire e tenermi la mia educazione ed avere il coraggio di chiedere scusa quando sono consapevole di aver sbagliato.
Meglio avere pochi amici ma averli buoni. Ho sempre preferito la qualità alla quantità.

Cyborg 009