Era da un po' che volevo postare questo articolo per "concludere" l'argomento Olimpiadi.
Un risultato superiore alle aspettative: l'Italia resiste nella top ten mondiale e porta a casa da Rio 28 medaglie come a Londra. Un trionfo, non c'è dubbio, visto che il calendario ci penalizzava, e non poco, nella scherma. Ma tra le tante luci, e sorprese, ci sono anche ombre, di cui il Coni, e le Federazioni interessate, ora dovranno tenere conto. A Rio è finita una generazione, si riparte da capo. Non siamo la Gran Bretagna e nemmeno la Francia, ma siamo una Nazione che ha risorse, buona volontà, ottimi dirigenti. (E Renzi che promette da settembre 100 milioni per gli impianti: altrove comunque lo Stato fa molto di più per l'attività sportiva, anche nella scuola: in Gran Bretgana i soldi arrivano dalle scommesse sportive, quelle lecite ovviamente. Chissà se sarebbe possibile da noi...). Giovanni Malagò, il capo delegazione Carlo Mornati e tutto lo staff del Coni non possono essere che soddisfatti di come è finita, vista che alcune previsioni ci davano a forte rischio flop. A Rio è stata portata gente impresentabile, inutile buttar via soldi che non ci sono. Ma vediamo, disciplina per disciplina, chi ha fatto bene e chi no.
Tiro con l'arco (voto 5,5): ci si aspettava una medaglia, come da tradizione, ma non è arrivata.
Atletica (4,5): zero medaglie, non succedeva dal 1956. Un autentico fallimento: vero che mancavano Tamberi e Schwazer ma gli altri (tranne eccezioni) hanno fatto flop. Malagò è stato molto severo. Giomi fra due mesi si ricandida (ma si parla di un rivale illustre...): qui davvero bisogna ripartire da zero, ci sono alcune specialità che sono scomparse.
Badminton (5,5): una sola atleta, Jeannine Cicognini. Non si poteva pretendere miracoli. Ma il presidente Alberto Miglietta non è certo uno che si arrende.
Scherma (7): non tradisce mai, ha fatto la sua parte. Forse una medagliuzza in più ci stava, vero presidente Scarso? Ora da risolvere il problema-Arrigo: brava, non c'è dubbio ma regge lo stress?
Canottaggio (7): sorpresa positiva dal 2 senza, dal 4 senza ci si aspettava qualcosina in più.
Ciclismo (7,5): meraviglioso Viviani, brava la Longo Borghini. Jellati Nibali (caduto) e Fontana (gomma forata). Ma il presidente Renato Di Rocco, pronto ad entrare in giunta Coni, può essere soddisfatto.
Ginnastica (5,5): podio sfiorato, tanta sfortuna e giurie come al solito poco amiche. Ora cambio al vertice: Jury Chechi (forse) al posto di Riccardo Agabio, storico presidente al quale va il grazie di tutto il movimento.
Lotta (7): Chamizo bronzo, lui voleva l'oro. Ma la giuria non era d'accordo...
Nuoto (8): meravigliosi Paltrinieri e Detti, eroica la Pellegrini (speriamo non lasci), inattesa la Bruni nel fondo. I ricambi ci sono, a Tokyo possiamo essere ancora protagonisti.
Pallanuoto (7,5): mai successo, due Nazionali a medaglia (argento per le ragazze, bronzo per i ragazzi). Il movimento c'è.
Pallavolo (7): non è arrivata la medaglia d'oro, un tabù ormai. Ma l'argento dei ragazzi è una base di (ri)partenza. Male le azzzurre: qualcosa non ha funzionato, la base c'è e ora il presidentissimo Carlo Magri, in odore di riconferma, dovrà capire cosa va corretto.
Pentathlon (5,5): nessuno squillo.
Pesi (5,5): due azzurri, non male. Uno sport distrutto, a livello mondiale, dal doping. Ma in Italia il presidente Antonio Urso non molla...
Boxe (5): tante attese ma niente di buono. Zero medaglie non capitava da Atlanta '96. Anche qui però vale il discorso giurie.
Beach volley (7,5): prima medaglia olimpica, uno sport che cresce bene.
Canoa (5,5): non lontanissimi dal podio ma si sapeva che era un'annata di transizione.
Equitazione (5): senza squilli.
Golf (5): azzurri deludenti, mancava Chicco Molinari e si è visto.
Judo (8): nessuno lo dava da medaglia e lui, Fabio Basile, ha vinto un oro meraviglioso. Bravissima anche la Giuffrida.
Tennis (5): i nostri non hanno lasciato traccia. Un momentaccio.
Tiro a segno (8): Cambriani non tradisce mai, un fenomeno.
Tiro a volo (8): tradizione confermata, siamo i più forti. Diana Bacosi, Rossetti, Pellielo, Innocenti, Cainero: che si vuole di più?
Triathlon (5,5): senza luci.
Tuffi (7): la Cagnotto ha chiuso come meglio non poteva. Per la Federnuoto di Paolo Barelli un'Olimpiade esaltante, senza precedenti (8 medaglie). Resta purtroppo la guerra con Malagò, e non si vede quando potrà finire.
Vela (5): ci è rimasto male anche il presidente del Coni, è necessario un esame di coscienza. Probabile un ricambio al vertice.
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