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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di aprile 2016...

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2016 20:36
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16/04/2016 11:38
 
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...sull'immagine della statua di Nabucodonosor (Daniele 2)/ Governo della chiesa
16/04/2016 11:44
 
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Dopo il preambolo di don Fiorino pende la parola Alessandro Spoto che affronta il tema dei cambiamenti nell'interpretazione della statua di Nabucodonosor di Daniele 2 dicendo:



Oggi vorrei farvi notare i cambiamenti di interpretazione della statua di Nabucodonosor di Daniele capitolo 2:

32 Riguardo a quell’immagine, la sua testa era di buon oro, il suo petto e le sue braccia erano d’argento, il suo ventre e le sue cosce erano di rame, 33 le sue gambe erano di ferro, i suoi piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla modellata. 34 Tu continuasti a guardare finché una pietra fu tagliata non da mani, e urtò l’immagine ai piedi di ferro e argilla modellata e li stritolò. 35 In quel tempo il ferro, l’argilla modellata, il rame, l’argento e l’oro, tutti insieme, furono stritolati e divennero come la pula dell’aia d’estate, e il vento li portò via così che non se ne trovò nessuna traccia. E in quanto alla pietra che urtò l’immagine, divenne un ampio monte e riempì l’intera terra. 36 “Questo è il sogno, e ne diremo l’interpretazione davanti al re. 37 Tu, o re, il re dei re, tu a cui l’Iddio del cielo ha dato il regno, il potere, e la forza e la dignità, 38 e nella cui mano ha dato, dovunque dimorano i figli del genere umano, le bestie della campagna e le creature alate dei cieli, e che egli ha fatto governante su tutti loro, tu stesso sei la testa d’oro. 39 “E dopo di te sorgerà un altro regno inferiore a te; e un altro regno, un terzo, di rame, che governerà l’intera terra. 40 “E in quanto al quarto regno, si mostrerà forte come il ferro. Poiché, come il ferro stritola e macina ogni altra cosa, così, come il ferro che spezza, esso stritolerà e spezzerà anche tutti questi. 41 “E dal momento che hai visto i piedi e le dita in parte d’argilla modellata di vasaio e in parte di ferro, il regno stesso risulterà diviso, ma in esso si troverà qualcosa della durezza del ferro, dato che hai visto il ferro mischiato con l’argilla umida. 42 E in quanto alle dita dei piedi che erano in parte di ferro e in parte d’argilla modellata, il regno in parte risulterà forte e in parte risulterà fragile. 43 Dal momento che hai visto il ferro mischiato con l’argilla umida, si mischieranno con la progenie del genere umano; ma non si attaccheranno, questo a quello, proprio come il ferro non si mischia con l’argilla modellata.

Il Corpo Direttivo ha cosi interpretato l’ultima parte della statua “le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta” nel libro Prestiamo attenzione alle profezie di Daniele p. 57 par. 24:

“Un tempo la Britannia era una provincia nord-occidentale dell’impero romano. Ma nel 1763 era diventata l’impero britannico, la Gran Bretagna che dominava i sette mari. Nel 1776 le sue 13 colonie americane dichiararono l’indipendenza al fine di formare gli Stati Uniti d’America. In seguito, però, Gran Bretagna e Stati Uniti diventarono alleati sia in tempo di guerra che in tempo di pace. Così venne all’esistenza la coalizione anglo-americana, la settima potenza mondiale delle profezie bibliche. Come l’impero romano, si è dimostrata “forte come il ferro”, esercitando un’autorità ferrea. Le gambe di ferro dell’immagine del sogno includono dunque sia l’impero romano che la duplice potenza mondiale anglo-americana”.

A pagina 56 dello stesso libro troviamo l’immagine di Daniele 2:31-45 con la seguente didascalia relativa alle potenze mondiali delle rappresentate dalle varie parti della statua:

Testa= BABILONIA dal 607 a.E.V.
Petto e braccia= MEDIA-PERSIA dal 539 a.E.V.
Lombi= GRECIA dal 331 a.E.V.
Gambe di ferro= ROMA dal 30 a.E.V.
Gambe di ferro= POTENZA MONDIALE ANGLO-AMERICANA dal 1763
Piedi di ferro e argilla= MONDO POLITICAMENTE DIVISO nel tempo della fine

Nel Torre di Guardia del 15 giugno 2012 tuttavia questo intendimento cambia. Mentre prima le gambe di ferro rappresentavano sia Roma sia la potenza anglo-americana e i piedi il mondo politicamente diviso, ora le gambe di ferro rappresentano solo la potenza romana mentre l’impero anglo-americano è rappresentato soltanto dai piedi.

Questo dimostra nuovamente le arbitrarie e mutevoli interpretazioni del corpo direttivo e soprattutto l’esegesi fondamentalista che li porta ad identificare le varie parti della statua con imperi e date ben precise.



Lascio la parola a chi desidera replicare...
21/04/2016 19:44
 
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Re:
viceadmintdg1, 16/04/2016 11:44:

Dopo il preambolo di don Fiorino pende la parola Alessandro Spoto che affronta il tema dei cambiamenti nell'interpretazione della statua di Nabucodonosor di Daniele 2 dicendo:

Spoto:


Oggi vorrei farvi notare i cambiamenti di interpretazione della statua di Nabucodonosor di Daniele capitolo 2:

...

Questo dimostra nuovamente le arbitrarie e mutevoli interpretazioni del corpo direttivo e soprattutto l’esegesi fondamentalista che li porta ad identificare le varie parti della statua con imperi e date ben precise.



Lascio la parola a chi desidera replicare...



Ringrazio il gentile Spoto per il suo intervento pubblicitario.

Parto dal suo ultimo commento per spiegare qualcosa dell”esegesi fondamentalista” a cui lui fa cenno. Ben lungi dal tono sprezzante e denigratorio usato abitualmente da Radiomaria ogni volta che si parla di “esegesi fondamentalista” faccio notare che il termine è stato coniato nel Nordamerica per indicare una corrente di pensiero religioso e di analisi dei testi biblici, tradizionale e conservatrice, tipico di alcuni ambienti religiosi protestanti nordamericani.

In risposta ai lavori e alle pubblicazioni di analisi storico-critica dei testi biblici di fine ‘800 e inizio ‘900, riconducibile prevalentemente all’opera di studiosi come Julius Wellhausen e del suo studente Hermann Gunkel, pastori e professori universitari come R.A. Torrey e A.C. Dixon pubblicarono l’opera “The fundamentals” in dodici volumi, in cui riaffermavano l’approccio conservatore all’analisi delle Scritture.

Da parte sua la chiesa cattolica romana condannò allo stesso modo l’approccio storico critico alle Scritture, come è evidente dalle parole di papa Benedetto XV nella sua enciclica “Ad beatissimi apostolorum principis” (del 1914) contro il “modernismo”.



Il Benedetto non solo affermava “Sembrano davvero giunti quei giorni, dei quali Gesù Cristo predisse: "Udirete le battaglie e le opinioni delle battaglie [...] Nascerà infatti gente da gente e regno da regno" (Matth. XXIV, 6,7). Il tremendo fantasma della guerra domina dappertutto, e non v'è quasi altro pensiero che occupi ora le menti.” ma sentenziava contro il modernismo “Vi sono oggi pure, e non sono scarsi, coloro i quali, come dice l'Apostolo: "Stimolati nell'orecchio, e non. sostenuti da una sana dottrina, ammucchiano le parole dei maestri secondo i propri desideri e dalle verità si sviano e si lasciano convertire dalle parole" (II Tim. IV, 3, 4). Infatti tronfi ed imbaldanziti per il grande concetto che hanno dell'umano pensiero, il quale in verità ha raggiunto, la Dio mercè, incredibili progressi nello studio della natura, alcuni, confidando nel proprio giudizio in ispregio dell'autorità della Chiesa, giunsero a tal punto di temerità che non esitarono a voler misurare colla loro intelligenza perfino le profondità dei divini misteri e tutte le verità rivelate, e a volerle adattare al gusto dei nostri tempi. Sorsero di conseguenza i mostruosi errori del Modernismo, che il Nostro Predecessore giustamente dichiarò "sintesi di tutte le eresie" condannandolo solennemente.”

Correva l'anno 1914 e la chiesa cattolica era contraria agli studi storico-critici.

Dovranno passare molti anni, e anche qualche papa, prima che la chiesa cattolica romana cambi decisamente rotta sugli studi storico-critici del testo biblico; ma anche in tempi più recenti si sono sollevate autorevoli voci discordanti a tal proposito, come quella autorevole del cardinale gesuita Augustin Bea.



Parlava dunque lo Spoto di “mutevoli interpretazioni”?

Voglio chiarire in questa sede il senso dei principi di base dell’interpretazione fondamentalista, nei suoi vari gradi, visto che normalmente personaggi come lo Spoto dichiarano, o peggio ancora lasciano intendere, che sia una lettura limitata alla semplice applicazione letterale del testo biblico, anche nei passi chiaramente simbolici.

Italo Benedetti distingue chiaramente l’”oracolismo”, dove il testo biblico diventa Parola di Dio in ogni sua parte, un testo dettato in ogni sua parola da Dio all’amanuense, concetto che oggi trova sempre meno sostenitori, dagli altri principi, che sono decisamente più flessibili.

Andando per gradi, l’”inerranza” del testo biblico, principio decisamente condiviso anche da noi tdG, vede Dio operare tramite il suo spirito e garantire la qualità e l’ispirazione del testo. Questo lascia però decisamente molto spazio sia allo stile che al modo di esprimersi e alle circostanze storiche mutevoli dell’autore. E’ ben chiara ai tdG la differenza tra un testo spesso poetico come Giobbe, in lettura proprio in questi giorni, e la narrazione essenziale di un vangelo come ad esempio quello di Marco. L’esegesi segue studi linguistici molto approfonditi ed è basata sul buon senso del lettore e sulla predominanza del senso letterale del testo (“sensus literalis”), che viene spiegato per gran parte attraverso altri passi della Bibbia stessa.

Altri gruppi fondamentalisti credono all’”infallibilità” del testo ai fini morali, spirituali ed etici, senza però postulare l’”inerranza” del testo originale dell’agiografo.

In ambienti cattolici ha preso piede una forma particolare di fondamentalismo, basato sul principio di “cattolicità”, che vede la Scrittura come la fonte di autorità ispirata e profetica e nella chiesa cattolica una risorsa per l’interpretazione della Bibbia stessa.

Lascio allo Spoto e ai suoi ascoltatori radiomariani decidere se ha più possibilità di essere mutevole un’esegesi che pone la Parola di Dio ispirata e limitata ad un canone completo e chiuso da secoli, di fronte ad un’esegesi ad opera di un’organizzazione che si vanta di aver dato vita direttamente alla “parola di Dio”, sovrapponendoci poi una tradizione secolare mutevole e quindi ancora il parere più variabile e volubile del papa di turno.

Buona scelta.

Simon
28/04/2016 16:58
 
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L'intervento successivo è di Rocco Politi. Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo al seguente articolo del nostro sito:

I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti?
28/04/2016 16:59
 
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L'ultimo intervento è di don Battista Cadei che affronta il tema La ‏Chiesa di Cristo ha il compito di governare dicendo:


Gesù disse si suoi apostoli: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». (Gv 20,20). «Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato» (Lc 10,16).
Il compito del papa, successore di san Pietro, è di essere strumento di unità del popolo di Dio. Gesù disse a Pietro: «A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Egli ha un vero potere di "legare e sciogliere", non certo a capriccio, ma come interprete della volontà di Dio. Come accanto a Pietro c'erano gli apostoli, così accanto al papa ci sono i vescovi. Il papa non può fare a meno del collegio dei vescovi, che hanno ricevuto una vera autorità da Gesù Cristo, il quale disse:
«In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.» (Mt 18,18).

In che senso la Chiesa è “infallibile”?
Molti considerano una intollerabile presunzione, la pretesa della chiesa cattolica di non sbagliare, e che il papa sia infallibile. D’altronde vedremo che i cattolici ammettono che la Chiesa è purtroppo peccatrice, e continuamente bisognosa di conversione: il papa Giovanni Paolo II, e ora anche papa Francesco hanno più volte fatto pubblica ammenda per colpe commesse da uomini di Chiesa. Che cosa si intende allora per infallibilità della Chiesa e del papa? È importante chiarire questo concetto, poiché non è corretto criticare o rifiutare un'idea che non si conosce bene.

In sostanza vedremo che è molto poco quello che il cattolico deve considerare infallibile negli interventi della Chiesa. Ma cerchiamo da dove nasce la convinzione che la Chiesa è infallibile. Evidentemente sulla base della parola di Dio, e non per presunzione propria.
In base alla promessa di Gesù: Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20), la Chiesa primitiva era consapevole di avere l’assistenza divina nelle decisioni riguardanti la fede e la morale.
Nel concilio di Gerusalemme, i responsabili della Chiesa si espressero così:
«È parso bene allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie…» (At 15,28).
E l'apostolo Paolo scrive al suo discepolo Timoteo:
«Voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. (1 Tm 3,15).

In che senso quindi la Chiesa è da ritenere infallibile? Sinceramente non si può escludere che la Chiesa possa prendere decisioni errate, o ambigue, o comunque discutibili. Duemila anni di storia dimostrano che tante volte essa è stata vittima della mentalità corrente, o di limiti culturali. D’altronde la Chiesa è consapevole che gli insegnamenti morali e dottrinali del Vangelo possono e devono essere continuamente approfonditi per essere meglio compresi.

Ma quand’è che un insegnamento della Chiesa è infallibile? È da ritenersi obbligante una verità ritenuta tale da tutta la comunità cristiana lungo i secoli. Lo stesso vale per ciò che tutti i vescovi insegnano, in unione o con l’approvazione del papa. Le dichiarazioni dei concili, sono da ritenere infallibili solo quando tale infallibilità è dichiarata esplicitamente. Per esempio, l’ultimo concilio generale, il Vaticano II (1963-1965), pur avendo una grande autorevolezza, non contiene nessuna definizione che ne impegni l’infallibilità.

E il papa? In che senso è infallibile? Anzitutto, non in senso morale: anche lui è un uomo che, come tutti, ha continuamente bisogno della misericordia di Dio e della comprensione degli uomini: questa è dottrina cattolica. Non come persona privata (al limite potrebbe avere delle idee personali erronee). Quando il papa dà un insegnamento, il cattolico deve prenderlo in seria considerazione, ma non necessariamente è tenuto a considerarlo infallibile.
Il cattolico deve ritenere come insegnamento infallibile del papa solo quando egli parla ex cathedra, cioè quando dichiara esplicitamente di intendere ciò che dice come magistero infallibile. Tali dichiarazioni del papa sono molto rare, e hanno luogo solo dopo avere consultato i vescovi e avere esplorato ciò che il popolo cristiano ha creduto lungo i secoli.



Parola a chi desidera replicare...
30/04/2016 19:08
 
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"A te darò le chiavi del regno dei cieli:

tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e

tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli"

(Mt. 16:19 CEI)



Cosa intese dire Gesù con queste parole rivolte a Pietro, secondo la chiesa cattolica "vicario" di Cristo?


A presto....


[Modificato da Aquila-58 30/04/2016 19:12]
30/04/2016 20:23
 
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Prima di addentrarci nell' argomento specifico, converrà fare un breve riassunto delle...puntate precedenti.



Grazie Admin,



viceadmintdg1, 28/04/2016 16.59:

L'ultimo intervento è di don Battista Cadei che affronta il tema La ‏Chiesa di Cristo ha il compito di governare dicendo:

Gesù disse si suoi apostoli: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». (Gv 20,20). «Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato» (Lc 10,16).
Il compito del papa, successore di san Pietro,




Ecco la prima "puntata precedente": abbiamo già visto che non è così, non vi è mai stato alcun primato petrino.

I visitatori del forum potranno rileggere qui l' ampia confutazione (si segnalano soprattutto i post dal 12 al 17)…

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/11218746/Confutazione-trasmissione-radio-Maria-del-GRIS-di-dicembre-2015-/discussi...



(segue......)
[Modificato da Aquila-58 30/04/2016 20:28]
30/04/2016 22:11
 
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viceadmintdg1, 28/04/2016 16.59:


è di essere strumento di unità del popolo di Dio. Gesù disse a Pietro: «A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Egli ha un vero potere di "legare e sciogliere", non certo a capriccio, ma come interprete della volontà di Dio. Come accanto a Pietro c'erano gli apostoli, così accanto al papa ci sono i vescovi. Il papa non può fare a meno del collegio dei vescovi, che hanno ricevuto una vera autorità da Gesù Cristo, il quale disse:
«In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.» (Mt 18,18).






Come abbiamo già visto qui

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/11238970/Confutazione-trasmissione-radio-Maria-del-GRIS-di-febbraio-2016-/discussi...

non vi è mai stato nella primitiva ekklesìa cristiana del I secolo alcun “collegio dei vescovi”, laddove il vescovo è inteso come episcopo monarchico unico, semmai in quella primitiva ekklesìa del I secolo episcopo e presbitero erano identica figura, come abbiamo ampiamente visto nei mesi scorsi.

L’ ekklesìa apostolica aveva una direzione collegiale (Atti capitolo 15) e doveva continuare ad averla: gli anziani fecero parte di quel centro decisionale (che potremmo chiamare "corpo direttivo"), come si legge in Atti 15:6.

Alla morte degli apostoli, gli anziani collegialmente, senza la preminenza di alcun “episcopo monarchico”, avrebbe dovuto portare avanti la successione apostolica, non per nulla si parla espressamente, in quella primitiva ekklesìa del I secolo, di un "corpo o collegio degli anziani" (presbyterion, 1 Tim. 4:14).

Nessuno era autorizzato a cambiare questa disposizione teocratica, operando una distinzione tra episcopo e presbitero, aprendo così la strada all' episcopato monarchico e quindi all’ apostasia!...



Riguardo al “legare e allo sciogliere” che Cristo disse a Pietro e agli apostoli (Mt. 16:19 ; si confronti Mt. 18:18), in entrambi i casi l’ espressione va letta nel contesto.

Nel versetto 19 Gesù parla espressamente di Pietro, dandogli le tre simboliche chiavi del Regno dei cieli, che Pietro “aprirà” con i giudei, con i samaritani e, infine, con i gentili.

Pietro non doveva certamente ordinare al Cielo quel che dovesse “legare o sciogliere”, ma la frase di Gesù sta ad indicare che l' apostolo fosse impiegato come strumento del Cielo nello svolgere quello specifico incarico relativo all’ apertura delle tre chiavi del Regno dei cieli, infatti era Dio che chiamava e Pietro ero solo lo strumentonon “interprete” - della volontà divina:

Vediamo per esempio quello che disse Pietro all’ apertura della prima chiave del Regno dei cieli, con gli ebrei:

38 E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». “ (Atti 2:38-39 CEI).

Inoltre, in Mt. 16:19 troviamo i verbi greci deo (legare) e lyo (sciogliere), entrambi al perfetto passivo (dedemenon e lelumenon).

Per esprimere l’ aspetto verbale, il greco dispone di tre temi, il tema del presente, dell’ aoristo e del perfetto.

Il tema del perfetto è quello dell’ aspetto compiuto ( o resultativo): esso indica il risultato nel presente di un’ azione avvenuta nel passato considerata come compiuta.

In altre parole, il tempo greco lascia intendere che l’azione è già stata decisa in cielo e che si riflette semplicemente in ciò che viene poi deciso sulla terra da coloro che desiderano (e a cui è concesso.....) riflettere la “sapienza dall’alto”. (Giac. 3:17-18), come lo fu per Pietro, per esempio all’ apertura di ognuna delle tre chiavi del Regno dei cieli.

Lo stesso discorso vale anche per Mt. 18:18, laddove ‘legato’ si riferisce all’essere trovato colpevole e meritevole di punizione; ‘sciolto’ si riferisce all’essere trovato innocente..


Infatti Mt. 18:18 va considerata nel contesto e non estrapolata da esso: in Mt. 18:15-18 si parla della correzione o disciplina impartita al peccatore, pertanto i successori degli apostoli, cioè gli anziani – che agiscono collegialmente e senza alcun primato, come nel I secolo - nella loro decisione devono accuratamente rispecchiare il modo in cui Geova e Cristo considerano la questione.

Ciò che essi simbolicamente ‘legano’ (giudicano colpevole) o ‘sciolgono’ (giudicano innocente) sulla terra dovrebbe essere ciò che è già stato legato o sciolto in cielo e per questo si fanno guidare dall' unica Guida Infallibile, la Bibbia, l’ispirata Parola di Dio.

Se si rivolgono a Geova in preghiera nel nome di Gesù, Gesù sarà “in mezzo a loro” per guidarli...




(segue seconda parte, a presto...)
01/05/2016 20:36
 
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II E ULTIMA PARTE:

viceadmintdg1, 28/04/2016 16.59:



In che senso la Chiesa è “infallibile”?
Molti considerano una intollerabile presunzione, la pretesa della chiesa cattolica di non sbagliare, e che il papa sia infallibile.

In sostanza vedremo che è molto poco quello che il cattolico deve considerare infallibile negli interventi della Chiesa. Ma cerchiamo da dove nasce la convinzione che la Chiesa è infallibile. Evidentemente sulla base della parola di Dio, e non per presunzione propria.
In base alla promessa di Gesù: Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20), la Chiesa primitiva era consapevole di avere l’assistenza divina nelle decisioni riguardanti la fede e la morale.
Nel concilio di Gerusalemme, i responsabili della Chiesa si espressero così:
«È parso bene allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie…» (At 15,28).
E l'apostolo Paolo scrive al suo discepolo Timoteo:
«Voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. (1 Tm 3,15).





Tutto questo non fa dell’ ekklesìa un’ entità infallibile, non è quello lo scopo dell’ ekklesia del Dio vivente, colonna e sostegno della verità, su cui Dio ha posto a Capo Cristo (Efes. 1:22-23).
Come detto sopra, ciò che è infallibile è la Verità Assoluta, l' ispirata parola di Dio, che deve essere la Guida Unica: l' ekklesìa deve chiedere umilmente a Dio di farsi guidare, per mezzo dello spirito santo, alla comprensione sempre maggiore, come lei stesso evidenzia, della Sacra Parola...

Proprio dopo aver elencato i requisiti degli episcopi/presbiteri (identica figura nel N.T., laddove non esiste alcun Ufficio dell’ episcopato monarchico che la vostra chiesa, non quella di Cristo, ha cambiato) e dei servitori o diaconi delle Congregazioni locali, Paolo menzionò “l’ ekklesìa del Dio vivente”, dicendo che è “colonna e sostegno della verità”. (1 Tim. 3:15)

Nel I secolo l’ ekklesìa dimostrò certamente di essere tale colonna ed anche oggi la disposizione principale attraverso cui ogni singolo cristiano può apprendere la verità è la Congregazione cristiana.

È lì che viene insegnata e difesa la verità, ed è lì - nelle sue adunanze (Ebrei 10:24-25) - che il cristiano può essere edificato, ma tutto questo non c’ entra nulla con l’ infallibilità!


viceadmintdg1, 28/04/2016 16.59:



In che senso quindi la Chiesa è da ritenere infallibile? Sinceramente non si può escludere che la Chiesa possa prendere decisioni errate, o ambigue, o comunque discutibili. Duemila anni di storia dimostrano che tante volte essa è stata vittima della mentalità corrente, o di limiti culturali. D’altronde la Chiesa è consapevole che gli insegnamenti morali e dottrinali del Vangelo possono e devono essere continuamente approfonditi per essere meglio compresi.





Interessante questa affermazione, quindi un “intendimento graduale, progressivo”, dico bene?


viceadmintdg1, 28/04/2016 16.59:



Ma quand’è che un insegnamento della Chiesa è infallibile? È da ritenersi obbligante una verità ritenuta tale da tutta la comunità cristiana lungo i secoli.





Quale comunità cristiana “lungo i secoli”? Giusto per fare un esempio, riguardo al Filioque, qual’ è la “verità”, la vostra o quella espressa dalla chiesa ortodossa? Che dire poi differenze dottrinali notevoli tra la chiesa cristiana cattolica e le chiese cristiane evangeliche, mi pare quindi che parlare di “verità ritenuta tale da tutta la comunità cristiana lungo i secoli” sia un nonsenso e anche piuttosto pretestuoso.

viceadmintdg1, 28/04/2016 16.59:




Lo stesso vale per ciò che tutti i vescovi insegnano, in unione o con l’approvazione del papa. Le dichiarazioni dei concili, sono da ritenere infallibili solo quando tale infallibilità è dichiarata esplicitamente. Per esempio, l’ultimo concilio generale, il Vaticano II (1963-1965), pur avendo una grande autorevolezza, non contiene nessuna definizione che ne impegni l’infallibilità.




Su che base scritturale tale “infallibilità” viene “dichiarate esplicitamente” per determinati concilii mentre per altri no?
Può ragguagliarci alla prossima trasmissione di Radio Maria?


viceadmintdg1, 28/04/2016 16.59:




E il papa? In che senso è infallibile? Anzitutto, non in senso morale: anche lui è un uomo che, come tutti, ha continuamente bisogno della misericordia di Dio e della comprensione degli uomini: questa è dottrina cattolica. Non come persona privata (al limite potrebbe avere delle idee personali erronee). Quando il papa dà un insegnamento, il cattolico deve prenderlo in seria considerazione, ma non necessariamente è tenuto a considerarlo infallibile.





Su questo possiamo concordare, è giusto che il cattolico segua l’ insegnamento papale…

viceadmintdg1, 28/04/2016 16.59:



Il cattolico deve ritenere come insegnamento infallibile del papa solo quando egli parla ex cathedra, cioè quando dichiara esplicitamente di intendere ciò che dice come magistero infallibile. Tali dichiarazioni del papa sono molto rare, e hanno luogo solo dopo avere consultato i vescovi e avere esplorato ciò che il popolo cristiano ha creduto lungo i secoli.

Parola a chi desidera replicare...



Quando Pietro – che voi ritenete erroneamente il “vicario” di Cristo, parlò ex cathedra e quando non lo fece?

Per esempio, all’ assemblea di Gerusalemme Pietro espose bene la propria idea in merito alla questione della circoncisione, ma alla fine l’ assemblea adottò una decisione unanime e collegiale sotto la guida dello spirito santo, senza nessuno che – individualmente e specificatamente - parlasse infallibilmente “ex cathedra”.

Non ci siamo proprio, amici di Radio Maria….


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