Beh, se dopo la brutta avventura passata con lo Yak-3 che per ora riposa nella scatola ( hai da schiattà!!!
) non rimonto subito a cavallo sono dolori...
Per farlo, devo rimettere le manine ancora su una zanzara...però stavolta vorrei evitare di complicarmi troppo la vita.
Quindi new tool, scala piccola, e dopo attento studio del mio parco ( o porco
) kit, la scelta è caduta sul nuovo Typhoon della storica casa inglese.
E' il primo kit Airfix che mi accingo a realizzare da eoni a questa parte, anche se non è che non ne abbia già comprati una decina nel frattempo
Se ne parla molto bene in termini di dettaglio, vediamo un po....
Qualche nota storica:
Il Typhoon originariamente nacque come successore di un altro storico aereo della Hawker, l'Hurricane.
Fatto sta che lo sviluppo fu alquanto problematico, tra ritardi e rinvii dovuti all'esigenza di avere inizialmente le catene di montaggio appannaggio esclusivo dell'Hurricane.
Inoltre, l'aereo soffriva di grossi problemi al motore:
spesso al decollo il ritorno di fiamma provocava degli incendi, altre volte esplodevano i pistoni in volo, altre ancora si verificavano infiltrazioni di monossido di carbonio nel cockpit con conseguenze letali per i piloti.
Diversi aerei furono persi a causa del cedimento strutturale all'altezza del tronco di coda durante le picchiate: a questo però si pose rimedio rivettando delle placche di rinforzo sulla giuntura delle due sezioni.
Le performance come caccia poi, soprattutto ad alta quota, erano decisamente inferiori a quelle degli avversari, FW 190 in primis, così si decise di farlo operare principalmente a bassa quota.
Avendo notato che il caccia era un'ottima piattaforma di tiro pur montando ben quattro Hispano Suiza da 20mmm, si decise di provarlo anche come fighter-bomber.
Qui raggiunse il suo apice, in quanto univa alla suddetta stabilità di tiro, un' ottima capacità di incassare i colpi.
Oltre le bombe, i Typhoon potevano montare anche fino ad otto rotaie lanciarazzi RP-3, veramente devastanti...pensate a quei poracci dei tedeschi che alternativamente si vedevano tirare roba infernale da Typhoon prima e dai Thunderbolts poi....
Gli inglesi lo consideravano così efficiente nel suo ruolo di supporto aereo che lo scelsero tra tutto il parco velivoli a disposizione ( inclusi Mustang e Thunderbolts) per il D-Day.
Inoltre fu uno dei primi aerei ad essere usato come fuoco di supporto dalle truppe di terra.
End historic pippons.
Il kit è questo:
La box art è molto bella, con i razzi sparati a fischio che mi fanno già ingolosire ...e infatti da buon dissociato decido di fare la versione bombardiere
Il perchè e presto detto: non mi va di fare le invasion stripes
, a dire il vero non mi piacciono tanto, poi su un kit così piccolo andrebbero a scapito delle linee dell'aereo.
All'interno troviamo quattro stampate più una trasparente per il canopy, foglio di istruzioni ( chiaro e ben fatto ) con pagine a colori per quel che riguarda camouflage & markings, e foglio decals per due versioni, una da bombardamento ed una da attacco al suolo.
Una pecca è che i riferimenti per la colorazione per quel che riguarda interni e particolari non trovano nessuna tabella di riferimento, così bisogna andare a cercarsi le corrispondenze Humbrol per conto proprio.
Alla prima occhiata si capisce che rispetto ai vecchi kit Airfix ha fatto davvero un bello step: per essere in 72, il kit è molto dettagliato, non siamo arrivati ai livelli dei nuovi Eduard ( ho il nuovo FW 190 A-8 in 72 ed è spaziale ...
) però davvero è molto buono.
Per farci però tornare ai vecchi ricordi, un po' come la madeleine di Proust, eccoti qua gli stampi che ancora non ci risparmiano un bel po' di bave...
Altra cosa negativa, la plastica soffice, così come Italeri...occhio alla pulizia dei pezzi perchè viene via a tranci...
Ho preso pure la strumentazione fotoincisa Eduard, che quella standard è un po' troppo semplificata: pannello liscio da ricoprire con delle decals che non sono altro che un insieme di cerchi bianchi su fondo nero.
Proprio dette fotoincisioni, nella persona del pannello strumenti, mietono i primi moccoli...
Eduard probabilmente crede di essere una ditta texana, in quanto fa tutto più grande di quel che dovrebbe essere.
Alla fine, a fatica, ne vengo a capo, rinforzando con dei puntelli di sprue il tutto ed eliminando il supporto originario per il collimatore:
Inizialmente volevo aprire uno dei pannelli d'accesso alla gun-bay alare, devo dire ben dettagliata, poi ci ho ripensato....
...ed ecco il perchè: piccole torsioni delle ali, mrtcc...non voglio rischiare.
Cockpit, l'interno era dipinto di nero, abbastanza inusuale come colore, mentre il sedile era verde ed il telaio a traliccio era alluminio o verde:
Dopo aver chiuso le due semifusoliere, vengono fuori parecchie magagne: giunzioni non proprio perfette, e qualche scalino di troppo:
Ok, mano allo stucco, Green Putty e poi White Tamiya dove serve:
L'unione ali-fusoliera non calza proprio a pennello, c'è bisogno delle maniere forti e di qualche limatina qua e là...
Purtroppo per quanto mi sia adoperato, resta un bruttissimo scalino al bordo d'attacco delle ali, ed inoltre il diedro delle stesse è sballato, ma a questo si rimedia:
Segue carteggiata terrificante per abbassare lo scalino tra ala e fusoliera, e dopo ennemila stuccate e ricarteggiate, siamo arrivati ad un livello accettabile, pena la scomparsa di tutte le linee di pannellatura però...te credo, sta plastica pare un montblanc!
il clang! che ho sentito non erano altro che i miei gioielli di famiglia che tentavano la fuga dopo aver saputo che andava tutto reinciso con dymo ed engraver, sob!!!
Fatto ciò, primer Tamiya e poi AS-12 Bare Metal in alcune zone dove si presumeranno scrostature e graffi:
Next step: camouflage & markings!!!