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Dorimire

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2016 13:07
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Dormire. Prendere sonno non avrebbe avuto senso quella sera, passarla a rigirarsi tra le lenzuola sporche delle sue malinconie come aveva sempre fatto non gli sarebbe bastato. Era abituato a sentirsi tristemente inadeguato a qualsiasi circostanza e sentiva che l’assuefazione a quella pratica ormai l’aveva soggiogato. Sentì la gola diventare un deserto e si alzò di scatto. Le mura tinteggiate debolmente di bianco sembrarono improvvisamente crollargli addosso. Non poteva restare, doveva in qualche modo fuggire ma ad ogni passo l’ombra di ciò che lasciava sembrava volerlo divorare. Aprì di scatto il portone di casa, e mancò poco che, preso dal panico, inciampasse rovinando lungo la rampa delle scale. Confuso e spaventato si diresse verso la sua vecchia auto, mise in moto e iniziò a vagare nel suo isolato. La vista della città, di un organismo così solido e ordinato nelle sue funzioni, lo avrebbe calmato vi era sempre riuscita. Vide le persone, tutte quelle che aveva incontrato e quelle che aspettavano ancora di incontrarlo rinchiuse in robuste gabbie su misura, stranirsi difronte al suo voler vagare. Sentiva freddo.

“Mi chiamo Roberto e quello che leggete non sono io, non sono mai stato io. Non è la mia voce, se fosse la mia voce sarebbe di sicuro più sgrammaticata. E’ forse dentro la mia testa, dentro il mio stomaco, dentro ciò che rimane del mio cuore. Non ricordo quanti anni ho forse non ho mai iniziato a tenere il conto. La vita è tutta una questione di calcolo. O calcoli la vita, o scegli una vita di calcoli. Per quello che posso da un po’ ho scelto la seconda via. Questo se siete bravi filosofi o semplicemente molto attenti non vi sarà sfuggito.”
Chiuse istintivamente gli occhi, come faceva sempre quando voleva riportare vividamente un ricordo in superficie. Una scossa scese dritta lungo la sua schiena. Come un lampo che squarcia il telo nero del tempo, un solo attimo in cui sentì la sua anima venire pizzicata da dita gentili. Li riaprì e gli sembrò che il mondo non fosse più lo stesso perché bagnato dalla luce di lune.
Era vivo.
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UN analisi interiore che avvince. Bravo! [SM=x142922]


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Giovanna
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