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I giocatori del cuore

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2016 19:47
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Post: 2.878
13/01/2016 11:50
 
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Quell’esordio di Boksic a Napoli è uno dei pochissimi argomenti di conversazione laziale vintage che posso (spesso) ricordare, essendo stato presente nei distinti del San Paolo ad esultare silenziosamente tra i napoletani. Fece anche a me una grandissima impressione, però io non ne mettevo in dubbio le credenziali [SM=g27987]

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Post: 1.694
13/01/2016 11:55
 
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Io non lo conoscevo, quando fu acquistato con un anno di anticipo. Poi arrivò prima per via del tracollo finanziario di Tapie ma, come ricordate, doveva arrivare a fine anno e invece fu anticipato tutto a ottobre.
Ma nell'amichevole estiva (agosto, mi pare) col Marsiglia, in cui Boksic giocò solo un tempo e ovviamente con la maglia del Marsiglia, mi impressionò davvero...
Fece subito un paio di accelerazioni sulla fascia sinistra che mi fecero dire: "Ma chi è 'sto cavallo?"
Vidi la partita nella saletta TV del campeggio dove andavo in Toscana, insieme ad altri laziali.

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Post: 2.725
13/01/2016 12:07
 
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Del mio "rapporto" emotivo con Boksic ho già detto, inutile aggiungere altro.
Ma effettivamente l'accelerazione bruciante sulla sinistra esaltava anche me. Per me il Boksic migiore fu quello che Zeman schierava all'ala, quello che in Lazio-Juventus 4-0 vola sul fondo e accarezza il cross mancino per l'incornata di Casiraghi.
Poi, certo, è anche l'autore che del gol più bello che io abbia visto dal vivo in vita mia, il famoso pallonetto alla Sampdoria. Però a me come centravanti dava sui nervi. Un grande centravanti non può segnare così poco e sbagliare così tanto.
Il primissimo Ibrahimovic era un po' come Boksic. Poi ha incontrato Capello e ha imparato a segnare. Poi addirittura ha imparato a essere un regista offensivo e un uomo squadra, tutte altre cose che Boksic non è mai stato neanche lontanamente.
Eppure - al di là della simpatia o dell'antipatia personale, che sono l'oggetto del topic e che io non mi sogno minimamente di contestare - ci sono un sacco di laziali secondo i quali in pratica Boksic è stato Ibrahimovic ante litteram. Questo sì, questo lo contesto.

PS: L'anno che arrivò ci allenavamo ancora al Maestrelli e io abitavo dai miei dalle parti di via Flaminia Vecchia. Non di rado mi facevo un paio di chilometri a piedi per andare a vedere gli allenamenti. Ricordo che una volta entrò una scolaresca francese e che, dopo una trentina di secondi di studio, lo individuarono: "C'est Boksìc, c'est Boksìc!!". Erano impazziti, vedevano solo lui. Eppure già non era una Lazio di carneadi...
[Modificato da Mark Lenders (ML) 13/01/2016 12:11]

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Post: 321
13/01/2016 13:38
 
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Sulla simpatia ovviamente non stiamo discutendo. Nè sull'innamoramento che di razionale poco può avere. Ma, parlando di Boksic, io rammento solo ciò che di lui hanno detto nel tempo Costacurta, Rambaudi, Signori e Zeman. Gli ultimi 3, e di questo sono praticamente certo, hanno ribadito più volte che fosse il giocatore (non il centravanti) più forte con cui hanno condiviso la squadra.
Se la mia memoria storica (Cuchillo) non mi tradisce.

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Post: 1.694
13/01/2016 14:58
 
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Costacurta e Signori, onestamente, non me lo ricordavo.
Ricordo Rambaudi, che lo ha sempre detto, che è il giocatore più forte con cui ha giocato insieme.

Ricordo anche di Mark Iuliano, che a domanda precisa, ossia quale fosse stato il compagno di squadra più difficile da marcare, disse: "Non ho alcun dubbio: Alen Boksic. Praticamente immarcabile".



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Post: 2.878
13/01/2016 15:10
 
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Io ricordo un’intervista abbastanza recente di Signori in cui diceva che il compagno più forte era stato Stroppa

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Post: 1.588
13/01/2016 15:26
 
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Re: Re:
Mark Lenders (ML), 12/01/2016 12:47:



Mi sto infilando in un discorso pericoloso, perché il rischio di sconfinare nell'autobiografico è altissimo. Però in queste situazioni il problema non sta solo nel ricevere aiuto. Certo, è sempre meglio trovare gente disposta ad aiutarti piuttosto che il contrario, ma per me il nodo della questione sta da altre due parti. E' sentirsi utili che risolve il problema, laddove sentirsi assistiti può addirittura peggiorarlo. Evidentemente Gazza da un certo punto in poi non è più riuscito a sentirsi utile, a dare qualcosa agli altri. O almeno a dargli quello che lui vorrebbe, quello che lui intimamente ricollega in modo diretto alla propria identità. E' solo quando senti che stai riuscendo a trasmettere la parte migliore di te (e quindi quando sale la tua autostima) che ami davvero la vita. Altrimenti la vivi solo per fare un favore agli altri, non ti butti da un ponte solo per non dare un dolore a chi ti ama, ma in compenso trovi altri mille modi per autodistruggerti giorno per giorno. Ridurre la faccenda a "ti pagano la disintossicazione, ci sono tante persone che ti vogliono bene e ti offrono pure una qualche specie di occupazione, quindi che altro diavolo vuoi?" secondo me equivale a non coglierne l'essenza. Anzi, un discorso del genere ha anche un qualcosa di vagamente ricattatorio, dal mio punto di vista. Come se tutti avessimo bisogno delle stesse cose, come se tutti avessimo fatto le stesse esperienze. Non capisco perché dire "non mi piacciono le carote o non mi piace Wim Wenders" è socialmente accettabile, mentre dire "non mi piace quello che la vita potrebbe offrire a uno come me" non lo è. E qui parliamo di uno che ha vissuto al massimo, che per un certo periodo ha straguadagnato e stravissuto. E' per questo che io sono fissato col fatto che prenderei sempre gente in ascesa, piuttosto che grandi nomi in discesa. Perché è tutto relativo. Quando hai poco la motivazione e l'entusiasmo per andarti a conquistare tutto quel che ti manca sono fortissimi, quando hai avuto tutto nulla ti sembra più all'altezza. La nuova versione di te stesso non ti sembra più all'altezza della precedente. E se la gente continua ad amarti e a proteggerti a te rode anche un po' il culo, al limite, perché di quell'amore e di quella protezione non ti senti neanche più degno. Inizi a odiare te stesso, e poi nei modi più diversi, visibili o invisibili, inizi ad autodistruggerti.



Io invece mi ci sfilo, non per pudore o riservatezza, ma perché essendo da una vita vicino a uno di questi "buchi neri" -li definisco così perché, come quelli stellari, hanno la proprietà intrinseca di catturare energia- avrei bisogno di tempo, pazienza e lucidità per scrivere qualcosa di sensato.

Preferisco tornare alla leggerezza del topic.  

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Post: 1.588
13/01/2016 15:30
 
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Re:
cuchillo76, 13/01/2016 14:58:

Costacurta e Signori, onestamente, non me lo ricordavo.
Ricordo Rambaudi, che lo ha sempre detto, che è il giocatore più forte con cui ha giocato insieme.

Ricordo anche di Mark Iuliano, che a domanda precisa, ossia quale fosse stato il compagno di squadra più difficile da marcare, disse: "Non ho alcun dubbio: Alen Boksic. Praticamente immarcabile".






Credo sia una tendenza narrativa tipica degli ex-giocatori a precisa domanda. Ricordare un compagno o un avversario sottovalutato un po' per affetto, un po' per il gusto di sorprendere. Mancini con Marco Macina, Van Basten con uno sconosciuto egiziano suo compagno nelle giovanili dell'Ajax, Maldini che regala a Rocco Pagano mezz'ora di notorietà documentata dal programma Sfide... Non dico che mentano però gli piace calcare un po' la mano.

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Post: 1.694
13/01/2016 15:32
 
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Re:
ℬaruch, 13/01/2016 15:10:

Io ricordo un’intervista abbastanza recente di Signori in cui diceva che il compagno più forte era stato Stroppa



Se restiamo a questi eccessi un po' paradossali, Aldo Serena ha detto, ripetutamente, che il giocatore più forte di tutti i tempi è stato Evaristo Beccalossi. Nessuno era del suo livello.

Giovanni Galeone, invece, ha detto più volte che il più forte giocatore di sempre è stato Michael Laudrup.

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Post: 1.694
13/01/2016 15:35
 
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Re: Re:
ReflexBlue74, 13/01/2016 15:30:

cuchillo76, 13/01/2016 14:58:

Costacurta e Signori, onestamente, non me lo ricordavo.
Ricordo Rambaudi, che lo ha sempre detto, che è il giocatore più forte con cui ha giocato insieme.

Ricordo anche di Mark Iuliano, che a domanda precisa, ossia quale fosse stato il compagno di squadra più difficile da marcare, disse: "Non ho alcun dubbio: Alen Boksic. Praticamente immarcabile".






Credo sia una tendenza narrativa tipica degli ex-giocatori a precisa domanda. Ricordare un compagno o un avversario sottovalutato un po' per affetto, un po' per il gusto di sorprendere. Mancini con Marco Macina, Van Basten con uno sconosciuto egiziano suo compagno nelle giovanili dell'Ajax, Maldini che regala a Rocco Pagano mezz'ora di notorietà documentata dal programma Sfide... Non dico che mentano però gli piace calcare un po' la mano.



Per restare in ambito Lazio, citerei Franco Cremaschini. Non so quante volte ne abbia parlato De Angelis e credo che una volta lo portò pure in trasmissione. Era il pupillo di tutti, sembrava destinato a una radiosa carriera, Chinaglia lo aveva adottato ma non ci fu nulla da fare...Rimane nell'anonimato delle serie minori...
[Modificato da cuchillo76 13/01/2016 15:36]

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Post: 1.588
13/01/2016 15:58
 
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Franco Cremaschini? [SM=g27993]
Sono stato per anni assiduo ascoltatore di Guido, ma è un personaggio e un aneddoto che mi sfugge. Mai sentito nominare.

Per rimanere in tema, il Mancio una volta disse che solo un giocatore era immune alla sue cazziate, cioè gli era proprio impossibile cazziarlo: Vladimir Jugovic, l'unico che capiva il gioco ancor prima di lui. E non credo che esagerasse.

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Post: 558
13/01/2016 17:21
 
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Credo che in questi discorsi c'entri molto anche l'amicizia che lega i calciatori.

Ricordo ancora Gattuso dire che il più grande talento incompreso conosciuto in carriera fosse Luigi Riccio, ex Piacenza e sopratutto ex compagno di Ringhio in Scozia e a Perugia.

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Post: 2.878
15/01/2016 12:42
 
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Re: Re:
alenboksic71, 12/01/2016 12:46:



No Est! Lo puoi odiare, ed è legittimo per chiunque.
Una pippa no, assolutamente no, ti prego di riguardare nella tua memoria se non proprio nei filmati.
Un liscio a centrocampo a Torino col boemo e un errore all'Olimpico sulla punizione. E basta.



Ieri però mi è venuta in mente la papera al ritorno di Coppa Italia nel derby. Colpo di testa centrale, la palla gli sfugge clamorosamente dalle mani, arriva Montella e per noi si chiude ogni discorso di rimonta

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Post: 2.725
15/01/2016 22:38
 
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Mark Lenders (ML), 12/01/2016 11:08:


Sto aspettando la sua prossima dichiarazione dopo la buona partita da vice Marchisio a Genova...




Hernanes:


"Sono arrivato per fare il trequartista, ma il mister mi ha convinto e ora mi sono adattato quasi completamente a giocare davanti alla difesa. Con la Samp e anche in altre partite credo di aver dato un buon contributo. Qui l'ambiente è così votato al successo, speciale, che, quando ne fai parte, cambiano i tuoi pensieri. E le tue cellule... diventano tutte bianconere".




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Post: 266
16/01/2016 13:45
 
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Premessa: per me un giocatore, appena dismessa la maglia della Lazio, diviene un estraneo. Se continua a voler bene alla Lazio (Angelo Adamo, Sinisa, Simeone, Dabo) sono molto contento e ricambio il bene, se quando parla della Lazio lo fa con piacere (Corradi, Fiore, Almeyda, Brocchi, Kolarov) fa molto piacere anche a me, se rimane indifferente o ci evita (Vieri, Pin, Nedved, Mancini) l'indifferenza regna sovrana in me, se scaricano rancore -e sticazzi se il motivo, a volte sacrosanto, è quel panzone che gli dei ci hanno inflitto come presidente- (Di Canio, Zarate) me vanno in automatico sul cazzo, se in qualunque seppur minimo modo si accostano o parlano benignamente delle mmerde (Nesta, Delio Rossi, la riserva di Ballotta) sono morti. Ciò detto, un ulteriore discrimine. Nel titolo del topic si parla di cuore. Quindi, per me, di amore. Allora, io ho amato, ovviamente, Fiorini e Poli, Nedved e Signori. Anche Nesta e Giordano. E Di Canio e, tanto tanto, Maurito Zarate. Ma sono stati amori brevi, emozionali, dettati dall'attimo o dall'annata, dal campo e dallo stropicciamento di occhi. No, io voglio riferirmi all'Amore Totale. Cieco e, per questo, anche apparentemente -anche se 'sti cazzi di quello che può apparire- immotivato. E allora, Chinaglia. Perché E' Dio. E Paul "Gazza" Gascoigne, perché l'amore te lo tirava fuori dalle vene. Loro due sono stati, sono e saranno sempre nel mio cuore. Fino alla Fine.
[Modificato da boks xv 16/01/2016 14:11]

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Post: 321
18/01/2016 09:05
 
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Re:
boks xv, 16/01/2016 13:45:

Premessa: per me un giocatore, appena dismessa la maglia della Lazio, diviene un estraneo. Se continua a voler bene alla Lazio (Angelo Adamo, Sinisa, Simeone, Dabo) sono molto contento e ricambio il bene, se quando parla della Lazio lo fa con piacere (Corradi, Fiore, Almeyda, Brocchi, Kolarov) fa molto piacere anche a me, se rimane indifferente o ci evita (Vieri, Pin, Nedved, Mancini) l'indifferenza regna sovrana in me, se scaricano rancore -e sticazzi se il motivo, a volte sacrosanto, è quel panzone che gli dei ci hanno inflitto come presidente- (Di Canio, Zarate) me vanno in automatico sul cazzo, se in qualunque seppur minimo modo si accostano o parlano benignamente delle mmerde (Nesta, Delio Rossi, la riserva di Ballotta) sono morti. Ciò detto, un ulteriore discrimine. Nel titolo del topic si parla di cuore. Quindi, per me, di amore. Allora, io ho amato, ovviamente, Fiorini e Poli, Nedved e Signori. Anche Nesta e Giordano. E Di Canio e, tanto tanto, Maurito Zarate. Ma sono stati amori brevi, emozionali, dettati dall'attimo o dall'annata, dal campo e dallo stropicciamento di occhi. No, io voglio riferirmi all'Amore Totale. Cieco e, per questo, anche apparentemente -anche se 'sti cazzi di quello che può apparire- immotivato. E allora, Chinaglia. Perché E' Dio. E Paul "Gazza" Gascoigne, perché l'amore te lo tirava fuori dalle vene. Loro due sono stati, sono e saranno sempre nel mio cuore. Fino alla Fine.


Non d'accordo su tutto e su alcuni nomi, però l'ultima parte era proprio quello che intendevo io. Una cosa viscerale e senza alcuna razionalità.

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Post: 1.694
18/01/2016 09:16
 
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Re:
est1900, 13/01/2016 17:21:

Credo che in questi discorsi c'entri molto anche l'amicizia che lega i calciatori.

Ricordo ancora Gattuso dire che il più grande talento incompreso conosciuto in carriera fosse Luigi Riccio, ex Piacenza e sopratutto ex compagno di Ringhio in Scozia e a Perugia.



Non ricordandomi di questo Luigi Riccio, per un attimo ho pensato che fosse il Riccio che in un Lazio-Cosenza di Coppa Italia ci fece un gol su rovesciata da fuori area. Una cosa inaudita, tipo Bressan al Barcellona ma più defilato (e forse da minor distanza). Invece, controllando, quello era Vincenzo Riccio da Brusciano, cittadina che ha dato i natali anche a Cervone.

Presto dovremmo aprirlo un topic con i gol più belli segnati contro la Lazio...

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Post: 1.694
18/01/2016 09:25
 
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Re: Re: Re:
ℬaruch, 15/01/2016 12:42:



Ieri però mi è venuta in mente la papera al ritorno di Coppa Italia nel derby. Colpo di testa centrale, la palla gli sfugge clamorosamente dalle mani, arriva Montella e per noi si chiude ogni discorso di rimonta



Dai, a trovarli, avoja gli errori fatti da Marchegiani. Ma in 10 anni di Lazio, penso sia fisiologico. Calcolando 3 errori da matita blu a stagione, ecco che già una trentina potremmo trovarne.
A me, per esempio, il primo errore che viene sempre in mente (dopo quello di Henry, ovviamente), è a Perugia sul gol di Bucchi, sempre in quel maledetto campionato.

Che poi, il dato curioso è che con la Juve giocò le peggiori partite (quella di Henry e quella citata del 1995-'96, 4 a 2 per loro) ma anche la sua migliore (1994-'05, 0 a 3 per noi).

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Post: 558
18/01/2016 11:39
 
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Re: Re:
cuchillo76, 18/01/2016 09:16:



Non ricordandomi di questo Luigi Riccio, per un attimo ho pensato che fosse il Riccio che in un Lazio-Cosenza di Coppa Italia ci fece un gol su rovesciata da fuori area. Una cosa inaudita, tipo Bressan al Barcellona ma più defilato (e forse da minor distanza). Invece, controllando, quello era Vincenzo Riccio da Brusciano, cittadina che ha dato i natali anche a Cervone.

Presto dovremmo aprirlo un topic con i gol più belli segnati contro la Lazio...



Ricordo! La vidi in Tevere. Nel cosenza giocava anche Manfredini che fece ci fece ammattire.
Quanto a Marchegiani, inutile stare a rivangare. Dico solo che un 15% dello scudetto del Milan del 1999 è roba sua.
Le già citate Juve e Perugia, entrambi i derby, Salerno,  in casa col Vicenza e chissà quante altre me ne scordo...



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Post: 321
18/01/2016 14:05
 
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Re: Re: Re:
est1900, 18/01/2016 11:39:



Ricordo! La vidi in Tevere. Nel cosenza giocava anche Manfredini che fece ci fece ammattire.
Quanto a Marchegiani, inutile stare a rivangare. Dico solo che un 15% dello scudetto del Milan del 1999 è roba sua.
Le già citate Juve e Perugia, entrambi i derby, Salerno,  in casa col Vicenza e chissà quante altre me ne scordo...




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