07/01/2016 20:35 |
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| | | OFFLINE | | Post: 4
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ce l'ho solo io?
Salve a tutti,
posto alcune foto della Pinza tagliafili italiana della ww1 "modello Officine Metallurgiche Caluso", nella sua versione classica e da scavo.
Ho anche un modello con "becco diverso", certamente "Caluso".
Fermo restando che la Caluso "Classica" riprende la "Patent individuale Austrica", ma se ne differenzia per la diversa lunghezza, e per la forma terminale dei manici, la "Caluso Variante", che ha gli stessi manici e lunghezza della Caluso Classica, ha un becco diverso, al ché ho pensato potesse essere una modifica post ww1, magari ad uso civile, ma, invece, ho trovato un pezzo da scavo ( rinvenuto insieme ad oggetti ww1, tra cui ramponi e lastrine del 1916), che ha lo stesso becco. Qualcuno ne sa qualcosa? qualcuno ha qualche teoria?.
Potrebbe essere un modello ( di Caluso) Non ancora classificato?
In allegato le foto delle due Caluso e del pezzo da scavo.
Grazie.
Bettica |
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08/01/2016 12:16 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.683
| Registrato il: 30/10/2007
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...nello "elenco degli attestati di privativa industriale, di complemento e di prolungamento rilasciati durante il mese di agosto 1915", all'interno della Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 314 del 27 dicembre 1915, le Officine Meccaniche e Metallurgiche di Caluso sono indicate come produttrici della loro "pinza taglia-fili"
Le Officine Meccaniche e Metallurgiche di Caluso, a Torino, non furono però le uniche a produrre quello specifico tipo di pinza (bulloneria a testa esagonale e quant'altro).
Le producevano altre officine in Italia, tra queste una delle mie parti, la "C. Ceri Alessandro Fonderia ferro ed acciaio Erba Como" come si ritrova punzonato su più di qualche loro esemplare.
Parlare quindi di "certamente Caluso" (perché punzonato???) oppure di "modello Caluso non ancora classificato" mi appare un po' discutibile.
Tanto quanto considerare "di default" questa tipologia di pinze "cloni" delle imperialregie "Vogel&Noot" (le cosiddette "patent").
Evviva l'Italia! (...era un po' che non lo scrivevo)
Claudio
[Modificato da Ingri63 08/01/2016 12:25] |
08/01/2016 15:15 |
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| | | OFFLINE | | Post: 5
| Registrato il: 03/01/2016
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Salve e grazie per la risposta,
si parlava di "modello Caluso" nel senso che è si vero che venivano prodotte anche in altri stabilimenti oltre quelli di Caluso, ma tradizionalmente se ne conosce solo il classico "modello" con becco prolungato e tale è sempre stato, sia se prodotto a Caluso, sia se prodotto ad Erba o altrove ( e per semplificare lo si è accostato alle pinze Austriache, con lo stesso becco, stesso meccanismo di taglio e disposizione simmetrica dei bulloni-poi giustamente da stabilire chi abbia copiato chi).
Differenze di costruzione, all'interno delle pinze italiane denominate "Caluso", si possono rinvenire, unicamente, nella parte dei manici dove, in alcuni esemplari ( la maggioranza di quelle viste da me), i manici stessi terminano con una sorta di "gobbetta" verso l'esterno, come nella foto da me per prima postata, mentre in altri esemplari i manici non hanno la gobbetta ( sono cioè come la seconda pinza da me postata, pur avendo la pinza medesima il "becco" classico prolungato).
Il modello con "becco a pappagallo" della seconda foto, che al pari dell'altro modello non ha punzoni o scritte, resta un mistero, essendo la prima che vedo e possiedo ed avendone vista una sola da scavo...
B |
08/01/2016 18:05 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.684
| Registrato il: 30/10/2007
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...posso testimoniare anch'io un pinza simile a questa con il "becco a pappagallo".
Acquistata da un amico in un mercatino dell'antiquariato, era in una cassetta di vecchi utensili.
C. |
08/01/2016 18:12 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.685
| Registrato il: 30/10/2007
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"Becco a pappagallo", probabilmente anche solo come ripiego dopo la rottura di quello "standard" (una molatina e via...).
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08/01/2016 18:13 |
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| | | OFFLINE | | Post: 6
| Registrato il: 03/01/2016
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Bene, sono curioso, postala
B |
08/01/2016 18:24 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.686
| Registrato il: 30/10/2007
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...prova a chiederlo con più gentilezza!
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08/01/2016 18:39 |
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| | | OFFLINE | | Post: 7
| Registrato il: 03/01/2016
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Ok, per cortesia, se hai delle foto di quella a pappagallo.
Grazie.
PS: Nessuna "Molatina", la pinza "a Pappagallo", si differenzia anche per la sezione ( il rostro a pappagallo è di sezione maggiore rispetto a quello classico, il becco presenta, inoltre, zigrinature antiscivolo nella zona del taglio, assenti nel modello classico e l'altezza del becco è inferiore per costruzione).
Grazie
B |
08/01/2016 22:16 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.687
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...questo è l'esemplare che ho citato prima, appartiene al mio carissimo amico Rodolfo che ringrazio davvero tanto, anche per avermi permesso di pubblicare la foto.
Domani, quando sarò un po' meno stanco, cerchero tra le Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia. Ricordo che, nell'immediato primo dopoguerra, si parla dell'alienazione - la vendita - sul mercato civile di più lotti di cose militari, tra cui anche un lotto di queste "pinze taglia-fili" (come si scriveva all'epoca).
Buona serata a tutti!
Claudio
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09/01/2016 08:38 |
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| | | OFFLINE | | Post: 8
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Grazie, bel pezzo
in effetti l'ultima postata è stata modificata a mano, alla buona e tagliata per renderla pratica e ad uso civile
mentre la mia ( allego foto ) è nata così, ha lama sua ad hoc e ne è stato rinvenuto esemplare da scavo, pure esso con sua lama ad hoc e non molato. |
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