La giovinezza finisce quando il tuo calciatore preferito ha meno anni di te: immensi, campioni, fortissimi, forti dagli albori ad oggi

prendo per primi i migliori nel ruolo che io abbia mai visto giocare, perciò Buffon e Maldini per forza. Buffon poi, il migliore portiere di tutti i tempi e NON si può discutere, pena cartellino rosso, qualunque cosa abbiamo azzeccato, qualunque dimostrazione di competenza abbiamo dato in precedenza, anche in via plurima..
-Maradona, Platini, Zidane, Matthaeus (mediano tipo Bagni, regista tipo Pirlo, incursore tipo Gerrard, goleador tipo centravanti) per forza.
Totti... resta sempre la controprova (secondo me "sindrome di Immobile all'estero" a parte) sul "What if" lontano da Roma. Un esercizio di estrema (dolorosa) onestà intellettuale me lo deve far tenere fuori. Chiaro che "in bonis" uno così al Real avrebbe fatto il panico.
- Ronaldo (Luis Nazario da Lima).
- Zico
- sono indecisissimo tra Baggio e Messi
- Forse Messi ma non lo so, non ha mai trascinato. Stesso discorso, su un piano diverso, di quello che faccio con Totti (il quale, punto a suo favore, non ha mai avuto, a livello internazionale, un team, e quando ha avuto l'Italia... gli hanno sempre incasinato il ruolo. Quando era trequartista lo mettevano punta, quando fu punta lo lasciarono trequartista. Punto (altro a favore, Euro 96 senza due gol pappati da Del Piero, punto in meno la AUTOchiamata fuori a Euro 2000. Il che dice che aveva comunque dei limiti.
Potrei dire Davids ma il caso doping.... allora mi tengo Ancelotti.
Per me Ibra è più forte di Van Basten.
Ok...dico Ibra.

Buffon
Maldini
Matthaeus
Zico
Platini
Ronaldo LNdL
Maradona
Zidane
Messi
Ibra

best 10 outsiders
Iniesta
Ronaldo C.
Van Basten
Totti
Ancelotti
Baggio
Davids
Baresi
Voeller (che NON APPENA ha avuto due squadre forti: una finale mondiale persa al 93', un Mondiale e una Champions, scusate se è poco, appena ha poco poco avuto la squadra...)
Bati

Top 10 "I miei immaginifici"

Lineker
Futre
Vanenburg
Falcao
B. Conti
Dasaev
Vialli EDIT - tolgo Vialli e metto Litmanen (scusami genio, è stato un lapsus)
Shearer
Riquelme
Francesco Rocca (me lo ricordo)
Mikahilitchenko
Cerezo

ehhh, una parola...richiederebbe un'analisi lunga...cosi' di getto, togliendo quelli visti in video e i recenti, prendendo in considerazione quelli visti quando ero malato di calcio, ora come ora mi vengono in mente, perchè mi piacevano nel loro modo di giocare, non necessariamente i più "forti":

degli italiani ovviamente Totti su tutti, poi Baggio e Mancini, Maldini, Vierchowood, Nesta e Peruzzi.
Tra gli stranieri Romario, Ronaldo, Shearer e Batistuta. Suker. Rivaldo. Matthaus. Henry. Veron. Figo. Hassler. Cafu. Roberto Carlos. Thuram. Schmeichel. Cosi' sono 22 :)

Secondo me Suker tra i migliori, con tutto che era un ottimo giocatore, nun se po' sentì. Nella stessa categoria di Ronaldo e Romario, intendo.

Poi la passione per Shearer (mi perdonerà Shea...) non l'ho mai capita. Cioè capisco il personaggio affascinante, al pari dei Letissier, Gerrard...ma sinceramente metterlo nello stesso mazzo dei migliori, bah.

lucaDM82, 22/08/2020 00:21:

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cosi' di getto

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già che ci siamo "di getto mi vengono porca puttèna" :D

perchè Shearer è quel prototipo di giocatore "TUTTO MENO CHE DELLA ROMA"... uno cioè che come dico sempre io metaforizzando, non p uno che "tutto bene tutto a posto animo partito... poi me giro e nonne sta nisseno che me segue".
Ecco Shearer era il giocatore, ma dico l?UOMO, che non ti accenna mai e ci mette un braccio, na gamba, un rene, ma E' SEMPRE LUI.
Certo, poi ce ne sono altri così, più forti, tipo, per antonomasia: VOELLER.

Però ecco, quel tipo di giocatore lì è tanta roba per cosa è storicamente "essere Roma-romanista-romacentrico-romabituato-romariferito".

E' come se sei stato con tutti i colori e le "finiture" del mondo, dalla bianca alla nera, all'asiatica, alla alta alla bassa, alla barilotta, alla secca allampanata, alle sise grosse, al culo alla Oba Oba, alla pischella, alla matura, ecc. ma poi c'è qualcosa che ti manca e improvvisamente diventa oggetto del desiderio, per esempio, restando in questo esempio, a me di tutte le cose mi manca quella con il piercing alla lingua. Improvvisamente diventa quella la più ambita.

Questo, per prenderla alla larghissima, e Shearer per un romanista che è abituato sempre a namo, partimo, semo convinti, daje, al mio tre carica.... "e poi te giri e n ce sta nisuno"

vabbè Giacomo, credo che Luca abbia accorpato "al volo" un gruppone fatto (come li ho suddivisi io, più o meno in TOP, Outsider, Immaginifici.
Magari per lui Super sta al mio Vanenburg, Mikhaitchenko, Dasaev... (per dire ci avrei messo pure Fillol!)

giove(R), 22/08/2020 10:55:

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o, a me di tutte le cose mi manca quella con il piercing alla lingua. Improvvisamente diventa quella la più ambita.

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ce l'ho
è sopravvalutata :D

dissento: io ce l'ho dentro casa ed è sempre un piacere

jandileida23, 22/08/2020 11:44:

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dissento: io ce l'ho dentro casa ed è sempre un piacere

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a questo punto aspettiamo il parere terzo.

ma infatti (era sottinteso) non è il piercing che fa la grande ..... a mestiere.
La curiosità però, materialmente non me la sono ancora tolta.
E dire che ho fatto la rockstar tra tatuate e sciroccate per 10 anni.

Giacomo(fu Giacomo), 22/08/2020 11:27:

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ce l'ho
è sopravvalutata :D

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😂😂😂

jandileida23, 22/08/2020 11:44:

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dissento: io ce l'ho dentro casa ed è sempre un piacere

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🤣🤣🤣

Cazzo a forza di parlare di Banfi è uscita fuori una di quelle gag!

[Modificato da giove(R) 22/08/2020 12:17]

I 60 anni di Maradona: il più grande genio del calcio

Ha vissuto molte vite, ha seminato eterna bellezza, ha regalato gioia a chi ama il calcio. Unico, divino, fragile. Tra la gloria e la polvere, le virtù e i vizi: ritratto del mito più controverso della storia del calcio

Maradona compie sessant’anni e se si volta indietro può dire di aver vissuto almeno tre-quattro vite. Il più iconico calciatore di tutti i tempi, il ragazzino arruffato nato povero tra le baracche di Villa Fiorita, El Pibe de Oro, lo «Scugnizzo ad honorem» che sempre verrà adorato a Napoli, l’uomo che disse «Yo juego para darle alegria a la gente» – gioco per divertire la gente – è stato senza ombra di dubbio il più straordinario campione affermatosi nell’era della globalizzazione mediatica, quando la vita di ognuno di noi ha cominciato ad assomigliare ad un reality show.

E la vita – anzi le vite – di Maradona altro non sono state che un lungo e bellissimo, ma anche doloroso, reality show. C’è un calcio prima di Diego e c’è un calcio dopo di Diego. È stato tutto, Maradona. Bambino prodigio capace di incantare palleggiando con un’arancia e fuoriclasse planetario amato trasversalmente da chiunque ami il gioco del calcio e la sua intima bellezza. E’ stato virtù e vizio, gloria e perdizione, talento purissimo e dipendenza. È morto – o almeno: per due volte il suo cuore si è fermato – ed è risorto, riuscendo sempre a rimettersi sulla testa la corona che il mondo gli ha consegnato.

L’uomo che oggi allena il Gimnasia La Plata ed è in isolamento perché un suo collaboratore è risultato positivo al Covid 19; ha sempre avuto il bisogno quasi fisico di avere nemici, facendo dei propri limiti – la bassa statura, la tendenza alla pinguedine – il piedistallo per una fama che ancora oggi – a quasi trent’anni dal suo ritiro – non conosce cedimenti. Non gli è mai mancato il coraggio di mettersi a nudo nella sua fragilità, nella sua incapacità di gestire affetti, amori, soldi, mogli, amanti, amici, figli e vizi, i tanti vizi – la droga prima di tutto – che oggi ci fanno pensare a cosa sarebbe stato – Maradona – senza i suoi abissi. Semplicemente: non sarebbe stato lui.

È stato – invece – epica e poesia in ogni suo gesto. Nessuno ha mai avuto con il pallone un rapporto così erotico, così sensuale, così primitivo e selvaggio. Ha segnato – all’Inghilterra – un gol con la mano chiamando in causa e a propria difesa «La mano de Dios», è stato l’eroe tragico di un’Argentina che in lui ha riconosciuto la sua anima, ha saputo essere suo malgrado fonte di ispirazione per tutti quelli che ieri e oggi cominciano a dare calci ad un pallone e per chi – nella sua vita – ha trovato la scintilla dell’eternità, come il regista Paolo Sorrentino che l’ha ringraziato quando ha vinto l’Oscar con La grande bellezza.

Il Maradona che oggi compie sessant’anni – seppure goffo, impacciato, zavorrato da un peso extralarge, confuso dall’abuso di farmaci e perduto in avventure professionali che non hanno rispetto della sua storia – conserva immutato il suo fascino. È ancora e sarà sempre un uomo del popolo, Maradona, il cavaliere con molte macchie e molta paura che però si schiera sempre contro il Potere costituito.

Non è un caso che in tutto il mondo oggi lo si celebri con l’affetto che si deve ai pochissimi capaci di emozionare e far fare al nostro cuore un giro più veloce, lo si omaggi con la riconoscenza che si deve a chi – baciato dalle stelle – è riuscito a rimanere un vecchio bambino, lo stesso che per anni – giocando a calcio – ha seminato una scia di bellezza infinita che ancora fa palpitare, come se il tempo passato fosse un dettaglio.


www.vanityfair.it/sport/calcio/2020/10/30/60-anni-di-maradona-compleanno-genio-del-calcio-napoli-a...

Per me il piú forte di sempre. Forse insidiato da Johan.

Nell'altro thread (CHE UNA VOLTA TANTO ERA PIÙ GIUSTO)
ho già inserito questo video di dedica a Jandi
Lo replico qui perché non mi stancherei mai di vederlo.

www.youtube.com/watch?v=LAjxGiYyN3E

Mondiale tra l'altro vinto quasi da solo.

Ma poi è pure il personaggio ( per una volta!), il tutto che non teme confronti con nessuno altro. Peccato per questo tramonto un po' così, triste ma se sa che le stelle che brillano di più si spengono più velocemente (questa si potrebbe mettere su una maglietta, tipo la frase de Nietzsche sulla stella danzante, maglietta che ovviamente c'avevo pure io, che puntavo tutte le mie fiches sulla filosofia per garmire le altre fiches)

Giacomo(fu Giacomo), 30/10/2020 13:45:

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Nell'altro thread (CHE UNA VOLTA TANTO ERA PIÙ GIUSTO)

www.youtube.com/watch?v=LAjxGiYyN3E

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Personaggi è riduttivo pe Maradona

jandileida23, 30/10/2020 13:53:

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Mondiale tra l'altro vinto quasi da solo.

Ma poi è pure il personaggio ( per una volta!), il tutto che non teme confronti con nessuno altro. Peccato per questo tramonto un po' così, triste ma se sa che le stelle che brillano di più si spengono più velocemente (questa si potrebbe mettere su una maglietta, tipo la frase de Nietzsche sulla stella danzante, maglietta che ovviamente c'avevo pure io, che puntavo tutte le mie fiches sulla filosofia per garmire le altre fiches)

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No, dai, la maglietta con la stella danzante no. Ed è subito Zucchero Sugar Fornaciari.
Sempre meglio di quel mio amico che aveva una citazione di Sergio Bambarén, che manco so chi cazz'era.
Io invece portavo orgogliosamente (e la uso ancora per farmici gli impacchi col ghiaccio) la maglietta
VERSACE
...'n antro litro

hahahahaha che m'hai ricordato

c'era il delirio un'estate de na quindicina d'anni fa co quelle magliette, c'annavano tutti in giro

me ricordo ARMANIcomio, ducazzi corse, sESSO aperto 24 ore, FIGA invece de fila

Pure TrEssardi

durocell