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Sondaggio: Tecnica di combattimento: quale personaggio migliore???
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Autore

Tecnica di combattimento: quale personaggio migliore???

Ultimo Aggiornamento: 14/04/2016 16:00
OFFLINE
Post: 6
Città: GALLARATE
Età: 41
Sesso: Maschile
07/12/2015 20:36

Salve!

Premetto che sto scrivendo la sceneggiatura di un manga con un mio amico e spesso ci troviamo in contrapposizione. Per questo abbiamo bisogno del vostro aiuto, del parere di, come noi, è appassionato di manga e/o anime.

Il sondaggio è questo: nella nostra storia ci sono 5 combattenti principali (una ragazza e 4 ragazzi). Escludendo la ragazza e i due combattenti più importanti, rimangono gli ultimi due combattenti che sono:

- uno statura medio-bassa (il più basso di tutti i ragazzi), è il più debole di tutti i ragazzi, ha un carattere burlone e scherzoso ed è famoso per combinare guai

- uno statura sopra la media (è il più alto e il più grosso di tutti), muscoloso, poco cervello e sempre pronto ad attaccar briga e ad attaccare per primo senza preavviso

Il sondaggio è questo:
avendo la necessità di dare ad uno dei due, una tecnica di combattimento che preveda l'utilizzo della testa come mossa principale (testata per intenderci), a quale combattente lo abbinereste? Vedreste meglio questa tecnica abbinata al primo o al secondo combattente?

Ringrazio in anticipo tutti coloro che vorranno partecipare al sondaggio: le vostre opinioni sono fondamentali per noi!!!
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Post: 34.243
Città: IGLESIAS
Età: 51
Sesso: Maschile
Santa Inquisizione
07/12/2015 21:06

ciao, benvenuto...
non hai inserito le possibili risposte nel sondaggio... [SM=x53150]



Il sonno della ragione genera mostri....... In cima ad ogni vetta si è sull'orlo dell'abisso....... La poesia è come un'idea non cerca verità, la crea.......
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Post: 6
Città: GALLARATE
Età: 41
Sesso: Maschile
07/12/2015 21:10

Ciao...

sono nuovo ed in effetti non so come si fa
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Post: 2.413
Città: CASTEL SAN PIETRO TERME
Età: 39
Sesso: Maschile
07/12/2015 21:28

Ciao.
Immaginare il piccoletto dare testate, mi viene in mente gigi la trottola, mentre per il gigante mi fa venire in mente Sagat Di Street fighter.
[SM=x53098]
________________________________________
Winner Contest Grafico Feb 11
Winner Contest Grafico Apr 11
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Post: 34.243
Città: IGLESIAS
Età: 51
Sesso: Maschile
Santa Inquisizione
10/12/2015 01:55

puoi scrivere l'elenco delle domande?



Il sonno della ragione genera mostri....... In cima ad ogni vetta si è sull'orlo dell'abisso....... La poesia è come un'idea non cerca verità, la crea.......
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Post: 213
Città: MILANO
Età: 44
Sesso: Femminile
10/12/2015 17:36

Re:
cidkia, 07/12/2015 21:28:

Ciao.
Immaginare il piccoletto dare testate, mi viene in mente gigi la trottola, mentre per il gigante mi fa venire in mente Sagat Di Street fighter.
[SM=x53098]




ho pensato la stessa cosa mentre ho letto la richiesta [SM=g2107449] :)
secondo me il piccoletto! [SM=g2107449]
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Post: 2.413
Città: CASTEL SAN PIETRO TERME
Età: 39
Sesso: Maschile
12/12/2015 18:40

Re: Re:
nami_chan, 10/12/2015 17:36:




ho pensato la stessa cosa mentre ho letto la richiesta [SM=g2107449] :)
secondo me il piccoletto! [SM=g2107449]




Questo è vero amore.
[SM=g2107449]
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Winner Contest Grafico Feb 11
Winner Contest Grafico Apr 11
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Post: 213
Città: MILANO
Età: 44
Sesso: Femminile
16/12/2015 17:46

Re: Re: Re:
cidkia, 12/12/2015 18:40:




Questo è vero amore.
[SM=g2107449]




[SM=g2107449] [SM=g2107449] [SM=g2107449]
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Post: 5.388
Città: TORINO
Età: 43
Sesso: Maschile
06/01/2016 16:54

Ciao!
Sono capitato per cao in questa discussione.
Allora, se hai piacere mi "permetto" di darti qualche dritta/consiglio dal punto di vista tecnico-professionale.
Ripeto: NON di cazzeggio, ma proprio specifica.
Non ho idea se lo facciate per hobby, passione, cazzeggio o aspirazione professionale.
In tutti i casi, io sono sempre stato dell'idea "Se fai una cosa, falla bene. Zero vie di mezzo"!
Anche fosse per puro cazzeggio, fra molti anni quando la riguarderete, sarete soddisfatti di averci speso tempo. E bene.

Detto ciòò, è sempr eimportante che tu tenga a mente che sono consigli propositivi (anche se a volti ti sembreranno frasi perentorie).
Ma è difficile dare l'intonazione ai messaggi...
SOno davvero consigli "a ben volere" (da sempre sono uno dei pochi sostenitori dei giovani autori).
Ed è altrettanto importante che, consigli a parte, tu faccia sempre ciò che credi meglio per te e per il tuo progetto/fumetto.
Accetta di guon grado i consigli, ma non denaturare mai troppo l'idea originale che hai pensato.
Se influenazata eccessivamente potrebbe risentirne altrettanto.



DETTO CIO'... INIZIAMO!
Non so che età tu abbia.
Ma quando ho letto la composizione del tuo gruppo mi ha ricordato la classica struttura "sentai" della tradizione giapponese.
Utilizzata oi ad esempio, anche in opere come "Gatchaman" o anime robotici come "Vultus 5" o "Combattler".
E' un tantinello banale, non trovi? Ma banale forte...
Intendiamoci: è un cliché classicista.
Se ti ci butti, sfruttalo bene. Lavoraci bene.
Hai parlato di "fumetto in stile giapponese".
Se vuoi fare la differenza, non fossilizzarti poi nella classica retorica da SHONEN JUMP.
Sta stufando anche i lettori orientali e credo si inflazinerà molto presto.
CONCLUSIONE? ...il tuo fumetto sarà uno di tanti e non farà la differenza.
Cadrà nel dimenticatoio.

Se prosegui per questa strada (e BADA BENE, io non ti ho mai detto di NON farlo!) allora devi sfruttarla bene.
Cosa significa?
Sìì contestuale. Non strafare e plasma i cliché classici.
Che a costo di sembrar banale (tu cerca di farlo allora nel modo più creativo possibile) almeno sarà coerente col tutto.
E non cadrà nelle insopportabili puttanate-manga-giapponesi dove per mancanza di idee e per voler strafare
(che poi è più che altro per "ormai han gia fatto di tutto, inventiamo l'assurdo") si finisce per ridicolizzare un manga.
E quindi via di mx-e-commistioni di elementi che non centrano nulla fra di loro in un minestrone intergalattico!

PER INCISO: come è "Bastard!!", che però rimane una specie di capolavoro perché Hagiwara è talmente un figo
da saper tenere strette le redini irreali e folli di tutto ciò che ha costruito (anche se ogni tanto perde il filo pure lui!).
COme ti dicevo prima, NON è detto che NON funzioni... devi solo essere così cazzuto da saperlo far funzionare.
Ma non è facile. A volte è una botta di culo. Certo non lo si può chiedere ad un principiante al mestiere. [SM=x53091]


QUINDI... e torniamo al tuo fumetto.
Hai deciso di sfruttare i cliché classici del "team" di matrice orientale. Bene.
Allora dovrai informarti sulle "caratteristiche" che da sempre li accompagnano.
Io insegno arti marziali fra le tante cose, e mi sento di dirti che "casualmente" (secondo me) le cose coincidono!
O meglio, forse coincidono perché gli autori prima di noi ci hanno pensato e hanno costruito le figure proprio sulle tecniche base.

E' abbastanza difficile che un uomo possente e nerboruto (almeno, se ho capito bene, nel vostro caso è la classica figura
che oscilla tra il gigante buono forzuto e il "ciccione"... personaggi come Fudo, La Montagna o Ryu, il Gufo)
abbia agilità ma soprattutto una gestione di fisica e spazi per colpire un avversario con una testata...
Potrei concederti "il papagno"... [SM=x53120] ...una tmega-testata dall'alto stile Bud Spencer che pianta gli avversari nel terreno.
Ma è una logica molto fine a se stessa... sarebbe una mossa una tantum, che si ferma li.
Anche perché se il personaggio è davvero "gigante", si troverà sempre a sovrastare gli avversari.
Avversario piccolo... avversario basso... la mossa non regge. Non si può applicare.
Piuttosto, se non hai nessuno che utlizza armi, avendo il personaggio una forza mostruosa, fagli impugnare un'arma.
Di quelle mazze-ferrate-giganti, quelle cose irreali e spaventose.
Può essere un escamotage per costruirgli attorno uno stile di lotta personale e magari creativo.

Invece il piccoletto, per forza di cose (concreta minor lunghezza di arti) potrebbe sfruttare la sua massa corporea
come una palla di cannone, creando una mossa-testata o comunque usando come arma di attacco la propria fisicità corporea.
Qualcuno prima di me vi faceva notar emolto brillantemente l'esempio di "Gigi, la Trottola".


Al momento... altro in mente non mi viene.
L'importante è che se tu leggi magnga o guardi anime, ti decomprima un pò mentre scrivi e crei il tuo fumetto.
Troppa sovraesposizione a lettura (da appassionato quale potresti essere) rischia di portarti a "copiare involontariamente"
le serie che stai seguendo nel momento in cui lavori al tuo progetto.
Fidati, esperienza personale. [SM=x53100] Capita. Non è un'onta.
OFFLINE
Post: 6
Città: GALLARATE
Età: 41
Sesso: Maschile
06/01/2016 20:42

Ciao,

mi fa piacere il modo serio in cui hai preso il mio sondaggio!

Per quanto riguarda la risposta al sondaggio, faccio tesoro delle tue opinioni.

Per quanto riguarda il resto. Sicuramente sono d'accordo con te: inizialmente è nato come un progetto "a tempo perso", ora sta diventando quasi un "lavoro". Anche io sono dell'idea che, se si investe tempo in qualcosa, bisogna metterci impegno e realizzare il miglior lavoro possibile per le proprie capacità. Non mi piace perdere tempo. E siccome non abbiamo scadenze, il lavoro procede lentamente, ma cercando di essere precisi su tutto (anche i piccoli dettagli). La precisione maniacale che voglio inserire serve per far comprender che è un lavoro molto curato. (per farti capire, vorrei evitare grossolane incongruenze presenti in manga anche famosi).

Accetto la critica sulla composizione del gruppo. Diciamo che l'obiettivo è quello di pubblicare il manga in giappone. Quindi come prima cosa ci sembrava utile e necessario spostarsi su paradigmi anche classici che possano funzionare in giappone. Ovvio che la struttura di base può essere classica, ma il resto deve essere originale! Ed in effetti ritengo che ci siano molti spunti originali.
La trama, l'ambientazione, le stesse tecniche di combattimento sono un qualcosa diciamo di "nuovo". Inoltre un altro punto di forza sta nella presenza di numerosi colpi di scena e questo aiuta ad incuriosire costantemente il lettore.

Il fatto invece di scrivere a 4 mani, ti dirò: è uno svantaggio da un certo punto di vista, perchè facciamo interminabili litigate e discussioni anche su piccoli aspetti della storia. Ovvio da solo sarebbe più facile. Ma in effetti mi rendo conto che ad essere in due, quando una cosa viene approvata, ha passato il giudizio di entrambi e quindi c'è una sicureza in più. Inoltre 2 teste elaborano situazioni ed idee originali più di una!!!

La storia si divede in 3 saghe. Naturalmente abbiamo già stilato tutta la struttura delle 3 seghe (quindi c'è un inizio e una fine). Abbiamo già concluso la prima saga (solo sceneggiatura, con dialoghi), ma ora l'abbiamo ripresa dall'inizio per migliorarla.

I prossimi passi saranno:
- finire in modo perfetto 1 saga
- trovare disegnatore manga e disegnare il primo capitolo della prima saga
- andare in giappone

Ovvio che l'obiettivo è alto. Preferisco puntare al massimo e poi magari accontentarmi di qualcosa meno piuttosto che puntare già a qualcosa meno. Quindi l'obiettivo è pubblicarlo in giappone, se poi non saremo fortunati o non all'altezza, cercheremo altre case editrici.

Visto che mi sembri molto informato, sai per caso qual è l'iter per sottoporre un lavoro agli editori giapponesi??? Intendo, prima di tutto come contattarli (via email non rispondono) e soprattutto che materiale è necessario portare ad un eventuale "colloquio"?

Grazie

PS: naturalmente se c'è qualcun altro che può darmi informazioni su queste ultime domande è ben accetto
OFFLINE
Post: 5.388
Città: TORINO
Età: 43
Sesso: Maschile
07/01/2016 15:21

Ahahaha, e figurati!
Certo che ti ho preso seriamente, ci mancherebbe.
E' una cosa rispettabilissima... solo un cretino diqualificherebbe a priori il tuo desiderio! [SM=x53148]



Mi sembra un ottimo spirito lavorativo/creativo, quindi continua così!
Capisco perfettamente le tue ragioni e... hai ragione. [SM=x53120]
Nel senso che alla fine, l'unica vera "regola" (perché di regole, checché se ne dica, non esistono!) è il pubblico.
Il pubblico decide (a volte drasticamente ein maniera ignorante) il successo e il gradimento di un'opera.
Con tutti i pro-e-contro che ne derivano, ahimé... [SM=x53096]


Allora... questione "contatti".
Passerò oltre al discorso distruttivo e demotivante che questo mondo sia difficile, in quanto il surplus è circa del 300%.
Ovvero, adesso anche grazie alle scuole/istituti che formano disegnatori e sceneggiatori di fumetti/animazione
su uno spazio funzionale di 100 professionisti, ne vengono formati 300... puoi fare i conti da te. 200 rimangono a casa. Dimenticatoio.

Quindi, questo mondo è difficile.
Dimentica le cazzate "propositive" che ti hanno raccontato.
E' un mondo laborioso. Gretto. Strutturale. Che non ti farà diventare, nè ricco né famoso. [SM=x53120]
La versione rosea di tutto ciò è dovuta o alla botta di culo o al differente mercato in cui ti trovi.
Quello italiano per esempio è un disastro.

Quello straniero?
Il mercato straniero spesso è funzionale alle proprie tradizioni.
In particolare GIAPPONE, FRANCIA, SUD AMERICA hanno grandi tradizioni (più del comicsUSA, oggià!).
Ma è DIFFICILE PIU' DI QUANTO TU CREDA inserirsi in un mercato chiuso come il loro.
Perché tendono a dar priorità agli autori locali (solo noi in tutto siamo dei finti "esterofili" per non passar da razzisti [SM=x53120] ).


Nel concreto.

* FRANCIA: la francia è sempre stata molto tradizionalista.
Anche se di recente ha aperto molto il suo mercato all'estero.
Soprattutto agli autori esteri.
Il problema è che loro sono per tradizione "raccontatori".
Ti sconvolgerà sapere che in Francia esistono gia pronti-fatti-e-finiti iù di un migliaio di progetti e storie
che giacciono nei cassetti in attesa di trovare il giusto autore a cui farlo disegnare.
Cosa significa?
Che se tu ti proponi come autore, vai a colloquio con un editor o un responsabile che visionerà il tuo book/portfolio,
deciderà seg li piaci e sei valido ed eventualmente ti affiderà una delle loro storie già fatte-scritte-e-finite.
Lavorerai quindi per forza di cose che tu lo voglia o no, con uno sceneggiatore... e un colorista.
Perché in Francia ormai esigono il colore. Quasi sempre.
Quindi ti affiancheranno (dopo alcune prove) un colorista che si adatti oltre al tuo stile, a quello della testata su cui esce il fumetto.
Perché sì, in francia tutto è funzionale alla testata e al pubblico a cui è dedicata.
In base a quello scelgono stile, intensità di inchiosto, e tipologia di colore (manuale, digitale, lucido, dipinto, etc...)
A meno che tu faccia tutto da te. Matite, inchiosto, colore.
O che tu abbia un "team" tra inchiostratori, o un colorista tuo fidato.
Allora puoi proporre la cosa, ma la decisione sarà almeno all'80% loro. (e difficilmente va in porto... [SM=x53120] )

L'escamotage? Esistono alcune case editrici più easy, più moderne, che puntano apublbico diverso che quello "vecchio francese".
Come la SOLEIL che è molto interessata e aperta ai giovani autori.
Anche quelli che disegnano in stile giapponese, perché il manga tira in generale come lettori.
Ti dico questo perché... è un mestiere. Non dare mai per scontato il veicolo con il quale lo fai conoscere al pubblico.
Magari (forse PROBABILMENTE, non ti offendere né spaventare) non riuscirai MAI a pubblicare in giappone.
Chissenefrega! Non disperare! Esistono mercati molto più comodi e funzionali, anche più validi di quello giapponese.
Che ti/vi piaccia il giappone non deve farvi precludere le altre possibilità editoriali.
Il Giappone è un paese splendido. Ponto. Questa è la frase giusta.
Guai a chi lo giudica non metro da otaku, da appassionato moderato o solo in virtù di anime e manga.
Perché se vivesse l'esperienza, dovrebbe cambiare opinione in maniera drastica.
Il Giappone è una merda. Ha ritmi lavorativi insostenibili e ridicoli per noi occidentali.
Ti basti pensare che le scrivanie sono basculanti per permettere la distesa del futon sotto di esse.
Così puoi dormire in ufficio. Lavori. COntinui a lavorare per l'azienda. Col cazzo che torni a casa. [SM=x53165]
QUindi... non escludere mercati vivi e floridi come quello francese, in cui potreste avere una mezza chance.


Passiamo... al GIAPPONE.
* In giappone è un casino.
Perché nonostante il loro insensato amore per la contaminazione estera (e dire che hanno storia e tradizioni da vendere)
a livello lavorativo tendono a rimanere conservatori, perché lo stile stesso del disegno è vincolato a religione e tradizioni.
Esatto, il fatto che gli occhi siano "occhioni" e altri elementi siano disegnati in un certo modo
sono dettami dovuti/voluti da usi e costumi e tradizioni antiche.
Vi basti pensare che in passato alcuni autori ricevettero "minacce di morte" per il loro stile di disegno realistico.
Gente come TETSUO HARA o RYOICHI IKEGAMI.
E' necessario quindi che pensiate molto bene allo stile che utilizzerete.
E comunque, non avrete vita facile... perché sarete "gaijin". Stranieri.
CHe per loro continua ad avere un accezione tremendamente negativa.
Figuriamoci poi "permettervi2, concedervi di entrare in quel mondo di cui vanno così gelosi: manga & anime.
E' molto probabile che NON riuscirete a entrarci. Mai.
A meno di non "vivere lì", perché la geolocalizzazione fisica cambia per loro le cose.
Abitare con loro, parlare giapponese, uscirci la sera dopo lavoro... creerà un legame concreto che potrebbe sbloccarli.
Davvero, scordatevi di "pubblicare" in giappone continuando a starsene comodi qui a casina.
Tutto questo, prevede anche l'eventuale botta di culo.
Se posso preferisco sempre evitare di usare il termine "impossibile".
Magari avete fortuna e tutto va in porto.
Però è di una difficltà estrema... c'è gente stra-titolata e altrettanta stra-raccomandata che viene presa a porte in faccia.
Fate voi. [SM=x53147]
Gli esempi ci sono... tipo ROBERTO FERRARI che si è trasferito lì ed è uno dei pochi.
Comunque, ha dovuto poi stabilirsi lì. Eh.
E pur lavorando per la TATSUNOKO, fa solo cose degli altri. Non ha mai pubblicato nulla di suo.
Della serie: "si, ok... puoi lavorare. Ma comunque fai il cazzo che ti diciamo noi. E zitto."


E arriviamo al discorso CONTATTI.
Eh, non è che ci sia una regola.
Di solito l'iter più efficace è conoscere casualmente uno che lavori li e che ti introduca ance solo come visitatore.
Allorà potresti essere cagato un 10/15% (pensa te, tra l'altro! [SM=x53120] )
Prima era tutto molto più FISICO e in effetti gli editor volevano conoscerti di persona.
In Giappone andateci per un viaggio vostro, non con l'intento di un colloquio di lavoro. Potreste non ottenerlo.
Nel mondo virtuale, ormai ci sono operatori e "scouter" (taluni anche validi) addetti a selezionare il materiale
che i vari artisti gli sottopongono mandandoli via MAIL.
Dovete quindi CERCARE SUL SITO DELLA CASA EDITRICE CHE VI INTERESSA gli etremi dell'eventuale scouter.
E poi inviate la mail (in inglese, mi pare scontato) con la vostra presentazione. Lineare. Non prolissa.
Potete allegare un paio di file con dei vostri lavori e il progetto.
Ancor meglio se avet euna piattaforma WEB, in sito, una galleri dove pubblicate le vostre cose.
Vi fate un portfolio internet che gli addetti possano visionare.
NON SIETE ARTISTI. Quindi evitate puttanat ein flash, robe ad effetto che lui non riuscirà a caricare dal suo PAD
e dove si stuferà prima di aver trovato la gallery con le vostre cose.
SCORDATEVI pagine FACEBOOK o stupidate simili... quella è roba dozzinale. Comunicativa per la massa.
Volete far ei seri? Fate i seri. Tirate fuori i soldi per il dominio di un sito e pubblicate li la vostra roba.
Esistono comunque soluzioni free per pubblicare siti, senza sbattere la testa sul discorso "soldoni".
E poi attendete risposta. CHe in questo mondo "rimper le balle e ricordare che esisti" non fa male.
Ma se fatto in maniera eccessiva, vi fa finire nel tritadocumenti. Loro decidono. Con le loro tempistiche.
Pochissimi vi rispondono. Punto. Pochissimi vi rispondono anche solo con la msil del "rejected". Figuratevi.

Comunque, prima di andare in un posto, tentate sempre la via del contatto multimediale.
Non illudetevhi che il viaggio fisico, la presenza fisica possa fare la differenza.
In giappone vi considerano zero.
Stranieri che disegnano in stile giapponese. Siete zero.
Quindi, prima di aver delusioni sul posto, e lì sì dopo che avrete speso i big-money per il viaggio
meglio cercare i contatti via web, se li trovate.
Il "se li trovate" è perché spesso non ci sono. Perché siccome "vi cagano zero" [SM=x53120] , non hanno la necessità
di mettere dei recapiti a cui uno straniero (che non considereranno) possa rivolgersi per proporre un progetto.

E' statisticamente più difficile proporre un progetto personale fatto e finito, pittosto che proporsi come artista.
Un artista può sempre venir piazzato e collocato apiacmento... a fere questo e quello.
Che magari a lui non piace, ma a loro frega ben poco. Vuoi lavorare qui? Accontentati.
Ma è ovunque così... anche in Francia e Usa...
E' più facile una collocazione lavorativa da parte loro, dove vogliono loro (in base ai tuoi talenti, è chiaro)
piuttosto che l'apertura ad un progetto originale fatto da voi.
Anche perché, calcolate che dovrebbero pagarvi troppo per "i diritti d'autore" che sarebbero tutti vostri. [SM=x53120]
Ragionamenti pratici e furbeschi di una qualsiasi casa editrice.

Vabbè...mi sa che ho scritto fin troppe. Troppe info ammassate...
A prescindere, tentar non nuoce.
Ma è importantissimo anche uno studio "a priori" del mercato in cui si vuole pubblicare.
Dire "voglio pubblicare in..." è una roba semplicistica e distruttiva per un autore non-preparato.
Comunque tentar non nuoce. Provate, consci dei rischi. La delusione è (quasi sempre) dietro l'angolo col Giappone.
Direi comunque che alla base di tutto dovete avere il vostro PORTFOLIO lavorativo/progettuale.
E' scontato che dobbiate avere "fisicamente "un BOOK (magari bi-lingua) per riassumere e presentare il progetto.
Includete sceneggiature, schizzi preparatori, disegni, copertine-prova...
E' concettualmente molto simile ad un "artbook" commerciale che potreste comprare in giro, di questo o quell'autore.
La base è quella poi, non è che ci siano grandi segreti.
Poi c'è tutto il discorso di "come confezionare il book" per renderlo interessante, ma è un discorso a parte. [SM=x53120]


OVVIAMENTE è farina del mio sacco dovuta ad esperienza personale e concreta, quindi nessuna chiacchera fritta. [SM=x53148]
Per quello ho trovato giusto mettervi di fronte alle difficoltà anche "spaventandovi" un po'.
OFFLINE
Post: 6
Città: GALLARATE
Età: 41
Sesso: Maschile
07/01/2016 20:52

Grazie delle info e della descrizione (cruda e realistica) della realtà.

Se devo essere sincero, le tue parole non mi hanno demotivato: anzi, mi spronano a rimboccarmi le maniche e a cercare di fare sempre meglio!!

Utile è il discorso sul giappone. Io parlavo inizialmente di "puntare al massimo" intendendo di puntare a pubblicare sulla rivista giapponese più importante (Weekly Shōnen Jump). Naturalmente da buon sfegatato fan di Dragonball, non potrebbe essere altrimenti. E (detto tra noi) vorrei che l'obiettivo rimanga sempre quello. Forse vivo nell'utopistica convinzione che presentando sia molto importante se non fondamentale presentare una storia originale che possa coinvolgere, dimenticando che l'accettazione di un lavoro dipenda (putroppo) anche da altri fattori.
Come dicevo, l'obiettivo rimane alto: ovvio, se andremo incontro a "fallimenti", nessuno ci vieta di provare altrove!
Se devo essere sincero, il sogno, non è solo che la nostra storia diventi un manga, ma soprattutto che diventi un anime. Per questo abbiamo la convinzione (magari sbagliata) che, se fosse pubblicato in giappone e avesse successo, avremmo più possibilità di vederlo realizzato in anime!

Sono contento che mi abbia mostrato altre possibilità. In effeti la meta finale è raggiungere la massima diffusione possibile. Quindi se questo avverrà in Giappone, in Francia o su web, non importa.

Sicuramente ora ho qualche idea più chiara su quello che mi aspetta per il futuro, cosa preparare e come muovermi!!


A qeusto punto non mi rimane (incuriosito) che chiederti se posso:
da dove deriva la tua esperienza???? Sei un mangaka???

Grazie, è un piacere condividere opinioni con te!!!
OFFLINE
Post: 5.388
Città: TORINO
Età: 43
Sesso: Maschile
19/01/2016 14:52

Re:
Eccomi! Scusa ma la mia non è stata "scortesia" ma irrimediabili problemi con la linea telefonica. Sia dannato Infostrada.
Adesso devo pian piano "recuperare" tutte quelle conversazioni lasciate a metà.


A qeusto punto non mi rimane (incuriosito) che chiederti se posso:
da dove deriva la tua esperienza???? Sei un mangaka???



La risposta è... "NI" (che roba terribile, odio quando la dicono gli altri. [SM=x53120] )
Mi spiego... "mangaka" ovviamente no, perché non lavoro minimamente nel circuito giapponese.
Quindi usare questo termine sarebbe sbagliatissimo e non renderebbe comunque giustizia ad esso-stesso.

Sono un disegnatore, o almeno ci provo.
Forse farei meglio a usare il termine "grafico"... o "artista" (azzardiamo??) perché faccio un po' di tutto.
Purtroppo per viver ein questo campo devi saperlo fare, se vuoi portare a casa le bollette e i conti domestici.
Però in effetti mi secca, perché (ho in generale una buona dote e talento grafico artistico) nello specifico
ho studiato per quello... da disegnatore/animatore.
Infatti ho lavorato più a cartoni animati, per essere sincero.
Perché a riprova di quello che ti dicevo, "fare breccia con un proprio lavoro originale" è difficilissimo.
A meno di non autoprodursi e investirci soldi di tasca propria.
Perorare lavori "su commissione" is-the-way... perché ti arriverà lo stipendio da chi ti ha assunto.

Quindi sì, è quello che cerco di fare tra alti e bassi, inframezzando con altro.
Perché la professione di "disegnatore di fumetti" non è minimamente riconosciuta dallo stato italiano.
In Francia è l'opposto... lì mi trattano come un qualsiasi professionista titolato del settore. (e pagano meglio!).


Quindi sì, tutti i consigli che ti ho dato sono di natura spiccatamente personale perché non solo ci sono passato
ma ci passo ancora adesso dopo anni-e-anni di gavetta, visto che le porte in faccia sono la prassi. Credimi. [SM=x53113].
In giappone ho assistito e mai lavorato, quindi posso dirti come stanno realmente le cose
ma nell'effettivo non ho un'esperienza pratica (a parte 1 concorso fatto da giovane andato medio-male).


L'ultima cosa che volevo dirti, e ci pensavo proprio in questi giorni [SM=x53100] che credo sia importante...
Non devi mai perdere di vista che NON NECESSARIAMENTE una tua non-riuscita o un rifiuto
sia sintomo della bruttezza o del valore scadente della tua opera o del progetto.

Mi raccomando.
Potrebbe solo non essere il momento opportuno... il momento fertile...
Potrebbe non essere la casa editrice giusta per te.
Come anche che tu debba comprensibilmente migliorare. Ovvio. Ci mancherebbe.
Ma un rifiuto non necessariamente significa che il tuo lavoro fa schifo.
E' importante saperlo e te ne rendi conto quando entri nel giro.
Ci sono 1000 motivi sensati e non per cui non approvano certi lavori di qualità.
Quindi una porta in faccia (e ne riceverai, anche solo numericamente se decidi di provare a fare sto mestiere)
non ti deve far pensare che il tuo lavoro sia brutto... neanche sopravvalutarlo, sia chiaro.
Ma credimi che di sti tempi ci sono tantissime ragioni per cui validi progetti non vengono approvati.
E la quqlità artistica (purtroppo e spesso) non è il fattore principale. [SM=x53096]

Per questo motivo ti dicevo di non sottovalutare mai gli altri mercati funzionali del settore.
Potresti trovare uno sbocco a te favorevole, anche se prima non lo avevi mai calcolato!
Mentre su quelli che ti piacciono potresti trovare sempre e solo porte chiuse...

Alla fine, è il tuo lavoro che conta! Non "dove" vuoi/vorresti farlo uscire.
L'importante è quindi che esca. Ovunque qualcuno sia interessato. Anche se non è dove avevi sperato.
Ma voglio dire... "chissene"! No? [SM=x53100]
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Post: 6
Città: GALLARATE
Età: 41
Sesso: Maschile
23/01/2016 19:26

Grazie per la risposta, mi hai aiutato ad avere le idee più chiare su questo nuovo mondo.
Naturalmente continuerò / continueremò il noastro lavoro con passiane, cercando di fare del nostro meglio e soprattutto puntando anche alla botta di c---o (d'altronde nella vita serve anche quello, soprattutto in questo campo, da quanto ho capito).

La sceneggiatura è a buon punto anche se, non nascondo, serviràancora mooolto lavoro per raggiungere un risultato soddisfacente. Naturalmente, alla fine della sceneggiatura, ci servirà un disegnatore.
La nostra idea è quella di finire la sceneggiatura e mettere nero su bianco almeno i primi 4 capitoli, che verranno pubblicizzati su un blog e sottoposti a varie casi editrici (naturalmente partendo dal giappone, come ti ho già detto).

Se ti può interessare come lavoro e progetto, ti lascio la mia email:
mydreamisflare@virgilio.it

Così possiamo approfondire l'argomento in privato e parlare anche di costi / retribuzione. ;-)
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Post: 6
Città: GALLARATE
Età: 41
Sesso: Maschile
23/01/2016 19:27

PS: stavo rileggendo ora il mio post... scusate gli errori, ero di fretta!!!!
OFFLINE
12/04/2016 15:08

Cuao, magari è una cavolata ma potresti provare anche con i concorsi per i nuovi manga... così se vinci te lo pubblicano.

Per esempio l'International manga award o altri...
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Post: 197
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Sesso: Maschile
14/04/2016 16:00

Il picolo
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