continuiamo a farci del male con le stufe a pellets

Grande....
Siamo passati dalla carezza al pugno nei denti.
Ottimo, così mi piace: se il possibile cliente si ostina a non apprezzare la panacea di tutti i mali, non serve più la gentilezza e l'accondiscendenza, ma diventa il nemico numero uno e quindi via a pesci in faccia...
Siamo passati al "vieni nel mio teem (sarebbe team ma lasciamo correre) al più intelligente "tu non capisci una sega" che se non fosse ridicolo, dato che non hai la più pallida idea di cosa io faccia nel mio tempo libero, sarebbe da prendere per un insulto.
Insomma: poche idee ma confuse...
Tanto per dare pepe alla discussione fra intelligente e cieco, o sordo che dir si voglia, passiamo ai fatti certificati:



Questo è uno schema (se permetti è semplificato al massimo affinché anche l'utente medio dl forum possa comprendere) che spiega per grandi linee il sistema per trarre beneficio (energia e calore) dalla scissione di un atomo di idrogeno che porta alla produzione di normalissima acqua e quindi di altri atomi di idrogeno e via di seguito a chiudere il cerchio "magico".
L'idrogeno atomico H1 prodotto dalla cella elettrolitica particolare, si ricombina nella camera calda per dare idrogeno molecolare H2, questa ricombinazione libera una grande quantità di calore.
Normalmente l'idrogeno atomico viene prodotto con un arco elettrico su gas d'idrogeno che viene scisso.
In questo caso l'idrogeno atomico viene prodotto da un particolare tipo di elettrolisi.
L'innesco può essere costituito nel nostro caso da uno spark gap (o pistola di Volta, o un'adeguata candela per motore a scoppio, chiamatela come volete).
Alla fine si avrà produzione di acqua calda, ossigeno, idrogeno e come materiale di scarto dell'acqua pura.


Per arrivare a questo giochetto accademico eravamo partiti dai vecchi appunti di chimica di qualche decennio fa (bei tempi quelli...):





Dopodichè si era passati a dare un’occhiata alla possibilità di applicare tali regole, più o meno verosimilmente applicabili a tutti i veicoli circolanti su strada e con alimentazione derivante dal petrolio (benzina, diesel, gpl, ma non metano per ovvi motivi di incompatibilità) e di cercare di capire se il gioco valeva la candela:
Avevamo visto che nel caso del motore alimentato unicamente ad idrogeno (bmw o mercedes è uguale, viste le similitudini dei risultati raggiunti dalle due case tedesche), confrontato con un motore a benzina di qualsiasi altra casa costruttrice oltre alle due suindicate, che il calore sviluppato era quasi identico se rapportato al volume di gas aspirato , volume che è caratteristico del motore perché è proporzionale alla cilindrata dell’auto:

Di cui facendo il calcolo del delta H
-35.2 *286 = -10067 ΔH°c kJ/mol calore sviluppato dal motore H2
-2*5471 =-10952 ΔH°c kJ/mol calore sviluppato dal motore ad ottano

Per cui fatte le debite proporzioni la formula diventa :
35.2 H2 + 17.6 O2 + 66.2 N2 > 35.2 H2O +66.2 N2
vol tot aspirato 119 >vol di gas prodotto 101.4
Se il riscaldamento di un gas avviene a pressione costante si avrà la medesima legge di dilatazione dei solidi e dei liquidi:
ΔV = aV0 ΔT;
quest’ultima relazione può essere riscritta nel seguente modo:
Vf = V0 (1+aΔT).
Se il riscaldamento avviene, invece, a volume costante si avrà la seguente legge:
Δp = ap0 ΔT;
ovvero anche:
pf = p0 (1+aΔT).Nel coso dei gas, diversamente dai solidi e dai liquidi, la costante a non dipende dal tipo di sostanza ma ha un valore uguale per tutti i gas. alfa = 1/273.16


Applicando al caso specifico di un motore ad H2 ed ammettendo che la temperatura nella camera di scoppio sia 800 °C ed il volume di gas prodotto a condizioni standard sia Vo=101:
Vh= Vo (1+aΔT)= Vo(1+1/273*800) =101.(1+3)=101.*4=404
L’espansione del volume del gas passerebbe da 101 a 404. idrogeno
Nel caso di un motore ad ottano
2 C8 H18 + 25 O2 + 25*3.7 N2a aria > 16 CO2 + 18 H2O +25.3.7 N2
avviene con aumento dei volumi 119< 128
V8= Vo (1+aΔT)= Vo(1+1/273*800) =128(1+3)=128*4=512 ottano

Da questo si vede come un motore a combustione interna di ottano sia più vantaggioso rispetto alla combustione di idrogeno.
Naturalmente si esclude a priori l’utilizzo di motori alimentati ad idrogeno ad alta pressione per i pericoli intrinsechi all’uso di tale combustibile su strade e autostrade:
nemmeno i razzi per spedire gli astronauti nello spazio usano più propellente a base di idrogeno, ma il più tranquillo e affidabile cherosene.
Un motivo ben preciso ci sarà...
Questo per spiegare il motivo per cui le case automobilistiche abbiano qualche problemuccio nell'immettere sul mercato automobili che consumino 50-60 litri di acqua l'ora per poter viaggiare a piena velocità, in aggiunta naturalmente al consumo di benzina puzzolente e altamente inquinante (ma solo perchè ancora non conoscono il ritrovato bulgaro coperto da innumerevoli brevetti), naturalmente non si sta parlando di automobili alimentate esclusivamente ad idrogeno perchè anche i sassi sanno che il giochetto è stato abbandonato da quasi tutte le grosse case automobilistiche (a partire proprio da bmw, mercedes e general motors) che si sono buttate sull'elettrico e su cui hanno investito miliardi di euro.
Questo giochetto accademico ci portò comunque a costruire una cella per la scissione dell'idrogeno atta alla saldatura dei metalli pesanti (per l'alluminio era troppo "energetica e calda") che ha funzionato per ben 5 volte senza alcun intoppo, per poi morire ignominiosamente in un angolo della cantina per motivi economici: ogni saldatura costava il triplo di quello che sarebbe costato usare la fiamma ossidrica o l'elettrodo...
Tieni comunque a mente che adesso una saldatrice ad ossidrogeno viene ormai usata comunemente da tutti e in tutti i campi ed è una cosa del tutto normale, non lo era ai bei tempi andati in cui ci dilettavamo in cantina dai nonni...

se però hai voglia di giocare ancora un po', possiamo passare all'utilizzo dell'ossidrogeno in una caldaia a gas che porta allo stratosferico risparmio di ben 3-400 € l'anno (ma ha qualche problema di stabilità e di controllo) nei consumi in bolletta, passando però attraverso le sonde geotermiche che ti permettono un risparmio del 50% reale e certificato dei consumi annuali (senza alcun problema di sorta per almeno una trentina d'anni) sia in estate che in inverno, oppure al fotovoltaico che ti permette addirittura di guadagnare 1200-1500 € l'anno vendendo l'energia elettrica prodotta in surplus e consumandola quando più ti serve (per scaldare o raffrescare la casa a seconda del bisogno), oppure a quanto è bello veder scoppiettare un ciocco di legno in salotto mentre ti scalda la casa con una spesa di 4-5 euro al giorno quando ti va male...
Ma m rendo conto che sarebbe tempo perso: chi sono io infatti per fare le pulci a chi è sempre disponibile?