da L'Arena 7 novembre 2015
NOGAROLE ROCCA. Dibattito organizzato dal Comune sulle infrastrutture del SudOvest
Dalla Mediana alla Grezzanella Sono strade soltanto sulla carta Analizzate al convegno le opere annunciate e mai fatte e i costi lievitati Valeria Zanetti
Quarant’anni di autostrade, caselli e bretelle progettati ed accantonati, di finanziamenti disponibili inutilizzati, di ricorsi. È il mosaico ricomposto ieri da sindaci, tecnici, politici, per evidenziare l’inefficienza del modello Verona nel dare risposte alla questione viabilità. L’occasione è la tavola rotonda Il sistema infrastrutturale del Sud Ovest veronese, organizzata dall’amministrazione di Nogarole Rocca. I relatori, introdotti dal sindaco, Paolo Tovo, sono i colleghi di Villafranca ed Isola della Scala, Mario Faccioli e Giovanni Miozzi, il direttore generale della Provincia, Elisabetta Pellegrini, l’assessore regionale ai lavori pubblici e infrastrutture, Elisa De Berti, il direttore tecnico dell’Autocamionabile Cisa Spa, Corrado Zanichelli, il presidente ed il direttore tecnico di Autostrade del Brennero Spa, Paolo Duiella e Carlo Costa. Cosa ha impedito al Veronese di vedere realizzata la Mediana (inizialmente prevista tra Nogarole Rocca ed Isola della Scala), di fruire della Tibre e delle opere compensative, di completare infrastrutture elencate negli accordi di concessione tra Stato ed Autobrennero, scaduta il 30 aprile 2014?
Si parte dalla Grezzanella, compensativa della Tibre. «È stata concepita come circonvallazione di Villafranca e come sbocco dal Quadrante Europa e dall’aeroporto verso il Tirreno», evidenzia Faccioli. «L’iter progettuale del secondo stralcio, i cui costi sono stati coperti dalla Regione, è concluso. Ora occorre verificare la finanziabilità». E prosegue: «Se l’Emilia Romagna non considera più strategica l’opera, il ministero può decidere altrimenti. Veneto e Lombardia devono fare pressione». Su Tibre segue il racconto sconfortante di Zanichelli. «L’autostrada era già picchettata fino a Mozzecane nel 1970», ricorda. Poi il governo congelò tutto. Negli anni 2000 il gruppo privato Gavio Spa rilevò la maggioranza delle quote e commissionò l’esecutivo: circa 85 km, tre corsie, sette caselli, compresi Valeggio, Nogarole e Mozzecane (di servizio). «Un ricorso europeo sulla titolarità della concessione ingessa l’iter fino al 2010», ricostruisce. Intanto i costi lievitano: servono 2,7 miliardi e si decide di procedere per stralci. Il primo, a totale carico della Cisa, potrebbe partire in primavera. Sul secondo, riguardante anche il Veronese, pende la decisione dell’Emilia.
Poi c’è la Mediana finanziata con 35milioni dalla Brennero Spa. L’arteria, confluita nella Nogara-Mare, è bloccata, come tutte le opere in project financing, dalla legge regionale 15/2015, varata dallo Zaia-bis. «Non siamo riusciti a costruire 11 chilometri finanziati. È il fallimento del sistema Verona, di chi ha amministrato e dei referenti a Venezia e a Roma», taglia corto Miozzi. «Vero solo in parte», replica Pellegrini, «quando era pronto il progetto i costi erano già lievitati a 80 milioni». «In Regione un comitato scientifico sta esaminando fattibilità e sostenibilità. Ma il reperimento fondi è ancora dubbio», annuncia De Berti.
«C’è inoltre un duplice ricorso al Tar Veneto pendente contro Regione e Provincia, promosso da A22 in cordata con un privato che riguarda la tratta», fa presente Duiella, che risponde anche al consigliere di Vigasio, Vincenzo Parise, desideroso di avere lumi sul casello di Isolalta. «È previsto da convezione, ma vaga: prima era a Pastrengo, poi a Villafranca, ora a Isolalta. Diteci dove farlo», replica il presidente di A22. «L’opera potrà confluire nell’elenco annesso al rinnovo della concessione con lo Stato. Speriamo di firmare a breve. Diversamente si dovrà reimpostare la gara europea, ma serviranno due o tre anni che bloccheranno tutti i nostri investimenti anche nel Veronese», conclude.
Dall’incontro è emerso che ci sono 30 milioni di euro per interventi di adeguamento e ricostruzione di otto sovrappassi nei Comuni di Brentino Belluno, Cavaion, Villafranca, Vigasio, Castel D’Azzano e Nogarole Rocca. Sono già stanziati dall’Autostrada del Brennero per lavori consegnati o che stanno per essere cantierati nel Veronese. Tre giorni fa A22 ha affidato all’Ati Castaldo Spa-Bitux srl il rifacimento del sovrappasso Pradelle-Bagnolo, che interessa il collegamento tra le due frazioni di Nogarole Rocca. L’importo dell’opera ammonta a quasi 3,9milioni e serviranno 15 mesi. Sempre a Nogarole Rocca, A22 è impegnata nello studio di fattibilità per lo spostamento del sovrappasso 94. «La richiesta è arrivata dal Comune», spiega il direttore dell’autovia, Carlo Costa, «e risponde alle esigenze di modifica della viabilità a Nord del paese, con l’obiettivo di collegare la stazione autostradale di Nogarole Rocca con Trevenzuolo e Povegliano, senza interferire con il traffico locale».