Medieval 2 Total War
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Cronache del Nuovo Impero Romeo

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2016 10:29
13/12/2015 13:05
 
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Capitolo 11
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Inverno, 1179, mare della Penisola Istriana

-Dannazione! E' mai possibile che in questo schifo di nave non si trovi neanche mezza Tavola Amalfitana?!? E' assurdo!-
Manuele I Arbanteno continuava ad urlare e a girare avanti e indietro, indietro e avanti, cercando una mappa del Mare Adriatico che potesse indicargli dove la flotta si stesse dirigendo.
La cabina dell'ammiraglio, ovvero la sua cabina, era ridotta peggio di Cartagine dopo l'intervento romano, pergamene come pietre di un edificio distrutto, sparpagliate ovunque.
Alla fine, dopo matte e disperate ricerche, trovò le tanto agognate Tavole, e le strinse nel pugno, esultando.
In quel preciso momento entrò Simon, che, vedendo il marasma informe di pergamene sul pavimento della cabina, rimase ammutolito.
Posò lo sguardo prima su Manuele, poi per terra, poi di nuovo su Manuele, e gli domandò cosa fosse successo.
-Non...non è come sembra.-
-Perchè? Come sembra?-
-Sembra che io abbia cercato una mappa e che nel farlo io abbia rivoltato e divelto la cabina.-
-Allora E' come sembra.-
-Possiamo terminare questa discussione infantile e concentrarci sull'obbiettivo?-
Simon annuì.
Manuele stese la Tavola su un tavolo, prese gli strumenti e calcolò la distanza dalla costa istriana, primo obiettivo della campagna contro la Serenissima.
-Bene- sospirò felicemente Manuele, soddisfatto,-secondo i miei calcoli dovremo raggiungere il castello di Pola in pochi giorni.
Non vedo l'ora di far vedere a quei vili traditori cosa significa ribellarsi ai Romani.-
Simon lo guardò storto.
-Ah...ti chiedo scusa. So che tu non hai a che fare con la faccenda. Ma non puoi non ammettere che la tua gente ha tradito la nostra, e, per giunta, anche subdolamente.
Ma ora, i Romani rientreranno in scena.-
-Spero che l'armata sia pronta.-
-Non ti preoccupare di ciò. La mia armata si è unita alla tua piccola forza pochi mesi fa, ricordi? Lo hai visto anche tu, di che schiatta sono parte i miei uomini. Fanti, lancieri, e cavalieri che non aspettano altro che gettarsi nella mischia per l'onore del loro Basileus...-
Simon sollevò gli occhi al cielo. A Manuele piaceva molto vantarsi del suo impero, delle arti del suo impero, della forza del suo impero, e di ogni altro aspetto positivo del suo impero. Cose che, quando il padre suo era giovane, non si sarebbe mai sognato di elogiare.
Un lieve battito di ali fermò la foga ciarliera di Manuele.
Un piccione viaggiatore era appena entrato dalla finestra della cabina, con un messaggio legato alla zampa.
Simon si avvicinò all'animale infreddolito e lo prese tra le mani per riscaldarlo, sfilando, nel mentre, il messaggio.
Lo lesse con attenzione.
-Buone notizie, a quanto pare un nobile della casata degli Angelioi ha preso Cesarea!-
-E' sicuramente opera di Alessio V. Quell'uomo mi dà i brividi- dichiarò Manuele.
-Per qual motivo?-
-Tu non lo hai mai visto combattere. Ha un fervore e una foga che sembrano provenire da Satana. E pensare che avesse voluto ordinarsi sacerdote mi fa ancor più rabbrividire.-
I due ragazzi scoppiarono a ridere di gusto.
-Ho un'idea. Dobbiamo festeggiare la conquista del castello di Cesarea con una bella festa, qua sulla nave. Vino, ebbrezza e donne!-
-Simon, qua non abbiamo prostitute.-
-Tu credi?-
-NE ABBIAMO? E che festa sia!-



Poche ore dopo, la nave si animò con un clima spensierato e allegro. Diversi soldati erano già ubriachi di vino greco e di idromele, alcuni si erano anche messi a ballare, sollecitati dagli altri. I mozzi, d'altro canto, non se la passavano molto bene, in quanto, di tanto in tanto, dovevano pulire il vomito di qualche marinaio o soldato che aveva alzato un po' troppo il gomito.
Sotto coperta, intanto, si potevano udire i gemiti di piacere di qualche persona che si..."divertiva", a modo suo.
I due giovani comandanti stavano nel ponte principale, seduti, a fare ciò che si conviene ad una festa: ubriacarsi.
Singhiozzando e con la faccia paonazza, e ridendo come forsennati, parlavano del futuro dell'umanità.
-Magari, che ne so, tra novecento o mille anni, ci saranno persone che non crederanno in un dio...- pronosticò Manuele.
-HA HA AHA AHA HA! Questa era stupenda! AHAHAHA! Come fai a non credere in un Dio? E allora cosa ha creato tutto? UNO SCOPPIO DI UNA MELAGRANA? AHAAHAHAH!-
-Ma anche se fosse l'avrebbe voluto Dio! No, sicuramente l'umanità sarà migliore di così, magari avremo anche carri che si muovono senza cavalli...-
-Si, e con cosa si muoveranno? Magia?-
-Magari fuoco greco, cosa ne sai?-
-Io, ora come ora, non so nulla... sono troppo ubriaco...-
-Aspetta! E se i re del futuro dessero gli stessi diritti dei cittadini AGLI STRANIERI?-
-Non ci credo! AHAHAHAHA MAI! AHAHAHAHAH! Aspetta aspetta, ne ho una migliore! Magari musulmani e cristiani vivranno insieme e in allegria!-
-Questo è impossibile! Ed è dannatamente divertente da immaginare! AHAHAHAAH! Va bene, ora basta baggianate, vediamo se sotto coperta hanno lasciato qualche puttana di pelle scura...-
-Ti piacciono le nere, Manuele?-
-Ooh, altrochè, sono sempre le più...dotate, se così si può dire...-
Finito di parlare, Manuele lasciò Simon, e, barcollando, aprì la porta che portava nelle stanze della nave, e con un "Dopo che ci sarò passato io, non potrete più camminare, donne!" vi ci entrò, chiudendo la porta rumorosamente.
Simon, intanto, si era affacciato al bordo della poppa della nave, vomitando tra le bestemmie del mozzo che avrebbe dovuto pulire quel macello, i lì a poco.
[Modificato da Scorpionz467 13/12/2015 13:06]
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"Basileus Basileon, Basileuon Basileuonton"
"Re dei Re, Regnante dei Regnanti"
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"Non c'è un cristiano, qui, disposto a prendersi la mia testa?"
-Costantino XI Paleologo, poco prima di spirare

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà."
-Detto della Prima Guerra Mondiale su Instanbul
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