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[Città del Gabbiano] La prima volta [...]

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2015 11:02
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Sesso: Femminile
02/09/2015 11:02


Asyartha [Alloggi Cerwyn]   « Un baule, tre bauli, libri, pergamene lisce, altre sporche. Mantelli, vestiti. Scarpe, guanti e stivali. Non manca nulla, molto di ciò che andava preparato è stato messo via, anche il diario. Ha una faccia appesa, non è morto nessuno, ma una parte di lei si scontra contro i massi dei monti che vorrebbe scardinare, arpionare. Distruggere. E' offesa. Colpevole. Peccatrice. Oltre al nero di quell'abito in lutto non ha orpelli, né gocce di cristallo, vetri e gioielli, solo una morbida treccia, ormai sciolta dalle innumerevoli ore in cui ha sopravvissuto a bruschi e indelicati spostamenti. Molte ciocche infatti le ricadono sul petto, le punte sfiorano l'addome e altre più scure si muovono dietro la schiena. Si sente solo il tacchettio ripetuto dei suoi stivali che vanno avanti ed indietro in una stanza ormai vuota. Una stanza che non vedrà mai più. La finestra è aperta, non del tutto, ma l'aria tiepida della sera oltrepassa un uscio invisibile, oltre il vetro esiste solo il nero e nemmeno il cielo stellato sembra scuoterla a dovere. Aspetterà, o almeno è quella l'intenzione. E' come essere caduti all'inferno con lo Sconosciuto, senza sapere. Ma dalla sua espressione si delinea la follia. Una sola follia, una pazza idea, l'unica corrente che sa abbracciarla, realmente da quando ha emesso il suo primo vagito a questo mondo. L'idea si chiama Ribellione.  »


Tharek [Vicoli | alloggi Cerwyn]   « Si muove veloce come spinto dalla leggera brezza che spira tra le stradine della città. La direzione è nota solo a lui, nella tasca delle braghe le parole scritte dalla sua amata ASYARTHA, strappate dall'interezza del foglio di pergamena e ripiegate per essere sempre vicine a lui. Ma la risposta? Quella sta nella sua mente e il Ryswell prega gli Antichi che lei sia stata tanto astuta da lasciare una finestra socchiusa. Nessun fronzolo con se, nessuna spada questa sera. Nero come la notte, nero come i vestiti che indossa su cui nemmeno il simbolo di casata viene mostrato, si sposta rapido e furtivo tra l'ombra di un muro e l'altra rifuggendo pure i raggi della luna. Aggira un piccolo gruppo di case per evitare di essere visto dalle guardie di fronte all'ingresso della porta degli alloggi Cerwyn. Osserva il fievole bagliore della luce all'interno della stanza, l'unica stanza in cui la finestra pare leggermente aperta. E' a quella che deve puntare: si muove veloce chinando il busto e piegando le gambe per risultare più basso della balaustra, portandosi al lato della finestra. Si alza appena per dare un'occhiata all'interno non riuscendo a vedere però l'amata all'interno. Prende coraggio e infine si alza e con un balzo sale sulla cornice della finestra prima di ricadere all'interno della stanza sospinto dalla stessa forza del balzo non controllato, rischiando quasi di cadere, facendo un poco di rumore con gli stivali di cuoio morbido. La mano destra va a sistemare la coda da guerriero facendola ricadere dietro le spalle e solo ora prenderebbe a curarsi della stanza individuando la Cerwyn a breve distanza. Si avvicina come un'uragano a lei, prendendola tra le braccia, stringendola forte a se, sorridendo innamorato alla vista di quel cielo racchiuso negli occhi di lei. » Buona sera mia dolce Asyartha... « Non un accenno al suo messaggio, non una parola sul viaggio che intraprenderanno domani. »


Asyartha [Alloggi Cerwyn]   «  Non è stata affatto astuta, anzi ha giocato, lo ha fatto così innumerevoli volte nella vita che ora il gioco stesso le si è ritorto contro. Lo sapeva, del resto. E' sempre stata una cosa che la balia le ha rimproverato. -Non osare con gli uomini, ASYARTHA perché saresti un'ingenua-. Forse è così, o forse non è assolutamente così. Si appoggia al muro, uno portante di quello che rimane qui dentro. Oltre l'eco e le ore di oscure litanie. Volge il viso verso la finestra, i rumori sembrano chiari, sono quelli che si aspettava.  » Ti prego, stringimi! «  sono le prime parole, le uniche a dire il vero, che riesce a pronunciare, senza forza. Abbandonarsi all'uomo che ama, sentire con tutta se stessa che quell'amore è l'unico capriccio che vorrebbe divenisse -reale- Suo, vero. Un amore tutto per lei, senza mai guardarsi indietro. Appoggia la guancia al suo petto, si stringe come può liberando pochi respiri.  » Tharek «  sommessamente lo chiama. Scosta di poco il volto, solleva il mento, gli occhi rubano l'azzurro dell'altro sguardo che non le è mai appartenuto davvero.  » Domani torniamo a Nord, ho desiderato questo momento da mesi ed ora? «  parla chiudendo gli occhi, poi riaprendoli.  » La situazione non è affatto delle migliori ed io so cosa fare «  si sposta, piano, non gli lega le mani, ma rimane ad una distanza piccola nella quale lui potrebbe desiderare di tenerla a sé, baciarla. Ascoltarla.  »


Tharek [Alloggi Cerwyn]   « Braccia forti la stringono con la dolcezza con la quale si stringe il proprio figlio, le mani lente disegnano piccole linee e forme intrecciate sul vestito, una dolce carezza, una dimostrazione dell'immenso amore per la ragazza. » Ti stringo mia dolce ASYARTHA« A quelle parole la stretta si fa più salda e sicura e la mano destra andrebbe a premere il viso di lei sul suo petto a voltarla come se volesse proteggerla dagli sguardi indiscreti di qualcuno che non c'è. » Sono qui..sono qui! « Le sussurra dolce all'orecchio mentre il capo si china e le labbra si increspano per donare a quella morbida guancia, un bacio senza tempo. Lascia che ella si scosti da lui facendo scendere le mani ai suoi fianchi per averla ancora vicina a se. La ascolta e l'attenzione è tutta per lei, per quelle labbra che si muovono e quegli occhi che implorano il suo aiuto. Annuisce. » Si, torniamo a casa finalmente, la nostra amata terra...e io sarò con te ovunque andrai... « Quasi dimenticandosi quanto la ragazza ha appena detto. Quasi. » Cosa intendi dire con 'so cosa fare'? E quello che hai scritto nel messaggio quest'oggi? « Chiede continuando a guardarla con l'intensità di un innamorato di fronte alla sua amata, come lui e lei. »


Asyartha [Alloggi Cerwyn]   «  Dedica a quei momenti tutta l'attenzione che preme nel suo cuore. Si sposta, piano si allontana, va alla finestra, guarda oltre, guarda fuori, le costa quel distacco, ma deve, deve assolutamente rimanere lucida, comprendere. Essere ragionevole, continuare a giocare, continuare ad imbrogliare, a fingere, rimanere nel gioco delle parti, dello specchio. Chi guardiamo non siamo mai noi veramente.  » Tharek, mi ha scritto Owen Harclay, lo sai anche tu, come fai a rimanere così sereno, nella tua voce non avverto alcuna premura, alcuna esitazione. «  si volta in modo quasi brusco, la treccia le scende sul seno sinistro ed è quasi del tutto sciolta.  » Chiederà la mia mano! Io non voglio assolutamente che lui arrivi a tanto e domani cercherò di incontrarlo sulla nave che ci condurrà a Porto Bianco e gli dirò con la più totale maestria dell'arte della finzione, che io non voglio sposare, né essere promessa a nessuno dei due, che non sono pronta affatto per il matrimonio, che non è tempo e che al Lord mio padre non deve arrivare nessuna richiesta di incontro, cercherò di persuaderlo a cambiare idea, a prendere tempo. Un tempo che servirà a te per afferrare con tutto te stesso ciò che spero sia ancora nei tuoi intenti.  » Parla come una sorta di politica della società, non le è mai stato gradito il peso del complotto, del sotterfugio e del tranello, nemmeno l'inganno eppure ASYARTHA Cerwyn è capace solo di pensare a se stessa, a lei solamente. Ed è spettrale, bianca, tranne le labbra quelle sono rosse come il cuore che grida libertà.  » Non voglio che soffra perché per quanto possa sembrare grezzo e rozzo, ha un cuore ed io lo so, ma non sarei felice, non?«  abbassa lo sguardo sul pavimento di pietra.  » Se invece tu vuoi che vada da Cregan, se pensi avere un vantaggio su di lui, dimmelo adesso. « 


Tharek [Alloggi Cerwyn]   « Annuisce gravemente a quelle parole, ricorda bene la sera precedente e il suo colloquio con il giovane Harclay e il suo spiccato gusto per la giovane Cerwyn, la sua amata, la sua promessa seppur di promessa ancor non si può parlare. » So chi è costui e non credo riuscirai a dissuaderlo, ha la testa dura come tutti i clansme. « Un commento quasi adirato il suo mentre le mani portano più vicina a se la giovane. » Noi due abbiamo già scelto e abbiamo scelto l'un l'altra per poter stare insieme, solo quello conta e sol quello ci basterà nel caso qualcosa dovesse andare storto.. « Abbassa lo sguardo dalla ragazza, lo abbassa al pavimento come in preda al rimorso per non averle detto quanto ha fatto alcuni giorni addietro. Lo rialza solo dopo alcuni interminabili secondi. » Amor mio...ho già scritto a Lord Cregan...Voglio venire a Castel Cerwyn con te..per te.« Confetta quell'atto, ben conscio delle conseguenze per aver taciuto la verità. » Io ti amo « Aggiunge, sopprimendo sul nascere le parole di lei. » E questo è la Nostra base: a tuo padre io porto il mio Nome, il mio essere un Ryswell dei Rills, secondogenito di Lord Hoarfrost, nipote della nostra amata Regina, uno degli alfieri maggiori che gli Stark abbiano. A Lord Cregan gli servo su un piatto d'argento l'unione di due delle case maggiori del Nord, l'onore di essere imparentato con la « regina stessa, il prestigio di potersi vantare di questo con gli altri alfieri....ecco quale vantaggio ho io! « La guarda dritta negli occhi e il desiderio di stringerla si fa quasi insostenibile. » E se questo non dovesse bastare ti offro la mia vita, il sudore della mia fronte, la forza delle mie braccia, la resistenza delle mie gambe: ti offro l'opportunità di fuggire con me, al Sud, a Dorne. « La guarda per coglierne i minimi particolari e le minime reazioni alle sue parole. »Conosco Martell, ci aiuterà. « Dimentica un forse ma non glielo dice. »


Asyartha [Alloggi Cerwyn]   «  Udire l'elenco dei vantaggi di Casa Ryswell non la rincuora, ma la tiene su di un capolinea inverso. Trattiene il respiro, stira le labbra, in un fare nervoso, mentre lui snocciola e -apre- girando tutte le carte che ha su di un piatto che a lei sembra sempre facile perché non ha la minima idea di cosa desideri Cregan e lei odia Cregan, è il genere di uomo che non vorrebbe mai. Un uomo silenzioso. Ombroso. Arrabbiato alla faccia del mondo.  » Io domani lo vedrò, gli parlerò. «  annuisce sulla regina, su tutto quello che dovrebbe esserle così familiare.  »Conosco anche io un uomo di Dorne, erede di Blackmont che mi accoglierà, su di lui non ho dubbi, io mi fido e lui mi vuole bene «  dice con estrema certezza.  » Tharek, ho voglia di te. Posso spogliarmi ora, posso averti senza attendere chissà che cosa e quanto tempo? » Lo guarda negli occhi, si lascia toccare, abbracciare, avverte quel tocco delle sue mani ai fianchi e scruta la porta della sua camera. Chiusa.  »


Tharek [Alloggi Cerwyn]   Dovrai parlargli, gli parlerò nuovamente anche io ma non gli piacerà quanto gli dirò, perchè se tu fallirai, se non riuscirai a dissuaderlo dai suoi intenti dovrò essere freddo e spietato e calcolatore. « La prende e la stringe a se, la vuole e la desidera più dell'aria stessa che respira. » Se sarà il caso partiremo, ma non prima di aver giocato tutte le nostre carte per poter stare insieme qui, al Nord. « La guarda ancora un momento negli occhi, le pupille si dilatano dalla sorpresa di quelle parole inaspettate e lui non è in vena per opporre degna resistenza. »Mia dolce ASYARTHA, io ti ho desiderata dal primo momento che ti ho incontrata, ho desiderato la tua pelle, il tuo respiro, le tue labbra...ho desiderato e sognato tutto di te, in maniera spasmodica.. « Le parole rimangono un attimo in sospeso per permettere al ragazzo di allontanare di pochi centimetri la donna da lui per osservarla per riportarla stretta a se. » Voglio essere tuo per sempre. « La mano destra si alza al suo viso traendo la ragazza a se, portando le labbra di lei alle sue per baciarla con forza e passione osando di più se lei lo permette. »


Asyartha [Alloggi Cerwyn]   «  Tende la mano su quella di lui, quello che gli dice mentre l'afferra non ha per nulla del candore da primanotte , anzi, lei come la lupa nella foresta questa notte. Una parte di lei vuole fuggire, liberarsi delle catene, della sua purezza, liberarsi di quella parte del suo corpo che stringe ogni pensiero e nello stesso tempo limita altre scelte. Di donna. Quale è, ormai.  » Tharek, toccami, toccami davvero, vai oltre perché io non voglio pensare di donarmi a qualcunaltro che non sia tu, ma non voglio morire nel pensiero che tu possa essere di un'altra. Se mi vuoi, puoi prendermi adesso, qui«  stringe tra le sue dita il dorso della mano di lui che posa sul suo seno, sopra un corsetto robusto, rivestito da stecche e di lucido raso.  » Possiamo decidere solo noi «  preme ancora più forte, ma per quanto la loro pelle sia a contatto lei non lascia mai che il suo sguardo possa sfuggirgli. Quello che si anima dentro è solo mare in tempesta, onde e muri di eserciti pronti ad una battaglia quasi eterna. Le cresce il desiderio in quello sguardo, fa in modo di avvicinarsi in modo che, sollevando, il viso possa sfiorargli la bocca. Si sente un sapore fresco, umido.  » Possiamo aspettare, se non sarà questa notte, sarà presto. «  si agita in lei un fremito di desiderio che non ha alcuna intenzione di celare a Tharek.  »


Tharek [Alloggi Cerwyn]   « Le mani strette l'una nell'altra, mentre l destra ancora le sfiora il viso. Il sorriso del Ryswell si allarga. Le parole della ragazza lo intontiscono al punto che quasi perde i sensi: il suo più grande desiderio, il suo più grande cruccio. L'eterna battaglia tra il bene e il male, tra il giusto e l'errato si sta combattendo dentro di lui. La voglia del suo sapore si scontra con la realtà di quello che entrambi sono; eppure, quando la mano di lei guida la sua sul corsetto, premendola contro la morbida carne, lasciando che il piccolo rilievo generato dalla natura stessa per dare la vita, l'istinto prevale il quel giovane corpo di uomo e le dita andrebbero a stringere, accarezzare, insinuarsi nella parte alta del delicato corsetto con l'intento di strapparlo, cosa che non avviene per il momento, mentre le labbra di lui e quelle di lei si incontrano ancora. La mano destra, ora libera, andrà a posarsi sulla schiena, nella part di più bassa di essa per poter avere più controllo su di lei, per poterla attrarre a se, premerla contro il suo corpo. » Ti voglio ora...ti voglio sempre!. « Poche parole appena sussurrate mentre la fronte si posa per un istante di tregua a quella di lei prima che le labbra riprendano il lento lavoro, e la lingua cominci un massaggio lento e cadenzato, e i denti premano delicati ma con decisione sul labbro inferiore di lei. La mano sinistra si libera della stretta di quella di lei sfiorando la bellezza di quella donna, posandosi senza sosta, cercando, carezzando, stringendo. Il corsetto vine liberato dei suoi lacci, come se le dita inesperte del giovane avessero trovato d'improvviso la giusta combinazione di note; le braccia la sorreggono fino a condurla sul morbido letto, posandola con delicatezza su di esso, per continuare a muoversi piano sul suo corpo. »


Asyartha [Alloggi Cerwyn]   «  Lo sente leggero dapprima, quel movimento di lui, del suo corpo che si agita come un'onda davvero troppo impetuosa per riuscirne controllarne il brivido, il sapore, il desiderio sempre più eccessivo ed invadente di quello che è la realtà tra loro. E' la realtà ora è il suo seno mischiato tra le sue dita, la sua lingua leccata e sciolta nella sua, la sua bocca con quella di Tharek. Non c'è nemmeno un momento di esitazione, nemmeno un istante, le sembra tutto così naturale, perché è lei, solamente se stessa, mentre il suo corpetto viene slacciato e abbandonato, sulla pelle non rimane che un leggero strato di sottoveste che si impiglia nella parte inferiore della gonna e in tutto questo lui la sospinge verso un letto che non è quello di Castle, ma uno qualsiasi, ma ha scelto questa notte. E la scelta anche lui. Si lascerà stendere, adagiare, mentre piegherà le ginocchia, tentando in tutti i modi di sfilarsi gli stivali, prima uno e poi l'altro, poi lo tirerebbe a sé più sù, e cercherà di spogliarlo, avanzando con le dita verso la cintura del giovane delle Rills.  »


Tharek [Alloggi Cerwyn]   « Non ha un solo istante di esitazione il giovane Ryswell che si lascia cadere nel piacere tuffandosi di testa. Sebbene il corsetto sia stato il primo ostacolo il giovane non molla la presa un istante sulla ragazza se non qualche istante per sfilarsi la casacca scura di dosso rimanendo a torso nudo. Lascia che gli stivali di lei volino sul pavimento e accompagna il suono ovattato del cuoio sulla pietra con il suono dei propri stivali mentre prende posizione sopra di lei per agevolare la sua operosità con i lacci di cuoio delle braghe che al delicato tocco si snodano lasciando cadere il tessuto che verrà fatto scivolare oltre il bordo del letto. Nel mentre il giovane non può non continuare a sentire sotto le sue mani il calore della pelle del corpo di lei, del morbido seno e la leggera rugosità del capezzolo; lo stimolo è talmente forte che il giovane si china su di lei baciandola sul mento, e poi sul collo, e poi tra i seni fino a giungere sul lembo di tessuto che lo divide dalla cima di quel seno perfetto. Lo stuzzica con la lingua massaggiandolo e con le labbra che si chiudono su di esso alzandosi appena per tirarlo a se. Le mani del giovane sono impegnate per togliere la sottoveste dalla gonna e sfilarla dal corpo di lei per lasciarla con il busto nudo mentre le labbra tornano a contatto con le sue. »


Asyartha [Alloggi Cerwyn]   «  Sale con quel movimento del bacino, è un piccolo movimento, per spogliarsi, denudarsi, guardare lui fare lo stesso. Non sono nemmeno più quei due che si incontrarono tempo fa sotto un albero, sono diversi, più alti per guardare i loro sogni divenire notte. Notte e Buio. Le candele si spengono, quasi tutte, tranne una, perché il vento di questa città ha solo la forza di premere e portare via più forte quel poco di calore del nord.  » Tharek «  lo chiama, gli sorride, ma il continuo movimento del suo corpo, unito a quello della sua bocca sul suo seno nudo, appuntito e sfiorato con la lingua la fanno gemere per un attimo nel quale lei stessa si stupisce di provare un calore che è diverso dal caldo di un fuoco acceso, è un'altra sensazione. Un altro mondo. E, in questo momento, lo ama ancora di più, perché cresce in lei la consapevolezza di sentire che anche i corpi devono unirsi. Lo capisce. Non ha paura, perché è con lui. Sfila via i vestiti giù dal letto, lascia che le sue mani possano tirarlo verso di lei, fare in modo che i loro fianchi possano combaciare. Lo guarda dritto negli occhi.  » Fallo ora, fallo amore mio «  non hanno tempo, forse non hanno tutta la notte, ma se passeranno la vita insieme lei comprenderà che le loro notti saranno così con i corpi attaccati in un movimento ondulatorio e continuo.  » Lo spinge un po' con le dita, con i palmi delle mani verso la schiena, oltre la curva delle sue gambe, lo indirizza dentro di lei, per farlo cadere dal Monte più alto che Lui non ha mai conosciuto. L'abisso con lei.  »


Tharek [Alloggi Cerwyn]   « Anche i lunghi capelli di lui vengono sciolti e sono gli unici a coprirlo, a coprire parte del viso e parte delle spalle ricadendo sopra il viso della ragazza. Lui le sorride, sa che quel momento dovrà stamparlo nella mente perchè non esisterà mai un altro momento come quello: ce ne saranno altri, intensi come quello, ma non come questo momento. Sono solo loro due, due corpi, due anime, due cuori che battono forte e battono insieme. Quando batte uno l'altro ascolta e quando batte l'altro il primo si ferma ad ascoltare per capirsi, per comprendersi, per amarsi ogni istante di più. E manco si accorge il giovane di essere completamente nudo, ad osservare le perfette curve del corpo di lei. E la natura fa il suo corso, e basta questo intenso desiderio di lei a farlo trovare pronto anche se con un po' di trepidazione. Ha paura della maestosità di quel che vede e di quel che stringe fra le mani. Si stringe a quel corpo caldo muovendosi appena, su e poi giù, un movimento che come le onde del mare picchiano, si ritirano e poi tornano a picchiare contro lo scoglio che rimane immobile. Accompagna la mano di lei e si lascia guidare, spingendosi in lei, guardandola negli occhi con calmo e al contempo sfrenato desiderio. E così comincia la danza dei corpi. »


Asyartha [Alloggi Cerwyn]   «  Non è mai come lo si immagina. Lo si vede, o lo si spia. Non è mai uguale, per quanto si ripeta. In pochi istanti sembra compiersi un gesto, poi un altro, la bocca si stacca dal seno, le sue mani scendono e si poggiano sulla schiena di lui, più sotto dove la forma dei fianchi evidenzia più spazio per un uomo, e se per Tharek è naturalezza, per ASYARTHA è pura voglia di averlo, comunque vada e qualsiasi cosa accada a loro due. Solo quando saprà che il suo sesso abbia preso un iniziale posto dentro di lei, aprirà le gambe molto di più per scendere con il bacino sul letto e per fare in modo che, sollevando appena le gambe, piegando le ginocchia, lui possa scivolarle dentro completamente. Lei è nuda, bagnata, semplice preda in un gioco di cacciatori, ma questa notte è per lui, l'uomo che le ha rapito il cuore. Sfocia un piccolo quanto soffocato urlo dalle labbra della Cerwyn, perché in quel momento esatto, mentre lui occupa uno spazio dentro il suo corpo, lei sente rompersi qualcosa, lasciare che poi il dolore, si tramuti in un piacere che rincorrerà sempre più profondità nel suo ventre. Sentirà un leggero dolore, male, ma sarà brava a respirare, perché Tharek è dentro di lei, perdendo così quella castità per sempre. Geme e si muove, si muove con lui.  »


Tharek [Alloggi Cerwyn]   « Le mani le cingono i fianchi, scivolano sotto di lei prendendola per le natiche, sode, morbide, lisce. Questo non fa altro che far aumentare il suo desiderio di farla sua, e quello di concedersi a lei di donarsi a sua volta di farle capire che anche lui è li con il corpo certo, ma soprattutto con la mente e con il cuore. E mentre entra, per la prima volta, supera con decisione la barriera della sua femminilità, non conoscendola per nulla, spingendo ancora con delicatezza, nella paura di sbagliare qualcosa. Qualcosa si rompe e il leggero urlo della ragazza non riesce ad allarmare il giovane che viene confortato subito dai caldi gesti della ragazza che pare invogliarlo a proseguire su quel percorso e prendersi cura di lei. Sente caldo in mezzo alle gambe, un calore umido a cui ora non da alcun peso: ora lui è suo e sorridendo la abbraccia stringendola a se con vigore mentre un braccio va a trattenere una gamba alzata per averla meglio, più vicina, per potersi unire a lei con maggior intensità. La sente vicina, stretta a se, e il movimento si fa sempre più incalzante, più rapido mentre dentro di lui sale una forza e un vigore sconosciuti e di paripasso una sensazione di piacere scende dalla gola sempre più giù, più giù fino a toccare i lombi. Un qualcosa di strano e piacevole che però il ragazzo sa di voler trattenere ancora un poco, si sforza di trattenere per poter avere ancora lei, sentirla ancora sua, questa notte come quelle future. » Ti Amo Asyartha... «  Le sussurra tra un gemito e l'altro. Anche lui si accorge di ansimare e godere del piacere del suo corpo sopra quello di lei. » Ti amo « Le dice ancora guardandola negli occhi, con una luce bianca in fondo allo sguardo che corre verso di lei, cercando di uscire per entrare in lei e rimanervi. »


Asyartha [Alloggi Cerwyn]   «  Ansima sempre più velocemente, i movimenti sono frenetici, convulsi ma regolari. E' l'inizio di un piacere che la abbandona, la rende vulnerabile e lei stessa lo chiede, lo brama fino all'apice. Non sa quale sia questa sommità, questo vertice, questa vetta da conquistare, lei si lascia trasportare, ed è tutto così selvaggio, senza spine e pure pesante quanto leggero. Lui è completamente dentro di lei, lei lo sa, lo sente ed ogni movimento del bacino di lui la spinge a desiderare di arrivare ad un piacere che sta piano piano riconoscendo, riconoscendolo in lei. La bocca dischiusa, la testa sollevata, spinta dalla curva della schiena che è flessa mentre i suoi seni puntano stelle che ora ricorda. Si sforza di non fare alcun rumore, ma di scatto si stende meglio con la schiena e sente che il suo corpo è pronto, che l'intimità del suo essere è stato preso e l'amore e il sesso non sono gemelli, ma fratelli. Spinge più forte, ricerca attraverso di lui quello che una barriera che non c'è più. Ha fatto l'amore. D'un tratto come una scintilla improvvisa, il suo piacere arriva da dentro di lei, l'avvinghia, la contorce, la fa gemere quasi di dolore e le dita delle sue mani stringono e premono sulla carne di Tharek. Spalanca gli occhi, sorride dapprima, poi ride, perché una sensazione così devastante e nuova l'ha rapita totalmente.  » Ti amo, amore mio «  dice mentre gli sorride e lo guarda con un certo bagliore negli occhi. Sotto di lei, resteranno delle piccole quanto preziose macchie di sangue, che diventeranno scure, quasi marroni. Avranno la forma di gocce di pioggia. E di sangue. Ora è la donna che è diventata.  » [exit]

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