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[Città del Gabbiano] Io vi infangherò

Ultimo Aggiornamento: 28/08/2015 18:05
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Sesso: Femminile
28/08/2015 18:02

[Città del Gabbiano] Io vi Infangherò
Asyartha [Esterno Alloggi Cerwyn]   « Una via assolata si stende oltre le cinta dell'alloggio della Casata dell'Ascia bipenne. Il vento spira debole, i raggi del sole illuminano un poco il muro portante, per il resto si odono scalpiccio di zoccoli di cavalli. Ve ne sono tre esattamente. Due sui quali montano i rispettivi soldati Cerwyn, l'altro di un bianco speciale bardato di una sella e un grande drappo argento sulla quale sta seduta la Dama. I capelli sono acconciati in modo semplice, una mezza coda morbida, per il resto della chioma si potrebbe dire che li abbia lasciati liberi di stendersi oltre i fianchi. Ha un abbigliamento maschile, classico da cavalcare, mani guantate, cinturone di cuoio e stivali alti fino al ginocchio. E' decisa a voler rincasare in quelle mura che la vedono sola, spogliata dei suoi sentimenti e nello stesso tempo arrabbiata.  »




Owen   [Esterno alloggi Cerwyn]« Una lieve brezza gli accarezza il viso, i polmoni si riempiono del profumo salmastro che l’aria porta con se,Si erge dal terreno per cento ottantadue centimetri, la frangia è tirata in dietro e raccolta in una piccola coda di cavallo legata con un filo di cotone nero,  mentre la parte inferiore è lasciata libera  e ricadono lungo le spalle; una barba, corta e regolata, dello stesso colore della chioma, gli decora il volto.indossa una lunga tunica in pelle color marrone scuro, chiusa sul davanti da alamari in pelle, l’araldo del suo clan, tre lune azzurre su una fascia obliqua bianca su campo azzurro è ricamato a rilievo sul pettorale sinistro, dallo scollo a “V” si intravede una camicia in tela grezza color fumo, in  vita un cinturone di pelle nera con la fibbia in bronzo, da cui pende, presso il fianco sinistro, un’ascia da battaglia.Brache di cotone nero gli avvolgono le gambe, e stivali alti fino al ginocchio in lucida pelle marrone completano il tutto. è accompagnato come di consueto dai suoi cinque uomini, anche loro bardati di tuniche di pelle, con lo stemma del suo clan ricamato sul pettorale sinistro, Cammina nei pressi degli alloggi della Casa Cerwyn, non si avvede ancora di ASYARTHA, il busto è leggermente inclinato in avanti, le braccia ondeggiano ad ogni passo, concede rapide occhiate ai nobili presenti che camminano nella direzione opposta alla sua. »




Asyartha [Esterno Alloggi Cerwyn]   «  Farebbe bene a bere, a bere e a mangiare. A tentare di mettere abiti diversi, più -ricchi-, pregiati, invece è scura, come le serpi del deserto su un masso troppo esposto al sole bollente. Alla fiamma del ghiaccio quando brucia e sa di un sapore innaturale ma persistente.  » Alfridh, porta tu il mio cavallo nelle stalle, io farò un giro, tanto per...«  quel tanto per è la corretta dissimulazione di ciò che fa con quello che non dice. Il buon soldato invece la guarda accigliato per un lungo attimo, ma del resto dirle di -no- corrisponderebbe ad attirare maggiormente il suo cattivo umore.  » Ho creduto che la visita del Ryswell vi abbia potuto tirare sù di morale, vuol dire che mi sbagliavo «  bofonchia lui, mentre Asya smonta dalla sella, in modo leggero senza scossoni. Lei da conto, lascia una pacchetta su dorso dell'andaluso e arriccia le carnose labbra sulla guardia.  » Avrebbe dovuto? «  domanda con un tono esageratamente impertinente. Non si gira, avanza e nell'avanzare di quella piazzetta di cortile si avvede di uomini dalle effigi che qualcosa le fanno sovvenire alla memoria.  »





Owen   [Esterno alloggi Cerwyn] « Volge il capo lievemente a sinistra, concede un’occhiata con la coda dell’occhio, al più giovane dei suoi uomini, » assicurati che tutto sia pronto per quando daremo inizio alla caccia, ogni mancanza, anche minima sarà ripagata severamente, non accetto alcun sbaglio, dobbiamo agire alla svelta e compatti, come un branco di lupi che cacciano un cervo«  duro il tono, l’uomo si limita ad annuire, riporta lo sguardo davanti a se, la figura di ASYARTHA, attira la sua attenzione, le iridi azzurre l’osservano attentamente dalla testa ai piedi, sofferma lo sguardo sull’abbigliamento di lei, » Una vera donna del Nord« alto il tono, così che ella possa sentirlo, un lieve sorriso di scherno affiora alle labbra, »Dimmi Donna, sai effettivamente cavalcare o ti piace soltanto vestirti da uomo per un qualche strano motivo?« chiede con aria burbe



Asyartha [Esterno Alloggi Cerwyn]   «  Se vi fossero delle nuvole e delle ombre realmente visibili sopra la sua testa, il ragazzo Harclay le noterebbe seduta stante. Forse lui o forse lei stanno condividendo lo stesso pezzo di strada, per motivi ragionevolmente diversi, ma la dama d'argento sente al meglio ciò che da principio potrebbe sembrare come una specie di complimento, se ci si lascia le radici al nord, per poi divenire una sorta di guanto di sfida, gettato a caso, tra mille cocci rotti. Lei solleva lo sguardo severo sulla figura dell'uomo, che è giovane ai suoi occhi, spia come una volpe i segni ed i simboli e le sovviene alla mente, ciò che cercava.  » Harclay«  dice con un fare da locanda.  » Cavalco come mi è stato insegnato, ma a mio dispetto monto da uomo «  lascia cadere un silenzio ghiacciato quando si ferma davanti ad egli e una trentina di centimetri potrebbero separarli. Alfridh la tiene d'occhio dalle stalle, l'altro Markus, è distante un metro, ma lascia che lei possa svolgere il giro che avrebbe forse desiderato.  »Conoscete la casa dell'ascia bipenne?«  domanda come se volesse anch'ella sentire della sua casata e del motto, quello la lega indissolubilmente.  » Il fare tuttavia risulta rispettoso e di ampie vedute, per una donna del nord.  »


Owen   [Esterno alloggi Cerwyn] «  ascolta il silenzio le parole di lei, un lieve sorrisetto affiora alle labbra, quando ella afferma di montare da uomo, sposta brevemente lo sguardo sui due armati a cavallo che le fanno da scorta, per poi puntare nuovamente le iridi azzurre sul viso di lei, »Owen Del Clan Harclay,«  alto e schietto il tono, ruota lievemente di lato il busto, la mancina si muove, va ad indicare il manipolo di uomini che lo seguono,«  e loro sono i miei Lupi,«  accompagna le parole con un ghigno soddisfatto, riporta il busto in posizione frontale, » conosco ogni araldo delle casate fedeli al Meta lupo, Donna, «  una breve pausa, » l’ascia bipenne è l’araldo dei Cerwyn, e quindi se avete invocato quel simbolo devo dedurre che voi siate una delle figlie del lord, o una sua nipote,«  distaccato il tono, le iridi azzurre permangono sul viso di lei, » quale delle due opzioni è quella giusta?« chiede con tono serio, »


Asyartha [Esterno Alloggi Cerwyn]   «  Solleva per un momento il sopracciglio destro, è una cosa che fa quando pensa o medita su ciò che vede o sente. E' razionale, ma non troppo, disinvolta ma non costantemente.  » Donna, Owen del Clan Harclay, non è il mio nome, se continuerete ad appellarmi così, me ne vado adesso. «  dice stringendo le dita in un fare involontario. Non sopporta affatto questo modo rude ed incolto, nemmeno una pessima presentazione.  » Dama ASYARTHA Cerwyn, figlia primogenita di Lord Cregan di Castle Cerwyn, credo che le parentele e gli alberi genealogici siano stati snocciolati, vi posso chiedere di accompagnarvi con i vostri uomini a bere qualcosa, o a passeggiare. Sapete, non sono stata bene, il caldo di Pinkmaiden prima e della Valle ora mi sta debilitando non poco. «  parla in modo schietto, se lui è nobile del Clan lei è la Dama del suo castello, in fin dei conti questi sembrano pari.  » Dunque? «  domanda impaziente, attendendo una risposta affermativa, si intende.  »


Owen   [Esterno alloggi Cerwyn]« Un lieve sorriso divertito affiora alle labbra nel notare la  reazione che i suoi modi hanno scatenato nella giovane dama, ascolta la presentazione che ella fa, china lievemente il busto in avanti, a voler mimare un inchino, »Lieto di far la vostra conoscenza, Dama ASYARTHA Cerwyn,« diretto il tono, raddrizza la schiena, nel sentire la seconda parte del suo discorso allarga entrambe le braccia, » come potrei sottrarmi da una richiesta così tanto impellente,«  una breve pausa, » sarete sotto la protezione mia e dei miei uomini, fate pure riposare i vostri, non avete nulla da temere da noi, sono ben altre le prede che vogliamo,« accompagna le parole con un sorriso affilato che mostra i denti, ruota il busto verso il lato destro fa un passo a voler anticipare il suo avanzare, » dopo di voi Dama,« attende che ella faccia la prima mossa. »


Asyartha [Esterno Alloggi Cerwyn]   «  Lo ascolta, ma sicura di ciò che vuole fare oggi, lascerà ad Alfridh e Markus un solo quanto minuscolo e piccolo cenno del capo e della mandritta, un semplice e chiaro segno di allontanamento. » Grazie Owen, Ser? siete primogenito o cosa? «  domanda in un tono assolutamente confidenziale.  » Guidatemi voi, una locanda, una taverna, a me va bene qualsiasi posto, non ho pretese, però non ho voglia di pettegolezzi e discorsi sulla Grande Guerra, per quelle cose ci ha pensato mio nonno.  » sorride, per la prima volta gli rivolge uno sguardo giovane, trasparente.  » Mio nonno ha combattuto la Piovra, la Grande Kraken di cui narrano le gesta, sparì nel mare e tante altre leggende iniziarono.  » cammina di un passo molto femminile, malgrado gli stivali stretti, i pantaloni attillati, la camiciola bianca e leggera che ha maniche arrotolate su per i gomiti, è una donna sinuosa, si direbbe pericolosa per la favella, l'arguzia e la menzogna.  » a VOI invece quali storie hanno narrato. «  di tanto in tanto si ferma se lui dovesse rimanere poco più indietro di lei.  »


Owen   [Esterno alloggi Cerwyn]« concede una rapida occhiata agli uomini di lei per poi seguirla con un’andatura che possa favorire il dialogo, si lascia andare ad una risata grassa e fragorosa quando ella lo ringrazia, » mi ringraziate perchè vi accompagno in una passeggiata? per tutti gli inferi non mi era mai capitata una cosa come questa,«  afferma con voce roca, » si, sono il primogenito ed erede di mio padre, » volge il capo di lato, così da poterla guardare in viso, » della buona birra credo sia quello che ci vuole per tirarvi un pò su,« afferma con tono deciso, ascolta ciò che ella gli racconto riguardo la guerra che ha combattuto suo nonno contro i Greyjoy » mio padre ha preso parte a molte delle guerre che hanno colpito il nord al fianco del meta lupo, per poi fronteggiare le incursioni dei bruti, d’altronde quei maledetti non si fanno scrupolo ad inoltrarsi nella foresta del lupo, ma più di una volta li abbiamo ricacciati al dilà della barriera,« afferma con tono fiero, » per quanto riguarda me, mi hanno insegnato che l’onore è alla base di tutto, per fidarti di qualcuno esso deve prima dimostrarti il suo valore, e il suo onore in battaglia, poi può considerarsi un tuo alletato, altrimenti esso è soltanto cibo per i corvi,« duro il tono, »


Asyartha [Esterno Alloggi Cerwyn]   «  In fondo le interessa. Sì, le interessa il passato del suo Regno, del calcolo esatto di quanto sia stato lungo l'ultimo Inverno e soprattutto quanto potrà durare il prossimo. Si aspetta una lunga Estate, ma è interiore, quello per la sua vita.  » Oh, allora mi appellerò a Voi come Ser Owen del Clan  » ci scherza senza velare il moto di sorrisi che le compaiono sul volto.  » Andiamo laggiù, credo che faccia al caso nostro. «  indica una sorta di taverna del ceppo, dove le mura assomigliano a quelle delle sporche taverne di periferia fuori da Grande Inverno. Allunga il passo, l'ombra l'accompagna ma non è a quella che rivolge l'azzurro degli occhi, ma sorvola sul viso dell'uomo del Clan  » Parlate bene, io sono stata educata in modo rigido, mio padre è taciturno, ottimo oratore ma non credo sia infallibile in un combattimento, io sono stata la sua -pecoranera- sapete cosa voglio dire? «  domanda per poi fermarsi, farlo realmente, senza contare quanti passi possano distanziarli dalla porta di legno chiara di una taverna come altre.  » Io sono la sua disperazione, se lo sarò fino alla fine dei suoi giorni, credo di essere riuscita a sconfiggere una mia etichetta personale.  » sorride, si rende conto che alcunee verba possano impensierire chi le ascolta, per questo raddrizzerà il tiro.  » Voglio molto bene a Cregan, vedremo quanto lui ne vorrà a me. «  ed è sul fuoco che punta tutto. Lei. Il futuro, il dannato futuro che prede forma solo se glielo si dona.  »


Owen   [Esterno alloggi Cerwyn]« inarca il sopracciglio destro  al suo dire, » appellatemi a me come  Harclay, o se volete potete chiamarmi semplicemente Owen, sapete l’etichetta è sempre stata per me una cosa assai stretta,« una breve pausa, » è più forte di me, non riesco ad appellarmi ad una donna Dama, per quale motivo dama se ella è una donna?!« afferma con tono burbero e rauco,segue con lo sguardo la mano di ella che va ad indicare, ne ascolta il dire, » il lord vostro padre è molto simile al mio, non parla molto, preferisce usare le mani per farsi capire, e anche lui basa tutti sul rispetto e l’onore di un uomo, io me lo sono guadagnato a cinque anni, nella foresta del lupo, nudo e con un’ascia nella mano destra,«  un lieve sorriso affiora alle labbra nel raccontare quella storia, aggrotta la fronte quando ella si definisce pecora nera, » non buttatevi giù, siete una donna del nord per tutti gli inferi, e una nordica non si abbatte mai davanti a nulla, anzi abbatte coloro che tentano di abbatterla, dimostrate e vostro padre si sbaglia sul vostro conto, fategli vedere quanto è forte la vostra rabbia e la vostra fame di riscatto,« afferma in un particolare tentativo di tirare su il morale della dama, avanza verso la birreria, ferma il passo a pochi metri dalla porta per poi condere a lei una profonda occhiata » statemi vicino una volta dentro, questi posti sono pieni di gente poco raccomandabile, che trarrebbero piacere ad importunare un agnellino come voi, ma per vostra fortuna,« una breve pausa, » voi siete in compagnia dei lupi,« accompagna le parole con un ampio sorriso. »



Asyartha [Taverna]   « Aggrotta la fronte sulla seconda parte del discorso di Owen.  » No, Owen, io godo come una matta ad essere la -pecoranera- credete che voglia diventare una damina di corte? «  si volge come la stecca di un bastoncino.  » Allora io non voglio per nulla assecondare Cregan, dice che il mio carattere è troppo schietto, troppo impulsivo, troppo impertinente, troppo presuntuoso, troppo troppe cose, voi siete voi, io sono io, quindi capite ora? » domanda mentre afferma di stargli vicino, visti gli ultimi accadimenti -poi- lo fa anche volentieri.  » Io sono la più amata per lui, ma non deve impormi le sue scelte, Owen. «  chissà perché glielo dice, forse perché da quando non vede suo zio, non ha nessuno dalla sua parte, e dalla sua parte o la si odia o la si ama, non ci sono mezze misure, o mezzi modi.  » Di notte esco dal castello, una cosa che lui mi proibisce di fare, ma io la faccio ugualmente perché uscire di notte ha un senso per me.  » lo guarda come se volesse rivelargli un segreto solo passandoglielo con uno sguardo. Se guardasse bene, vedrebbe al polso sinistro di Asya un braccialetto d'argento, con un corvo come ciondolo a penzolare ad ali spiegate. Entra e saluta, ma si dirige al primo tavolo senza pensare a quale tavolo sia meno convenzionale per lei, adesso.  » Dai, sbrigatevi, Owen! «  incalza il nordico, mentre lei si accomoda e assottiglia sguardi di rimando ai porci presenti che le buttano strani sguardi addosso.  »


Owen   [Esterno alloggi Cerwyn] E che cosa volete diventare Asyartha? che cosa sognate per il vostro futuro?« chiede con voce tranquilla, »aimhè devo dirvi però che il destino delle figlie di un lord non è nelle mani delle figlie, ma bensì del lord stesso, benché questo sia assai amaro, è la realtà, non vi è nulla che si possa fare per cambiare le cose,« afferma con voce tranquilla ascolta ciò che lei le racconta, delle sue uscite di notte dal castello, le iridi azzurre si soffermano sul polso sinistro di lei, per la precisione sul braccialetto d’argento con un corvo con ali spiegate come ciondolo, non chiede nulla a riguardo, non gli è dato sapere, la segue all’interno, va a sedersi di fronte a lei, fulmina i presenti con occhiate torve per poi spostare lo sguardo sulla cameriera, una donna grassoccia, dalla pelle grassa, »due calici di birra donna, fa in fretta,« burbero il tono, riporta la sua attenzione su Asyartha, » è voglia di libertà la vostra, una libertà che temo non si sarà concessa, ma vi confesso che ammiro molto il vostro voler lottare per difendere le vostre idee e i vostri sogni, assomigliate molto a molte donne del mio clan in questo, solo che loro sono pronte a conficcare la loro ascia nel cranio di qualcuno se costui osa imporgli il suo volere.« afferma con tono tranquillo »


Asyartha [Taverna]   « Schiocca la lingua sul palato. Gli occhi sono accese onde di mare a cercare il viso di Owen. Si avvicina al bordo del tavolo, volontariamente però il busto si piega in avanti portando il seno a schiacciarsi contro questo.  » Bene, userò la mia ascia, non è per questo che gli Antichi dei mi hanno donato il cognome Cerwyn. «  scaccia via quel fare, si riporta più o meno ritta  » No, Owen, mio caro, qui è la mia scelta, morire o vivere. Mai sopravvivere, io potrò disattendere le aspettative di Cregan ma il lupo si può trasformare in nemico e a me importa solo di me stessa.  » L'accento greve rimane sul contesto di un discorso che sa di scelte che sicuramente sono già elaborate nella testa e nei pensieri di Asya.  » A chi importa di me? Ditemelo, ADESSO o non continuiamo neanche. Io sposo un vecchio rozzo del nord, mio padre si arricchisce, ed il suo confine migliorato, lui dorme sereno, a me che rimane giacere con questo porco una vita! «  batte la mano destra sul tavolo, se ne frega, del resto, lei è questa, o lei cambia all'occorrenza se è necessario cambiare. E' una donna del nord, nobile, si permette un po' quel che le pare.  » Voi invece avete un matrimonio in arrivo per la vostra casata, una donna di Skagos magari? «  chissà per quale insulsa ragione le sia arrivata alla mente Skagos, gli skagosiani e tutto il resto incluso il mare gelido di quelle parti.  » La donna grassa torna e lascia i boccali. Lei prende il suo, lo solleva ed attende.  »


Owen   [Taverna]« Lascia che si sfoghi, non la interrompe, le iridi azzurre sono fisse sul viso della nordica, » se gli antichi mi concederanno altri incontri con voi, potrebbe importare a me, di te Asyartha.« Afferma con tono calmo, ascolta il seguito del suo discorso, non si scompone quando ella batte la mano sul tavolo » no, nessun matrimonio in arrivo, niente donna di Skagos,« le iridi azzurre si tuffano in quelle azzurre di lei, sposta brevemente lo sguardo sulla donna grassa che lascia i boccali di birra sul tavolo la  » ditemi ASYARTHA, quali merci tratta la vostra casata?« chiede con tono curioso,mancina si muove, va ad afferrarlo, lo solleva, lo porta alle labbra, un sorso lungo profondo, appoggia nuovamente il boccale sul tavolo, si pulisce con  il dorso della mano la bocca dai residui di schiuma sulle labbra. »


Asyartha [Taverna]   «  Fa come lui, sorseggia grandi boccate di birra, la sua è più scura ed ha un gusto alquanto amarognolo. Si direbbe che trangugi in modo indelicato per una dama di Castle, ma la sete non ha riparo, e quella che vuole dissetare per prima parla di fiamme, di desideri, di viaggi lunghi in un deserto di fiori e stelle sul mare. Potrebbe anche discorrere di lei, della sua vita, ma una volta portato il boccale nuovamente sul tavolo, lascia che i suoi occhi chiari possano per un momenti soffermarsi su quelli di Owen. Non gli dice nulla per un istante, un attimo anche lungo considerata la piega che ha preso la conversazione dei due nobili del nord. Fa che pulirsi le labbra con il dorso nudo del braccio destro. Si abbandona con la schiena allo schienale della sedia ed incrocia le braccia al petto.  » L'importanza di Casa Cerwyn consiste nella vicinanza di territorio e di legami secondi con i reggenti. La nobile Stark che è deceduta, era mia cugina diretta, mia zia era sua madre moglie prima di Rickard, se non bastasse la mia casa è una delle poche ad avere una casa vassallo, ossia i Condon, le casse sono piene ma fuori dal castello non chiedetemi quanta povertà ci sia. La mia casa è una fortezza di ghiaccio ed è a poche ore da Grande Inverno, una facile via per una nomea ancora più facile. I Cerwyn sono antichi come le montagne, come le asce che hanno fabbricato i miei avi? ma prendere me, vorrebbe dire infilarsi nel letto una lupa arrabbiata, una donna che morde, una donna -disobbidiente- «  Tace per gustare tutte le sfumature delle espressioni di Owen che in fin dei conti è un altro modo di vivere il Nord. Non aggiunge niente che possa incuriosire lui, ma è pronta a rispondere qualora le venissero fornite dalla mente ottime scelte di risposta.  »


Owen   [Esterno alloggi Cerwyn] « assottiglia lo sguardo quando ella parla, ha la sua completa attenzione mentre gli elenca  i molti pregi di un’unione con la sua casa, la mancina si muove, va a prendere il boccale, lo porta alle labbra,  la birra ha un colore rosso ambrato,  storce lievemente la bocca nell’assaporare il gusto amarognolo della stessa, posa nuovamente il calice sul tavolo, » devo dire che un’unione che la vostra casata conferisce delle ottime ragioni per attraversare i sette regni a cavallo sino al vostro cancello per chiedere la vostra mano,«  quieto il tono, » uno su tutti la vostra bellezza,« accompagna le parole con un lieve sorriso, » se il vostro era un tentativo di scoraggiarmi dicendomi che infilarsi nel vostro letto significa infilarsi nel letto di una donna che morde, una donna disobbediente, beh, mi duole dirvi che le vostre parole hanno sortito l’effetto contrario,« si sporge in avanti, le iridi azzurre permangono in quelle di lei, poggia il petto contro il bordo del tavolo, posa i gomiti su di esso, » io vado matto per le sfide, e voi non state facendo altro che rendere l’ipotesi di un futuro assieme molto, molto interessante,« accompagna le parole con un ampio sorriso che mette in mostra l’arcata dentale superiore, ne attende la reazione. »



Asyartha [Taverna]   «  Si concentra più per le parole che dice lui che sul senso che queste le portino. Non sa se ridere a crepapelle o alzarsi e mollargli un ceffone, proprio come farebbe una sorella. Deglutisce, lo fa senza farsi vedere, usa il suo sangue freddo, non scende a compromessi, non se non è necessario, ma è la seconda volta che qualcuno ambisce ad unirsi ad ella in un matrimonio conveniente, vantaggioso, anche sensuale e carico di notti in totale ardimento di corpi e liquidi senza pietà. Il corpo, però è il suo, non è quello di un'altra.  » Non mi ricordo l'ultima volta che lanciai una sfida, ma ricordo che la vinsi.  » decide di giocare, lui non è Tharek e se questo uomo del Clan si mettesse in testa di chiederla in sposa uno dei due si ritorcerebbe fuori dall'affare -della Cerwyn.  » Il mio cuore è già impegnato. «  non lo nasconde, mentre con molta, davvero molta calma, senza sussulti di sorta riporterebbe il boccale alle labbra.  » Voi non potete avermi, Owen Harclay «  lo appella così come se fosse il mobile di un oggetto, un viso appeso che appare dentro uno specchio scuro.  » E non mi avrete. «  chiude il discorso, ma è quasi certa, senza dubbio, che lui oserà di più, oserà sapere ciò che potrebbe interferire tra lui e i suoi piani.  »


Owen   [Taverna]« un lieve sorriso affiora alle labbra nel sentire le parole di lei, » io potrei darvi la libertà che tanto cercate, vi potrei insegnare come brandire un’ascia, consapevole del rischio che potreste piantarmela in schiena mentre son di spalle, potrei farvi visitare altri luoghi, che non siano il nord, se voi lo desiderate, potrei perfino concedervi la libertà di lunghe passeggiate a cavallo, pur sapendo che potreste scappare »basso il tono, »riguardo la vostra mano,credo che siate in errore ASYARTHA, credo che la decisione spetti al lord vostro padre e non a voi, oppure devo dedurre da ciò che dite che vostro padre abbia già trovato un pretendente per la vostra mano,  e che finirà morso e picchiato non appena mette un sol piede nel vostro giaciglio,«  tranquillo il tono, »se non fosse così posso sempre propormi come pretendente, gli Harclay sono tra i più fedeli uomini del nord, e la storia lo testimonia, « una breve pausa, la mancina si muove, va a prendere il boccale, le iridi azzurre rimangono fisse sul viso di lei, da sopra il boccale, »posso sapere il nome del fortunato che vi avrà in sposa?« beffardo il tono,attende la sua risposta. »


Asyartha [Taverna]   « Se parlano del cuore, di tutti quei vortici assurdi che l'amore compie per arrivare, poi intrecciare, poi rimanere, o partire lontano, beh se si parla del cuore di ASYARTHA ora starebbero tutti in silenzio in questa taverna e le fiammelle delle candele diverrebbero flebili e morbide per consentirle di vivere la -sua- storia, in quell'attesa, per quel coronamento tanto necessario e vitale per ogni donna e ogni uomo, sapere che esiste l'altra metà della mela, del cuore. Del Paradiso. Occhieggia, scioglie con le dita i capelli, quella mezza coda che ora, libera, le fa scendere lunghe ciocche sul viso, incorniciandolo di una bellezza distante, quasi eterea, se fosse vestita di ghiaccio e di neve allora sarebbe l'Imperatrice delle nevi più crudeli. Abbassa lo sguardo un momento, solleva poco dopo il mento, il viso, per guardare lui e capire i sentimenti e l'attrazione che gli uomini provino di fronte ad una donna che possa piacergli, per una donna è diverso, loro vogliono -innamorarsi-, -crederci- sì, le donne vogliono credere che esista quella -promessa- per loro.  » Owen, perché parliamo di questo?«  il tono è ora differente, meno colorito, assomiglia al tono usato dinnanzi a Tharek, nel momento in cui gli avrebbe confessato che lui era il suo più grande desiderio, ciò che è ancora, sempre.  » Non sono promessa, lo sarò presto, è una questione di tempo, finché staremo qui mio padre non riceverà alcuno non scenderà a Valle, ma attenderà a Castle. «  dice quello che crede sia una mezza verità, nemmeno tanto mezza.  » Farete che venire per secondo, Owen, non credo che vi piaccia, vi consiglio davvero di lasciar perdere, sarò vostra amica se voi sarete mio amico, altrimenti saremo nemici, o peggio, conoscenti, indifferenti.  » sposta il busto, si rimette seduta, i gomiti stesi sul tavolo, i capelli infiniti toccano oltre la sedia, quasi il suolo, sono più sottili verso le punte, ma resistenti come il ghiaccio che non si spezza in lei.  » Perché volete il nome dell'uomo che amo, per deridermi forse? Per sfidarlo? per conoscerlo molto probabilmente, per buttare all'aria dicerie false e menzogne sul mio conto, quando io non ho mai commesso peccato e nessuna macchia v'è sulla mia dote.  » intende quello che intende.


Owen   [Taverna] perché avete la parvenza di una donna che non chiede altro di essere salvata, salvata da una vita che non ha scelto, salvata da un destino che non ha scelto, e che lotta con tutte le sue forze per ottenere la sua libertà, e la sua indipendenza, pur sapendo quanto queste siano solo una flebile luce nel buio più oscuro della notte,«  calmo il tono, lo sguardo permane in quello di lei, » io ambisco ad essere il primo non il secondo,« una breve pausa, » non saremo amici,« una breve pausa, » saremo molto di più se è in vostro desiderio, potrei divenire il vostro confidente, o all’occorrenza il lupo che azzanna alla gola coloro che intendono farvi del male,«  aggrotta la fronte nel sentire le sue successive parole di lei, » non voglio prendermi gioco di te ASYARTHA, questo tipo di cose lo lascio ai nobili del sud e alle loro corti di galline, ne spargere dicerie macchiando il vostro onore, non sono quel genere di persona, di solito io uccido coloro che fanno queste cose, perme l’onore è una cosa molto importante come vi ho già detto, e che va rispettata, la mia domanda sorge per semplice curiosità, non vi è un motivo ben preciso,« afferma con tono tranquillo, attende la reazione di lei. »


Asyartha [Taverna]   « Termina tutto il contenuto del boccale, la birra le ha lasciato le labbra intrise di una specie di sensazione attaccaticcia.  » Ci sono dame bellissime a Nord, io non sono niente e niente di che. «  Mastica facendo finta di allontanarsi da un discorso che non finisce mai.  » Io vi dirò il nome se voi mi prometterete di tenerlo per voi, vi concederò la mia presenza, ma Cregan sarebbe meglio rimanesse fuori da questa storia, ma non sono io a decidere per voi, siete un lupo e state finendo in una trappola e non vi sarà nessuno a salvarvi, io voglio la vostra amicizia, semmai avreste bisogno di parlare, troverete chi vi ascolterà ma se intrecceremo diversi intenti ci scanneremo come i lupi, che cosa decidete Owen, la vita è una sola, la vita è una cosa da non buttare via per diverse sciocchezze, non voglio nemmeno pensare di essere un ripiego perché altre vi hanno detto di no, noi abbiamo bevuto la nostra birra ed io vi ho donato una parte di me, la gabbia è una cosa che detesto. La combatterò sempre. «  Si alza in piedi, ma è un fare nervoso, non ha intenzione di andarsene, almeno non ora e non così.  » Voglio sentire bene a quale condanna mi state trascinando. « 


Owen   [Taverna] avete la mia parola che Lord Cerwyn non verrà mai a sapere il nome,« una breve pausa, » come avete detto sono un lupo, con un branco a seguito, e non mi tiro mai indietro davanti ad una sfida, si la vita è una sola, e un uomo non può sentirsi vivo senza  aver amato una donna, mangiato un buon pasto e sentire il calore del sangue del suo nemico sul viso.« una breve pausa, » voi non siete assolutamente nessun ripiego, se volevo un ripiego andavo in un bordello«  diretto il tono, si avvede che ella si è alzata in piedi, non si muove » ne voglio mettervi in gabbia, voglio donarvi quella libertà che tanto cercate, voglio vedervi cavalcare nelle foreste con il vento che vi scompiglia i capelli, voglio vedervi sorridere, e voglio assaporare il gusto di un vostro bacio.«  diretto il tono, le iridi permangono sul viso di lei. »


Asyartha [Taverna]   « Oggi è uno di quei giorni difficili. Quelli che iniziano senza nulla da dire, poi non finiscono mai di parlare e di farsi sentire.  » Va bene, se è un inizio mi devo fidare, io non mi fido di nessuno di solito, questo mi ha comportato sempre diversi rischi ma anche una devastante solitudine. Sono circondata da uomini di cui mi fido, ma non riesco a parlare con loro, sono le mie guardie. Nemmeno altri, forse Tia, sì Tia? ho perso anche lei «  non spiega della ancella dorniana, le fa male perfino nominarla, ma è sempre il filo che segue e se sono mesi e mesi che non torna a casa, se suo padre le ha donato questo viaggio per cambiarla, non ci sta riuscendo lui, nemmeno i suoi intenti benevoli in fondo, quello che la sta cambiando davvero è la vita che sceglie ogni giorno.  » Voi avrete il nome però voglio in cambio una segretezza totale, se uno solo di queste persone verrà a sapere qualcosa che non è la più pura delle verità io vi infangherò e mi avrete perso per sempre, comunque e a prescindere da tutto. «  lo guarda con due occhi da cerbiatto di una foresta innevata, una cerva d'argento che fugge carica di luce, tra alberi bianchi. Quando esprime il desiderio del sapore di un bacio, avvampa e si irrigidisce.  » Tharek Ryswell, non c'è nessuno altro per me. «  sussurra al suo orecchio quel nome, si china un po' ma non verso di lui, sul tavolo, poggiando le mani sul bordo. L'odore di elleboro si spande.  » O lui o niente. «  è una sfida, diversa.  »


Owen   [Taverna] «  Nel sentire il nome di Tharek si lascia andare ad una risata fragorosa e roca, » a quanto pare gli antichi si divertono con me in questo periodo,« commenta con voce tranquilla, si china in avanti con il busto, » lo conosco, abbiamo una sfida in sospeso, premio un cavallo delle rills« afferma con tono asciutto, l’osserva attentamente, » con me potete parlare se volete, e vi assicuro che non racconterò i vostri segreti a nessuno, avete la mia parola, che gli antichi mi fulmino se dico il falso,« afferma con vigore, allunga la destra, il palmo rivolto verso l’alto, »siamo d’accordo?«  chiede con voce tranquilla lo sguardo fisso in quello di lei, un chiaro invito a stringere la mano. »


Asyartha [Taverna]   « Si aspettava ira, insensatezza di parte, irragionevolezza, presa di posizione. Invece lui ride, ride di gusto, lasciando ad Asya un senso nebuloso e incauto di tutto. Aggrotta la fronte, piega il braccio sinistro, ha un'espressione in volto basita e profondamente sconcertata.  » Come? come sarebbe a dire, una sfida ed un cavallo? «  tamburella le dita sul tavolo, scioglie quella posizione intricata e si erge ritta come le montagne.  » Vorrei essere messa al corrente di questa sfida, una farsa da pavoni uomini o una botta di testa di entrambi. Tharek è un uomo posato, intelligente, non è da lui. «  parla per lei per ciò che ha conosciuto del Ryswell.  » Attendo, Owen, e se mentirete io vi infangherò di più, di più, e del letame avrete il posto eterno! «  ora è infuocata, perché o Tharek non le racconta tutto, ma non può biasimarlo visto il tempo in cui sono stati lontani l'un l'altra, oppure c'è qualcosa che non sa e che lui ha reputato giusto, meglio, non farglielo sapere.  »


Owen   [Taverna] Placate il fuoco che infiamma le vostre parole Ryswell, è una cosa tra me e lui, i cui motivi non intendo di certo rivelare a voi, ne come verrà svolta questa sfida, non c’entrate niente in questa storia, per cui calmatevi«  duro il tono, alla successiva minaccia di lei, un lieve sorriso divertito affiora alle labbra, » non è consigliabile minacciarmi Ryswell, potrei venir meno alla mia pazienza,« si alza in piedi, » ora se permettete devo far ritorno ai miei alloggi,« una breve pausa, » e ritengo sia più consono per voi tornare assieme a me, dopo gli ultimi eventi che hanno colpito il nord,«  deciso il tono, attenderà la decisione di lei per poi avviarsi verso la porta, diretto alla contrada del lupo, » [Exit]


Asyartha [Taverna]   Torno da sola, non c'è bisogno. «  glielo scocca in faccia quel fare indelicato.  » Siete un bruto, parlerò con Tharek prima che possiate arrivarci voi.  » è infastidita più per quello che ignora che per i modi poco confortevoli di lui.  » Prende la porta prima di lui, se ne va, lasciando all'uscio la sua presenza, rapida, senza chiudere la porta. [exit]























































































































































































[Modificato da Antair 28/08/2015 18:05]

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