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La stagione della roma 2015-2016

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2016 15:09
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09/05/2016 16:25
 
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Re:
Drenai71, 09/05/2016 15.52:

per me di fiorentina e milan eravamo piu forti pure noi.



Sì con De Vrij e con il Klose degli ultimi 2 mesi (l'anno scorso 4, quest'anno 2, se davvero lo rinnovano prepariamoci all'idea che l'anno prossimo sarà uno solo). Ma se per sostituire questi due pilastri prendi Bisevac e Matri la risposta è no, non eravamo più forti di Fiorentina e Milan.

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09/05/2016 16:40
 
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io parlo di rosa sulla carta chiaramente. per quello che la lazio è riuscita a mettere sul campo, ci sta che resti fuori da tutto.

ma per me la lazio di inzaghi sta confermando in pieno quello che avevo sempre sostenuto, ovvero che alcune prove indecenti a cui abbiamo assistito in precedenza erano da imputare all'aspetto tecnico (allenatore e giocatori) molto piu di quello societario in cui invece il tifoso laziale medio ormai si crogiola.

dopo partite come lazio-palermo, lazio-carpi, lazio-sampdoria ecc giocate da dei sonnambuli incapaci di fare un tiro in porta il commento tipico era sempre il solito (mercato deficitario, giocatori pippe, rosa inadeguata). Inzaghi ha dimostrato invece che anche questa rosa con tutte le sue deficienze, è perfettamente in grado di costruire svariate palle gol a partita, poi chiaro che il klose di questi ultimi 2 mesi le realizza, a differenza dei 3 fantasmi alternatisi fino ad allora (lui compreso), ma avessimo fatto lo stesso dal principio, l'EL sarebbe stata una passeggiata.

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09/05/2016 17:01
 
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Io non sono mai stato un fan di Pioli, ma tra il Klose di queste ultime giornate e gli altri tre (intesi come Klose agosto-marzo, Matri e Djordjevic) c'è un abisso. Noi per quasi tutta la stagione abbiamo giocato con uno degli attacchi centrali e una delle difese centrali peggiori della Serie A. Non puoi pretendere di andare in Europa League con queste basi tecniche, e quindi scaricare tutta la colpa della mancata qualificazione su Pioli non mi pare corretto.

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Post: 1.597
09/05/2016 17:16
 
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si ma se ti vai a rivedere quelle partite che ho elencato (e non solo) vedrai che non è che ci mangiamo i gol per pippaggine delle punte (tipo come ha fra le righe detto lo stesso inzaghi a proposito di avere djordjevic al posto di klose in samp-lazio), proprio non creiamo nulla.

guarda lazio-carpi che penso sia il punto piu basso mai toccato di sterilità offensiva nel gioco del calcio, e confrontala con la partita di ieri, nella quale per inciso il carpi si giocava la vita e noi eravamo in vacanza. e nonostante ciò abbiamo fatto 3 gol, mancati di poco altri 2 piu un rigore negato.
hai fatto caso che con inzaghi i centrocampisti sono tornati a segnare e avere occasioni da gol? che poi io non do tutte le colpe a pioli eh! ci metto pure i calciatori nel calderone!
solo che non posso pensare che se la lazio per mesi non tira praticamente in porta è solo colpa del centravanti.

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09/05/2016 18:45
 
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Re:
Mark Lenders (ML), 09/05/2016 13.39:

Avete ragione voi, faccio ammenda. Sulla classifica del girone d'andata. Quanto alla "montagna che partorisce il solito topolino", vi ricordo ancora una volta che per un topolino del genere noi l'anno scorso andammo in cinquemila a Formello alle quattro di notte. I festeggiamenti per la Roma che finisce di nuovo sul podio li lascio a voi laziali riprogrammati e ovviamente ai romanisti.


Credo che su questo tuo concetto, ripetuto in più di una circostanza, incida un comprensibile timore: che il laziale medio valuti diversamente i due terzi posti non per la percezione unilaterale, che in un tifoso ci può anche stare, ma per una subalternità così profondamente introiettata da non esserne più neppure consapevoli.
Del tipo: loro sono una grande, quindi fin troppo se non arrivano primi; noi siamo una medio-piccola, quindi un piazzamento sul podio costituisce un miracolo.
Per quanto mi riguarda festeggio entrambi i terzi posti, sia pure con modalità diverse.
Con gioia il nostro, sia pure di una gioia frammista al rammarico per il piazzamento superiore sfumato, per il furto subito al riguardo e, soprattutto, per il derby decisivo affrontato senza l'unico obiettivo accettabile, vale a dire quello di vederli morti.
Con colonna sonora di pernacchie e rutti il loro, perché una distinzione di stile va comunque mantenuta.
Ma, e parlo sempre per me, il motivo è tutt'altro da quello cui accennavo.
E riguarda un aspetto che nel tuo argomentare, ma forse è solo una mia impressione, non viene sempre sottolineato a dovere: che i due club praticano sport diversi.
Al di là dei fattacci nostri, scontiamo il rispetto di un ferreo rigore in materia di ingaggi, che restringe in maniera decisiva il range degli acquisti abbordabili; veniamo regolarmente penalizzati a livello arbitrale, al punto che sarebbe più opportuno parlare non di torti quanto di applicazione sistematica di un Regolamento ad hoc; dobbiamo combattere contro tanti veleni, compresi quelli inoculati da una persecuzione mediatica non meno puntuale.
In simili condizioni, e al di là dello scempio che ne abbiamo fatto, la conquista di un terzo posto è un grande risultato meritevole di convinti festeggiamenti.
Dellà arruolano rinforzi con le formule più creative, quando non se li vedono proprio regalare; possono praticare una sorta di thai-boxe col pallone senza il minimo intralcio; incontrano avversari compiacenti in serie; il tutto fra due ali di ultrà prestati al giornalismo sportivo.
Potendo costruire l'organico al di fuori di qualsiasi logica contabile e procedere su un terreno spianato, se non su un tapis roulant, il Carpi oggi festeggerebbe il suo primo scudetto.
Loro, invece, non ci sono neppure andati vicini: il che rende il loro terzo posto un traguardo, ma per noi.
Perché fa venir meno la qualificazione diretta alla CL, un pilastro nello schema Ponzi ("lo schema degli stronzi", aggiungerebbe il maresciallo Giraldi) che sostituisce la loro contabilità.
Perché, proprio in qualità di topolino rispetto non solo alla loro prosopopea ma alle premesse di cui sopra, continua la tragedia - o, per meglio dire, la farsa - di una squadretta ridicola.
Quindi il metro di giudizio che mi porta a valutare così diversamente i due terzi posti non dipende da una differenza di caratura percepita fra i club, ma da un'oggettiva differenza di condizioni operative.


Drenai71, 09/05/2016 17.16:

si ma se ti vai a rivedere quelle partite che ho elencato (e non solo) vedrai che non è che ci mangiamo i gol per pippaggine delle punte (tipo come ha fra le righe detto lo stesso inzaghi a proposito di avere djordjevic al posto di klose in samp-lazio), proprio non creiamo nulla.

guarda lazio-carpi che penso sia il punto piu basso mai toccato di sterilità offensiva nel gioco del calcio, e confrontala con la partita di ieri, nella quale per inciso il carpi si giocava la vita e noi eravamo in vacanza. e nonostante ciò abbiamo fatto 3 gol, mancati di poco altri 2 piu un rigore negato.
hai fatto caso che con inzaghi i centrocampisti sono tornati a segnare e avere occasioni da gol? che poi io non do tutte le colpe a pioli eh! ci metto pure i calciatori nel calderone! solo che non posso pensare che se la lazio per mesi non tira praticamente in porta è solo colpa del centravanti.




Secondo me la verità sta nel mezzo.
Che tutto ruoti attorno al centrocampo è indubbio: basta osservare che, adeguatamente coperti dal suddetto reparto, persino i facchini e gli addetti alle pulizie arruolati come centrali difensivi finiscono per andare a messa con gli altri.
Diverso il discorso sulla fase offensiva, che soprattutto negli schemi di Pioli non può prescindere dai movimenti del centroboa nel creare spazi.
E se in quel ruolo ti trovi i soliti noti, non solo non tiri in porta ma non riesci neanche a costruire alcunché.

P.S. Una domanda, che forse andrebbe spostata in un topic a parte: ma secondo voi le differenze rispetto alla gestione del parmense sono merito di Inzaghino? O si tratta, almeno in parte, di un'autogestione?
Coi profili umani che ci ritroviamo in rosa, certi dubbi sono inevitabili.
[Modificato da Er Matador 09/05/2016 18:50]

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Post: 2.725
09/05/2016 19:39
 
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Er Matador, 09/05/2016 18.45:


Credo che su questo tuo concetto, ripetuto in più di una circostanza, incida un comprensibile timore: che il laziale medio valuti diversamente i due terzi posti non per la percezione unilaterale, che in un tifoso ci può anche stare, ma per una subalternità così profondamente introiettata da non esserne più neppure consapevoli.
Del tipo: loro sono una grande, quindi fin troppo se non arrivano primi; noi siamo una medio-piccola, quindi un piazzamento sul podio costituisce un miracolo.



Esattamente, l'ho scritto giusto l'altro giorno (ed è vero che sono ripetitivo, ma 'sta cosa proprio non mi va giù): pare che alcuni si siano calati in una prospettiva da Espanyol contro Barcellona.
Pur di non ammettere che si sta rosicando si minimizza qualunque cosa. Hanno fatto 10 vittorie di fila? Si vabbe', ma che hanno vinto? Abbiamo perso il derby, magari anche tanto a poco? Si vabbe', ma che hanno vinto? Ci hanno dato 20 e passa punti di distacco? Si vabbe', ma che hanno vinto? L'intenzione è lodevole, ossia non dargli soddisfazione e rimarcare che sul Panini non ci finiscono dal 2008. Il risultato però è disastroso, perché con questo modo di reagire si crea il prototipo di un laziale che, non scomponendosi davanti a vittorie loro in serie / derby persi / distacchi siderali, di fatto finisce per accettare questi eventi come normali: normale che loro lottino sempre per lo scudetto e normale che noi non ci lottiamo mai. Il dolore per la sconfitta non va anestetizzato o seppellito nell'anima, ma utilizzato per reagire. Questo fatalismo e questa indifferenza, simulata o meno che sia, invece non portano a nulla. Se alla Roma non è stato riservato (dalla banca, dalla politica) lo stesso trattamento della Lazio è perché la tifoseria romanista da dopo lo scudetto non ha mai accettato di ridimensionarsi. Loro pretendono, in un modo che a noi pare ottuso e arrogante, ma pretendono e in parte hanno ottenuto. Da 15 anni li fanno vivere al di sopra delle loro possibilità perché c'è una piazza che preme per questo. Noi invece perdiamo i derby 1-4 e diciamo "sticazzi, che vuoi che sia, tanto lo scudetto non lo vincono". Se sbandieriamo il fatto di accontentarci di queste soddisfazioni ci accontenteranno sempre e solo con queste soddisfazioni. Nessuno me lo leva dalla testa: da 15 anni i due club praticano due sport diversi anche perché le due tifoserie assumono atteggiamenti diversi.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 09/05/2016 19:43]

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Post: 1.694
10/05/2016 12:24
 
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Mai come su questo tema sento di stare in una posizione davvero mediana.

Provo a sintetizzare in 6 punti il mio pensiero cercando di non andare fuori tema.

1) Sono assolutamente d'accordo con Drenai quando scrive che se entriamo nell'ordine di idee che lottare (seriamente, eh!) per l'Europa League debba essere vissuto in modo frustrante, forse è meglio che ci dedichiamo ad altro finché Er Trippa avrà vita. Sia detto sempre nella consapevolezza che non è affatto scontato che chi arriverà farà sicuramente meglio. Questo dipende da un'infinità di variabili. Per cui, accendo un cero ogni giorno a Santa Rita affinché arrivi uno migliore che lo cacci a pedate nel deretano e che porti danari, idee, donne e birra, ma nel contempo "me la faccio nelle scarpe" (citando RobCouto) all'idea di un Ghirardi, di un Ferrero, di un Preziosi.

2) Non scambio i 12 anni di Lotito cogli ultimi 12 anni della roma. La differenza la fa la Coppa Italia del 2013. Non è un dettaglio fa tutta la differenza di questo mondo. Cosa diversa se avessero vinto un'EL. Ma non è successo.  

3) Se qualcuno mi dicesse...Senti, amico mio: la Lazio nei prossimi 12 anni vincerà 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa Europa, perderà una finale di Coppa Italia, arriverà 2 volte terza (e una volta farà i gironi di CL), la Roma, invece, vincerà gli stessi trofei ma ne perderà uno contro la Lazio, arriverà 5 volte seconda e vincerà più derby, ma perderà il più importante di 89 anni di stracittadine, ORA COME ORA, sarei quasi tentato dal dire di sì. Io, purtroppo, sarò sempre uno che IN QUESTO PRECISO AMBITO, sa accontentarsi. Questo per significare che non ritengo che siano stati 12 anni d'inferno e di bestemmie. C'è stato anche l'inferno e ci sono state anche le bestemmie (quest'anno, poi...) ma sarei disonesto se non riconoscessi anche tutte le cose buone fatte e successe. Non mi riferisco solo al 26 maggio, al rigore di Dabo e al mento di Matuzalem. Penso anche a serate con un "senso di pienezza" interno come Lazio-Rabotnicki (con la Roma che perdeva a Bratislava), al gol di Kozak all'ultimo minuto in Germania, ai gol di Lulic e Onazi al San Paolo solo un anno fa. In quei momenti sono stato felice non meno degli anni 1992-2004.

4) Riagganciandomi al punto sopra, la mia soglia di soddisfazione IN QUESTO PRECISO AMBITO, non è particolarmente elevata perché il livello di aleatorietà di questo gioco/sport/business è davvero incontrollabile. Ci pensiamo, ogni tanto, che la Lazio è l'unica squadra insieme alla Roma, all'Udinese e alle milanesi a non essere mai retrocessa negli ultimi 16 anni, volendo prendere il nuovo millennio come arco temporale? Squadre gloriose come Napoli e Fiorentina hanno fatto la serie C, sul Torino ho perso il conto delle retrocessioni dal 1989 in poi, la Samp ogni tanto retrocede e manco te ne accorgi, una provinciale di lusso come il Parma non so in quale serie stia giocando, e via discorrendo. Ogni tanto ci penso e mi gratto. E mi dico che sono un tifoso fortunato.

5) E' difficile stabilire quanto la Roma abbia davvero lottato per il titolo in questi anni. Credo che la nostra percezione non sia pienamente attendibili. Lenders e io abbiamo temuto perfino quest'anno. Io, almeno, fino a prima di Roma-Inter, dopo che io stesso avevo detto che con 34 punti alla fine del girone d'andata era praticamente impossibile farcela. Così come due anni fa ho temuto fino a Sassuolo-Juve e l'anno scorso almeno fino a Roma-Empoli, seconda di ritorno. Ma secondo me solo un occhio esterno e meno coinvolto può dirci se e quanto abbia davvero "lottato". 

6) Non so se Lazio e Roma pratichino due sport diversi, di sicuro, però, certe cose delle quali dicevamo "Eh, ma come fanno?" - e mi riferisco, per esempio, a quando Sabatini riuscì a sfoltire di 20 giocatori o qualcosa del genere la rosa che poi consegnò a Zeman - poi le ha fatte anche Lotito. Tutto si può dire del mercato della scorsa estate ma non che non sia riuscito a piazzare tutti gli esuberi. Forse prima non ci si riusciva perché non ci si voleva riuscire? Lo stesso dicasi per Perotti o per altre operazioni. Ma siamo sicuri che ciò che fanno a noi non sarebbe consentito? A me qualche dubbio mi resta. 
     
Ovviamente, tutto ciò detto, la speranza che arrivi un munifico Presidente e che in una bellissima serata di fine agosto presenti Signori, Fuser, Cravero e Winter la coltivo. Da qui, però, a farmi il sangue amaro perché lotterò solo per l'EL il prossimo anno, no, non ce la faccio. E non perché a 40 anni sto attribuendo alla Lazio il suo giusto significato e tutte 'ste cagate qui. Per niente. Negli anni sono molto peggiorato, nel senso che per la tensione fatico a vedere perfino un sedicesimo di finale di EL. Ma molto semplicemente perché sono SEMPRE stato così, nel senso che non riesco a pensare che questa non sia una dimensione perlomeno accettabile. E se c'è accettabilità, non ci può essere frustrazione.  



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Post: 2.725
10/05/2016 12:55
 
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cuchillo76, 10/05/2016 12.24:


2) Non scambio i 12 anni di Lotito cogli ultimi 12 anni della roma. La differenza la fa la Coppa Italia del 2013. Non è un dettaglio fa tutta la differenza di questo mondo. Cosa diversa se avessero vinto un'EL. Ma non è successo. 




Quindi l'andazzo lotitiano per te resterà accettabile fino a quando (speriamo mai) loro vinceranno uno scudetto o una coppa europea. O no?



cuchillo76, 10/05/2016 12.24:


3) Se qualcuno mi dicesse...Senti, amico mio: la Lazio nei prossimi 12 anni vincerà 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa Europa, perderà una finale di Coppa Italia, arriverà 2 volte terza (e una volta farà i gironi di CL), la Roma, invece, vincerà gli stessi trofei ma ne perderà uno contro la Lazio, arriverà 5 volte seconda e vincerà più derby, ma perderà il più importante di 89 anni di stracittadine, ORA COME ORA, sarei quasi tentato dal dire di sì.




In teoria potrei essere d'accordo. Ma in pratica lo scenario è un altro: da qui a un decennio è realistico che si vada realizzando un'Europa calcistica a due velocità, con i club d'elite a giocarsi una Superlega e gli altri confinati in ambito nazionale. Magari con un minimo sindacale di promozioni/retrocessioni che assicuri una meritocrazia tecnica di facciata. Loro sarebbero tra gli ultimi dei primi e noi tra i primi degli ultimi. Questo mi pare l'approdo naturale all'andazzo ormai consolidato dei due club. Se pensiamo che possa essere accettabile significa che ci siamo definitivamente calati nella mentalità secondo cui Roma e Lazio appartengono a due categorie diverse, ossia lo storico (e fino a poco fa mitomaniaco) cavallo di battaglia del romanista medio.



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Post: 1.597
10/05/2016 14:33
 
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questo dipende da quanti posti avrebbe l'italia in questa ipotetica superlega. se i posti sono meno di 3 sarebbero fuori anche loro, se fossero 4 o piu sarebbero dentro, se fossero 6 o piu saremmo dentro anche noi.

non è che dipende da qualcosa di nuovo che sta succedendo. è la posizione di partenza nel calcio italiano che è questa.

in condizioni analoghe per dire in inghilterra resterebbe fuori il tottenham, tredicesimo fatturato d'europa e presidente ricchissimo. ma se i posti a disposizione sono 4 e tu sei la sesta tutto quello che puoi fare è appellarti all'iniquità di una competizione simile.

cosa pensi che dovrebbe fare la lazio per supportare una pretesa di essere inclusa se i posti per l'italia fossero 3 o 4?

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Post: 2.725
10/05/2016 14:45
 
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Drenai71, 10/05/2016 14.33:

cosa pensi che dovrebbe fare la lazio per supportare una pretesa di essere inclusa se i posti per l'italia fossero 3 o 4?



La Lazio come società? Tutto e niente... Cioè, o cresce fino ad avere i "numeri" per meritarsi l'elite oppure c'è poco da fare.
Ma io non mi riferivo alla società. Io sto parlando dell'approccio del tifoso laziale a questa nuova dimensione. Che ovviamente non piace a nessuno, e però mi pare che non dispiaccia abbastanza.
Ripeto, una Roma che ormai vive palesemente al di sopra delle proprie possibilità mi pare figlia di una tifoseria che lo esige, pena una sollevazione popolare che non viene suscitata neppure dai peggiori scandali politici e criminali. La tifoseria della Lazio invece si limita a deprimersi. E a riconsolarsi con l'ajetto perché quelli sono finiti "solo" secondi o terzi, perché abbiamo preso gli schiaffi al derby e 20 punti in classifica e però loro non hanno vinto. Finché dura. Non so se riesco a essere chiaro fino in fondo: mi sto chiedendo fino a che punto stiamo nella palude perché c'è Lotito o c'è Lotito perché tutto sommato non ci dispiace troppo la palude...

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Post: 1.694
10/05/2016 14:55
 
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Beh, in un certo senso sì.
Se avessi certezza che i prossimi 12 anni saranno come gli ultimi 12, su entrambi i fronti, ci metterei la firma.
Stessi trofei, a noi quello più importante*, zero scudetti e zero trofei internazionali a testa.  
Senza contare le innumerevoli volte che se la riprenderanno inderculo sano sano.

Io non so come sarà il futuro. Se mi chiedi come lo immagino, ti dico che lo vedo nerissimo, fronte nostro e fronte loro.
Fronte nostro, perché ritengo che le 2 Coppe Italia siano state un mezzo miracolo. Siamo stati la squadra più scarsa dai tempi del Vicenza ad aver vinto la Coppa Nazionale.
Ce la siamo meritata in entrambi i casi, senza rubare alcunché, anzi avremmo meritato anche quella dello scorso anno, ma bisogna anche dire che nei 2 casi in cui l'abbiamo vinta, le stelle ci hanno dato una mano.
Per essere chiari, non credo che vinceremo altri 3 trofei nei prossimi 12 anni.
Per questo è enorme il rammarico per quel cazzo di doppio palo. Non ricapiterà presto.
Fronte loro, il timore che daje e daje trovino l'anno in cui davvero stecchino tutte è grande. E sopratttutto prima o poi la ruota della Coppa Italia girerà anche per loro, visto che hanno - del resto come noi - anche un po' di tradizione con quel trofeo, con la finale in casa, poi. 

In virtù di tutto questo io dico che se potessi giocare riproducendo nel futuro i 12 anni alle spalle, lo farei.

In tutto questo, però - anzi, proprio in virtù di tutto questo - ritengo FOLLE che si abbandoni emotivamente e moralmente una squadra perché ce n'è un'altra che si è posizonata più stabilmente nella seconda/terza piazza. O almeno, l'ultimo triennio ci ha detto questo.
SE - e sottolineo cento volte SE - Lotito dovesse fare una squadra che sulla carta può giocarsi le sue carte per il quinto posto, col rischio di arrivare terza (se tutto va bene) ma anche settima (se molte cose vanno male), non me la sentirei di dire "mollo tutto, annate affanculo".
Questo non significa che non bisogna ESIGERE di più. Ma come, concretamente?
Io, sinceramente, questo rumore di fondo per cui al laziale in fondo va bene questa situazione "perché la roma, comunque, non vince trofei" non è che lo avverto.
Allo stadio non va nessuno, in televisione la vedono sempre meno persone, popolarità di Lotito peggio che nel 2010.    
Magari mi dirai che questa non è ribellione ma rassegnazione. OK, vero. Ma come, per dirla à la Delio Rossi, va estrinsecata la ribellione per noi che ci teniamo, come giustamente dici, alla nostra libertà personale? Facendo cosa, concretamente?

* Sono loro a dire, per bocca di uno che oggi è al soldo della società, che il 26 maggio non si cancella "manco co' 10 Coppe dei Campioni". Pensa se ce ne fosse un altro tra quattro o cinque anni, per dire.
[Modificato da cuchillo76 10/05/2016 14:57]

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Post: 2.725
10/05/2016 15:20
 
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Premesso quanto sopra, e premesso pure che nessuna strategia di comunicazione può sostituirsi ai verdetti del campo, trovo però che ci sia un'altra grossa differenza tra noi e loro.
La Roma, anche senza vincere, da qualche anno sta raccontando se stessa come club internazionale. Questo da un lato infastidisce il tifoso classico, che si lamenta per la perdita di identità e tradizioni, ma dall'altro le consente di espandere il proprio mercato fuori dai confini del GRA. Le tournèe, le partnership con grandi multinazionali (più di facciata che con veri ritorni economici), una comunicazione social veramente globale, e poi - ammettiamolo - anche la "briscola" Totti le stanno consentendo un proselitismo che sul lungo periodo rischia di pesare abbastanza. Non quanto le vittorie sul campo, ma abbastanza. Sette milioni e mezzo contro meno di settecentomila likes su Facebook sono la fotografia di quel che sto dicendo. Fanno parte, in senso lato, dei "numeri" di cui sopra, in un calcio in cui si farà sempre di più per evitare che il Leicester soffi il posto in Champions al Manchester United.
In questi giorni c'è un esempio lampante di tutto ciò, e a me dà veramente fastidio. E' la settimana degli Internazionali di tennis, un evento che porta la città alla ribalta sportiva mondiale. Loro da qualche anno sono riusciti a stabilire una partnership con l'organizzazione e si sono insinuati in tutti gli eventi a margine del torneo: Totti, De Rossi e company giocano a tennis coi campioni del circuito, che a loro volta si fanno fotografare coi suddetti e parlano della Roma. Da Federer a Fognini, passando per Berdych che ieri ha twittato un #forzaroma, tutti vengono accostati a loro, tutti parlano del capitano. E il messaggio che arriva allo straniero appassionato di tennis (ma magari anche di calcio) è che a Roma esista una sola squadra, ossia l'As Roma. Ma quanto ci voleva a fare lo stesso? Quanto ci voleva a mettere insieme un derby sul campo da tennis, a mettersi d'accordo con gli organizzatori per mettere su un doppio Totti-De Rossi contro due dei nostri bravini con la racchetta? Quanto ci vorrebbe a mettere su un sito e dei profili social che comunichino anche in inglese, in spagnolo, in cinese e in arabo? Quanto ci vorrebbe a insinuarsi in ogni piega della comunicazione come fanno loro, per cui se muore questa o quella personalità puntuale c'è il tweet della Roma, mentre la Lazio non ricorda nemmeno i suoi ex giocatori? La risposta è presto data: circa 100 persone che lavorano nel loro media center contro le circa 15 che lavorano a Formello. La nostra reazione a tutto questo è lo sfottò, io sono il primo a definirli mitomani. Ma più si va a avanti e più mi chiedo se forse non dovremmo inziare a prendere tutte queste cose molto più sul serio.


PS: www.laroma24.it/news/social-networks/2016/05/internazionali-kyrgios-si-allena-con-la-maglia-...
[Modificato da Mark Lenders (ML) 10/05/2016 16:12]

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12/05/2016 11:00
 
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Re:
Il tuo ultimo intervento, sulla parte massmediologica, andrebbe girato alla società se solo qualcuno lo leggesse.
In fondo una cazzata detta un milione di volte è quasi sempre diventata una verità, perlomeno in Italia, e i nuovi media hanno munito tale concetto di una potenza di fuoco senza precedenti.
Quindi una simile strategia comunicativa fa parte a pieno titolo dell’attività di una società calcistica del XXI secolo: peccato che Lotito in questo sia il peggior presidente possibile.
Peggio, limitatamente allo specifico, persino di un Ferrero: il quale, sia pure come uomo malato dato in pasto a un vergognoso Circo Barnum, il video almeno lo sfiora...

Mark Lenders (ML), 10/05/2016 14.45:


Ripeto, una Roma che ormai vive palesemente al di sopra delle proprie possibilità mi pare figlia di una tifoseria che lo esige, pena una sollevazione popolare che non viene suscitata neppure dai peggiori scandali politici e criminali. La tifoseria della Lazio invece si limita a deprimersi.


Qui la penso molto diversamente: anche perché i “problemi di ordine pubblico”, gli stessi con cui Matarrese giustificò la loro iscrizione al campionato 2002/’03, non partirebbero assolutamente dal basso.
Per chiarire il concetto, prendo ad esempio il periodo più controverso per Cosa Nostra: i primi anni ‘90, con la perdita di riferimenti politici, una lotta mai così dura condotta dal duo Falcone-Borsellino, l’attacco alla mafia anche sul fronte economico col sequestro dei beni, l’evoluzione dei corridoi criminali post-caduta del Muro in cui la ‘ndrangheta si ritagliò con maggiore prontezza posizioni vantaggiose.
Ebbene, in quel periodo il Palermo precipitò in C2, salvo essere ripescato, il Catania fallì: e purtroppo, per quanto si possa amare l’Isola, è difficile considerarla una coincidenza.
A Roma il discorso, così come la densità mafiosa, è negli stessi termini.
Il periodo di alta classifica della xxxx precede Calciopoli, che pure le ha assestato una clamorosa spinta, ed è legato alla sua posizione di hub negli intrecci politico-affaristico-criminali che hanno infettato l’Urbe in ogni suo recesso.
La possibilità di ridimensionarli, allentando di riflesso la pressione sulla Lazio, dipende dalla capacità di incidere almeno in parte e nelle opportune sedi il bubbone di Mafia Capitale.
Il calcio, come sempre quando si parla di loro, è solo una facciata.
E il binomio tifoseria-ambiente una semplice tappezzeria color vomito.
[Modificato da Er Matador 12/05/2016 11:01]

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Post: 2.725
14/05/2016 22:48
 
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Miglior attacco del campionato, minor numero di sconfitte, 80 punti (!)  e sono arrivati terzi: ragazzi, credo che abbiamo davvero fatto il massimo  
Ora recuperiamo le forze in vista del 5 agosto, giorno dei sorteggi di Champions.

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15/05/2016 00:40
 
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La cinquina dei sogni:
City, Zenit, Porto, Villarreal, Moenchengladbach.

Ma un gufaggio molto spinto potrebbe anche essere deleterio portando ai playoff anche Shaktar e Ajax, facendo scivolare in urna 2 anche spagnoli e tedeschi.

Più verosimilmente invece Shaktar e Ajax arriveranno ai playoff e potrebbe non esserci lo Zenit (attualmente in Russia lo Zenit è terzo quindi fuori dalla CL). Scivolerebbero così in urna 2 solo i tedeschi con le merde. Lasciando in urna 1 il Villarreal, che è quello che conta.

Insomma al terzo turno di qualificazione, gufata ma con moderazione... [SM=g27987]

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Post: 2.725
01/06/2016 14:11
 
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Sabato sera serve un ultimo sforzo, la "stagione della roma" purtroppo non è ancora finita.
Ah, se non lo avete già fatto andatevi a vedere cosa ha combinato ieri sera Tumminello: roba da mesi e mesi di squalifica, spero.
Per la cronaca il microcefalo è questo, che dopo averci segnato un gol a Trigoria esultò così davanti ai laziali presenti:


[Modificato da Mark Lenders (ML) 01/06/2016 14:33]

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Post: 141
01/06/2016 15:09
 
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Approfitto per aggiornare la cinquina dei sogni:

City, Porto, Shaktar, Villarreal, Moenchengladbach.

Se anche l'Ayax, con lo Shaktar dovesse passare il terzo turno preliminare(ipotesi, credo, probabile) i tedeschi scivolerebbero nell'urna delle merde.
Dovesse passare il terzo turno anche l'Anderlecht, sarebbe nell'urna delle merde.
Dovesse qualificarsi ai playoff l'Anderlecht con una sola tra Shaktar e Ajax, i belgi sarebbero testa di serie con possibilità di essere sorteggiati contro di essi. Mi piacerebbe scongiurare tale ipotesi.

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