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Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di giugno 2015...

Ultimo Aggiornamento: 09/07/2015 11:18
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23/06/2015 20:40
 
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Mi sia concessa qualche ulteriore considerazione….

viceadmintdg1, 16/06/2015 10:44:

Dopo un breve preambolo, don Fiorino da la parola ad Alessandro Spoto che affronta il tema: i Testimoni di Geova e le vaccinazioni dicendo:



Gesù stesso non ha mai vietato il mangiare il sangue. Anzi disse il contrario in Matteo 15:11:

"Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo; ma ciò che esce dalla bocca, questo contamina l’uomo”."

Anche San Paolo scrisse:

“Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda”
(Romani 14:17, 1 Corinti 8)

Perciò il divieto di mangiare sangue che Dio aveva dato agli antichi Ebrei non è vincolante per i cristiani!

Lascio la parola a chi desidera replicare...



queste citazioni appaiono, per la verità, del tutto infelici.

Il passo di Mt. 15:11 non va estrapolato ma letto nel suo contesto.

Gesù stesso, come uomo, era sotto la Legge, non essendo ancora stato glorificato (Gal. 4:4), per cui non si può evincere, da queste parole, alcun "vincolo per i cristiani" che vada contro il decreto apostolico di Atti 15, stabilito dal concilio di Gerusalemme!

Peraltro, Gesù non stava affatto infrangendo la Legge mosaica, che vietava di mangiare il sangue o determinati cibi “immondi”, “impuri”, Gesù stava andando contro le tradizioni giudaiche.

Ciò lo si evince dal contesto e dal parallelo marciano:

20 Queste sono le cose che rendono impuro l'uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l'uomo». “ (Mt. 15:20 CEI).
Infatti i farisei “non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi “ (Marco 7:3 CEI).

Il punto che Gesù vuole esprimere è perfettamente evidenziato da Luca 11:37-41 (CEI):

37 Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. 38 Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 39 Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. 40 Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? 41 Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro”.

In sostanza, Gesù stava dicendo:

Cari farisei, è del tutto inutile lavarsi le mani accuratamente prima di pranzare, giacchè così pulite solo la parte esteriore, ma interiormente siete pieni delle sporcizie che contaminano l’ uomo, come l’ avidità e la cattiveria”!

Per ciò che concerne Rom. 14:17, anche questo passo non va estrapolato ma inquadrato nel contesto:

“13 D'ora in poi non giudichiamoci più gli uni gli altri; piuttosto fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello.
"14 Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è impuro in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come impuro, per lui è impuro. 15 Ora se per un cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Non mandare in rovina con il tuo cibo colui per il quale Cristo è morto! 16 Non divenga motivo di rimprovero il bene di cui godete! 17 Il regno di Dio infatti non è cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo:18 chi si fa servitore di Cristo in queste cose è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini. “ (Rom. 14:13-18 CEI).

Cioè a dire, in qualità di cristiani dobbiamo continuare a badare ai rapporti che abbiamo gli uni con gli altri, con i nostri fratelli, cercando di non farli in nessun modo inciampare, rammentando che avere l’approvazione di Dio non dipende tanto da ciò che si mangia o si beve e neanche da ciò che si evita di mangiare o di bere, piuttosto da giustizia, pace e gioia.

Questo voleva dire Paolo, non andando affatto contro il decreto apostolico (da lui stesso approvato) di Atti 15:25-29!

Riguardo a 1 Cor., capitolo 8, qui si parla degli idolotiti.

In Atti 15:29 viene usato lo stesso sostantivo che viene usato il 1 Cor. 10:19, vale a dire eidolothytos (da cui l' italiano "idolotiti") ma per ciò che concerne il sangue, vi è una sorta di sdoppiamento, che vuole evidenziare il non cibarsi di ciò che è strangolato o soffocato, cioè dalla carne non dissanguata e dal sangue, ciò per mettere ancor più in evidenza la sacralità del sangue, come già stabilito nel Levitico e nella Genesi, il cui unico uso consentito era solo quello cultuale: con il sacrificio definitivo di Cristo nel vero santuario, quello celeste, come sommo sacerdote per sempre, non ci è quindi più consentito alcun uso profano del sangue…..

Ma la proibizione di Atti 15 non riguardava il consumare carne venduta al macello dopo i riti idolatrici, ma il consumare la carne durante quei riti idolatrici.

A Corinto però sorse il problema se fosse lecito mangiare quella carne venduta al mercato, per alcuni la carne aveva comunque in sé una sorta di influenza, Paolo spiega che non era così, la carne era solo carne, ma comunque raccomanda di non turbare la coscienza di chi era debole.

Paolo non concedeva il permesso di partecipare a un atto idolatrico o di far festa in onore di un idolo, come avevano fatto gli israeliti incorrendo nell’ira di Dio (Num. 25:1-4; Apoc. 2:14).

Egli parlava solo del mangiare, in un pasto normale, carne proveniente da un tempio idolatrico che era stata venduta al pubblico in generale.

Tale carne non era impura o contaminata semplicemente per il luogo di provenienza



Lei può confutare queste argomentazioni alla prossima trasmissione di Radio Maria?
[Modificato da Aquila-58 23/06/2015 20:46]
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