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[PINKMAIDEN] La conquista della vetta

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2015 09:08
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Sesso: Femminile
07/06/2015 00:25

Tharek [Accampamento Nord | Albero Bianco] « Seduto sulla piccola panca sotto le fronde dei rami. Foglie color porpora luccicano ai tenui bagliori dei raggi lunari, tronco color avorio e, inciso nella corteccia, un abbozzo di volto dalle sembianze antropomorfe. Il giovane Ryswell lo guarda in quelle due cavità che sono gli occhi; in testa vorticano preghiere, benedizioni, paure, desideri che rivolge agli Antichi Dei nella speranza che essi lo ascoltino. Le mani chiuse, dita intrecciate in segno di preghiera, il viso appoggiato su di esse, incastoinate nell'incavo che si crea tra bocca e naso. I gomiti schiacciati sulle ginocchia, le gambe leggermente aperte e piedi saldi a terra. Indossa comodi abiti in tessuto scuro, della casa Ryswell porta solo un piccolo stemma cucito sul cuore. Capelli sciolti tenuti in una larga coda da una fascia. Socchiude gli occhi continuando la sua tacita confessione. »


Asyartha [Accampamento Nord | Albero Bianco] « Silenzio della notte, colorato di ombre e piccoli scintillii di stelle enormemente lontane da qui, da questo spazio, anche questo identifica e rappresenta il Nord. Tutto. O almeno in gran parte. Lei è da un po' nel parco, ove sorge l'albero bianco. E' nascosta, in un punto in cui quelle guardie non possono accompagnarla. Forse ha pregato. Forse no. Qui è sola, totalmente. E' in piedi sotto l'ombra del buio stesso, di molti passi lontana da quella panca sul quale è in preghiera il giovane che le ha sconvolto gli intenti del cuore. Lui prega, davvero. Nell'oscurità, illuminata da una mezza luna distante, lo guarda. Ha addosso gli stessi abiti blu oceano con cui l'ha salutata stamattina. Si decide di avvicinarsi, ma un rametto sotto gli stivali scuri e alti sotto le stoffe della gonna la tradiscono. -Crack- si ode nel buio del silenzio assordante. Lei, lei si ferma, arresta il passo come una volpe indecisa e in pericolo. »


Tharek [Albero Bianco] « Il cerchio dei suoi pensieri si stringe: rabbia, delusione, desiderio, preghiera vorticano e si stringono in una spirale che rimpicciolisce illuminando un nome per tutto quello. E' il nome che gli balena in mente, come un tuono nella sua testa gli rimbomba fin quasi a fargli male, gli fa stringere ancora di più gli occhi già chiusi nella speranza di trovare una soluzione o una speranza. Sarà lo spezzarsi di un ramoscello che farà scattare in lui una molla, la voglia di urlare quel nome all'albero. D'improvviso apre gli occhi con la volontà di urlarlo all'albero ma l'istinto lo fa voltare verso la fonte del rumore e urla il nome. » ASYARTHA « Non è un vero e proprio urlo, ma la voce è forte e decisa e il tono severo con se stesso. Alza gli occhi sulla figura scura che ha generato quel nome riconoscendone, solo dopo alcuni secondi i tratti del viso. » ASYARTHA. « Dice ora calmo e dolce nel vederla arrivare. » Non ti ho sentita arrivare... vieni a sederti. « Tanta è la confusione che da alla dama del Tu invitandola a sederti come fosse una sua vecchia conoscenza.


Asyartha [Accampamento Nord | Albero Bianco] « Il sogno che si infrange su scogli appuntiti, un sogno che è stato sempre così, sempre in balia e sempre pronto. Onorevole come onesto e onesta, come lei. Tanto le basta che quell'oscurità prima lascia il tempo di compiere un passo indietro, poi si sente chiamare fortissimo, in un lasso di tempo che non coincide affatto con il ramo che muore e si spezza sotto di lei. E' un nome strano, facile da pronunciare ma difficile da dimenticare, a volte errandolo sulla bocca, facendolo cadere per terra proprio come l'urlo sfociato del Ryswell. Sgrana gli occhi, li spalanca, stira le labbra e si indurisce per la paura e l'indecisione di non sapere cosa fare. Quando lui la invita a sedersi, lei rimane immobile, ammutolita e cieca nella notte. Le palpebre si chiudono, abbassandosi lentamente, aprendosi poco dopo. Se chiedesse di lei a lui farebbe di certo un errore, per questo motivo, spinge se stessa di pochi passi avanti, facendosi anche coraggio perché una parte di lei, sente che ne ha bisogno questa notte. » Sì « mormora appena ma questo le dona del tempo per arrivare alla panca di fronte all'albero, attendere un attimo, prima di sedersi non molto vicina a lui. Del resto, le distanze, le distanze sono limiti qui. »


Tharek [Albero Bianco] « Ritorna nell'iniziale posizione con il viso posato sulle mani congiunte, gli occhi puntati in quel volto scolpito nel legno dallo sguardo antico e indecifrabile. Ascolta i passi incerti muoversi dopo molti attimi di esitazione e solo ora percepisce di aver spaventat la ragazza con quell'ulro. Socchiude gli occhi in cerca di una soluzione, una spiegazione da darle. Quando lei siede lui volta il solo capo, lasciando che le mani spettino dalle ginocchia, ad osservarla con uno sguardo triste e meditabondo. » Vi starete chiedendo cosa mi sia preso, perchè di quell'urlo e come ho fatto a sapere che eravate Voi senza nemmeno averVi vista. « Il tono è dolce ma nasconde l'amaro per aver posto una distanza troppo grande tra loro due, e non è solo quella fisica della panca. » Non sapevo eravate Voi... « Confessa e intanto ritorna a guardare il volto dell'albero senza guardarlo realmente. » ...ma...pensavo a Voi, pensavo a questa mattina, pregavo gli Antichi, li pregavo per Voi... « Deglutisce, prende un grosso respiro. » Ho invocato talmente forte il vostro nome.. « Si volta a guardarla dritto negli occhi. » che l'ho urlato all'albero come un lupo ulula alla luna, o per lo meno era all'albero che volevo urlarlo...il ramo rotto mi ha distratto. « Tutta la verità, sarà abbastanza? »


Asyartha [Accampamento Nord | Albero Bianco] « Si siede, ma lo fa stando quasi sull'orlo di quell'asse antica. I balzi della gonna blu le cadono ai piedi formando vari ondeggi sul prato, mentre entrambi i palmi delle mani si poggiano ai rispettivi fianchi sul legno. Sposta di poco il viso per guardarlo, un angolo piccolo illuminato, l'altro lato rimane nel totale buio, ma si vedono bene gli occhi, intensi e freddi miscelati nel nord per il Nord stesso. Frutto ed oblio insieme. Il braccialetto al polso sinistro le cade fuori dalla manica lunga e stretta dell'abito. Tintinna sul legno come una nota sfuggita. Lo ascolta con la schiena dritta, mentre i capelli scuri le cadono sulle spalle e sono così tanti e così indisciplinati che non servono nastri di cuoio per essi. Dopo un momento di esitazione prende il suo stesso coraggio dove lo ha risposto più volte e tenta di capire, domandando » A cosa pensavate di questa mattina? Non è accaduto nulla, Tharek « lo rassicura, allunga, strisciando dolcemente le dita della mano sinistra per sfiorare solo un pezzo di stoffa degli indumenti del giovane, un lembo come un altro, un gesto che non può dirsi fraterno, forse. »


Tharek [Albero Bianco] « Rimane con lo sguardo inchiodato in quello di lei per alcuni istanti per poi spostarlo nuovamente sull'albero. Riprendono a vorticare i pensieri ma questa volta è più controllato, più lento e misurato. Le mani cominciano a muoversi nervosamente, si stringono e rilassano sfregandosi i palmi. Pura ansia sale dentro il giovane Ryswell mentre attende ch'ella parli, un'attesa che pare infinita per lui che si è appena aperto un'invisibile corazza per lasciar fluire fuori tutto quello che fino a poco prima pensava. Poi quel tocco, più di una risposta, il lembo di tessuto a far da barriera tra la sua pelle e quella di lei e la voglia che quella mano avesse sfiorato la sua; ma ciò non è accaduto e lui si deve accontentare. Si volta a guardarla, un caldo sorriso affiora sulle labbra. » Secondo Voi? Non credo che me lo chiediate perchè non lo sapete. « Lo sguardo si fa affettuoso così come la voce, suadente e morbida. » Ma Vi accontento e risponderò alla Vostra domanda. « Le mani che si schiudono, e il gesto che avrebbe voluto fosse venuto da lei lo compie lui andando a raccogliere delicatamente la mano della Cervyn nella sua stringendola amorevomente. » Quando ho saputo che vi hanno proposto di sposarVi sono caduto in un baratro senza fine...so che forse è sciocco per Voi sentire queste mie parole ma è quello che ho sentito e non vi sto mentendo. « La mano della donna viene stretta anche dalla seconda libera di lui. »


Asyartha [Accampamento Nord | Albero Bianco] « Se le dessero un pizzicotto sulla guancia, direbbe di essere sveglia e di essere anche seduta vicino a lui. Tharek le prende la mano e lei rimane zitta, taciturna e riflessiva. Le batte il cuore, però sorride, un sorrisino sornione sulle prime parole di lui, anche lei sa, ma lei non si lascia scardinare e l'armatura se la tiene addosso. E' concentrata, vuole ascoltare ciò che lui le dice, poi chiude le labbra portandole verso l'interno, facendole schioccare subito dopo. Ci pensa un attimo e a bassa voce gli parla, facendo in modo di avvicinarsi un altro pò. » Avete conosciuto altre Dame, dame del nord intendo « spiffera le sue curiosità al vento sotto le foglie rosse dell'albero-diga, certa che gli Antichi siano lì presenti, per il rumore sfregato delle foglie, in quella maniera sottile che solo i figli del Nord percepiscono. » Vi devo confessare una cosa anche io, ma prima voglio ascoltare ancora « parla e rimane ritta con la schiena, alcune ciocche scure le volano leggere sul volto ma non ha intenzione di distrarsi. »


Tharek [Albero Bianco] « Trema, tremano le mani impercettibilmente ma non è freddo, tutt'altro: è una serata tiepida e si sta bene all'aria aperta. Il vero freddo lo ha potuto sentire, ha provato la sensazione del vento gelido del profondo Nord sulla pelle. Il viso ne porta ancora i segni, pelle ruvida, bruciata, non più morbida come un ragazzo di 17 anni dovrebbe possedere. Eppure lui si trova li seduto e una vibrazione legera lo scuote e scuote leggermente la mano della Cerwyn chiusa nelle sue. Vorrebbe rispondere subito a quella domanda, quasi non farla nemmeno terminare ma si controlla e lascia che lo sguardo di lei si leghi al suo. » Nessuna che abbia mai suscitato il mio interesse. « Un'ennesima risposta sincera, il tono sempre mellifluo e amabile, come il vino che aveva portato a lei qualche sera fa. » Nessuna che mi abbia mai fatto provare tanto timore e tanta apprensione. « Prosegue nel suo dire senza nemmeno battere ciglio. » Ho avuto timore di non vederVi più...ansia per come avrei dovuto reagire: se lasciarVi andare senza nemmeno provare a trattenerVi oppure essere fermo e risoluto, dirVi che il Nord può offrire di più ad una giovane dama...il Nord o le Rills. « E nel pronunciare le ultime parole lo sguardo si abbassa e la voce si fa più sottile e impacciata. »


Asyartha [Accampamento Nord | Albero Bianco] « Le ciglia lunghe e nere, le scoprono uno sguardo autentico di amore misto ad altro che non sa ed ancora non conosce. Lascia che lui le trattenga la mano nelle sue, lascia anche che possa parlarle come se fosse l'ultima volta per loro. Non distoglie mai lo sguardo dai suoi occhi, più si incastra dentro quella forma più lei diventa lui, più le batte il cuore e non si ricorda nemmeno di aver peccato, sbagliato. Di essere stata scapestrata, distratta, ribelle. Inquieta. E' tutto indietro, lontano da lei, che è ferma, nobile e giovane, su quella panca quasi insignificante di giorno. Non per loro. Ad un tratto si spinge in avanti, un movimento piccolissimo, che emana sorpresa e stupore, trapelano anche dagli occhi di lei, che rimangono lucidi e fissi a cercare gli altri. » Le Rills? « quella parola ha il gusto dello stupore. » Tharek, « scuote il capo sempre sorpresa, in modo lento, disegnando un sorriso sulle labbra. » Devo dirvi una cosa, quando il dorniano ha intavolato quella proposta io ho tremato. E ho pensato a voi. A voi solamente. « non riesce più a guardarlo, non adesso che tanto vantava una scorza metallica e carica d'argento. »


Tharek [Albero Bianco] « La mano destra si muove leggera sulla pelle del dorso della mano di lei in una carezza fine, solo un paio di volte mentre lui ascolta quelle parole. Sono proprio quelle a bloccarlo di scatto, a farlo diventare di pietra dallo stupore. Se solo ci fosse il sole a risplendergli sul viso si noterebbe l'inconfondibile variazione di colore da un rosa intenso, scuro, ad un rosso altrettanto intenso. Non distoglie lo sguardo dal suo, e questo gli costa una gran fatica, non interrompe quell'idillio di sguardi. Il sorriso di apre, le labbra si schiudono ma ancora nessun suono riesce a uscire dalla bocca del Ryswell dall'incredulità. Passano secondi, forse minuti? Chi lo sa? » ASYARTHA, Con queste Vostre parole mi avete reso l'uomo più felice del mondo. « Le mani stringono forte quella di lei. » Oggi non ho potuto pensare ad altro che a quanto mi avete detto e al modo con cui vi ho detto di non andare, non farlo, di meditarci, di consigliarvi con Vostro zio...tutto per prendere tempo, il tempo che mi sarebbe servito per creare un legame con Voi. « Si muove lentamente sulla panca avvicinandosi un poco a lei. » Non avrei mai immaginato che qualcosa di simile fosse nato anche in Voi. « Respira a fondo l'aria della sera che ora si fa più dolce. »


Asyartha [Accampamento Nord | Albero Bianco] « Lei vorrebbe abbracciarlo, se solo fosse in grado di seguire il suo istinto non se ne starebbe di certo ferma ed immobile come una statua di sale davanti a quel viso di giovane uomo, che da quella bottiglia di vino ha stappato l'anima dopo il dubbio. » E' così « conferma. » le cose nascono quando meno ce le si aspetta. Io ho provato un battito dal primo sorso di vino, ma guardavo voi seduto al tavolo lì e sorridevate, avete un sorriso bellissimo, voi mi piacete moltissimo. « sussurra quel finale scostandosi un poco, avvicinandosi al suo orecchio destro. » Vi consiglio di incontrare mio zio, forse lo avete già conosciuto, forse lui può dove io non posso arrivare con voi. » dice non nascondendo nemmeno un briciolo di quella dolcezza e di quella paura che si annida al pensiero di perderlo o di perdere questo momento. » Per me si sta facendo davvero tardi, Tharek. Devo andare « si alza in piedi, piano, in modo lento, lascia che piano la sua mano lo abbandoni, ma non prende ancora la via per allontanarsi dall'albero. »


Tharek [Albero Bianco] « Pende dalle sue labbra, riposa nelle sue palpebre, trova rifugio in quegli occhi. Il suo viso sarà il solo che vuole sogniare nelle notti avvenire, l'unico che vorrà vedere la mattina appena desto. Deve parlare con lo zio, deve dire a lui quanto ha detto a lei, deve riuscire a convincerlo della bontà dei suoi intenti: Il suo benestare è un passo in più, un gradino più alto verso la conquista della vetta che ha come nome: Asyartha.
Tharek ha sussurrato a Tutti: mi è scappato l'invio
Tharek [Albero Bianco] « La guarda, non stacca mai gli occhi da lei a costo di sentirsi bruciare. » Parlerò con lui...alla cena del Nord non ho potuto. Troverò un momento al più presto, l'intimità e il tempo per poterne parlare al meglio senza orecchi indiscreti o sguardi torvi. « La stretta cede alla volontà della dama ma lui non demorde e vuole lasciare un dono ulteriore alla ragazza: la mano che s'è appena staccata alle sue viene ripresa di scatto. Il giovane Ryswell si alza in piedi, repentino, trascina a se la ragazza ponendola frontale a se. Avvicina il viso a quello di lei guardandola dritta negli occhi, sempre sorridendo. Le labbra di lui sfiorano quelle di lei un breve morbido bacio prima di scostarsi e lasciare la presa sulla ragazza. » Solo ora può essere una buona notte. « Dice aspettando una sua reazione. »


Asyartha [Accampamento Nord | Albero Bianco] « Si ritrae come la marea quando sente la presa di Tharek, che si solleva in piedi ponendosi frontale, come il cerchio chiuso di questa mattina. Socchiude le palpebre e si lascia baciare, lascia che le labbra di lui la sfiorino rapidamente, fino a poter ricordarlo quel sapore quando sarà il momento di riaverlo indietro. Apre gli occhi lentamente, gli intreccia le dita alle sue e porta il dorso della mano del giovane alle labbra, sul quale passerà le labbra, in un segno di devozione. Di promessa. » Il mio cuore vi appartiene « abbassa il nodo delle mani e delle dita, compie dapprima passi indietro, poi si volta e quei piccoli passi incerti diventano più svelti e più rapidi. Prima di scomparire del tutto dalla sua vista, si volterà ancora. Lui la vedrà sorridere. » [//exit]«


Tharek [Albero Bianco] « E' gioia, pura estasi. La osserva allontanarsi con il cuore che trabocca gioia, sente esplodere il petto tanto fote lo sente battere sul costato. Il sorriso si è traformato in uno sguardo trasognato. Le parole pronunciate da lei si stampano a caldo in testa e vengono tatuate sul cuore. Ora che lei è sparita alla vista il giovane Ryswell si trova a saltare in preda alla felicità più sconsiderata ma dopo un minuto di follie si inginocchia all'albero abbracciandolo e baciando il volto cesellato. » Grazie...« Una lacrima, una lacrima di gioia scivola sul volto fino a morire sul mento e spegnersi nel terreno, sulle radici dell'albero Bianco. Questa notte il Ryswell sognerà di Lei. »
[Modificato da Antair 07/06/2015 09:08]

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