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Il ragazzo dalle Ali di Cristallo

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2020 17:12
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Giudice*
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07/06/2016 01:04
 
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Aggiornata / Capitolo 28: scelte coraggiose
Tratto dal capitolo:

“Non ti preoccupi di Michele?” domandò Marchesi. “Non mi sembra sia forte come te, visto come l’hai schiaffeggiato.”
Nicolò si sentì di nuovo esplodere di rabbia. Si impose di restare fermo, mentre l’istinto voleva fargli prendere una sedia e fargliela picchiare per terra fino a spaccare tutto.
Lui non poteva permettersi.
“Non puoi fargli del male. Ci sono io a difenderlo, e prima devi battere me” ribattè, sicuro
“Hmm, già” rise Marchesi. “Sei certo di conoscere davvero chi stai difendendo?”
“Che vorresti dire??” gridò Nicolò “piantala con i tuoi giochetti! Tu sei solo geloso, la politica per te è solo una scusa! Prova a fare qualcosa a me o a lui, non te la farò passare liscia!”
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Giudice*
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26/07/2016 00:37
 
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Aggiornata / Capitolo 29: "In caduta libera"
Tratto dal capitolo:

I pensieri continuarono ad alternarsi nella sua testa mentre la mano aveva già istintivamente composto la chiamata, portando l’apparecchio elettronico vicino all’orecchio. Non aveva la minima idea di cosa dire, di come comportarsi, di come uscire da quella situazione, ma quella era l’unica cosa che poteva fare.
In qualche modo era di nuovo in trappola, non poteva più scappare.
Contò mentalmente gli squilli, aspettando di sentire quella voce familiare da un istante all’altro. Ma l’unica voce che sentì fu quella registrata della segreteria telefonica.

Sentì qualcosa dentro di sé che si rompeva. Le lacrime iniziarono a uscire senza più controllo mentre si abbandonava lentamente sul letto.
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Giudice*
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26/09/2016 18:32
 
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Aggiornata / Capitolo 30: "Nel posto giusto"
Tratto dal capitolo:

Nicolò si morse un labbro. Gli avrebbe volentieri tirato un pugno, se non fosse che sarebbe stato lui quello a finire al tappeto.
“Il mio fidanzato non fa uso di certe cose, a differenza di quel pallone gonfiato che vi dirige!”
Villa non si innervosì. Camminò per un po’ di tempo in silenzio, con le mani in tasca, accelerando il passo per superare Nicolò, fino a che non dovette separarsi per dirigersi al suo ufficio.
“Non parlare di ciò di cui non sai niente” commentò a quel punto, freddamente “e non giudicare ciò che non conosci.”
Nicolò capì solo dopo qualche passo nel corridoio il senso di quelle parole.
“Ci ho visto giusto, quindi?” urlò.
Ma Villa se ne era già andato.
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Giudice*
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28/10/2016 16:26
 
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Aggiornata / Capitolo 31: "Strade senza uscita"
Tratto dal capitolo:

Tutti lo fissarono mentre si chiudeva la porta alle spalle. Erano venuti in cinque, apposta per dargli sostegno e per convincerlo all’azione, e lui se n’era semplicemente andato.
Eppure non gli importava. Nemmeno un po’.
Corse fino nel parcheggio delle moto, lasciandosi tutto e tutti il più lontano possibile. Si indossò il casco e partì a razzo, tra le proteste dei pedoni e i clacson delle macchine.
Non sapeva neanche lui dove stava andando. Per l’ennesima volta, stava viaggiando senza meta e senz’alcun appoggio a cui fare riferimento.
Per la prima volta, però, stava viaggiando con un vuoto nel cuore.
Una sensazione terribile, di quelle che ti impediscono di respirare, come se fosse il tuo stesso corpo a rifiutare l’ossigeno, e ti fanno sentire la testa compressa dentro pareti troppo strette, intrappolata in un dolore senza via di fuga.
Era così che si sentivano gli altri, quando soffrivano?

Strinse più forte i manubri e accelerò, tenendo gli occhi puntati sulla strada sotto di sé, che mano a mano che avanzava diventava sempre meno familiare.
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Giudice*
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02/12/2016 21:50
 
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Aggiornata / Capitolo 32: "Ancora in piedi"
Tratto dal capitolo:

L’istante dopo, un sampietrino gli arrivò dritto in faccia, colpendolo sulla fronte. Questa volta la folla non esultò, ma si girò nello stesso istante per vedere l’autore di quel gesto così estremo.
“Pezzo di merda!” gridava l’artefice, raccogliendo un altro sasso da terra “devi dimetterti, mafioso!”
Michele nel frattempo si era accovacciato per terra, premendosi la fronte per fermare il sangue. Tutto si era fatto buio, e lui si sentì vagare dentro un sogno, uno dei suoi soliti sogni dai quali era difficile svegliarsi.
Chiuse immediatamente gli occhi, dimenticando il mondo intorno a sé. Ora si sarebbe svegliato, si sarebbe svegliato nel suo letto, al sicuro…
“Ehi, tu! Rifallo se ne hai il coraggio, così vengo lì a spaccarti quella faccia di merda!”
Qualcuno stava urlando, proprio davanti a lui. Michele riaprì gli occhi e notò che la folla si stava lentamente diradando, mentre l’uomo con il sampietrino ancora in mano lo lasciava lentamente cadere.
Ci fu qualche istante di silenzio assoluto, poi una mano lo costrinse a tirarsi su e lo guidò in mezzo alla folla, riportandolo dentro il palazzo, al sicuro.
Michele sentì diverse braccia toccarlo e aiutarlo a sedersi, mentre un panno umido gli veniva posato sulla fronte. Alzò lo sguardo, incapace di dire una parola. L’uomo davanti a lui lo guardava, e il verde dei suoi occhi rifletteva una paura che poche volte gli aveva visto dipinta in faccia così chiaramente.
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Giudice*
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17/01/2017 15:22
 
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Aggiornata / Capitolo 33: "Lontano"
Tratto dal capitolo:

Sentì diversi calci colpire il suo corpo, steso a terra.
Chiuse gli occhi. Non sarebbe stato quello a fermare il dolore, lo sapeva bene. Ma non avrebbe mostrato il suo sguardo a quelle persone.
Mai.
Doveva essere forte.
Sangue. Sangue che gli usciva dal naso, che riempiva ogni suo senso.
Doveva essere forte.
Un osso che si incrinava. Era abituato al suono, era abituato a quel particolare tipo di dolore che ne seguiva.
Doveva essere forte.
Il cemento era gelido, ma dopo un po’ di tempo non sentiva più neanche quel freddo. Sapeva che non era un buon segno, che sarebbe stato molto meglio sentirlo, perché sentirlo voleva dire essere ancora in questo mondo.
Gli uomini gli dissero qualcosa. Non li sentì. O forse non li capì. Non capiva più niente, forse. Aveva l’impressione di non sentire più del tutto.
“Mi dispiace…” boccheggiò, conscio di non stare emettendo alcun suono comprensibile “mi dispiace.”
Forse era rimasto da solo. Per terra, sull’asfalto, con la coscienza che piano piano scivolava via e sembrava solo volerlo convincere a lasciarla andare lontano dal suo corpo, dove non avrebbe più sentito dolore.
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Giudice*
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23/02/2017 18:22
 
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Aggiornata / Capitolo 34: "Leggeri come anime"
Tratto dal capitolo:
"Quelle note erano magia pura, e lui non avrebbe smesso per niente al mondo. Lui e la sua vita non avevano mai avuto più senso che in quella notte, dove l’importante era solo non fermarsi, non fermare l’emozione che lo trascinava nella mischia, insieme a tutti gli altri ma comunque da solo con la musica che lo guidava, sfottendolo per le sue debolezze e facendogli sfacciatamente notare che stava per perdersi il meglio della vita per stare dietro ad inutili problemi.
Ballava, e le ore passavano, e più ballava più i suoi sorrisi si riempivano di gioia, e i suoi occhi verdi di voglia di vivere la vita e basta, di andare avanti, di non lasciarsi mai più fermare.
Per quella notte, aveva vinto lui.
Lui, il vero Nicolò."
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Giudice*
Utente Junior
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10/04/2017 22:03
 
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Aggiornata / Capitolo 35: "A pugni con il mondo"
Tratto dal capitolo:



Il mondo era confuso.
I colori si mischiavano tra loro, e solo se si concentrava bene riusciva a distinguerne le forme.
A tratti riconosceva il campanile di Cutro, in mezzo al sole d’estate. Dei bambini giocavano in piazza, e lui era in mezzo a loro.
Felice, finalmente.
“Michele, tira!”
Era un cross perfetto. La palla stava planando dritta dritta sulla sua testa, e lui non doveva fare altro che darle un colpo leggero per metterla in rete.
Tutti gli vennero addosso per abbracciarlo, e lui per poco non si sentì soffocare. Antonio, il suo mentore, sembrava piangere dalla gioia.
“Il nostro piccolino è cresciuto, e ora è un campione!”
Thomas lo stritolò forte, sollevandolo da terra.
“Michi sei un mito!”
Si sentiva in imbarazzo in mezzo a tutte quelle attenzioni, e fece di tutto per nascondere almeno un po’ il rossore. Era una sensazione insolita per lui quella di essere riuscito a fare qualcosa di “grande”, qualcosa per cui gli altri lo acclamavano.
Mentre riceveva baci e abbracci, però, si accorse che tutte le persone presenti stavano progressivamente diminuendo di numero, anche se Michele non aveva visto nessuno andare via. Stava per chiedersi il motivo di quella stranezza quando sentì degli spari ripetuti a raffica.
Si guardò intorno, non riuscendo a capirne la provenienza, ma mentre si voltava tutti i presenti sparivano davanti ai suoi occhi. Trattenne istintivamente Thomas con la mano, ma con un altro sparo anche la sua figura svanì.
“No! NO! Ridammeli! Ridammi i miei amici!”
Corse per la strada, senza sapere cosa esattamente stesse inseguendo. Il rumore degli spari era finito, lasciando il posto un silenzio assordante. Le vie del paese immerse nel sole si ripetevano davanti ai suoi occhi mentre le calpestava, ma anche la luce sembrava spegnersi lentamente, rendendo i contorni delle case sempre meno visibili.
“No…”
Assistette inerme al suo mondo che lentamente veniva avvolto dal nero delle tenebre. Si accovacciò per terra, fissando la sua ombra che lentamente si confondeva con il resto dell’oscurità.
“Non potete… non lasciatemi qui…”
Si sdraiò per terra. L’asfalto era freddo. Il cielo non aveva stelle, né nient’altro che lo illuminasse un po’. Non c’erano luci a cui aggrappare una qualsiasi speranza.
Infine, lentamente, anche il pavimento svanì. Michele cercò di aggrapparsi a qualcosa agitando le mani alla cieca, mentre l’oscurità lo trascinava sempre più giù nelle sue viscere.
“NO! AIUTO!!”
Urlò più forte che potè, poco prima che anche la sua voce venne taciuta da uno schianto violento contro il suolo.


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Giudice*
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11/08/2017 12:23
 
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Aggiornata / Capitolo 36: "Gelosie e fughe"
Tratto dal capitolo:

Entrambi tacquero.
“Tutto cadrà nel vuoto, Ric. Ogni accusa. Non hanno prove e non le avranno mai. Non permetterò che il nostro lavoro di anni venga distrutto da dei magistrati. Nessuno saprà mai la verità.”
Riccardo sorrise di nuovo.
“Lo so. Sei la persona di cui mi fido di più, Tommi.”
L’amico gli rivolse un mezzo sorriso di complicità, poi continuò la discesa.
“Tommi.”
“Dimmi.”
“Ti ricordi di Giulio?”
Il capogruppo si girò di nuovo, con uno sguardo piuttosto perplesso.
“Il ragazzo della tua associazione, sì.”
“Sapevi che è diventato molto amico di Goffredo? Pensa, il nostro vecchio gli sborsa un sacco di soldi. Più di quanto dava a me per fare il funzionario.”
Villa si fece stupito.
“No, non lo sapevo. Che strano, sembrava un così bravo ragazzo.”
Riccardo lo fissò. Sembrava indeciso se credergli o meno, ma alla fine gli rivolse l’ennesimo sorriso.
“Lo so. Come ti ho detto, mi fido ciecamente di te, Tommi.”
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Giudice*
Utente Junior
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14/06/2020 12:32
 
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Aggiornata / AGGIORNAMENTO DELL'AUTRICE
Avviso importante!

Ho passato gli ultimi anni a editare questa storia, correggerla, rivedere lo stile, e soprattutto scriverci un finale.
Ora posso annunciare che la casa editrice "bookabook" ha accettato di pubblicarla!
La casa editrice opera con il metodo del crowdfunding: se una storia raggiunge la quota di 200 pre-ordini allora sarà pubblicata a tutti gli effetti.
La campagna di crowdfunding sarà operativa dal 15 Giugno alle 17:30. Posterò il link come un capitolo alla storia, se siete interessati potete anche seguire gli aggiornamenti su questa pagina.
Purtroppo per le regole di pubblicazione devo rimuovere i capitoli da EFP (ho deciso di lasciare comunque i primi). Visto che però sono molto legata alle recensioni (alcune mi hanno fatto davvero commuovere) cancellerò solo il contenuto per mantenerle intatte.

P.S: se qualcuno per qualche motivo volesse leggere il libro ma non ha disponibilità eocnomica per acquistarlo può scrivermi in privato!

Grazie a chi continua a sostenermi in questo viaggio!
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Giudice*
Utente Junior
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16/06/2020 17:12
 
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La campagna di crowdfunding è online!
La campagna di crowdfunding con bookabook è online a questa pagina!:

https://bookabook.it/libri/ragazzo-dalle-ali-cristallo/

Grazie di cuore a chi deciderà di sostenermi.
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