Ciao ragazzi,
ottima discussione e grande argomento.
Inizio la mia risposta partendo, paradossalmente, dalla conclusione: se potrò, in futuro, non utilizzerò più la torba, per nessuna pianta carnivora.
Da un paio d'anni sto sperimentando una serie di materiali alternativi (Giulio è un precursore eccezionale di questa pratica) che mi stanno dando straordinari risultati sotto ogni punto di vista della crescita e della salute delle piante.
Per non uscire dal tema trattato, mi limiterò a dire che il
cocco (anche quello dell'IKEA) è un
SUPER substrato per Sarracenia, Nepenthes, Heliamphora, Brochinia. Sto provando anche con DIonaea, pare vada benone. Anche i
seedlings appena nati (di Sarracenia) hanno un vigore notevolissimo quando trapiantati in cocco. Ne ho trovato di ottima qualità sfuso, presso un rivenditore di materiali per rettili (si usa come fondo dei terrari): quando ben lavato, non produce nemmeno il muschio superficiale, rimanendo del tipico colore marrone-bruno. Ha una capacità di ritenzione idrica superiore alla torba, mantenendosi umido senza troppe quantità d'acqua nel sottovaso ed anche nelle giornate calde rimane sempre ben fresco in superficie. Anche grazie a questo, i rizomi delle
sarracenie crescono più velocemente, come fossero in sfagno puro.
Ha dei tempi di decadenza lunghissimi, non fa mai cattivo odore quando lasciato a lungo in acqua. E' friabilissimo, si miscela benissimo con la perlite (o altro materiale inerte drenante) e non sporca mani e vasi durante i lavori.
Per quanto riguarda il truciolato, mi sto cimentando nella coltivazione sia di
Dionaea (per ora stanno benissimo, ma voglio attendere tutta la stagione per avere un quadro preciso) e di alcune
sarracenie. Sto utilizzando quello per le lettiere dei roditori, praticamente sono dei trucioli di faccio di pezzature varie, leggeri e sottili, miscelati con la perlite al 30%.
Ad una prima analisi posso dire che sì, funziona, le piante stanno bene per ora. Un difetto è che, questo materiale, fatica a portare per capillarità l'acqua fin sulla superficie del vaso, probabilmente perchè i pezzetti che lo compongono sono troppo grossi e non si riesce ad avere un agglomerato abbastanza compatto, così che la troppa aria che scorre in mezzo asciuga un po' il tutto.
Ma è da provare con diverse pezzature di grandezza per avere migliori risultati.
Per Dionaea e Cephalotus i top del top è la sabbia di quarzo fine, della marca ASKOLL, usata pura: incredibili crescite e vigore, incredibile salute e sopportazione del caldo. Lo sto provando anche con Darlingtonia, pare sia perfetto.
Ma su questo materiale "magico", approfondirò più avanti.
Al prossimo aggiornamento.
Buona coltivazione!
AndreA
Il Pigliamosche