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Pagelle Milan-Lazio 0-1 (Coppa Italia)

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2015 01:27
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27/01/2015 23:05
 
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Berisha 6.5: Bene nel primo tempo su Menez e in un paio di conclusioni centrali della ripresa, sempre attento nelle uscite
Konko 6.5: Scintillante per un'ora, non sembrava affatto ammuffito. Poi inanella tanti errori, un buco sull'azione di Abate (unica veramente pericolosa del Milan), un altro a centrocampo, un contropiede da lui proposto ma giocato male. Al quarto errore Pioli lo toglie, ma si è dimostrato ottima riserva, con tanto di assist di testa per Cataldi anticipato da Montolivo a porta vuota
Mauricio 6.5: Dopo una palla regalata a Menez, fa due chiusure eccellenti sul francese in velocità. Eroico quando prova a restare in campo dopo la botta, paga - dopo Gentiletti - la maledizione del compagno di De Vrij alla seconda presenza
Cana 5: Subito dopo il gol spende il suo classico giallo, il problema è che fa un'entrata identica qualche minuto dopo. Sulla palla, ma comunque stupida
Radu 6.5: Cerci dura solo 10 minuti, poi gli prende le misure. Bene anche da difensore centrale, con tanto di chiusura provvidenziale su cross basso. Suo anche il cross da cui arriva il rigore
Parolo 7: Corre come un ossesso in entrambe le fasi, sfodera insospettabili cambi di gioco di 40 metri, e fa un "gol" togliendo dai piedi di Pazzini la palla del vantaggio rossonero
Biglia 7.5: Qualche leggerezza nei minuti di recupero non macchia una grande partita sempre di corsa, in orizzontale e verticale, e sempre senza perdere lucidità. Rigore battuto perfettamente
Onazi 6.5: Un cuore grande così e una presenza tattica fondamentale per non restare schiacciati per tutta la ripresa. In mezzo a tanti errori di tocco nelle ripartenze c'è anche la palla per Keita che prende il palo
Cataldi 6: A sprazzi nel primo tempo, in cui dimostra di essere ampiamente credibile come alternativa tecnica del centrocampo, da subito. Montolivo lo anticipa di un soffio e gli nega un gol fatto
Keita 6.5: Primo tempo barocco, in cui va anche molle sul retropassaggio di Menez, ma ripresa da giocatore maturo: prende tanti falli, piazza strappi che fanno male e "rischia" di chiudere il match con una gran giocata, ma lo ferma il palo
Klose 7.5: In avvio si mangia un gol enorme sul retropassaggio di Abate, ma poi sfodera una prestazione immensa da trequartista ragioniere e rifinitore: crea due ottime chance già nel primo tempo, e nella ripresa è perfetto nei movimenti, nei controlli, nei passaggi. E corre per 95 minuti
Novaretti 8: Non giocava da secoli ed entra pure a freddo, ma fa la prestazione perfetta: di testa - paradossalmente favorito dall'inferiorità numerica e dallo schiacciamento delle squadre - le prende tutte, ma proprio tutte. E anche di piede, giocando poi sempre bene lo scarico. Simbolo del destino di questa vittoria, il suo nome resterà indissolubilmente legato a "quella notte che a San Siro...".
Basta 6.5: Né un Cerci osceno né Suso gli creano problemi, e riparte sempre. Bravissimo a non tenere in gioco Cerci al 94°
Pereirinha sv: Gli chiedono corsa e perdite di tempo, lui esegue alla grande
Pioli 8: Vince ancora sul Milan (o sui suoi resti), ma questa volta lo fa a San Siro, con tante riserve e riserve delle riserve, e con mezza partita in inferiorità numerica. Perfetto nella gestione della ripresa, in cui non rinuncia a giocare e non si fa abbattere dai cambi forzati. L'abbraccio finale con la squadra ne legittima ancor di più il lavoro fatto finora. Abbiamo rischiato pochissimo anche in 10, prestazione eroica e obiettivo semifinale raggiunto


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28/01/2015 00:27
 
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BERISHA 6,5 - Una bella parata, un paio di uscite importanti, solo un paio di incertezze.
KONKO 6,5 - Primo tempo sontuoso, per me da migliore in campo assoluto. Poi accusa la stanchezza e il cambio di fascia, ma complessivamente riesce a tenere fino alla sostituzione.
MAURICIO 7 - Due anticipi fondamentali su ripartenze di Menez. Ragazzi, a me è piaciuto molto. Speriamo che non si sia fatto nulla di grave.
CANA 5 - Dispiace mettere un'insufficienza, al di là delle rudezze stava anche giocando bene. Però hai 30 anni, sei capitano di una nazionale e devi sapere che se sei ammonito e hai una certa fama, e giochi in casa del Milan e ti hanno appena dato un rigore certi interventi non devi neanche pensarli. Forse non era neanche fallo, di sicuro non era ammonizione (la seconda), ma non devi offrire pretesti, cazzo!
RADU 6,5 - Ci mette qualche minuto prima di prendere le misure a Cerci, poi lo annulla. E gioca bene anche per tutto il secondo tempo da difensore centrale.
ONAZI 6,5 - Il voto più difficile. Benissimo l'atteggiamento, il cuore, i palloni recuperati... ma non si possono sbagliare certe giocate nei momenti decisivi di una partita decisiva. Alla fine il mezzo punto in più glielo ammollo perché - come dice giustamente Baruch - tatticamente è stato una delle chiavi di volta.
BIGLIA 7,5 - Di nuovo il miglior Biglia dopo qualche partita leggermente sottotono. Signore del centrocampo, sbaglia forse solo un'apertura per Keita all'esito di un contropiede (gliela dà troppo tardi). Per il resto perfetto. Il rigore perfetto. E' sbocciato un grande giocatore.
PAROLO 7 - Mi ha commosso. Ci ha messo veramente i coglioni, che è una cosa diversa dall'essere generosi (quello lo è sempre). Dopo stasera sono molto disponibile a riconsiderare tutto il suo fascicolo  
CATALDI 6,5 - Non aveva affatto demeritato. Consideriamo che ha 20 anni e che giocava per la prima volta a San Siro. Se per tutto il primo tempo abbiamo sempre comandato il gioco è soprattutto perché a centrocampo i piedi suoi e di Biglia ce lo hanno consentito. Come ho sempre pensato, togliere uno tra Lulic e Parolo e mettere lui fa tutta la differenza del mondo, se vuoi giocare non solo sulle ripartenze.
KEITA 6 - Nel primo tempo molto male, soprattutto per l'atteggiamento. Prova a fregare Rocchi (che si infastidisce alquanto) e non butta il cuore oltre l'ostacolo: con un 20% in più di cattiveria Abbiati l'avrebbe anticipato e sarebbe entrato in porta con tutta la palla. Credo che Pioli se lo sia inculato per bene all'intervallo, perché nella ripresa ha lottato come tutti i suoi compagni. E' stato colpevolmente ignorato in un paio di contropiedi, e però alla fine la giocata di qualità l'aveva imbroccata. Io mi aspetto molto molto di più da lui, e non nascondo che a un certo punto ero molto arrabbiato e deluso. La grinta con cui ha finito la partita deve diventare una costante, non l'eccezione.
KLOSE 7 - Sbaglia un gol da fucilazione e prima ancora liscia di testa un cioccolatino di Konko (a Miro, quando ce lo fai un gol de capoccia? non era la tua specialità?). Però poi che tigna, che intelligenza calcistica, che personalità e addirittura che freschezza! E' strana, la sua terza età agonistica: certe volte sembra un cadavere, poi quando lo dai per morto resuscita improvvisamente. Forse per capire meglio bisognerebbe fargli giocare un po' di partite di fila.

NOVARETTI 7,5 - Un altro che mi ha commosso. Per la partita che ha giocato (unica sbavatura: un controllo al limite dell'area che non c'entrava un cazzo) e per l'intervista postpartita, in cui all'inizio faceva addirittura fatica a sorridere. Sembra davvero un bravo ragazzo... Il suo problema è che è molto lento, ma quando ha accanto uno rapido fa delle figure molto migliori a quelle a cui ci aveva abituato.
BASTA 6,5 - Al terzo tentativo finalmente azzecca una bella partita contro il Milan. Una sicurezza, blinda la fascia destra con grande personalità.
PEREIRINHA sv - Pensavo che gli avesse fischiato controfallo, quando ci ha messo mezzora a rimettere. Non vi dico gli insulti. E invece alla fine neanche lui ha fatto danni.

PIOLI 8 - Dicevo altrove che ci ho messo un bel po' ad amare la sua Lazio, che è organizzata e divertente ma che per un bel po' di tempo ha avuto anche grossi difetti. Quello principale, da un punto di vista emotivo, è che fino a stasera non era ancora riuscita a darmi una gioia vera. Aveva perso o quasi perso tutte le partite cruciali: la prima di campionato e poi altre due delle prime quattro, minando pesantemente l'entusiasmo per la nuova stagione; lo snodo di Empoli, vero esame di maturità dopo un bel filotto; non quella con la Juve, dove ha fatto il dovere suo ( ) ma in parte quelle contro Inter e Roma, dominate per un tempo e poi quasi buttate nel cesso; quella col Napoli, pur con enormi attenuanti. Il 3-1 di campionato al Milan mi aveva esaltato il giusto, perché alla fine si è trattato di una vittoria in casa contro la nona in classifica e perché ho sempre pensato che la vera partita importante fosse quella di stasera. Avendo vinto sabato - ora lo posso dire - ero praticamente sicuro che avremmo perso in Coppa Italia. Avrei gestito il turnover in maniera differente, anche se poi (complici le ammonizioni di Radu e Biglia, grazie Mazzoleni!) oggi è andata in campo una formazione più che degna. Il fatto di aver ribaltato un destino, di aver resistito nonostante l'uomo in meno e di aver vendicato quella brutta notte di 12 anni fa mi ha fatto scoccare la scintilla. Da stasera posso dire di amare fino in fondo questa squadra e anche il suo allenatore. Si sono finalmente creati un vero bonus, un credito conquistato sul campo e non concesso a buffo, per il semplice fatto che "si deve essere ottimisti". E sarà che dopo il fischio finale avevo gli occhi a forma di cuore, ma contrariamente al solito (l'ho sempre trovato troppo freddo, quasi smorto) stasera mi ha conquistato anche con le dichiarazioni del dopopartita: "voglio bene ai miei giocatori", ha detto. Gli hanno chiesto del mercato e lui - oltre a dire che Perea non gli dispiace affatto e che Keita lo vede più punta che esterno - ha sottolineato che la priorità ce l'hanno questi giocatori "che stanno dando moltissimo". E' esattamente quello che volevo sentire, il concetto che esprimevo nel topic sul sostituto di Djordjevic: attenzione a non rompere il giocattolo raccattando mezze figure che verrebbero viste come un'offesa a chi si sta facendo il culo da agosto. Questo gruppo merita rispetto e deve essere responsabilizzato, devono tirare fuori l'orgoglio per essere più forti degli infortuni e non essere salvati da qualcuno che piomba a Formello il 31 gennaio. Chiunque arriverà si metta in fila. In fondo alla fila, perché davanti ci sono dei giocatori che non solo stasera, ma soprattutto stasera, si sono meritati di indossare la maglia della Lazio.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 28/01/2015 00:36]

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Post: 652
28/01/2015 01:15
 
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BERISHA 7-Reattivo sul tiro, sia pure centrale, di Cerci; dosa con saggezza prese e respinte di pugno in uscita. Un portiere che dà sicurezza, finalmente
KONKO 7-Mezzo punto in più per la torre che quasi manda in gol Cataldi, mezzo in meno per la delittuosa gestione di un contropiede tre contro due. In mezzo il controllo in tranquillità di entrambe le fasce. Utile.
MAURICIO 7-Menez identifica in lui l'avversario più lento e inesperto del calcio italiano: ha capito male. Gli mandano contro Pazzini, con tutt'altre caratteristiche: idem come sopra. Personalità e stile, per fermarlo serve un fantozziano scontro con Berisha. Debutto interessante, a conferma di quanto sia più facile inserirsi in una squadra che funziona.
CANA 3-La seconda ammonizione è inventata, e anche la prima non convince. Ma lui sapeva, nell'ordine: di essere ammonito; che l'arbitro aspettava solo di compensare la lesa maestà del rigore concesso; che Menez è fra i più vergognosi cascatori su piazza; che l'avversario si trovava lontano dalla porta. Perché, allora, affondare quell'intervento anziché tenerlo lì, dove non poteva combinare nulla? Qualcuno gli spieghi che i guerrieri usavano anche la testa.
RADU 7-Il miglior arbitro è quello che si vede meno, recita un vecchio adagio. Lui lo adatta al ruolo di difensore spegnendo prima Cerci poi Pazzini senza scomporsi, e assorbendo con altrettanta impassibilità il cambio di posizione. Al centro non sa giocare? Chissà se fosse pure bravo...
BIGLIA 7.5-È offensivo per un argentino paragonarlo al regista di un Brasile d'antan? Nel primo tempo la partita è letteralmente ai suoi piedi, nel secondo soffre il mutato scenario tattico ma si aggrappa al match con la generosità. Gran giocatore.
PAROLO 7.5-Fisico alla Zanetti, che si allena giocando. In novanta minuti da flipper, sbaglia giusto un paio di controlli. Dai tempi di Almeyda non si assisteva a un simile contributo in pressing.
ONAZI 6.5-Nella prima frazione, quando la manovra passa dai suoi piedi perde immediatamente ritmo, facendone un corpo estraneo. Nella seconda, grazie alla maggiore anarchia tattica, diventa l'uomo in più muovendosi su tutta la verticale e proponendosi con piglio da leader. Qualche errore nell'ultimo passaggio, al quale arriva stremato, Da perfezionare, ma su questa vittoria c'è anche la sua firma.
CATALDI 7-Un salvataggio all'ultimo momento impedisce a Valerio, come lo chiamano i cronisti, di entrare nel tabellino marcatori. Più avanti del solito, soffre i minori spazi rispetto alla posizione di intermedio, ma ci mette personalità e qualità. Bene così.
KLOSE 7.5-Impossibile assegnare una valutazione inferiore alla quantità, persino al di là dei suoi limiti, con cui aiuta a tutto campo e tampona in maniera determinante l'inferiorità numerica. Gli manca l'acuto, e uno come lui su quel tiro dovrebbe almeno prendere la porta.
KEITA 6-La mollezza con cui contrasta Abbiati sul rimpallo che l'avrebbe mandato in porta parla chiaro. Meglio nella ripresa dove cerca di perdere tempo con un mestiere che ancora non possiede, ma sfiora anche il raddoppio. Piace per applicazione, quanto a cattiveria e concretezza c'è ancora parecchio da lavorare.
NOVARETTI 9-Indiavolato. Spazza una quantità abnorme di palloni. Propone una chiusura da mostrare nelle scuole calcio sull'inserimento con cross di Abate. Detta a gran voce movimenti e posizioni ai compagni. Risolve oltre ogni previsione un'emergenza tipo Cavanda nel derby, ma con un intero tempo da giocare. Non sembra vero.
BASTA 7-Meno lineare di Konko nel tenere la corsia di competenza, aiuta anche al centro e dà il meglio in appoggio: sarà un caso, ma col suo ingresso la Lazio riguadagna campo. Spezzone di buon livello.
PEREIRINHA 6-Nel finale, utile soprattutto per perdere qualche secondo.
PIOLI 8.5-Media fra il 10 per la gestione del gruppo nel suo insieme e il 5 per la fase realizzativa.
Con un punto in più per il secondo tempo, dove una formazione da calcio bailado dimostra anche di saper soffrire continuando al tempo stesso a ragionare.
Cambiano uomini, moduli e numero di giocatori, ma la sua Lazio si conferma squadra che gioca a memoria e con una precisa identità.
Rimane il fatto che, non fosse per un emulo del Beato Lanna, tanta meraviglia produrrebbe poco o nulla sottorete.
Lavorare su questo aspetto, pena il rischio che il suo capolavoro rimanga senza firma.
[Modificato da Er Matador 28/01/2015 01:27]

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