CAPITOLO 2
RESTAURO ESTETICO
Ciao!
In questo secondo capitolo parlerò di quello che riguarda il recupero estetico della mia moto, ma lo farò da un punto di vista molto particolare. Il mio obiettivo all'inizio del progetto era quello di spendere il meno possibile, ma non per una mera questione economica, ma per scoprire nuove strade meno convenzionali e magari a portata di mano di tutti! (e poi per una mera questione economica, lo ammetto, ma sperimentare non fa mai male)
Quindi ho preso una fiancatina e lentamente me la sono lavorata, pian piano, fino a renderla "perfetta", o quasi. L'obbiettivo è sempre quello di recuperare un pezzo della moto spendendo poco o niente, e devo dire di esserci riuscito. Il problema è il tempo e quello che potrebbe fare un carrozziere in 5 minuti con macchinari costosi noi ci metteremo sicuramente di più usando olio di gomito, ne vale la pena? la risposta è dentro ognuno di noi.
Tuttavia vorrei provare a rispondere a questa domanda: perchè non farlo fare ad un carrozziere?
Io ritengo che si possa ottenere degli ottimi risultati senza spendere una fortuna. Quello che costa veramente tanto, tuttavia, è proprio la vernice, e il carrozziere per quello che si prende e la qualità che offre potrebbe essere la strada più saggia da percorrere. Personalmente penso che sia "realmente" la strada più saggia da percorrere, a meno che di non essere provvisti di un buon armamentario con cui affrontare questa sfida e che il carrozziere sia onesto, faccia un buon lavoro e ad un prezzo ragionevole. Un buon armamentario con cui potrebbe iniziare a non avere più senso rivolgersi a terzi per un lavoro che potremmo benissimo fare da soli è questo:
-Luogo chiuso non ventilato, sterile e senza polvere, dove verniciare e lasciare asciugare i propri pezzi
-un buon compressore (opzionale, se siamo bravi con le bombolette)
-un posto all'aperto dove sverniciare e preparare i pezzi.
Questi sono sicuramente dei grossi punti a nostro favore e di certo sono cose difficili da reperire in città.
INTRODUZIONE
In una dominator quello che si rovina di più con il tempo sono i pezzi in plastica!
Con tutte le vibrazioni e dopo vent'anni è facile trovare crepe e solchi di ogni genere. I pezzi in plastica sono anche le parti più delicate e laboriose da preparare, proprio perchè sono facili da rovinare con solventi e colle.
In questo caso ho voluto cambiare completamente il colore della moto, da rossa a blu. Per farlo bisogna rimuovere completamente la vernice precedente, che nel mio caso era completamente rovinata e coperta di microcrepe, forse la moto era già stata verniciata con vernice scadente, chi lo sa... Se invece si intende riverniciare con lo stesso colore non è necessario rimuovere la vernice precedente, a patto di fare un buon lavoro di preparazione, dopo di che si "prepara" la superficie e si vernicia la moto. Facile a dirsi vero?
Questa è la moto prima del restauro.
Queste sono le classiche microcrepe che si creano con una cattiva verniciatura.
Come vedete la vecchia vernice è completamente da rimuovere!
La superfice è da preparare per rimuovere le tracce di ruggine.
Come si può vedere le plastiche sono da rifare, forse la moto è stata incidentata, ma la riparazione è stata superficiale e inutile. I bozzi che si vedono sono la superficie di una spaccatura che ha tagliato in due tutto il pezzo. Tuttavia le due parti sono stati male allineate e il materiale usato per saldare i due pezzi di plastica hanno cominciato a deteriorarsi, iniziando a crepare la vernice. Anche per questo ho dovuto rimuovere tutta la vernice e stuccare d'accapo per rimuovere le imperfezioni.
Questo è un dettaglio che amo di questa moto e volevo assolutamente ripristinare!
Per verniciare il telaio bisogna smontarlo completamente! Questo mi ha permesso di riparare una crepa nel metallo vicino al cavalletto, inoltre mi sono reso conto che era storto ed è stato raddrizzato da chi si è occupato di riverniciarlo.
E' evidente che la moto è stata incidentata almeno una volta, ma questo non mi ha impedito di recuperarla e dargli nuova vita.
SVERNICIATURA
La vernice precedente può anche non essere rimossa, a patto che sia di buona qualità e sia preparata a dovere: questo che vuol dire? Che la vernice ha bisogno di una base stabile dove poggiare e attaccarsi, altrimenti con le vibrazioni e i cicli di caldo/freddo si separerà subito dalla superficie su cui abbiamo verniciato oppure con il tempo appariranno delle microcrepe. Se non si vuol rimuovere completamente la vernice bisogna assicurarsi di rimuovere tutto il lucido per arrivare almeno a scoprire la vernice originale. Nel caso la vernice finale sia molto diversa da quella originale allora bisognerà rimuovere anche quella arrivando allo strato di fondo. Io ho preferito arrivare alla plastica per semplice curiosità, ma non lo rifarei, in quanto il fondo è facile da maneggiare e protegge la superficie sottostante. Insomma è un passaggio inutile in quanto bisognerà ripristinarlo di nuovo successivamente.
Per sverniciare si usano varie tecniche, a seconda che il pezzo sia in plastica o metallo. Nel caso del metallo si può usare uno sverniciatore e grattarlo via con una paglietta, ma in questo caso bisogna stare attenti a rimuovere via ogni residuo di solvente dalla superficie, lavandola a fondo con uno sgrassatore o qualcosa di più potente, proprio per la difficoltà di rimozione.
Se è così semplice per i metalli per la plastica è l'esatto opposto. Uno sverniciatore è in grado di attraversare gli strati di vernice e reagire con la plastica! Mi è capitato di fare una prova dove la plastica sembrava diventare gomma e si rimuoveva anche più facilemente della vernice, cambiando completamente consistenza. In questo caso la vernice si comportava come spugna e diffondeva lo sverniciatore direttamente sulla plastica. Dopo un certo periodo di essiccazione la plastica tornerà dura, ma di certo il processo avrà indebolito la plastica e il pezzo sverniciato non durerà molto.
Per quanto mi riguarda ho usato uno sverniciatore molto leggero ( e naturale) per rimuovere gli strati immediatamente superficiali, rimuovendolo immediatamente per evitare l'effetto spugna della vernice, poi ho rimosso il resto con carta abrasiva grossa fino allo strato di fondo e poi sempre più fine arrivando alla plastica. E' stato un lavoro abbastanza lungo e non ho usato utensili per non rovinare le parti in plastica, anche se secondo me fino allo strato di fondo si può usare un utensile per aiutarsi facendo molta attenzione, se disponibile e adatto (io non ne disponevo :D)
I problemi che ho avuto riguardano la polvere che si crea, molto fine e tossica. Questo è un lavoro che si può fare solo all'aperto e con una maschera. Io ovviamente l'ho fatto dentro casa e senza maschera, pentendomene amaramente, in quanto la polvere entra dappertutto! Ho mitigato il problema usando acqua, ma questo spugna la carta abrasiva e ne indebolisce l'azione.
Questa è la fiancatina che ho riportato a nudo; come si vede è danneggiata nella parte dove si inserisce la vite, manca la piccola stanghetta che copre lo scarico e presenta una bella crepa nel lato centrale.
Ecco gli scarichi completamente arrugginiti; la vernice ad alta temperature è veramente dura da rimuovere e mi sono aiutato con un dremel, con scarsi risultati; è stato come pulire il ponte di una nave con uno spazzolino.
Ho fatto l'errore di pensare che il mangiaruggine fosse un buona idea ma mi sbagliavo. In pratica il mangiaruggine crea una pellicola protettiva viola che impedisce il formarsi di nuova ruggine, ma non impedisce alla ruggine di continuare a diffondersi verso l'interno. In questo caso, dopo aver dato una mano di vernice ad alta temperatura la pellicola del mangiaruggine si è cotta alla prima accensione, sbriciolandosi e lasciando in vista tutta la ruggine non rimossa. In ogni caso non ho potuto rimuovere la ruggine dagli scarichi come avrei voluto, visto che rimuovendola avrei creato un bel buco nel terminale. Ho penstato che fosse meglio coprirlo e attendere il momento fatale del suo cedimento. Ho visto su questo forum che è possibile tappare il buco che si crea di norma in questi scarichi saldandoci sopra una piastra. Buono a sapersi! In ogni caso ho rimosso quanta più ruggine mi è stato possibile.
Anche la vernice dei fianchetti è difficile da rimuovere, ma basta passare più mani di sverniciatore e grattare con una paglietta.
Bisogna fare attenzione che i residui non vadano nei cuscineti bloccati nel carter.
I pezzi sverniciati. Qualche residuo è davvero difficile da levare, ma non conviene insistere più di tanto perchè fornirà un valido appiglio per le mani superiori.
PREPARAZIONE
Questa è una fase fondamentale per una corretta verniciatura home made, per risparmiare tempo e per avere un risultato di qualità!
L'obiettivo di questa fase è di rendere il pezzo adatto alla verniciatura, in modo che la vernice si attacchi ad una superficie regolare e senza difetti. Infatti la vernice non è riempitiva, ma copre e ne evidenzia i difetti. I carrozzieri non si soffermano molto su questa fase perchè hanno macchinari con cui lisciare e lucidare lo strato di lucido che coprirà la vernice, stuccando solo là dove necessario. Noi invece no, quindi dovremo premunirci.
Prima di tutto dobbiamo assicurarci che la superficie sia integra e irrobustirla là dove ci siano crepe o altri difetti gravi. Ogni difetto è una sfida da risolvere in maniera creativa. Nel caso di solchi si usa lo stucco per auto ma nel caso di fratture bisogna ricorrere a colle che abbiano anche la capacità di ricostruire i pezzi mancanti e di aggrapparsi alle superfici saldamente. Lo stucco infatti tende a separarsi dalle superfici, creando delle crepe sotto la vernice, quindi conviene usarlo in stati sottili da levigare.
In seguito si liscia la superficie con carta abrasiva sempre più fine ma non troppo. Questo favorirà l'azione del fondo, che aggrapperà meglio alla superficie in plastica e riempirà le minime imperfezioni.
Ecco come l'ho fatto io:
RICOSTRUIRE I PEZZI MANCANTI
Per quanto riguarda il la stanghetta mancante sul lato dello scarico, la soluzione a cui ho pensato è stato quello di fare un calco della stanghetta gemella sull'altro lato, poi levigarla in modo che entrasse perfettamente e somigliasse il più possibile all'originale ormai perduta, dopo di che riempirlo di colla epossidica, che è la colla che si è dimostrata più utile, in quanto una volta seccata è durissima ma allo stesso tempo è elastica, così da non rompersi, simulando in qualche modo il comportamento della plastica. Io ho usato quella della pattex. Ce ne sono di più tipi in commercio e in questo caso ho usato quella trasparente (e non quella grigia) perchè è più fluida e più adatta a riempire le forme del calco. Per realizzare il calco ho utilizzato una plastica in grado di diventare plasmabile nell'acqua bollente e poi l'ho stretta intorno alla forma da copiare. Ecco le immagini del procedimento.
Questa è la plastica per fare il calco.
Qui dentro l'acqua bollente , come si vede diventa sempre più trasparente e malleabile.
Ho usato una vecchia scheda telefonica per impedire che la forma si chiudesse , altrimenti non avrei potuto rimuovere il calco. La plastica infatti diventa dura come la ...plastica, e non è possibile rimuoverla se non mettendola di nuovo nell'acqua bollente o tagliandola con un attrezzo, rischiando di danneggiare l'oggetto della copia.
Ecco il pezzo grezzo una volta inserita la colla e rimossa la plastica
A questo punto si leviga e si fa combaciare perfettamente con la sede
Per unire i pezzi poi ho usato il bicomponente della pattex a stato solido, una specie di pongo che diventa pietra in poco tempo. Dovrebbe chiamarsi riparatutto e si vende in tubetti cilindrici. E' perfetto per ricostruire le parti e frammenti mancanti e unire quei pezzi troppo distanti perchè la colla epossidica possa attaccare.
Ho usato questa tecnica anche per il supporto della vite che tiene fermo il fianchetto. Per tutte queste operazioni è fondamentale levigare bene i pezzi per fare in modo che si incastrino bene, non ci siano cedimenti e la colla possa avere un saldo appiglio su cui fare leva
Ci si può aiutare anche con dei supporti per rendere più rigida la parte interessata, come chiodi occhielli e qualsiasi cosa sia utile per formare la "strutura ossea" dalla riparazione.
Questo vale anche per i perni mancanti, con l'accortezza di prendere bene la "mira" riguardo la direzione dei perni. Per la struttura ossea ho usato dei bulloni che poi ho ricoperto di questo "pongo epossidico". Il risultato è ottimo e nonostante le mie preoccupazioni non vengono via nemmeno dopo molto tempo. E' fondamentale pulire bene la superficie e che si possa aggrappare da qualche parte saldamente
RINFORZARE LE CREPE
In questo caso mi sono sbizzarrito e ho cucito le parti con dei punti in fil di ferro duro ma allo stesso tempo molto elastico.
Per far questo ho prima scavato nella plastica un bel solco per permettere alla colla epossidica di entrare bene. Per queste riparazioni ho usato marmo e acciaio della pattex, una colla epossidica grigia perfetta per questo tipo di interventi. E' importante scavare nella plastica (non più del necessario) per permettere alla crepa di fermarsi e alla colla di aggrapparsi con una buona tenuta.
Non abbiate timore di usare molta colla, tantodove necessario verrà grattata via e lisciata.
Conviene prima aiutarsi con del nastro per allineare le superfici e riempire di colla la parte retrostante, poi inserire la colla anche sulla superficie esterna.
In questo caso ho riparato e rinforzato anche tutte le altre crepe che ho notato.
RIPORTARE LE SUPERFICI A ZERO
Ora viene la parte delicata, dove tutte le superfici devono ritornare lisce e la colla in eccesso deve essere rimossa.
Per rimuovere il grosso della colla potete usare carta abrasiva a grana grossa, ma più ci si avvicina al risultato voluto, più si deve stare attenti ad usare grane fini ed acqua se necessario.
In questa fase bisogna stare attenti a tutti i difetti e usare dello stucco per carrozzieri se necessario. Lo stucco è utile perchè è molto fragile. Una volta unito al catalizzatore indurisce quasi subito. Ha una pura funzione estetica e ci serve per tappare le piccole imperfezioni come graffi, superfici ondulate o solchi leggeri. Non ha nessuna funzione strutturale ed essendo molto fragile è perfetto per essere carteggiato velocemente.
Ecco un buon risultato! La superfice è completamente liscia e pronta per essere verniciata! (nonostante sia così liscia non mi ha soddisfatto perchè in controluce si nota una piccola imperfezione)
Nei pezzi in metallo è importante rimuovere tutta la ruggine!
PRESERVARE LE FILETTATURE
Prima di verniciare è importante proteggere le parti delicate sulle quali non vogliamo la vernice finisca (sembra strano ma chi mi ha verniciato la moto non lo ha fatto, causandomi grossi problemi)
VERNICIATURA
A seconda del materiale si passa una leggera mano di "primer" per plastica o per il metallo adatto (ferro, alluminio ecc)
Poi più mani di fondo: in questa fase bisogna fare attenzione a riparare tutti i difetti in quanto la verniciatura successiva tenderà ad evidenziarli. Per ripararli basta lisciare il fondo, che ha un azione riempitiva, fino a far diventare la superficie liscia come uno specchio.
Quando ci sembrerà pronta passeremo più mani leggere di vernice, fino a quando la superficie non ci sembrerà abbastanza carica. E' importante lasciare asciugare le mani di vernice prima di passare quella successiva, in quanto i solventi in esse contenuti devono avere il tempo di evaporare per non restare intrappolati all'interno. E' importante che non ci sia sole diretto sulla vernice perchè questo creerebbe un microstrato rigido e impermeabile sulla superficie esterna della vernice che impedirebbe a quella sottostante di evaporare correttamente. Il risultato è che la vernice rimane morbida e si deforma (si possono imprimere le proprie impronte sulla superficie). Inoltre non bisogna aver paura se la spruzzatura lascia inizialmente delle onde, poco dopo la vernice si distenderà completamente.
In questa fase è importante che non ci sia vento e non si depositi polvere sulla vernice.
Per finire si passerà una mano finale di lucido, che proteggerà il colore dalle intemperie e dai graffi. Il lucido si può a sua volta lucidare con pasta abrasiva in modo da ottenere un risultato finale più pulito e a specchio.
Questo è un primer per metalli
Questo è il risultato dopo aver passato il fondo con la bomboletta. Questo risultato è normale e bisogna ricordarsi che il fondo va "sempre" lavorato e levigato nuovamente: infatti il fondo è fatto per evidenziare i difetti e là dove sia necessaro si può stuccare nuovamente, , levigare e ripassare uno strato di fondo. Una volta ottenuto il risultato desiderato, si può passare la successiva mano di vernice.
Questo è il pezzo che ho verniciato da solo. Purtroppo non è andata come speravo. Mi hanno venduto una bomboletta lucido + colore che forse ho caricato troppo. Il risultato è che il pezzo è venuto bene ma non si è mai asciugato xD
Personalmente consiglio di più le bombolette colore e lucido separati! Infatti ho verniciato con questo metodo gli steli ed i carter ed il risultato è magnifico!
Nelle prossime puntate vi racconterò di come ho fatto verniciare la moto a qualcun'altro e mi sono pentito amaramente di averlo fatto!!!