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[LOCANDA] [ ..: Zio Thaty :.. ]

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2014 10:15
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Sesso: Femminile
14/11/2014 10:15

RIASSUNTO


Un Novizio dei Cavalieri entra alla Locanda di Avalon carico di pensieri,
stanco, soprattutto, da una cerca che non sembra dare i suoi frutti.
Però... la Nottata gli donerà un sacco di sorrisini e sorrisoni,
imbattendosi in quella peste tutto pepe di Irisyan...



COMMENTO

Abbiamo Zio Thaty che alimenta a più non posso le fantasie già cariche di questa bambina! [SM=g27828]
Ringrazio per la seratina e... ora ha promesso nè! [SM=g27824]
PS: Foto ricordo allegate sotto XD

Espressione incredula di Irisyan dopo averle detto del Drago [SM=g27824]

[IMG]http://i60.tinypic.com/2u9jz4j.jpg[/IMG]

Ritorno al campo Ranger saltellando di gioia [SM=g27824]

[IMG]http://i60.tinypic.com/2v8isjs.gif[/IMG]





{ LOCANDA }







IRISYAN } . Sala Comune . { Ignara della Notte. Dei pericoli della notte. E chi se ne frega se scappi dall'accampamento che è già il tramonto, arrivi alla locanda, metti su un grembiule logoro, puzza ed è sporco di schiuma di sidro, ma chi se ne importa se poi, per gioco, Mamma Filippa ti mette tra le mani un canovaccio pulito e tu credi per davvero che devi sistemare i tavoli, sparecchiare, togliere e sbattere, spazzare. Sei la locandiera, aiutante della locandiera. Che poi dietro al bancone c'è sempre la tua cassetta di legno, alta quanto basti affinché tu possa sollevarti oltre l'altezza che - non ancora, Irisyan- non hai. Hai sei anni, sei pochi e forti colorati sei anni. Canticchi una canzoncina allegra, allegrissima mentre sempre con lo straccio tra le mani scotoli di robe e di misere briciole, sgranocchi e mastichi un biscottino tenuto a metà tra le labbra e lo succhi fino a quando ti si scioglie sulla lingua. E hai quegli abiti lì, non quelli di Dafne la bambina, ma di Goed il marinaio. Sì, i vestitini di un maschietto, con i capelli raccolti dietro la nuca, lasciando però ai lati del visetto tondo alcune lunghe ciocche chiare. Ballonzoli e canti, pulisci e metti nelle tasche del grembiule -enorme- alcune molliche, le molliche servono per gli uccellini, alla foresta poi li chiamerai a mangiare e a beccare. ''Ahhh, il lupo cattivo che seguiva la fanciulla e il mostro cattivo… nananan, lalalllalal''. Una tormentosa allegria, mentre finisci il resto e porti via i boccali.



THATAR [Vicoli-locanda] Stancamente muove i propri passi verso la locanda per un po' di ristoro. Stancamente ripensa alla giornata trascorsa, alla ronda che maschera qualcosa di be più personale; una cerca che ha come risultato il volto della ragazza, il viso di Antair. E ripensa ai due piccoli laghi che lo scrutavano, al grano maturo che gli scorre sulle spalle, alle due rose che sono le sue labbra. No, forse è troppo per lui! Lui è il suo protettore, si è imposto il compito di difenderla da chiunque la minacci, da chiunque la spenga, da tutti quelli che osano non farla vivere in pace e felice. Eppure non può non metterci il cuore in questo compito; rendere tutto più leggero grazie al cuore. Tra un pensiero e l'altro si troverebbe a vagare più del dovuto per la cittadella e il passo ora sarebbe più sicuro verso la locanda. La mano destra si appoggia salda sul saliscendi e farebbe scattare l'ingranaggio. Una ventata carica di odori, del profumo di carne arrosto, di verdure, di zuppa e di...torte. Davvero corroborante per il povero stanco Novizio. Entrato nella sala comune chiuderebbe in fretta la porta dietro di se, attendendo qualche istante che gli occhi si abituino alla luce del locale. Dunque si muoverebbe in direzione del bancone.



IRISYAN } . Sala Comune . { ''Tumpà, Tumpà…!'' è un tocco cristallino nella nota della canzone, mentre tenteresti di NON far cadere i boccali di birra per terra, anche perché sarebbero tre, di cui uno è anche trattenuto con il mento, però ti pesa! Così muovi i passi rapidi, veloci fino a quando riusciresti a girare l'angolo del bancone, salire sulla cassetta di legno e poggiare -maldestramente- i boccali quello, da sotto il mento, cade di lato e quasi rotola via, via giù per il tavolo, ma riusciresti ad afferrarlo con la manina, la destra, paffutella ma vigile. ''Fiuuuu! Per la Barba di Merlino! Capperi, capperi! se cadeva ero morta.'' bisogna ammettere che non riesci affatto ad avere un atteggiamento un pochino più elegante, consono magari per la clientela della Locanda, ma ancora nessuno è scappato, o almeno è quello che ti hanno fatto credere. Quando il mezzo entra dalla porta principale, tu saresti piegata in due sul bancone, con il bordo nascosto sotto l'addome, il braccino destro completamente stirato ed allungato ancora intento a fermare il moto del bicchiere di vetro. Giri appena il viso, con la guancia schiacciata sul legno. Lo vedi, cammina verso di te. ''Signore, cosa vi preparo.'' sei seria, realmente credi in quello che fai qui dentro. Lavori. Tu qui ci lavori. Le punte dei piedini sono sollevati, praticamente galleggi tra il legno, il bancone, la cassetta.



THATAR [Locanda-bancone] Passa in mezzo ai tavoli come uno spettro. Guarda intorno osservando i volti dei presenti, salutando chi gli rivolge il saluto e anche chi non lo guarda nemmeno. Ma lo sguardo del mezzo è vuoto ed inespressivo. Si avvicina lentamente, quasi strisciando i piedi, al bancone e una voce argentina gli risuona nelle puntute: una voce cristallina e bambina, ma ferma e sicura mentre si rivolge a lui. Le verdi iridi saettano al di là del bancone, in direzione della fonte di quella voce. Lo stupore nel vedere quella piccola creatura dietro il bancone cede il posto ad una piccola risata. Sul volto si allarga un grande e benevolo sorriso mentre il passo riprende più veloce verso il legno del bancone. Giunto in prossimità dello stesso il Novizio appoggerebbe entrambi gli avambracci sul ripiano, congiungendo le mani, e si sporgerebbe verso la bambina ''Sei tu la nuova cuoca qui?'' chiederebbe amorevole alla bimba ''Ebbene, mi daresti una fetta...'' e lasciando che la mano destra si alzi appena ad indicare una crostata nei pressi della bimba ''di quella crostata li?'' e tornerebbe a osservarla con uno sguardo intenso e carico di gioia nel vedere quella piccola vita. I capelli castani, gli occhi azzurri profondi come il lago che circonda l'Isola; due occhietti svegli e sicuramente una mente affilata e veloce come solo i bambini possono avere. ''Come ti chiami?'' chiede alzando il braccio e appoggiandolo al bancone per il gomito per poi posare il mento sul palmo aperto della mano in attesa della risposta.



IRISYAN } . Sala Comune . Bancone . { Le ditina a fatica trattengono il vetro in prossimità del bordo, hai gli occhi spalancati di chi sa che non deve mollare la presa, non deve lasciare andare nulla. Con uno sforzo massiccio e poderoso, muoveresti le dita della mandritta velocemente per far girare il boccale in senso inverso e contrario, affinché ritorni nel centro, in posizione certa. ''Se cadeva ero morta.'' ripeti ma questa volta al signore davanti a te, che si sistema dall'altra parte del bancone. Non appena i boccali siano sistemati, li sposteresti da un lato, senza nemmeno guardare il mezzo, ma sentendo l'ordinazione, ti premunirai di prendere un piattino e andresti a tagliare una fetta grande di crostata, per poi fargliela scivolare via sul bancone. Quasi lanciata. ''Sono l'aiutante di Mamma Filippa. Dovete sapere che io rifaccio i letti, poi sparecchio e a volte preparo i biscotti, stasera lavoro fino a tardi, menomale che siete arrivato, dico… la crostata vi basta?'' chiedi, alzi il mento, muovi le manine sul viso, fintamente cercando di mostrare un lato alquanto vanitoso, teatrale, stanco. Sbuffi, ti si gonfiano le guanciotte e fai -finta- di non guardarlo. Ritorni in linea, ti muovi sulla cassetta di legno, ci giochi, sposti il peso affinché questa dondoli appena, anche tu poggeresti i gomiti sul desco, la manina destra sotto al mento. ''Il mio nome è Irisyan, voi come vi chiamate, Signore?'' ti strofini il nasino, porti la mano dritta in linea con la fronte e sposteresti i capelli, quelle poche ciocche sfuggite dietro. ''Io qui non vi ho mai visto, ed io qui conosco tutti sapete…'' parli a tono, con quel modo confidenziale, quasi affine ad un pettegolezzo. C'è da crederci.



THATAR [Bancone] Come sospettava il Novizio, la bambina si rivela molto più sveglia di quanto si immagini. Parla a lui come una donna matura, come Filippa stessa. Lei parla di 'mamma' ma non nota nessuna somiglianza con il donnone che al momento sembra essersi dileguata dal suo regno. Il mezzo la guarda, la scruta divertito. lascerebbe correre le parole di lei che escono veloci come un cavallo al galoppo. Sorride a quel modo di fare da adulto. ''il mio nome è Thatar...piacere di conoscerti lady Irisyan!!'' direbbe con un tono soave e solenne alla bambina. Quindi allungherebbe la mano in sua direzione, abbastanza vicino perchè lei possa stringerla per completare le presentazioni. Se e quando ella la stringerà il mezzo tornerà a reggere il capo con la mano senza mai staccare gli occhi dalla piccola. Passerebbero alcuni istanti di silenzio mentre la guarda lavorare con le sue manine piccine ''Meno male che mamma Filippa non ti ha vista altrimenti chissà che sgridata!!'' aprirebbe il discorso il mezzo riferendosi al bicchiere ''oltre alla crostata vorrei un bel bicchiere i latte...bello pieno mi raccomando!!'' scandirebbe le ultime parole facendo l'occhiolino alla bimba. ''io abito alla Magione dei Cavalieri...sono un Novizio dei Cavalieri!!'' aggiungerebbe infine lasciano finire i preparativi alla bimba.



IRISYAN } . Sala Comune . Bancone . { Di storie ne hai sempre inventate molte, racconti certe frottole talmente grandi ed enormi che fai fatica a non crederci tu stessa. Ti piace chiacchierare, cantare. Correre. Arrampicarti sugli alberi, cadere, sì… ti piace anche cadere, contenere tutto quello sfarzo di vita in un corpicino così piccolo è davvero una tosta fatica. Dondoli, lo guardi e dondoli con i piedini sui lati della cassetta, cercando di non farla rovesciare, prendendo il giro. ''mmmm mmmh'' mugoli dalla gola, continuando a guardarlo, fisso, fisso, senza distogliere mai gli occhi dai suoi, anche quando ti offre la sua mano per presentarsi, muovi la tua velocemente, come se non avessi voglia di presentazioni e poi nessuno ti ha mai stretto la mano, figurarsi … -Lady Irisyan- ''Contessina Irisyan, non lady.'' stucchevole quasi nel modo di fare, nel tono della vocina che rimane chiara, armonica ma precisa in quel fare convinto e non del tutto pronto a lasciare andare questo tizio che ti starebbe anche simpatico. ''Quindi siete un Cavaliere… sì, me lo avevano detto che c'erano i Cavalieri su Avalon, anche i Draghi, Hannelore è 'cavaliera' dei Draghi, ma io non ci credo più a queste cose, Mamma Elwing dice che anche lei non l'ha mai visto un drago,- e poi piove-, ha piovuto che portava via tutto e zia Tyana dice che questa non è l'isola delle favole che molte -personenonsonocomesembrano- le spingi quelle parole, tutte d'un fiato, legate così come le ricordi, o come t'è stato insegnato. Abbassi gli occhi sulla crostata, ciondoli con i fianchi muovendoti lenta verso destra e verso sinistra. ''Il latte l'abbiamo finito.'' è una bugia, ma per prenderglielo dovresti abbandonare il bancone e correre dietro le cucine. Impunita, lo cerchi negli occhi, sfili via uno sguardo acuto, furbo. Di chi la sa lunga come i gatti…



THATAR [Bancone] Arriccia le labbra alle parole della bambina. Non è proprio sicuro che dica la verità soprattutto visto che Filippa non è mai sguarnita di nulla. ''Se non c'è il latte non fa nulla...mangio solo la crostata!'' direbbe alla ragazzina con il sorriso sulle labbra. ''Dunque dimmi Contessina...hai conosciuto la mia amica Hannelore?'' chiederebbe incuriosito dalle effettive tante conoscenze della bambina ''e anche la mia amica Elwing...sono davvero molto colpito!!'' direbbe lui cominciando a spizzicare la crostata ''lo sai che un tempo sono stato anche io Cavaliere dei Draghi?'' chiede lei curioso di sapere come risponderà la piccolina ''sisi...e ho potuto parlare con un drago!! un tipo molto scorbutico, però era saggio e antico e dava buoni consigli!!'' le parole uscirebbero senza freni, parole che parlano del passato, un passato che ormai non c'è più; una decisone che gli ha cambiato la vita. ''Ho conosciuto anche la zia Tyana...'' direbbe per interrompere i pensieri ''insomma: conosci davvero un sacco di persone Contessina Irisyane!!!'' direbbe con in volto un'espressione stupita.



IRISYAN } . Sala Comune . Bancone . { Se incontrassi un venditore di bugie pagheresti il doppio del prezzo per continuare a -sognare- anche se svende in barattoli di vetro invenzioni di sana pianta. Ti piace ascoltare, credere a tutto… non lo sai, però questo Thatar sembra sincero e -buono- ècomesembra? Lo speri. Ancora la devi capire questa accortezza degli specchi degli altri. Sbuffi e sospiri. ''Vi racconto.'' dici muovendo la manina davanti al mezzo, per poi riportarla sotto al mento, a tratti nell'aria e a tratti sul bancone. ''Hannelore mi da dato 50 denari, la Signora Edave mi ha donato altri denari, tanti tanti soldini tintinnanti avevo racimolato quel giorno. Avevo le scarpe rotte.'' non vuoi essere contraddetta, assolutamente, -avevi le scarpe rotte.- ''Zia Tya stava lì…!'' indichi bruscamente il lato del tavolo accanto al camino e frontale alla finestra dove s'erano appartate le due a parlare.''Parlava con Hannelore, ma Hannelore non parlava e la signora Edave diceva che non dovevo spiare, né origliare, ma io ho sentito tutto, secondo me c'è qualcosa di strano tra zia Tya e Hannelore, ma forse c'entrano i draghi? Non lo so…'' alzi le spallucce con fare sciolto e continui ''Se tu hai parlato con un drago io sono Merlino, NON CI CREDO!'' sollevi un po' il tono della voce, allungandoti di molto con il bacino, il busto, aiutandoti con le mani sul desco, spingendoti con forza più vicino al naso del mezzo. ''Tuttavia, poi sono stata al tempio, lì c'era la Sacerdotessa Rose, ma poi è arrivata zia Tya mi ha portato all'Accademia, ma c'era una neonata che piangeva sempre, allora sono scappata, me la sono proprio S V I G N A T A!'' e lo guardi senza remore, nel racconto estremo della tua vita su Avalon. ''Insomma, poi è arrivata Mamma Elwing e..!'' d'un tratto ti rendi conto che devi stare zitta-zitta, almeno che non voglia svelare cose che -hai promesso- non puoi dire. In fondo hai nascosto bene il tuo nascondiglio all'accampamento dei ranger ''e lei viene sempre prima di tutti, perché è la mia mamma! '' Strisci via, guardi oltre le spalle di Thatar, anche se è scesa la notte devi tornare all'accampamento, ma non puoi uscire prima del mezzelfo. ''Poi ho conosciuto anche ser Valstaf che però… non mi ha voluto dire dove sta la loggia. '' porti le braccia conserte e scendi dalla cassetta, cercando di aggirare il bancone per finire vicino al Cavaliere. ''E perché ora sei cavaliere senza Drago?'' della verità, detta poi così da te, così diretta…



THATAR [Bancone] Ascolta il fiume di parole della bambina. E' davvero un bel tipo questa bambina, parla proprio tantissimo e velocissimo. Ridacchia alle sue parole ma lo fa anche per prendere tempo prima di rispondere alla sua domanda. Decide così di punzecchiarla un pochino, non vuole dargli la soddisfazione di condurre la conversazione: in fondo ha 90 anni meno del Novizio ''Ma cara contessina...come mai vuoi sapere il perchè io sia senza Drago se intanto non ci credi?'' chiede a lei osservandola con uno sguardo fanciullesco. la mano libera andrebbe a prendere la crostata dal bordo e la porterebbe alla bocca dove gli darebbe un sostanzioso morso per evitare di parlare. La guarda, ha qualcosa che assomiglia ad una persona che ha già conosciuto ma non ricorda chi. Sgranocchia le mele che sembrano aver mantenuto la croccantezza del frutto maturo e intanto guarda e sorride alla bimba.



IRISYAN } . Sala Comune . Bancone . { Assottigli le palpebre, palesando pienamente un'espressione furbesca. Lo guardi, per forza di cose, dal basso verso l'alto. Mangia la sua crostata e ti racconta stupidaggini. All'altezza del bancone ci stai dentro, appoggi la schiena, incroci sempre le braccia piccole al petto e porti la pianta del piede destro sollevato sul legno. ''Io dico che tu hai perso il Drago, che magari era vero che ti parlava, poi è morto, così hai deciso di non avere più altri draghi, perché era giusto. Ma, tu… '' passi come prima al -tu- più diretto, come fai a sostenere un'elaborata conversazione con questo tizio se non attracchi in qualche porto delle tue più ostentate sicurezze. ''Volevo tanto vederlo un drago, ma sono morti tutti, allora… sono morti si o no?'' lo tempesti, in modo deciso sollevi la testa, negli occhi chiari si scorgono piccole maree fatte di ombre. ''Ci tenevo, ma non l'ho mai visto.'' tiri su col nasino, riporti il viso dritto davanti a te, sciogli il nodo del grembiule, prima che caschi a terra lo afferreresti con le dita e lo poseresti, sollevandoti sui piedini dentro alle scarpette nuove, sul bancone. ''Non importa, però ci tenevo.''andresti per salire sullo sgabello posto accanto al cavaliere, portandoti seduta, alta da terra. Con il polpastrello del dito indice schiacci le briciole rimaste sul desco del banco e le schiacceresti così forte da non riuscire a farle rimanere attaccata al dito, che… porti alla bocca. Sei una scimmietta, altro che Contessina. ''Io vengo dal Mare, sai, da Gand… a te piace il mare -zio Thaty?- '' non ci vuole molto ad entrare nelle tue grazie, attaccarti a qualcuno, qualcuno che ti guardi e ti parli e ti salvi. In qualche caso ti salva.



THATAR [Bancone] Darebbe un ultimo morso alla crostata finendo così quell'unico conforto della giornata, oltre l'incontro con questa piccola umana. Si perchè nonostante la ricerca di Antair attraverso il bosco delle driadi e i suoi mille sentieri sia stata vana, ha guadagnato una piccola amica, sicuramente un rompicapo per il mezzelfo. Ma cosa sarebbe la vita sull'Isola se non ci fossero persone come lei; il sale della vita. la guarda e non può fare a meno di sorridere, di ridere e ridere e ridere ancora, sorridere dell'innocenza e della furbizia, della tenacia e della caparbietà. ''Facciamo un patto: io ti farò conoscere un drago ma tu mi devi promettere che farai la brava...sempre...con mamma Filippa e mamma Elwing!!'' la guarda con amore, come un padre guarderebbe una figlia ''e sappi che conosco tutte e due e gli parlo e chiederò di te!!'' ora la guarderebbe serio incrociando le braccia al petto mettendosi ritto in piedi ''tu fai la brava e ubbidiente per un periodo che tutti riterremo abbastanza e ti faccio conoscere un Drago... perchè i draghi non vogliono parlare con le bambine capricciose!'' farebbe quindi a lei un cenno col capo, un cenno d'intesa a cui vorrebbe che lei ricambiasse. Quindi prenderebbe dalla scarsella alcune monete e le darebbe alla bambina ''porta queste a mamma Filippa! dille che sono per la crostata!!'' quindi si pulirebbe le briciole da dosso e si congederebbe con tutti gli onori dalla bimba ''Sid et Honor contessina...è stato un piacere conoscervi!'' farebbe quindi schioccare le labbra sulle dita della mano e soffierebbe il bacio in direzione della bambina ''a presto Irisyan!'' quindi lascerebbe il locale facendo alcuni passi indietro per poi voltarsi e tornare alla Magione.



IRISYAN } . Sala Comune . Bancone . { Scuoti la testa rapidamente, in senso di diniego ''Questo non te lo posso promettere zio Thaty, ci provo però!'' gli sorridi, senza trucco questa volta. Ci devi credere a quello che dice il Cavaliere? Ti farà parlare con un Drago. ''Un… u…n… un drago vero!!!!?'' spalanchi lo sguardo, ti volgi con il corpo verso di lui, non staresti nella pelle. Ora è la fine, la fine per tutti coloro che si avvicineranno al tuo campo d'azione perché, se già era un pensiero fisso -il Drago-, figurarsi ora, con una promessa che non ha sbavature, addirittura fatta da un Cavaliere. Apri la boccuccia, questa non ne vorrebbe sapere di chiudersi. Quando poi lui si raccomanda allora asserisci svelta. ''Certooo sarò Buonissima, Buonissimissima!'' lo cerchi con gli occhi, girandoti sullo sgabello per seguire lo spostamento poi verso l'uscita, tenendo le monetine tra le mani, che consegneresti poi alla locandiera. ''Sì…!'' esclami prepotentemente mentre ti schiocca un bacio nell'aria. Con le gote rosse, ricambieresti lo stesso bacio, spiritosa e dolcissima gli lancerai un bacio anche tu. Questo cavaliere ti ha proprio conquistata! Non appena ti assicureresti che il mezzelfo sia fuori e lontano dalla locanda, prenderesti il mantello scuro, volteggerebbe sulle piccole spalle, con il cappuccio calato sul viso, lasceresti la locanda. Prenderai la via più breve, più rapida, fino alla foresta, alla fonte. Poi ancora riusciresti ad inoltrarti nel sentiero segreto fino alla casa dei Ranger.




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