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[CAMPO RANGER] "Io Vado"

Ultimo Aggiornamento: 11/10/2014 17:02
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Sesso: Femminile
11/10/2014 17:02

Irisyan, Almir



RIASSUNTO


Si sà i bambini fanno i -capricci-.
Irisyan cerca di ottenere qualcosa che al momento, molto probabilmente,
non potrà avere.




COMMENTO

Prima giocata sola con Almir [SM=g27836]






---> Fuoco SACRO <---






ALMIR [Pressi Fuoco Sacro]Restare dietro quella porta per ore senza bussare, senza forzare quella voglia di sentirla perché la stessa infinita attesa è il piacere stesso non deluso sino a che non c'è la certezza che non sia li. Non è servito a nulla se non a salutare Maxim e cogliere quella lacrima di solitudine che ha già scavato solchi dentro il cuore. Notare quell'espressione figlia di graffi profondi dentro la sua vecchia e stanca anima. Entrare in locanda da perfetto sconosciuto recitando la parte di chi deve recapitare un messaggio importante per poi scoprire che il suo profumo ha solo bagnato quel posto. Piccole e brevi gocce ma intense come il suo sguardo stanco ma dolce e compiaciuto dopo la furia dell'amore. Anche li ha atteso qualche istante prima di domandare perché la paura della sua assenza prevaricava lo stesso bisogno di vederla. Non è servito perché li, come dall'altra parte, la sua presenza è ormai eterea ed inafferrabile. Sono diverse lune ormai, tante, troppe da quando l'ha vista l'ultima volta. Mai era passato così tanto tempo dalla prima volta che l'ha incontrata, l'ha trovata, l'ha trovato ed avuto in quello stesso momento perché i sussurri e i desideri sin sono concatenati in quel preciso istante fra gambe ed il fruscio dell'erba, fra alberi, respiri e labbra sfiorate. Non è certo dell'umore giusto il Ramingo questa sera. Se ne sta li seduto a terra, gambe incrociate, d'avanti al fuoco sacro. Indossa la divisa dei Ranger aderente alla pelle come carta bagnata. L'ametista è sul petto ma in vista. Sciarpa legata alla cinta ed il cappuccio riverso sulle spalle lascia libera la chioma semilunga. Sembra intento a fare qualcosa con dei movimenti meccanici e ripetitivi. Arco, faretra e corta sono nell'alloggio, con se solo un coltello che sta usando.



IRISYAN } . --> pressi Fuoco . { A correre e non vedere nulla! Perdersi per la foresta e cercare in tutti i modi di ritrovare la strada battuta. Ti sei presa un bello spavento oggi, saranno queste Nebbie cadute che rendono tutto bianco e tutto impossibile da ricordare. Eppure il sentiero era sempre lo stesso, un percorso che non cambia, semplicemente sentirsi perduta. Hai avuto anche paura, ti sei fermata più volte, cercando gli alberi, vederne le cime placide nemmeno mosse dal vento, ma nascoste da questa bruma che stanca la vista, perfino gli altri sensi. Hai seguito una volpe, alla fine, poi un cervo, poi il rumore degli uccellini, così ti saresti trovata da capo, alla radura comune, da lì è stato più facile inoltrarsi fino al campo. Ed ora, vestita di quegli abiti perfetti e maschili, aderenti nelle fasciature, staresti scivolando giù dalla corda dell'alloggio di Mamma Elwing, un passo dietro l'altro, afferrando le corde e saltare per terra, sul morbido della foresta, portare in avanti le mani aperte sull'erba, per purissimo istante. Sei una selvaggia. Sei diventata parte di questa foresta. Eppure tra le mani avresti un pezzo di carta. Su quella carta ci sono scritte poche parole. E' una missiva che deve essere spedita, ma non sai come fare, perché in questa notte, da giorni, avresti un desiderio speciale. Temi di dirlo alla Signora dei Boschi. Dovresti trovare un complice. Non sarà facile. Ti pulisci un po', ma la carta la terresti sempre stretta stretta, un po' stropicciata nella manina destra e ti accorgeresti repentina di Almir. Sorridi come un gatto, furba come l'ape sul fiore. Cammini senza crearti il benché minimo dubbio di disturbarlo ed avanzi decisa, proprio verso il ragazzo che si scalda al fuoco sempre acceso del campo.



ALMIR [Pressi Fuoco Sacro] La Madre è li, la sente, in ella c'è ogni risposta, anche se a volte queste possono sembrare irragionevoli alla mente umana. La fede in ella però è un legame che stringe i nodi da che il primo vagito si è perso nell'aria. Indissolubile. E' un privilegio esserne parte per chi riesce a trovare la strada maestra, per chi è Prescelto, difatti per questi, anche se inconsapevoli, il richiamo e la strada si fonderanno invitandolo ad Essa. E' li, la respira e questa nebbia sembra renderla più palpabile. La si può vedere li, in quella massa informe aggirarsi e vorticare. La si può vedere la, un quelle foglie che trasudano la sua presenza o in quegli alberi dove il gioco di luce del fuoco sacro rincorre l'oscurità imbiancata. Come un fantasma essa agita le sue tremule ma forti ed eteree membra in una spirale silenziosa ed altrettanto forte in eterno. La Madre però a quanto sembra non riesce a togliere o ad alleviare alcuni stati d'animo. Così per ei come per tutti i suoi figli. Ognuno deve vivere appieno ogni sensazione bella o brutta che sia dato che questo è l'unico modo di vivere che la stessa madre insegna oltre al resto. Antair però è sempre li ed in alcuni momenti gli par di sentire il suo profumo. Il risultato però è solo un guardarsi attorno per poi tornare alla realtà che presto in un modo o nell'altro dovrà cambiare. Continua con quei movimenti dell'avambraccio destro, avanti ed indietro d'avanti a se. Dei rami sono accatastati alla sua sinistra. Uno di questi è sostenuto dalla dritta impugna il coltello che passa la sua lama sul ramo. Toglie parte di questo cercando di renderlo lineare ed appuntendo una delle estremità. Il moto è continuo ed armonico come di chi è abituato a fare questo. Lo scoppiettio del fuoco ed il rumore di quell'incidere si mescola a quello degli animali notturni che ormai sono nel pieno del loro pezzo di notte, il loro giorno, il loro privato. Fra ciò c'è altro però. C'è la peste che scivola da quella corda come un figlio della foresta navigato. La nota, fermando il braccio e la mano.. "..Equilibrium.."...esclama appositamente e con fare serio, quasi ad intimorirla, un monitor che avverte di fare attenzione. Si sforza di non sorridere.



IRISYAN } . --> Fuoco Sacro . { Un passo, due, tre. Quanti ne bastano per irrompere nello spazio di Almir. I capelli li hai raccolti in una treccia che è molle, cade tra le scapole della tua piccola schiena. Ci metti poco ad arrivare di fronte al fuoco, lasciarti riscaldare per un lungo momento da quelle fiamme vivide e forti. Poi il rosso di quel bagliore ti rapisce sempre, facendoti mancare il fiato per la bellezza e la forza di quelle scintille focose e continue. Fermi l'incedere davanti la fiamma, ma non resisteresti a non avvicinarti al Ramingo, perché tra lui e Mamma Elwing, preferisci Elwing. Lei sorride. Almir non lo fa mai. Guardi i suoi occhi per un breve momento, senti lo stesso saluto, -equilibrium- ti mordicchi la bocca, questa si arriccia e ti abbandoni ad un'espressione alquanto - buffa- ma di quelle che vorrebbero essere pensierose. ''Oggi mi sono persa'' esprimi rapidamente quella sorta di fobia provata per i sentieri della foresta, glielo dici quasi come se volessi rimproverare te stessa, o forse tutto quello che c'è intorno e vive intorno a te. ''Mi sono ritrovata lontana e poi ho camminato tanto, sono finita alla radura, ma è sicuro, che io oggi mi sono persa'' è un modo rigido di parlare, come quando il mare ci diverte ma ci inganna sulla riva, portandoci via dentro esso con un'onda tanto forte da non riuscire a fermare i nostri piedi sulla sabbia. Andresti a sederti al fianco di Almir, vicino a lui, incroci le gambe e fai in modo di aprire la carta scritta. Fai finta di nulla, per lunghissimi attimi. La rileggi veloce e rapida, e faresti sempre finta di nulla. Speri in cuor tuo che Almir arrivi prima lui dove tanto lo porteresti tu. ''Che fai con quei rametti?'' domandi ma è un modo ingannevole per allungare il brodo.



ALMIR [Pressi Fuoco Sacro] Dopo che quello sguardo severo si è posato per alcuni istanti sulla piccola torna a fare ciò che stava facendo. Piega il capo ed inizia quel lavoro continuo e preciso, senza fretta e con cura. La luce del fuoco spacca il cuore della notte in quel luogo ed i suoi riflessi si ramificano fra ombra e luce ad illuminare l'uomo, la piccola che giunge ed attorno. Rialza lo sguardo ritrovandola li. Quella bambina è riuscita a rendere mamma Elwing, a sprigionare una luce nuova al campo. E' una brava bimba ed è entrata prepotentemente ed inattesa, anche nel suo cuore sostituendo quella figlia che non ha mai avuto. Questo però lo tiene per se, proprio come un Padre che recita la parte del più duro nei sentimenti. Riabbassa la testa e continua "mhmm."mentre la piccola si siede dopo aver esposto ciò che gli è accaduto "..e come mai ti sei persa, ti sei allontanata da sola?.."..una domanda ben scandita ma morbida nella sua struttura del tono. Con la cosa dell'occhio nota quel foglietto che ha in mano e che pare, mettere in buona mostra come ad invitare la curiosità altrui…"lo sai che sino a che non conosci bene i dintorni non devi allontanarti da sola?!.."..alza il capo e la fissa, questa volta il tono ha tutta l'apparenza di un piccolo rimprovero. Resta in silenzio poi ma non lascia quel corpicino li seduto accanto il suo sguardo "..frecce.." risponde per poi continuare accennando con la stessa testa a quel foglio.."..cos'è?!".



IRISYAN } . --> Fuoco Sacro . { Incontrare Elwing ed Almir era nel tuo destino, ma ci sono altre persone nella tua vita, senti dentro te una sensazione di scalpitante voglia di conoscere e di vedere. Questa sera ti tocca Almir, sei sicura che presto passerai in rassegna sotto lo sguardo dolce di Elwing. ''Me ne sono andata in giro, mi annoiavo.'' non ha un epiteto Almir, non è lo zio acquisito e non è nemmeno un padre, lo è, in parte, ma non ve lo siete mai detti, forse tra un po', vi cercherete in maniera diversa. Il tono con cui parli è lento, preciso, vuoi proprio scandire quelle parole, anche perché il foglietto è aperto palesemente per farsi leggere. Su quel foglietto c'è scritto così | Zia Tyana, vengo a trovarti dove stai tu. Alla locanda non sei, sei con la Signora Edave vero? su Barlinton, vengo a stare un po' con la maestra Edave e anche con te.| incendiarie parole, corrette nella loro trascrizione grammaticale ed ortografica, ma sono bombe per la serenità di chi ha peso e responsabilità sulla tua crescita, sulla tua piccola vita. Annuisci convinta sulle frecce, per poi passargli il foglietto in modo deciso. ''Me lo dici se è scritto tutto corretto, se ci sono errori, è solo perché ho scritto di corsa'' è una Bugia, l'hai proprio ponderata quella missiva, ci hai riflettuto al meglio sulle paroline giuste da mettere in fila. Se Almir prendesse il foglio, tu, sempre con le braccette incrociate al petto ti piegheresti di più con il busto, a scendere sulle gambe anch'esse incrociate e solleveresti il viso e lo sguardo interamente verso il fuoco. Diciamo in fondo indifferente, ma sai perfettamente che staresti chiedendo l'impossibile? Forse l'unica parola mal scritta è proprio la nomea della cittadella, ma in fondo che ne sai tu, di Barrington, ne hai solo sentito dire, solo una parola che alcuni hanno favellato sulla loro bocca.



ALMIR [Pressi Fuoco Sacro] Non è semplice restare distanti, non è stato facile dare quel piccolo rimprovero e se ne rende conto sempre di più, ad ogni sua reazione, ad ogni sua parola. Poi lei passa quel foglietto che il Ranger prende fra le dita della sinistra lasciando quel corpo di freccia poggiato sulle gambe incrociate. L'innocenza di una bambina che forma i sogni e li crede realizzabili all'istante o quasi si legge forte in quelle parole. S'incupisce ed ingoia continuando a leggere e rileggere come se non fosse certo di quello che vede.."..vuoi andare a Barrington?.."..gli domanda, secco a levare gli indugi, anche se alla fine quella domanda serve a far guadagnare tempo in qualche modo. Non sarà semplice spiegare alla piccola rengerina che quel sogno, almeno in questo periodo, si deve infrangere contro un valico insormontabile. Non è mai stato bravo con i bambini e adesso vorrebbe vedere spuntare Elwing dall'oscurità perché lei certamente avrebbe le parole giuste.."..prendi.."..ritornando il foglietto e riprendendo il corpo della freccia. Inspira e piega la testa, appena verso destra aspettando una risposta che conosce già.



IRISYAN } . --> Fuoco Sacro . { Attimi sospesi in attesa di una risposta, sai che dirlo ad Almir sarà solo l'inizio, perché sei stra-certa che domani lo saprà anche Mamma Elwing. Guardi il fuoco acceso, scintillante in tutte le sue sfumature rosseggianti che incantano la vista, la vista di una bambina, che non sta di certo ferma perché qualcuno poi glielo dice, anche con dolcezza come starebbe facendo Almir. Annuisci. Non lo guardi, no, non lo osservi. Porti la mandritta a prenderti il foglietto, e stropicciarlo per farlo scomparire chissà dove. Non lo guardi, sai che la libertà ha il suo prezzo e tu ne vuoi sentire l'odore. In fondo sei tu che hai vestito i panni di Goed, il ragazzo della nave, il ragazzo del macellaio, il ragazzo che s'è salvato la vita. Hai saputo mentire perchè all'occorrenza sai cambiare. ''Io voglio andare lì'' non c'è e non appare neppure un fremito di incertezza nella voce. La boccuccia si chiude ed è chiaro che avrai, crescendo, uno di quei caratteri liberi ed indomabili, non faranno per te le gerarchie forse, forse nemmeno la catena che ti vincola. ''Io vado'' dici iniziando a dondolare sul posto, seduta con le gambe incrociate. ''Mi viene a prendere la Signora Edave, me lo ha promesso e mi portava in una grande torre, lì c'è anche zia Tya. '' Istanti lunghissimi di silenzio e mai una volta che tu abbia voltato gli occhi per guardare Almir. ''Io vado'' è un sussurro, inconsapevole, ma forte, prepotente. Ci sono dei fili questa notte che a tirarli troppo, poi… si sa… si spezzano.



ALMIR [Pressi Fuoco Sacro] E' decisa la piccola, decisa ma non lo guarda negl'occhi mentre espone i suoi desideri come se temesse quel raffronto, e probabilmente, in effetti, lo teme. Che sia la reazione brusca o l'essere conscia che ciò che dice va oltre le possibilità questo non è ancora chiaro. Di sicuro, quel comportamento figlio di una consapevolezza ben sviluppata "..pure io vado dissi tempo fa."..continua a guardarla, il tono della voce è calmo, paterno nel tono..".. ma poi mi resi conto che a volte i desideri vanno frenati perché ci sono dei rischi che non vale la pena correre ma capisco che ora per te questo è difficile da capire.."..se io fossi andato non sarei qui con te ora, non sarei apparso sotto la pioggia nell'alloggio all'improvviso per spaventarti.."..sorride cercando di scorgere qualche reazione.."..non sarei stato al tor quella sera dicendo a mamma Elwy che ti avrebbe raccontato delle stelle, capisci cosa intendo?.."..una pausa…".Io vado.."..ripete in tono dolce ed un sorriso si affaccia modellando le labbra per un lungo istante. Un vero peccato che la piccola si perda quel sorriso da chi probabilmente non si aspetta.."..Edave ti viene a prendere dici.."..annuisce con il capo mentre posa quella freccia quasi finita ponendola li di fianco. Infila il coltello a terra.."..Su dai.."..alzando le braccia verso di lei.."..non ti mangio puoi pure guardarmi.."..continua accennando anche con le dita che piega verso se in diversi movimenti di andata e ritorno invitandola.



IRISYAN } . --> Fuoco Sacro . { Non è facile aver perso i genitori in un massacro e avere di se stessi un riflesso che non è, non è propriamente il Proprio. Una nobile contessina, che vive ad Avalon, lontana dalla minaccia dei duchi di Bruges, scomparsa alla vista di persone care, cercare un posto in quest'isola, in cui non hai nemmeno avuto l'orgoglio di vederlo, il Drago. E sognarlo quel Drago, quel volo fantastico, ti saresti anche stancata. Sì, perché le cose poi ti stancano, ti piace tutto, e dopo non ti attira più nulla. Almir espone, parla, ti accarezzano quelle parole, ti ricordano un percorso mai finito, probabilmente mai iniziato. Un libro di scuola che è rimasto bruciato nel tuo palazzo. E adesso è così… lui dice, lui parla, lui racconta che da lì non sarebbe tornato? Non sai cosa ci sia dall'altra parte del lago, ma lo devi scoprire, e lo scoprirai. Sei così ostinata, testarda, tanto da rivendicare una storia per un'altra. Annuisci di rimando ma per ora non lo guardi ancora, non ci riusciresti, ti sentiresti -impotente- e pensare che prima eri libera, prima eri sola. E' questo il danno, il peso. Altri che decideranno per te. Annuisci, ancora, un movimento ripetuto, come in trance, sei arrabbiata, sei davvero arrabbiata. ''Non mi prendi sul serio. Ho detto che io vado'' sono paroline ferali che fanno male, perché sono crudeli. Ti perdi il sorriso di Almir, ma poi la brace è troppo calda davanti a quel fuoco. ''Tu non hai nessuno da Amare? Tu non vuoi rivedere le persone che ti vogliono bene! Tu stai qui, senza nessuno tu non hai nessuno che ti vuole bene!'' le parole sono ora tramutate in cattive, quello che dici è una Verità che non filtra le Emozioni. ''Io vado!'' il tono è leggermente alto, ti stagli in piedi, felina, decisa nel movimento, nei movimenti. Ti volti, ora sì che lo guardi, stringi i pugni lungo i fianchi. ''Almir… io faccio quello che mi pare.'' Cercare e trovare.



ALMIR [Pressi Fuoco Sacro] Restano li quelle mani, appese a fili invisibili come quelle di un burattino inchiodato al suo destino. Non demorde la piccola ed il destino prossimo del Ranger non può essere altrimenti questa sera. S'impunta Irisyan e lo fa non solo con gesti ma anche con parole che fanno male, ma queste, non andranno certo a confondere il giusto per proteggerla. Quelle sono si parole che tagliano dato il momento.."..ascolta, non ti racconterò del drago cattivo o dello spirito malvagio che infesta Barrington e che mangia tutti i bambini, tu sei grande abbastanza da capire e non mi piace raccontarti bugie sia perché sei una bambina speciale, sia perché non sono fra quelli che preferisce una bugia per paura della verità o di ciò che può accadere.."..il tono ora è severo "ma ti dirò di bestie che mangiano anche le persone belle grandi.."..si alza ma senza porsi in modo prepotente, mantenendo al momento una certa calma, cosa difficile per un Mediterraneo che brucia d'istinto ma la Madre ha saputo insegnare anche questo "..quindi mamma Elwy merita questo! L'abbandoni, complimenti Signorina! pensavo fossi una bambina apposto invece sembra che mi sono sbagliato.."..sono parole dure a sua volta ma che ricalcano la realtà, ed anche se la piccola non potrà, forse, comprendere appieno, cercano di stimolarla nella direzione giusta. La sua intelligenza è abbastanza fervida da comprendere, sempre che l'egoismo bambino non abbia comunque il [perso parole]



IRISYAN } . --> Fuoco Sacro . { Tenti in tutti i modi di incassare con fierezza quelle parole che ti arrivano in modo duro, senza ostacoli, partono dalla voce di Almir ed arrivano precisamente nei tuoi occhi, non lo sai perché ma ti verrebbe da piangere, piangere di rabbia, di nervoso. Non certo un pianto fragile o di chi non sa cosa debba fare. Le parole del Ramingo sono esatte, in parte assomigliano ad altre che altri ti avrebbero riferito, -non tutti sono come sembrano-, chissà se zia Tya si riferiva a questa cosa del -chi mangia le persone grandi- e poi colpisce basso, colpisce su Mamma Elwing. Forse lì dagli occhi spunterebbe una lacrimuccia che ricacceresti tirando su col nasino in modo involontario e senza tanti margini di movimenti. Sei ferma, in piedi a pochi centimetri da Almir, quasi alla stessa altezza, per poi vedere la Signora dei Boschi star male per te, ma in un attimo pensi a zia Tya, a quanto ti manca e che non sai dove stia, e tu una soluzione la devi trovare, devi farlo per il tuo cuoricino, per stare bene con tutti loro. Però Almir parla in quel modo in cui non hai difese, non le tieni nemmeno su, quando ti dice della donna che non può vedere ti viene in mente proprio zia Tya allora cercheresti di parlare nemmeno in fretta, ma triste, imbronciata e scura di delusione. ''E se la ami la devi vedere, come io devo rivedere zia Tya. Tanto lei lo ha capito che non abito alla locanda, sono sicura che lei crede che io le abbia mentito'' l'incontro, ultimo e finale, con la spagnola era stato dei più tristi, anche lì cercavi il nodo da slegare che impediva la tua libertà. Ed è sempre una questione di dove si è e con chi. Piano però adesso, andresti ad avvicinarti verso il Ranger, piano sempre con le braccia andresti a cingergli il collo, ne nascerebbe un tenerissimo abbraccio e lui avrebbe tutta la tua presenza, il tuo corpicino sul petto e tra le braccia se le chiudesse per stringerti. ''Sei triste?'' chiedi, sussurrandoglielo all'orecchio, non sai cosa tu stia chiedendo, ma rispondi di rimando così nel silenzio di una sua risposta. ''Io sì'' scende ora quella lacrima, che sgorga pura e limpida a rigare il visino, quello della Bambina di Gand.



ALMIR [Pressi Fuoco Sacro] Per qualche momento quella piccola peste, così adorabile ma così testarda, aveva fatto scivolare i pensieri del Ramingo da quella strada che ormai è sempre più presente. Per quegli istanti il cuore aveva recuperato i battiti persi per la sua lontananza, l'anima aveva smesso di specchiarsi scorgendosi sola. Gli occhi avevano calato un sottile velo sulla sua immagine rimandandola. Ci sono voluti altrettanti pochi momenti a che la macchina si rimettesse in moto nel suo giro vizioso. Inspira e chiude le palpebre "..ecco.."..risedendosi senza perderla di vista. Le parole dell'uomo vanno a segno ed anche se la reazione della piccola è più nervosa piuttosto che dovuta al senso di colpa, il colpo lo assorbe e fa male. Lo si vede in quegl'occhi che si arrossano e in quelle altre parole che pronuncia. Quando la piccola accenna ad azzerare già l'esigua distanza il Ranger si pone in ginocchio così da essere quasi pari in altezza. Quando in fine la distanza si azzera e le sue braccia si portano al collo ei la stringe a se abbracciandola a sua volta "..lo farei, lo farei se solo potessi ma questo è uno di quei momenti in cui non si può.."..di rimando in un tono caldo e dolce "..rivedrai tutti quelli che vuoi rivedere, te lo prometto.."..e a quel dire si discosta appena per puntare la faccia contro la faccia in parole confortanti e rassicuranti ma anche solenni per la promessa "..sai cosa facciamo? Andiamo domani andiamo a raccogliere i fiori e poi li metteremo dove dormi tu e mamma, poi faremo da mangiare e gli diremo che hai fatto tutto te.."..favella sorridendo come mai lo aveva visto "..dai, vedrai, ti presenterò anche Antair, è così che si chiama sai? La donna che amo, ed è la donna più bella del mondo, vedrai, ma non dirlo a mamma Elwy eh?! Ssshhtttt!.."..portando l'indice a metà delle labbra e sul naso con volto complice ed a metà fra il serio ed il faceto "devi avere solo un po' di pazienza, le cose cambiano e come ti ho detto ti prometto che vedrai sia Edave che tua zia.Tya."..andando a raccogliere poi quell'unica piccola lacrima che tenta di scendere dall'occhio della piccola.



IRISYAN } . --> Fuoco Sacro . { Stringi a te Almir, le braccine corte arrivano però a circondarlo e a donargli quell'affetto che nasce giorno dopo giorno all'ombra della Foresta di Luce, la stessa foresta che ti starebbe crescendo, cullando forte, senza paura, sei già pioggia, devi solo divenirlo. Devi diventare Acqua per questa terra, che di acque si bagnerà ancora, ancora per molto tempo. Sorridi certo, ma è un sorriso timido, insicuro. Sei sicura che non riuscirai a vedere zia Tya, a meno che Mamma Elwing non si metta d'accordo con lei, ed in questo momento non puoi sapere che la spagnola è stata catapultata oltre il lago, non potrai nemmeno comprendere i meccanismi divini che regolano Avalon, non comprenderai la collera di una Dea che cerca di proteggere i suoi figli. Non ti scosti da quella stretta per poi sentire il torace di Almir parlare e muoversi sotto la tua casacchina, allora e solo allora ti scosteresti guardandolo negli occhi, ferma sui respiri. Annuisci sui fiori e sulla cucina. ''Va bene'' favelli mogia-mogia, mentre il dorso della mano sinistra asciuga le lacrime. ''Mi manca tanto zia Tya, anche a te manca Antair, lo si vede dagli occhi.'' muovi la testolina in assenso, un movimento ripetuto e sempre convinto. ''Se è bella sarà una Stella!'' eccoti di nuovo, lampeggiante delle più e mille emozioni che riusciresti a contenere il quel corpicino ora piccolo, ma arriverà il giorno che si tramuterà in quello di una donna. Lasceresti alle mani il tempo di sollevarsi nell'aria per poi muoverle come stelline che brillino di vita propria. ''Quando la vedrai, la donna che ami, dovrai portarle dei fiori e, se non ne avrai, dovrai fare in modo che tu possa coglierne per lei. Lo sai che mio papà regalava alla mia mamma sempre dei fiori, alla mia mamma piacevano le rose bianche, ma diceva che quando due si amano tutti i doni sono belli, lo diceva sempre la mia mamma.'' un velo di cupezza, sono sempre i tuoi genitori. ''Io vado a dormire, Almir. Ti voglio bene.'' gli lasceresti un bacio a schiocco sulla guancia destra per poi correre via, sentirti sfilare via dalle sue braccia. E Almir sentirà e comprenderà quanto tu sia forte. E leggera. Piena di Vita, tutta ancora da vivere.




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