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Notung! Notung!

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2014 07:51
04/10/2014 09:19
Un giorno rincasai dal mio lavoro di artista cantando una certa bella melodia. A quei tempi stavo scrivendo Mi si obietterà, in cui affermo che la reincarnazione non esiste. Ma quel giorno io stavo cantando una cosa di Wagner, come appresi più tardi con sorpresa, senza averla mai udita prima: si tratta di un’Aria del Sigfrido, quando l’eroe si fucina la spada Notung mentre il nibelungo Mime ne medita la morte. Stessa melodia, ivi compresa quella particolare armonia di scale discendenti, cantai con fervore. Ma a posteriori, chiedendomi se ciò non fosse dovuto solo a una coincidenza, mi dissi che l’averla, per così dire, rimembrata, ebbene era dovuto alla mia anima genetica, come se in quel mio Io occulto vi fosse ascritto anche un ricordo amarissimo di tale musica tedesca, come se un mio parente stretto l’avesse udita dal grammofono a manovella di un Comando allorché seppe che dei prigionieri italiani erano stati internati in un lager della Seconda Guerra Mondiale. Certo, la cosa sembra molto strana, ma per me le cose non accadono secondo illogicità, vi è sempre una causa. E, poi, francamente mi pare incongruo che l’anima vaghi di corpo in corpo e non per via sessuata: se noi disponiamo di ricordi precedenti a questa vita lo dobbiamo grazie ai nostri stessi avi, che ci formano geneticamente per lo più con dei caratteri ereditari. Le memorie del trapassato remoto non si ereditano altrimenti. Pertanto con questo mio scritto vado contro un certo modo comune di pensare, e per lo più dovuto a resoconti di cose sublimi dell’Oriente, di filosofie non mie. Esse sono pervase di un’aura di mistero, ma potrebbero essere verità impazzite, non conformi al reale.
Io stesso in passato scrissi delle eresie. Scrissi, infatti, che quel Gesù, detto Il Cristo, era stato sposato, che aveva avuto una figliola di nome Sarah, riparata in Provenza con la madre dopo la sua dipartita, e che geneticamente essa avrebbe trasmesso il fattore di poter far nascere dei maschi verginalmente. Altresì, a quei tempi, mi chiedevo se la madre di quel messia non fosse stata imparentata con Serse grazie a Ester: i vangeli non ci parlano della genealogia matrilineare, ma ciò potrebbe essere importante, perché un re dei re iranici in passato nacque verginalmente. È come se ci fosse tutta una covata di quegli eroi particolari, assunti alla gloria in circostanze particolari, come se dal lontano paleolitico la cosa si ripetesse circa ogni duemila anni e coinvolgesse solo delle popolazioni della terra. Buddha nacque da vergine, pure un certo Sai Baba scomparso di recente in India, ma nel mondo greco-romano vi sono già tante figure nate da una donna vergine “fecondata” da un dio. Non guardiamo a questo o quel dio, guardiamo piuttosto ai fatti, e, se non è impossibile a vergine di generare maschio senza aver conosciuto uomo, allora esiste un’occulta ragione genetica, quindi trasmissibile sessualmente, del fenomeno stesso. Ed è come se la donna avesse tirato fuori i testicoli in una società patriarcale di soprusi per rivendicare un diritto e riequilibrare un asse perduto. È una cosa psicologica somatizzatasi a estremo punto. Di certo quel Gesù fu uomo, ma non proprio un maschio. La sua discendenza, se mai c’è stata, consta di femmine, perché la sua natura trasfigurata era femminea; in altre parole l’unico materiale genetico su cui si costruì la sua identità era femminile e della sua stessa madre. Sì, c’è un padre putativo che gli dà un’altra genealogia, ma ciò è fortuito e geneticamente i due non hanno da dividersi nulla. A ragionare come maschi c’è tutto da perderci, ma le femmine chissà poi come ragionano veramente! E chissà quale segreto si nasconde dietro a delle parole dettesi in presunto Eden: “E io porrò inimicizia tra la tua stirpe e quella del serpente”. Io non avrò stirpe, mi è negato vitalmente; sono malato e non desidero comunque trasmettere geneticamente ciò di cui soffro quotidianamente. Che il dio della Bibbia abbia detto di moltiplicarci, nelle sue benedizioni, non è cosa che mi importi più di tanto. Un po’ ne soffro, ma a veder come si trattano malamente oggigiorno i figli mi dà fastidio, soprattutto perché li si fanno senza pensare al futuro, ai loro bisogni di esseri umani. Ma questa è un’altra storia! E per concludere dirò che i figli non si scelgono mai i genitori, che un Isacco non si sarebbe mai aspettato di dover essere sacrificato dal padre Abramo in nome di una voce venuta dal nulla. Al mio paese ciò puzza di schizofrenia, sicuramente personaggi della sacra Bibbia ricusavano di tale malattia, una cosa per cui non voglio insudiciarmi negli affari di chi può uccidere in nome di un suo dio, unico nel suo genere, che tutto può ma poco concede e i cui pensieri non sono certamente come i miei.
05/10/2014 07:51
credo che lei sia in errore, signore, nel considerare Gesù figlio di un'aberrazione cromosomica, poichè fu il dito di Dio a generarlo così,
umano e divino nello stesso tempo. comunque, circa ciò che le è capitato mi pare molto dettato dalla sua fantasia e dal caso.
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