18/06/2015 23:54 |
|
|
Proff. Michael Berenbaum e Ida King, docenti del Richard Stockton College:
"In un saggio dopo l'altro leggiamo del destino dei testimoni di Geova nei campi di concentramento nazisti. Alcuni di tali saggi raccontano grandi storie. Altri raccontano piccole storie individuali, che gettano luce sulla realtà globale".
"Gli ebrei furono perseguitati non per ciò che facevano, ma per ciò che erano....Ma, unico di tutti i gruppi presi di mira dal nazismo, i testimoni di Geova furono perseguitati per ciò che rifiutavano di fare. Non si arruolavano nell'esercito, non intraprendevano l'addestramento militare, non smisero di tenere le adunanze o di svolgere il loro proselitismo. Non dicevano Heil Hitler. Il loro dissenso era irritante, disciplinato e sistematico... Gli ebrei non avevano scelta, i testimoni di Geova sì. E, in considerazione di ciò, essi sono 'martiri' nel senso tradizionale della parola: persone preparate a soffrire e anche a morire per una scelta di fede".
Persecution and Resistance of Jehovah's Witnesses During the Nazi Regime 1933-1945, Hans Hesse ed., 2001 (traduzione mia). |
|
|
|
|