Alcune cose sul Padre Nostro (preghiera)

Perché non dicono, pregando: E non lasciarci indotti nella tentazione? E' il diavolo colui che tenta, induce in tentazione, e loro pregano, ripetono come un mantra da schizofrenici, cose errate.

Nel Vangelo sta scritto che cammello passa più facilmente in cruna d'ago che un ricco poi entri in un regno. Errata traduzione, volgare contraffazione: è il camulo o corda del pescatore che con ago cuce una rete...

scusa, ma è Dio che mette alla prova l'uomo, secondo la Bibbia, e nel suo libero arbitrio l'uomo può peccare. secondo me è questo il senso dell'alta preghiera di Gesù, come ci è tramandata.

Secondo me Dio è nella coscienza dell'uomo, quando l'uomo si allontana da Dio la sua coscienza fa passi nell'oscurità e cade senza più equilibrio interiore. L'unico lavoro che probabilmente ci chiede Dio è rivedere sulla base del conosciuto (non dell'ipotetico, come i buddisti o gli induisti) i nostri aspetti più brutti del carattere e, ammessili a noi stessi, ammesse le nostre tensioni, solo se puntiamo sui desideri positivi, di un loro superamento, noi torniamo in equilibrio psico-emotivo. Fare vuoti mentali non rilassano gran ché, né ridonano una speranza propositiva. Molti mali sono psico-somatici e non possiamo guarirci così. Certo una preghierina ogni tanto non nuocerebbe, ma non debbono essere recite mentali vuote, un bla-bka, bensì un canto d'acque sorgive. Purtroppo chi fa fede a magia, esoterismo, eccetera, rimane come oscurato, ìcome nei vincoli di un'energia oscura e prepotente. Non è la conoscenza che ci farà migliori, ma un agire secondo coscienza pura, aperta. Gli occhi sono lo specchio dell'anima: se coprite il destro, davanti a specchio, spesso il sinistro è più piccolo, perché soffre il vostro piano emotivo.

Cosa vorrebbe dire, che chi crede nella reincarnazione non riesce ben a visualizzare se stesso nel tempo e nella storia? Certamente essi credono nella ruota dei destini, nel karma, ma è come se lei abbia detto che essi proprio in virtù delle giustificazioni che dànno al loro vivere, nella previsione di poter diventare un essere inferiore o superiore allo stato attuale, si ritrovino come intrappolati. Il Buddha diceva che il desiderio è radice di dolore; invece lei parla di desideri come frutto di un albero ben differente... In un certo senso ha ragione, ma non capisco molto le sue parole o per lo meno ho capito che esistono due piani di coscienza: l'uno emotivo, l'altro razionale, e nell'elaborazione bisogna che i desideri siano autentici; come dire che nell'esame di coscienza si debba lavorare su di noi che sappiamo di non essere ma speriamo di essere più positivi. Credo che il perdono, o a se stessi o gli altri, sia un grande scoglio; credo che l'essere troppo rigidi, giustificando se stessi e non mettendosi in vera discussione, non porti ad alcuno scarico di energie. Il mondo, nella quantistica, è fatto solo di energie e vibrazione; il corpo umano, visto da un'altra visuale, è una vibrazione di atomi e molecole aggregate, e le cellule animali che ci compongono producono energia, si moltiplicano velocissimamente. Una cosa ci sarebbe però da dire: è questo che quel Dio ci chiede veramente o siamo noi che ce lo chiediamo da sempre?