Veniamo da un mese di discorsi sul disastro della nazionale ai mondiali e chiunque ha ripetuto a pappagallo che il futuro è nei giovani, che bisogna investire sui giovani italiani, che il nostro calcio deve cambiare, che dobbiamo prendere esempio dai tedeschi... In ogni intervista, a turno, i vari Andrea Agnelli, Barbara Berlusconi, Thohir, De Laurentiis, Pallotta, Lotito e Della Valle ci spiegano che il nostro sistema è vecchio e va cambiato e che loro (ognuno lo dice di se stesso) guardano al futuro. Tante parole, ma guardiamo un attimo i fatti. Questi sono gli acquisti, a oggi, delle sette società italiane più importanti:
JUVENTUS: Evra, Morata, Pereyra, Coman,
Pasquato,
Fiorillo,
Marrone
MILAN: Rami, Alex, Menez,
Agazzi,
Albertazzi
INTER: Vidic, Dodò, M'Vila,
Berni, Fofana
NAPOLI: Coulibaly, Andujar, Michu
ROMA: Keita, Cole, Emanuelson, Uchan, Iturbe
LAZIO: Djordjevic, Basta,
Parolo
FIORENTINA: Tatarusanu, Babacar, Beleck, Octavio, Brillante,
Bernardeschi
Su 34 gli italiani sono 8, cioè poco più di 1/5. E di questi 7, realisticamente, solo un paio sono stati presi per fare i titolari: Agazzi (anni 30) al Milan e Parolo (anni 29) alla Lazio. Poi c'è Berni, e per gli altri 5 giovani si prospetta una stagione in tribuna o un prestito/cessione verso squadre/categorie inferiori.
Questi sono i dirigenti che stanno per eleggere il prossimo presidente federale. Questi sono i dirigenti che dovrebbero riformare il sistema.
[Modificato da Mark Lenders (ML) 19/07/2014 14:30]