Ciò che mi prefiggo introducendo questi termini, educazione, ubbidienza, addestramento, è di definirli svelando anche una relazione fra loro.
Questo procedimento dovrebbe consentire al lettore di riconoscere la propria posizione all'interno di un percorso didattico che ho così formulato:
1) PRELIMINARI: informazioni di base sulla natura del cane, la sua socialità, le sue caratteristiche, i principali canali e le modalità attraverso le quali percepisce ed elabora le informazioni.
2) EDUCAZIONE: educare è soprattutto offrire un modello sulla base del quale il cane possa sviluppare comportamenti appropriati al suo ruolo o all'attività che dovrà svolgere.
Il fine dell'educazione è l'armonico inserimento del cane nel contesto familiare, attraverso lo sviluppo del senso di responsabilità e della sensibilità d'ascolto.
3) UBBIDIENZA: l'ubbidienza è la naturale conseguenza dell'educazione; come due buoni amici sono sempre desiderosi di scambiarsi attenzioni ed affetto e ad intervenire prontamente ad ogni richiesta di partecipazione, così, se impareremo a viaggiare sul binario della reciprocità, anche il nostro cane, come un fedele amico, non mostrerà alcuna resistenza a rispondere ai nostri richiami.
Una relazione fra uomo e cane che si sia costituita attraverso queste modalità, è destinata al successo, alla soddisfazione, alla gioia.
4) ADDESTRAMENTO: è termine da destinarsi alla pratica di una specifica disciplina, condurre un gregge di pecore, cercare persone disperse o sepolte da macerie, fare salvataggi in acqua ecc. ecc.
Per ogni disciplina esistono differenti e specifiche tecniche di addestramento e professionisti esperti nel praticarle e nell'insegnarle.
Attraverso l'esperienza di vivere ed educare il nostro cane, avremo anche acquisito la capacità di riconoscere tali competenze in chi le ha.
Alessandro Coppola
www.casavaikuntha.com
Alessandro Coppola