visto che manca il testo me lo invento io...
Anti-poesia
Ho immaginato l’improbabile colloquio
tra gli incas e l’ammiraglio cinese Zheng
He di lontano medioevo: mentre l’ombra
delle nubi scivola leggera nella vallata,
“Manchou Pyang-chou?”, chiede l’uno,
“Sì, Machu Picchu!”, rispondono altri.
Solo la bussola dei sogni a occhi aperti
ci può condurre in strane profonde acque,
dove il sole di mezzogiorno si annorda,
anziché proiettarsi a sud. La Strada Reale,
allora, poteva sembrargli cosa magnifica,
e lo era sicuramente, perdendosi fino
alle vette del condor: percorsa di corsa
da staffette, pesce fresco o un messaggio
fatto di cordicelle arrivava ben presto lassù.
Ma fu Cristoforo Colombo a scoprire
l’America, si sa, non l’Impero del Drago,
benché storicamente questo si sia spinto
fino all’India e al Golfo Persico, cosa
che pochi sanno. Ben magra consolazione
sapere di non sapere! Se non ci fossero
stati dei banchi di aringhe nell’Atlantico,
né città satellite per gli approvvigionamenti,
né il miraggio di favolosi tesori, uomini
senza storia non sarebbero circonfusi
di tanta gloria, avendo distrutto più civiltà.
Questa l’anti-poesia del Vecchio Mondo.