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15) Fridtjov Nikolai Sæverud [Fred Severud]
nae.edu
Paese: Norvegia
Categoria: ingegnere civile
Ambito di attività scientifica: grande edilizia urbana
Un genio dell’ingegneria strutturale…un norvegese acuto e brillante, immigrato negli USA con audaci idee al seguito (Richard Weingardt, Engineering Legends – Great American Civil Engineers – 32 Profiles of Inspiration and Activities, Asce Press, USA 2005, pag. 78) (traduzione e grassetto miei).
Uno dei primi ingegneri strutturali della sua epoca, ha lasciato il suo imprinting in molti famosi edifici… un innovatore, responsabile di molte insolite e creative soluzioni strutturali. Era un eccellente oratore che ispirava una fiducia completa. (Anton Tedesko, National Academy of Engineering, vol.5, 1992, pag. 253) (traduzione e grassetto miei).
Fridtjov Nikolai Sæverud (americanizzato in Fred Severud), laureato in ingegneria civile alla Norwegian Institute of Technology nel 1923, si trasferì negli USA. Dopo una brillante, quanto rapida carriera in una azienda edile, nel 1928 fondò una propria società, oggi florida multinazionale col nome di Severud Associates.
Ha progettato, in collaborazione con architetti di rinomanza mondiale, alcuni fra i più grandi e famosi edifici degli Stati Uniti e di altre parti del mondo: alcuni esempi nelle foto che seguono (il titolo di ogni fotografia prevede nell’ordine: il nome dell’edificio, la location, gli anni di inizio e fine lavori e il nome dell’architetto).
Haus der Kulturen der Welt, Berlino 1957 (con arch. Hugh Stubbins)
no.wikipedia.org
Place Ville Marie, Montreal 1958-1962 (con arch. I.M. Pei)
spacelist.ca
Gateway Arch, St.Louis 1963-1965 (con arch. Eero Saarinen) (è l’arco più alto del mondo)
theculturetrip.com
Madison Square Garden, New York 1964-1968 (con arch. Charles Luckman )
structuremag.org
Altri due settori professionali nei quali ha lasciato una fondamentale eredità sono la progettazione di appartamenti e la prevenzione dei danni da esplosione atomica sugli edifici civili e sulle persone.
La rete pullula di testimonianze di celebri ingegneri e architetti che devono gran parte della propria maturazione professionale al fratello Severud: fra gli altri, Frei Otto, Ted Happold e Horst Berger. Severud fu membro onorario della National Academy of Engineering dal 1968 e dell’ American Institute of Architects. Fra gli innumerevoli premi e riconoscimenti, la prestigiosa Franklin P. Brown Medal conferita dal Franklin Institute.
Si è ritirato dall’attività professionale a 74 anni. E’ morto - fedele a Geova - in Florida nel 1990, a 91 anni.
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Sito della Severud Associates, fiorente società di Ingegneria fondata da Severud, con sedi a New York, Londra e Parigi; ha realizzato 12.000 progetti in tutto il pianeta.
www.severud.com/index.php
Video. "Tribute to Fred Severud", un breve video (sole immagini e musica) in cui si rievocano la progettazione
e la costruzione del Gateway Arc di Saint Louis, una delle opere più spettacolari dell'ing. Severud.
youtube.com
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Il racconto autobiografico di questo vero e proprio genio dell'edilizia urbana, pubblicato nella Svegliatevi! del 15/04/83 alle pagg. 12-15, è passato quasi inosservato. Lo proponiamo di seguito.
Testimonanza di Fred Severud (Svegliatevi! del 15/04/83 pagg. 12-15) - CLICCA PER VISUALIZZARE
Dall’ateismo a una vita significativa
Narrato da Fred N. Severud
PUR essendo stato allevato in una famiglia molto religiosa, in Norvegia, divenni ateo. Perché? Un fatto accaduto durante la mia infanzia può contribuire a spiegarlo.
Nel 1909, quando avevo una decina d’anni, la mia sorellina appena nata morì. Mia nonna cercò freneticamente un ministro di culto perché battezzasse la bambina, onde evitare che finisse nelle fiamme eterne dell’inferno. Non avendolo trovato, prese dell’acqua sporca in cui aveva appena fatto il bagno alla bambina, gliela asperse sulla testa, disse una preghiera e “la mandò in cielo”.
“Perché non possiamo andare tutti in cielo con la stessa facilità?” mi chiesi. Furono così piantati i semi del dubbio che infine mi fece perdere qualsiasi fede in Dio. Non riuscivo proprio a capire come un Dio potesse torturare le persone in un inferno di fuoco.
Non potevo nemmeno accettare l’idea che la vita sulla terra fosse solo una preparazione per il cielo. A che serve vivere? Si tratta solo di campare settanta o ottant’anni e poi morire? Queste domande esigevano una risposta. Quando arrivò il tempo della cresima, rifiutai di farla in una chiesa che adorava un Dio apparentemente così irragionevole. Andavo in chiesa tanto per far contenti i miei genitori, ma dentro di me dicevo a denti stretti al ministro: “Sei un ipocrita!” Tutti quelli che facevano la cresima ricevevano un vestito nuovo. Ma per me non ci furono né cresima né vestito nuovo!
La mia vita riceve un nuovo indirizzo
All’università, per qualche ragione, ero il pupillo di un certo docente. Un giorno il professore mi chiese di tenere una conferenza agli studenti sul soggetto dell’evoluzione, e lo feci. Essendo ateo, credevo nell’evoluzione. Ma dopo la conferenza dissi al professore che c’era una cosa che non capivo.
“Come facevano prima che l’occhio si evolvesse?” chiesi. Il professore rispose che l’occhio aveva avuto inizio da certe parti molli del cranio; erano passati milioni di anni e infine si era sviluppato l’occhio. “Vuol dire che prima incespicavano a destra e a sinistra non sapendo dove andassero?” Volevo solo saperlo. Non intendevo polemizzare.
Ma il professore si adirò e provò tale imbarazzo che mi diede un brutto voto. Forse questo cambiò tutta la mia vita. Infatti quel brutto voto mi squalificò come primo cadetto della prestigiosa scuola militare che frequentavo. Se ciò non fosse successo, forse avrei scelto la carriera militare. Così invece passai alla facoltà di ingegneria.
Mi laureai in ingegneria civile e sposai una ragazza conosciuta all’università. Nel 1923 lasciammo la nativa Norvegia diretti negli Stati Uniti, dove speravo di realizzare la mia ambizione “di diventare il più grande ingegnere del mondo”.
Poi una svolta inaspettata negli avvenimenti diede alla mia vita un nuovo indirizzo. Prima di lasciare la Norvegia, eravamo stati avvertiti dai parenti di non parlare di religione con mio zio Chris, che viveva negli Stati Uniti. Perché questo? Perché, ci dissero, in quanto alla religione “era un po’ svitato”. Era uno “Studente Biblico”, come allora si chiamavano i testimoni di Geova.
Ebbene, chi c’era ad attenderci sul molo al nostro arrivo? Lo zio Chris! E ci parlò proprio della sua “strana religione”, ma le sue risposte ci meravigliarono. ‘Un Dio d’amore non tortura certo le anime nell’inferno’, disse. ‘Nel proposito di Dio la terra ha un futuro eterno. E all’uomo fu promessa una vita eterna in perfetta salute proprio qui su una terra paradisiaca’. — Ecclesiaste 9:5, 10; Salmo 146:3, 4; 104:5; Luca 23:43; Rivelazione 21:3, 4.
Devo ammettere che mi sentii attratto da questo Dio, pur essendo piuttosto scettico. Mia moglie invece accettò immediatamente tutto. Io volevo approfondire l’argomento per vedere se faceva qualche grinza. Ogni volta che la mia Bibbia, la versione del re Giacomo, sembrava in contrasto con ciò che aveva detto mio zio, facevo delle ricerche usando la concordanza biblica di Strong. Tutto risultava in armonia con ciò che dicevano gli Studenti Biblici.
In Norvegia avevamo studiato la Bibbia come parte del programma scolastico. Avevo quindi come i “pezzi” di un puzzle, ma non avevo il quadro completo. Però, più studiavo con mio zio, più mi era chiaro come sistemare i vari pezzi, senza che ne avanzasse nessuno. Infine, nel 1935, accettai anch’io le cose imparate e dopo un po’ mi battezzai.
Cominciai a vedere la vita in modo diverso. Dovevo dedicare più tempo per piacere a Dio, pur continuando a mantenere la mia famiglia che cresceva. Avevo sempre intenzione di essere un buon ingegnere, ma sapevo che la mia vita sarebbe stata più soddisfacente servendo Geova Dio. Tuttavia dovevo pensare anche a mandare avanti la mia attività secolare. Più studiavo la Bibbia, più mi accorgevo di aver messo il carro davanti ai buoi. Prima dovevo servire Geova, e poi tutto il resto (il necessario per vivere) mi sarebbe stato aggiunto. (Matteo 6:33) E così è stato.
Prima l’opera di Geova
Prima della grande depressione del 1929 ero riuscito ad avviare una buona attività. Poi mi trovai nell’impossibilità di pagare lo stipendio al personale e così fui costretto a lasciare che se ne andassero tutti. In seguito, con la ripresa dell’economia, partecipai a una gara d’appalto che mi avrebbe dato tutto il lavoro di cui avevo bisogno per rimettermi in sesto. Per quel lavoro, però, concorrevano vari altri ingegneri.
Si trattava di costruire delle abitazioni e c’erano varie clausole governative da rispettare. Una prevedeva la costruzione di tetti in cemento muniti di parapetto. Sapevo che senza speciali precauzioni i parapetti si sarebbero spaccati agli angoli (cosa che, fra parentesi, si verificò in trentanove altri progetti di cui ero al corrente) a causa del contrasto fra il tetto isolato di cemento, che d’inverno veniva scaldato, e i parapetti esposti al freddo esterno. L’architetto capì il punto e propose di affidare il lavoro a me. Non mi rendevo conto che la mia decisione di mettere l’opera di Geova al primo posto stava per essere messa alla prova.
A quel tempo i testimoni di Geova incontravano accanita opposizione a motivo della loro neutralità politica e della loro predicazione pubblica della Parola di Dio. Moltissimi venivano arrestati, specialmente nel New Jersey, dove abitavo.
Un mercoledì avevo un appuntamento a Washington per stipulare il nuovo contratto. Ma il venerdì precedente, all’adunanza tenuta nella Sala del Regno, venne letta una lettera della Watchtower Society che invitava tutte le congregazioni dei dintorni a reagire agli arresti illegali dei nostri fratelli.
Fummo invitati a fare visite pacifiche quella domenica (solo tre giorni prima del mio appuntamento!) alle case degli abitanti di certe cittadine del New Jersey per spiegare le credenze dei testimoni di Geova. Se molti avessero sostenuto le campagne delle divisioni, come erano chiamate, si sarebbe potuta dare una buona testimonianza. Ma dovevamo aspettarci una condanna a 120 giorni di prigione. Se fossi finito in prigione, potevo essere certo di perdere il lavoro di cui avevo disperato bisogno. Dopo aver chiesto in preghiera la guida di Geova, decisi di parteciparvi. Misi al primo posto l’opera di Geova.
Mentre percorrevamo il territorio assegnato, fummo avvicinati da un agente di polizia, che ci chiese bruscamente: “Che state facendo?” Immediatamente provai una strana sensazione. “Addio lavoro!” pensai. “Ma Geova avrà cura di me”. Subito una sorella che era nell’auto chiese al poliziotto di indicarle la stazione di servizio più vicina, perché doveva andare al bagno.
“Ne ha appena passata una”, replicò l’agente.
“Prima non ne avevo bisogno”, rispose la sorella.
Ci recammo quindi alla stazione di servizio. Al ritorno eravamo convinti di essere arrestati. Ma stranamente il poliziotto era sparito, e quindi non ci arrestò. Così nonostante tutto ottenni quel lavoro!
Predicazione a tempo pieno
Provavo il vivo desiderio di dedicare più tempo all’opera di predicazione e insegnamento. Così quando dopo la grande depressione riassunsi i miei ex dipendenti, chiesi loro di diventare miei soci. Perché? Perché così avrei potuto dedicare solo tre giorni al lavoro d’ufficio e quattro all’opera biblica di predicazione e insegnamento.
“Starà tutto il tempo a predicare”, mi dissero. “Non la vedremo mai”. Assicurai loro che sarei andato in ufficio come promesso. Quindi acconsentirono, perché avevano bisogno di lavorare. In seguito trovai altri soci e ridussi a due i giorni da dedicare all’ufficio.
Tenni viva nei miei figli la meta del servizio di pioniere (predicatore a tempo pieno) e tutt’e quattro vi hanno partecipato; due figlie hanno anche prestato servizio per diversi anni alla sede mondiale dei testimoni di Geova. Quando il mio figlio più giovane aveva quindici anni, cominciai a fare il pioniere.
Servizio dove c’era più bisogno
Quando cominciai a fare il pioniere, chiesi alla Watchtower Society dove c’era più bisogno di predicatori del Regno. La mia famiglia e io fummo indirizzati a Stroudsburg, in Pennsylvania, abbastanza vicino al mio studio da poter trascorrere due giorni la settimana a New York e il resto della settimana a fare il pioniere. Quando arrivammo a East Stroudsburg c’erano solo otto Testimoni. Vent’anni dopo c’era una fiorente congregazione, di cui facevano parte molti che avevamo avuto il privilegio di aiutare a divenire cristiani.
Un gruppo così solido non aveva più bisogno del nostro aiuto, per cui pensammo che fosse tempo di cercare nuovi campi in cui c’era bisogno di aiuto. La Società ci suggerì una zona nei pressi di New York: Hackettstown, nel New Jersey. Dopo non molto vi fu formata una congregazione, poi una seconda.
Una volta un uomo, dopo che mi ero presentato, disse: “Ci sediamo dentro o fuori?” Potete immaginare la mia faccia perplessa. Era successo che, poco tempo prima, in California, aveva parlato per diverse ore con una Testimone, e quella era stata la prima volta che aveva sentito nominare i testimoni di Geova. La Testimone, colpita dal suo interesse, gli aveva detto: “Quando sarà tornato a casa, perché non ascolta un Testimone quando verrà a trovarla?”
“Pensavo che l’avesse mandata lei”, spiegò. Ma ero semplicemente capitato lì mentre svolgevo la normale opera di predicazione di casa in casa. Ora quell’uomo è un anziano e sua moglie e due figlie svolgono il servizio continuo come pioniere.
Ingegneria alla lode di Geova
Verso la fine degli anni trenta J. F. Rutherford, allora presidente della Watchtower Society, mi invitò a progettare un edificio in cui la famiglia Betel avrebbe potuto trovare rifugio qualora avesse dovuto trasferirsi a causa di un’intensa persecuzione. Non sapevamo che in seguito quell’edificio a Ithaca, nello stato di New York, sarebbe divenuto la sede della Scuola di Galaad, usata per addestrare i missionari per il ministero in paesi esteri.
Per far fronte alla crescente richiesta di letteratura biblica, c’era continuamente bisogno di ampliare le stamperie della Società. Nel 1950 fu inaugurato un nuovo ampliamento della casa Betel, come pure un nuovo stabilimento per stampare Bibbie e letteratura biblica. Ebbi il privilegio di progettare entrambi questi edifici. L’espansione non riguardò solo i locali della Società a Brooklyn. Si decise di usare anche altre proprietà della Società, vicino al suo podere nella parte settentrionale dello stato di New York. E ancora una volta ebbi il privilegio di lavorare al progetto.
Nel 1972, dopo aver fatto il pioniere per una ventina d’anni, la salute di mia moglie peggiorò, ed essa rimase impedita nel camminare e nel parlare. Fui quindi costretto a smettere di fare il pioniere. Ciò nondimeno il mio scopo nella vita è sempre quello di servire Geova per sempre. Cerco di partecipare ogni giorno all’opera di predicazione. All’età di ottantadue anni [al momento della stesura di questo articolo] godo ancora di una discreta salute.
Avere prestigio mondano o lodare Geova?
La mia carriera non ha sofferto per aver messo al primo posto gli interessi di Geova, come avevano temuto i miei soci in affari. In qualità di ingegnere ho avuto il privilegio di contribuire al progetto di molte opere famose, come l’arco “Gateway to the West” di Saint Louis, nel Missouri, il Municipio di Toronto, il Madison Square Garden, e diverse altre opere sia negli Stati Uniti che in altre parti del mondo. Ma anziché cercare il successo come ingegnere, ho capito che la vera gloria è quella spirituale. (Filippesi 3:7, 8) Qualsiasi capacità abbiamo, è dovuta al fatto che il nostro grande Creatore ci ha fatti a sua immagine. — Genesi 1:26, 27.
Come sarebbe stata vuota e insignificante la mia vita se fossi rimasto ateo! Come si legge in Salmo 14:1, “l’insensato ha detto nel suo cuore: ‘Non c’è Geova’”. Quanto sono felice di essere stato indirizzato verso una meta davvero degna che reca soddisfazione e vita eterna! E ho la prospettiva, quando avrò fedelmente terminato la mia vita terrena, di vedere a faccia a faccia il Creatore della cui esistenza un tempo dubitavo.
Il testo in evidenza a pag. 15 dell'edizione stampata della rivista dice: " La mia carriera non ha sofferto per aver messo al primo posto gli interessi di Geova, come avevano temuto i miei soci in affari".
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