Analisi di alcuni versetti della tnm
Che un termine si presti a molteplici interpretazioni, è cosa normale e risaputa, ma che il biblista debba scegliere quello più adatto, al contesto e tenendo conto degli elementi che ho esposto nei precedenti post, è d'obbligo. Nel caso in oggetto, la grazia non si adatta ad immeritata benignità. Mentre l'ebraico hen, designa, in primo luogo il favore, la benevolenza gratuità d'una persona altolocata, poi la testimonianza concreta di questo favore, resa da colui che dà e f fa grazia , raccolta da colui che riceve fa grazia. Il greco charis testimonia il dono che testimonia questa generosità. Il dono è qualcosa che si elargisce e riempie colui che lo riceve, mentre l'immeritata benignità risulta com'è presentata è fine a se stessa. Il dono per eccellenza che Dio padre dona all'uomo è Gesù. Nella persona di Gesù Cristo ci sono venute la grazia e la verità GV 1,17 Efesini 1:3-14
[Modificato da barnabino 11/01/2019 15:08]
Longo Francesco nato a Catania il 5-7-60 interesse per lo studio delle sacre scritture