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Regolamento storico/non storico

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2014 18:24
27/01/2014 18:35
 
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Roberto,

"non solum sed etiam" [SM=g6954]
27/01/2014 18:39
 
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Re:
Sandro Matteoni, 27/01/2014 18:35:

Roberto,

"non solum sed etiam" [SM=g6954]




A livello di suspance sei meglio di Agatha Christie..... detto l'etiam, mi interessa il non solum [SM=g6947]

Roby


27/01/2014 22:53
 
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Nel non solum ci metto i giochi di Torriani sulla seconda guerra mondiale, poi, sempre per rimanere nella produzione nazionale i giochi della Ganesha, ancora in Italia in parte Impetus, sebbene in modo secondo me troppo timido, e per uscire dai patri confini direi sicuramente Musket and Tomahawk.

Sandro
28/01/2014 09:42
 
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Re:
Sandro Matteoni, 27/01/2014 22:53:

Nel non solum ci metto i giochi di Torriani sulla seconda guerra mondiale, poi, sempre per rimanere nella produzione nazionale i giochi della Ganesha, ancora in Italia in parte Impetus, sebbene in modo secondo me troppo timido, e per uscire dai patri confini direi sicuramente Musket and Tomahawk.

Sandro




Grazie Sandro,
continuo a "rompere".
Ho provato (purtroppo solo in solitario) le meccaniche della Ganesha con il primo regolamento (Fantasy) e mi sono piaciute molto.

Siccome sei un giocatore di storico, quali Regolamenti Storici della Ganesha hai provato e/o suggerisci?
La domanda non è generica: siccome c'è in ballo una (ancor vaga) possibilità di fare una dimostrazione di Wargame 3D STORICO, pensavo proprio di usare qualcosa della Ganesha. [SM=g6958]

Roby



28/01/2014 10:52
 
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Giocati nessuno, però ho letto il napoleonico per grandi battaglie, non ricordo il titolo esatto, del quale feci una brevissima prova con l'autore durante uno show. E mi parve interessante anche se non esattamente quello che cercavo come livello.

Sandro
28/01/2014 18:44
 
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Traduzione per i wargamers terra terra come me??? [SM=g6936] [SM=g6936] [SM=g6936] [SM=g6947]

Roby



Ciao Roby,
sono stato ermetico in quanto non mi riesce condensare in poche righe un saggio come quello di Henson
(che fa risalire all'arte della guerra oplitica la tendenza della ricerca della battaglia decisiva
agli eserciti occidentali ed in particolare americani), in quanto è ovviamente estremamente ricco e
articolato nell'interpretare ciò (spesso frammenti) che gli storici antichi ci hanno lasciato.
La battaglia oplitica dell'era classica, per lui, era monolitica e fatta per risolvere la contesa in breve tempo,
in quanto - se escludiamo gli spartani - i greci erano sì cittadini-soldato, ma anche e soprattutto artigiani, contadini,
commercianti, etc., quindi c'era bisogno di un vittoria limpida generata dalla rotta di una delle due falangi.
Introduce altresì il concetto di spirito di corpo (le varie tribù cittadine che si riunvano per la guerra, i fratelli
a fianco dei fratelli e degli amici ed altre cose del genere, riscontrabili negli eserciti occidentali: non combatti
solo per ma anche per i tuoi compagni. E affronta la diversità con gli eserciti oreientali che questo spirito non
l'avevano, che erano abituati a combattere da lontano e temevano quegli uomini folli che ti ammazzavano quardandoti
negli occhi. [SM=g6956]

Giustamente Sandro ha messo in luce e sottolineato che molti di questi concetti - addirittura dei ribaltamenti - sono
sopravvenuti al libro di Hanson (ricordo che parliamo di "L'arte occidentale della guerra - Descrizione di una battaglia nella Grecia
classica" del 1994, introdotto da John Keegan). [SM=g6949] Sono stati messi in luce tanti aspetti che Hanson considerava rigidi, quasi una
specie di idealizzazione e sottolineato che le cose stavano o potevano essere lette diversamente (Sandro ha accennato all'armamento e al
movimento "ondivago" e non limitato alla semplice spinta di una formazione contro l'altra).Insomma, Henson: un po' sì e un po' no.

Nel mio tentativo finale prima di morire [SM=g6958] dicevo che leggendo i testi (che poi sono sempre gli stessi in quanto non è
che ci siano clamorosi ritrovamenti), se chiudo gli occhi, mi vedo più una battaglia alla Hanson (ecco perchè "occidentale [SM=g6947] )
che uno scontro di flussi e riflussi come può avvenire tra la polizia schierata e dei dimostranti che, appunto, hanno un andamento di questo
genere.

Ho davvero paura che i poveri partecipanti al Forum ne abbiano abbastanza [SM=g8776] [SM=g8776] [SM=g8776]
Spero di essere stato più... [SM=g6954] interpretabile.

p.s. Mi scuso, un'ultima nota: certo è che sparare su Hanson è stato ed è uno sport assai di moda, il che in se stesso non sarebbe necessariamente
male. Ma che lo faccia anche chi non se lo può permettere (cito ad esempio Hans Van Wees) non mi va giù. [SM=g8485]
28/01/2014 18:49
 
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Grazie Babayaga.
Spiegazione interessante ed intrigante.
Il mio problema è che mi incuriosisco a tutto. [SM=g6948]
Infatti sto già cercando in google "Hans Van Wees".....

Roby


31/01/2014 17:55
 
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Per quel che mi riguarda la frase "..mmmm.......non mi pare un regolamento molto storico,semmai divertente" provo a interpretare il pensiero del tuo amico: forse per lui un gioco è storico (e più intrigante) nel momento in cui questo analizza e ripropone nel tavolo moltissimi aspetti della battaglia "reale" mentre un gioco divertente (e per lui forse più leggero) ne coglie solo gli aspetti storici più evidenti e ne riassume le dinamiche.

La stessa frase potrei usarla con una accezione più positiva per SAGA che è un gioco storico divertente che coglie in pieno lo spirito del tempo senza trascurare troppo gli aspetti più storici.

Poi personalmente penso che se un gioco per essere storico debba analizzare per filo e per segno tutte le fasi della battaglia dilungando all'infinito le partite, bhe allora gioco divertente tutta la vita.
31/01/2014 18:24
 
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Quoto in toto quanto dice Renato, salvo nel fatto che io la battaglia antica la immagino esattamente come gli scontri tra polizia e manifestanti delle nostre piazze. Del resto questi sono equipaggiati esattamente come antichi guerrieri: scudi, elmi, corazze e schinieri... non hanno armi da taglio solo perché si vuol mantenere "bassa" l'intensità dello scontro. Non a caso, secondo me, in una bella canzone sui fatti del G8 di Genova parlando dei carabinieri Francesco Guccini dice: "...facce e scudi da opliti...".
Nigel Pollard ha usato esattamente questa metafora degli scontri di piazza, mentre parlavamo di queste cose, anche se devo dire che eravamo in uno splendido pub di campagna vicino a Cardiff e non resco a ricordare il numero delle birre... [SM=g6934]

Salutoni a tutti,

Sandro
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