| | | OFFLINE | | | Post: 3 Post: 3 | Registrato il: 12/01/2014
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12/01/2014 11:34 | |
La Quercia Solitaria
Il cielo si tinge di nero,
le nuvole modificano la loro direzione
e si innalza una lieve brezza...
Qualcosa si muove, qualcosa sta cambiando...
Tutto sembra sospinto e guidato, da un qualcosa di inaspettato!
tutto, anche chi si crede immortale, si vede costretto a cambiare...
Tutti lo avvertono, tutti lo vedono e tutti si adeguano.
C'è né solo uno che rimane li a guardare, senza fiatare…
È la quercia! che nn si vuole spostare,
non vuole cambiare
lei non si vuole adattare!
La grande e cocciuta quercia rimane lì a lottare.
Alla quercia non importa del vento.Non importa della pioggia.Non importa del cambiamento.
Alla quercia non importa, se rischia di crollare. Non le importa di rimanere sola a guardare.
Alla quercia non importa, lotta per ciò che gli è stato concesso, lotta per rimanere se stesso!
La quercia lotta per la sua diversità, lotta per la sua dignità...
Dall'alto della sua chioma, osserva indignata,
a quella massa di doppiogiochisti-egoisti, che l'hanno abbandonata...
Incredibile! Portano maschere che nn fanno altro che cambiare,
sono sempre pronti a scappare, appena arriva il primo temporale.
Alcuni, passando, la invitano a scappare
perchè è pazzia la sua, lì nn si può restare!!
Ma la decisione della quercia è presa
e nn ci sarà una resa.
Vuole restare li dov'è vissuta, nn andare in una terra vuota e sconosciuta.
Quello è il suo piccolo spazio, la sua casa, la sua vita...
Non c'è altro posto dove voler andare, non c'è casa che si possa immaginare.
Solo la sua, lei potrà per sempre amare...
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| | | OFFLINE | | Post: 2.487 Post: 41 | Registrato il: 06/09/2004
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12/01/2014 20:14 | |
Benvenuto nel nostro sito. La tua bella poesia contiene un'importante metafora: nella società odierna nessuno guarda più la quercia solitaria, così autentica e sganciata dai mascheramenti umani.
Un consiglio amichevole: cerca di ridurre la lunghezza dei versi, per non appesantire il ritmo poetico.
Ciao Zarathustra una mattina levatosi all'aurora, si mise di fronte al sole e così gli parlò:"Sai, mi é venuta a noia la mia saggezza, adesso sono come l'ape che ha raccolto troppo miele, ho bisogno di mani che mi si tendono."
F. NIETZSCHE |
| | | OFFLINE | | Post: 11.464 Post: 11.162 | Registrato il: 14/11/2003
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13/01/2014 16:03 | |
Il Cantore, 1/12/2014 8:14 PM:
Benvenuto nel nostro sito. La tua bella poesia contiene un'importante metafora: nella società odierna nessuno guarda più la quercia solitaria, così autentica e sganciata dai mascheramenti umani.
Un consiglio amichevole: cerca di ridurre la lunghezza dei versi, per non appesantire il ritmo poetico.
Ciao
Mi associo al pensiero di Cantore e sposto il tuo scritto Bella sezione prosa. Giovanna |
| | | OFFLINE | | | Post: 5 Post: 5 | Registrato il: 12/01/2014
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13/01/2014 17:45 | |
Grazie Cantore! Sono contento ti sia piaciuta! Sono d'accordissimo sul commento, i versi in questa poesia sono troppo lunghi perche' in realta era nata come una piccola storia poi mi resi conto che gran parte del testo mi veniva comunque in rima quindi decisi per un ibrido... :) forse dovrei modificarla.... comunque se hai tempo di leggere le mie altre poesie vedrai che questa e' l'unica scritta cosi'...
Debona mettila dove meglio credi! Per me non ci sono problemi Un saluto ad entrambi |
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